Praticamente inoperoso per l'intero primo tempo, è costretto a sfoderare uno dei suoi interventi migliori per negare a Faragò il gol del pareggio nel finale del primo tempo: un balzo felino che permette all'Inter di andare al riposo in vantaggio di un gol. Nella ripresa è attento su un insidioso tiro-cross di Pellegrini, non può nulla sul tiro deviato di Nainggolan.
Praticamente inoperoso per l'intero primo tempo, è costretto a sfoderare uno dei suoi interventi migliori per negare a Faragò il gol del pareggio nel finale del primo tempo: un balzo felino che permette all'Inter di andare al riposo in vantaggio di un gol. Nella ripresa è attento su un insidioso tiro-cross di Pellegrini, non può nulla sul tiro deviato di Nainggolan.
Subisce l'intraprendenza di Nandez, senza rispondere con pari efficacia. Non riesce a rendersi pericoloso se non nella battuta di qualche calcio piazzato, spinge pochissimo sulla fascia ed è preoccupato più che altro della fase difensiva, peraltro non all'altezza della situazione.
Padrone della linea difensiva, sbroglia qualsiasi situazione con invidiabile tranquillità e sopraffina eleganza. Il Cagliari gioca e mette sotto pressione la retroguardia nerazzurra, ma l'olandese non sbaglia un intervento e guida la linea con autorità. Qualche problema in più nel secondo tempo, ma anche tante ottime chiusure.
Dopo un buon inizio, con chiusura di testa a centro area su Simeone e un altro paio di buone giocate su Joao Pedro, è costretto a dare forfait a causa di un malessere non meglio precisato. Fino a quel momento aveva dimostrato grande sicurezza.
Dopo un inizio non privo di incertezze, come quando rischia di perdere il pallone e recupera in extremis su Simeone, cresce con il passare dei minuti. Ottimo in marcatura, elegante nelle uscite palla al piede, gioca con l'esperienza di un veterano e fa capire perché Conte lo preferisca a Godin. Cala nella ripresa, rischiando l'autogol al 64'; in occasione del pareggio è protagonista di una deviazione sfortunata sul tiro di Nainggolan.
Non può essere questo il vero Godin. Che si tratti di un problema di adattamento alla difesa a 3 o di un mancato ambientamento a Milano, la chiave della partita è tutta nel suo ingresso: ne combina di tutti i colori, è costantemente saltato dagli avversari e concede una punizione da ottima posizione al 57'. Poi, il disastro: perde il pallone e regala al Cagliari la possibilità di battere a rete per il pareggio.
Non può essere questo il vero Godin. Che si tratti di un problema di adattamento alla difesa a 3 o di un mancato ambientamento a Milano, la chiave della partita è tutta nel suo ingresso: ne combina di tutti i colori, è costantemente saltato dagli avversari e concede una punizione da ottima posizione al 57'. Poi, il disastro: perde il pallone e regala al Cagliari la possibilità di battere a rete per il pareggio.
Un esordio coi fiocchi. Non solo il cross pennellato per Lautaro Martinez, che vale l'1-0; fa valere la sua personalità contro Pellegrini, disinnescato e costretto a difendere con difficoltà, inoltre si lascia apprezzare per alcune chiusure di pregevole fattura, in particolare una diagonale nel finale della prima frazione che vale quanto un gol. Meno bene nella ripresa, quando accusa un calo, come tutta la squadra.
Una prestazione nel complesso sufficiente, nella quale si lascia apprezzare più per l'interdizione che per le qualità da regista. Innesca l'azione del gol, ma spesso non si fa trovare dai compagni quando servirebbe; però recupera tanti palloni, va al contrasto e dimostra grande generosità, mettendo in campo una grinta in passato sconosciuta.
Una prestazione nel complesso sufficiente, nella quale si lascia apprezzare più per l'interdizione che per le qualità da regista. Innesca l'azione del gol, ma spesso non si fa trovare dai compagni quando servirebbe; però recupera tanti palloni, va al contrasto e dimostra grande generosità, mettendo in campo una grinta in passato sconosciuta.
Ritrova la sua ex squadra, ma non convince. Troppi errori di misura, tanta quantità ma pochissima qualità; perde il confronto con Nainggolan e compagni, soprattutto quando potrebbe orchestrare pericolose ripartenze e finisce per sbagliare il tocco decisivo.
Un pessimo primo tempo, in cui sbaglia tutto quello che si può sbagliare; un pizzico meglio nella ripresa, quando è protagonista, a cavallo del 60', di ben tre occasioni da gol. Prima non centra la porta, poi trova Cragno sulla sua strada; al 62' infine prova il destro a giro, ma la sua conclusione termina fuori. Esce per lasciare spazio a Sanchez.
Meno ispirato del solito, contribuisce comunque con un paio di belle giocate alla manovra nerazzurra, come quando al 18' apre splendidamente per Sensi; poi è spesso anticipato dai difensori cagliaritani, si sveglia solo all'81' con un'azione travolgente, che conclude però senza centrare la porta.
Rovina nel finale una partita mostruosa, nel corso della quale segna un gol e va più volte a un passo dalla doppietta. La rete al 29' sul cross di Young è da centravanti vero, Cragno al 23' e 42' gli nega il raddoppio; colpisce al volo al 62' non trovando la porta, ci prova fino all'ultimo con un'energia apparentemente inesauribile, prima di perdere la testa nel finale.
Rovina nel finale una partita mostruosa, nel corso della quale segna un gol e va più volte a un passo dalla doppietta. La rete al 29' sul cross di Young è da centravanti vero, Cragno al 23' e 42' gli nega il raddoppio; colpisce al volo al 62' non trovando la porta, ci prova fino all'ultimo con un'energia apparentemente inesauribile, prima di perdere la testa nel finale.
L'Inter perde nuovamente due punti per strada, lasciandosi rimontare dal Cagliari e mettendo a nudo le sue difficoltà contro squadre che si schierano a specchio. I nerazzurri calano nuovamente nel finale, dopo non essere riusciti a chiudere la gara; i cambi dell'allenatore appaiono tardivi.
L'Inter perde nuovamente due punti per strada, lasciandosi rimontare dal Cagliari e mettendo a nudo le sue difficoltà contro squadre che si schierano a specchio. I nerazzurri calano nuovamente nel finale, dopo non essere riusciti a chiudere la gara; i cambi dell'allenatore appaiono tardivi.
Prima da titolare in stagione, riparte da dove aveva lasciato. Due respinte di piede su Lautaro, al 23' e al 42', la seconda più difficile; nessuna colpa sul gol dell'argentino nel primo tempo, una mezza incertezza in uscita che sarebbe potuta costare il 2-0 al 46'. Ma nel complesso una prova positiva e confortante, anche nella ripresa è attento su Lautaro al 50' e Sensi al 60'.
Rileva Pellegrini, gioca con maggiore ordine e mette anche una discreta energia, portando un buon contributo alla causa. Poco dopo il suo ingresso il Cagliari trova il pareggio con Nainggolan, il terzino contribuisce con una buona fase difensiva e una discreta intraprendenza a mantenere il punteggio sull'1-1.
Perde nettamente il duello con Young. Permette all'esterno nerazzurro di andare al cross in occasione del gol di Lautaro Martinez, quando prova a spingere è spesso impreciso e poco lucido; un suo tiro-cross mette però in difficoltà Handanovic. Nel finale lascia il posto a Mattiello.
Perde nettamente il duello con Young. Permette all'esterno nerazzurro di andare al cross in occasione del gol di Lautaro Martinez, quando prova a spingere è spesso impreciso e poco lucido; un suo tiro-cross mette però in difficoltà Handanovic. Nel finale lascia il posto a Mattiello.
Messo sotto pressione dalla coppia Lukaku-Lautaro, alla fine se la cava con il mestiere; i due attaccanti dialogano spesso nello stretto, il difensore se la cava meglio quando il pallone è lanciato in profondità, potendo intervenire di testa e battagliare fisicamente con Lukaku. Alla fine porta a casa una meritata sufficienza.
Si fa beffare da Lautaro Martinez in occasione del gol: un peccato di ingenuità che costa caro al Cagliari. Prima, una bella rimonta su Sensi al 18', che impedisce al centrocampista nerazzurro di battere a rete; poi, tante difficoltà nel contenere lo scatenato Martinez, che gli sguscia via spesso e volentieri.
Spegne i sogni di gloria dei suoi ex compagni con un tiro deviato che beffa Handanovic. Nel complesso la sua è una ottima partita: distribuisce il gioco, va alla conclusione, si inserisce con i tempi giusti. Perde anche qualche pallone, ma si tratta di un peccato minore, vista la mole di gioco che produce.
Non riesce a incidere. I centrocampisti nerazzurri vanno al doppio della velocità, il giocatore rossoblù è spesso costretto a rincorse affannose e si fa trovare fuori posizione; qualche buono sprazzo a inizio ripresa non basta per assicurargli la sufficienza.
Partita ordinata, da terzo centrale, priva di particolari sbavature. Soffre, come è normale, quando l'Inter riparte in velocità, ma si fa valere, sganciandosi spesso nella metà campo avversaria; la sua duttilità può essere un'arma in più per Maran.
Partita ordinata, da terzo centrale, priva di particolari sbavature. Soffre, come è normale, quando l'Inter riparte in velocità, ma si fa valere, sganciandosi spesso nella metà campo avversaria; la sua duttilità può essere un'arma in più per Maran.
Più distruttore che costruttore di gioco, compie un lavoro oscuro, poco appariscente ma efficace. Va però a sprazzi, talvolta emergendo dalla battaglia in mezzo al campo, talvolta invece non riuscendo a trovare la posizione corretta sulle ripartenze dell'Inter. Maran lo sacrifica per un giocatore più offensivo.
Schierato esterno destro, dà il meglio di sé nel primo tempo. Ottima l'azione personale al 9', quando offre a Simeone un pallone interessante; prevale nettamente nel duello su Biraghi ed è tra i migliori in campo tra le fila del Cagliari. Solita grinta, con la sua intraprendenza mette in difficoltà la difesa nerazzurra.
Schierato esterno destro, dà il meglio di sé nel primo tempo. Ottima l'azione personale al 9', quando offre a Simeone un pallone interessante; prevale nettamente nel duello su Biraghi ed è tra i migliori in campo tra le fila del Cagliari. Solita grinta, con la sua intraprendenza mette in difficoltà la difesa nerazzurra.
Il passaggio per Nainggolan è forse l'unica azione buona della sua partita. Troppi errori, è spesso fermato da De Vrij e compagni; non riesce a trovare una posizione dalla quale possa essere pericoloso per l'Inter. Anche quando avrebbe il pallone giusto, non riesce a essere incisivo e preciso.
Avrebbe un pallone invitante già al 9', ma spara fuori dopo la bella azione di Nandez. Si mette però a battagliare con i difensori nerazzurri e non sempre esce sconfitto; ci mette tutta la sua grinta, conquista calci di punizione e non è mai domo. La sua perseveranza trascina anche i compagni, atteggiamento che premia il Cagliari con il pareggio.
Non si tratta solo del punto strappato a San Siro: il Cagliari dimostra di aver superato il periodo di appannamento con una prestazione caratterizzata da grande grinta e un atteggiamento propositivo, premiato dal risultato. I rossoblù non si abbattono dopo il gol subìto e nel finale ottengono meritatamente il punto del pari.
