Nel primo tempo respinge l'inzuccata ravvicinata di Toloi, si arrende sulla magia di Gosens, ma nel finale evita la beffa ai suoi rispolverando il suo cavallo di battaglia e disinnescando dal dischetto il suo ex compagno ai tempi dell'Udinese Luis Muriel. Il punto ha la sua firma.
- Martinez L. 4’
- Gosens 75’
Nel primo tempo respinge l'inzuccata ravvicinata di Toloi, si arrende sulla magia di Gosens, ma nel finale evita la beffa ai suoi rispolverando il suo cavallo di battaglia e disinnescando dal dischetto il suo ex compagno ai tempi dell'Udinese Luis Muriel. Il punto ha la sua firma.
Esageratamente timido, non lascia traccia del suo passaggio sulla fascia sinistra. Si limita costantemente al compitino, finché l'ingresso di Malinovskyi e il decentramento di Ilicic sulla sinistra lo mettono in croce.
Prima Zapata, poi Muriel. Soffre leggermente di più il secondo, ma nel complesso è l'unico dei tre della difesa a mantenere almeno dritta la barra del timone.
Per tutta la partita fa sfoggio di personalità e senso della posizione contro la sua ex squadra, ma all'88' rovina la sua prestazione abbattendo Malinovskyi in area senza una reale necessità, con Rocchi a due passi. Dovrà offrire una cena ad Handanovic.
Primo tempo convincente a respingere le critiche e contraddire la giustezza del suo scarso utilizzo, ma quando sale la pressione dell'Atalanta si capisce perché tutto è fuorché un inamovibile.
Primo tempo convincente a respingere le critiche e contraddire la giustezza del suo scarso utilizzo, ma quando sale la pressione dell'Atalanta si capisce perché tutto è fuorché un inamovibile.
Entra nel momento di massima spinta dell'Atalanta e mette la sua esperienza a disposizione dei suoi. Ha sul sinistro una buona occasione, ma mastica troppo il tiro.
Entra nel momento di massima spinta dell'Atalanta e mette la sua esperienza a disposizione dei suoi. Ha sul sinistro una buona occasione, ma mastica troppo il tiro.
Entra nel momento di massima spinta dell'Atalanta e mette la sua esperienza a disposizione dei suoi. Ha sul sinistro una buona occasione, ma mastica troppo il tiro.
Giocatore preziosissimo per il gioco di Antonio Conte. Non spreca un pallone che sia uno, dando le migliori geometrie alle manovre dei suoi. Nel finale cerca un gol da cineteca ma il suo mancino è solo potente e troppo poco angolato.
Giocatore preziosissimo per il gioco di Antonio Conte. Non spreca un pallone che sia uno, dando le migliori geometrie alle manovre dei suoi. Nel finale cerca un gol da cineteca ma il suo mancino è solo potente e troppo poco angolato.
Corre e sprinta come fosse un ventenne, ma come Bastoni rovina la sua buona prestazione con una dormita che permette a Gosens di pareggiare il risultato. Ha troppa esperienza per girarsi di spalle alla sfera che gli spiove nei paraggi.
Poco appariscente ma comunque sempre efficace nel tentare di rompere le fitte trame degli avversari, e nel complesso non sfigura di fronte al suo passato.
Poco appariscente ma comunque sempre efficace nel tentare di rompere le fitte trame degli avversari, e nel complesso non sfigura di fronte al suo passato.
Rientra dal primo minuto dopo una lunga assenza e fa vedere ancora delle scorie dal punto di vista fisico che spesso lo rendono poco utile allo sviluppo della manovra. E' ancora in fase di ripresa.
Rientra dal primo minuto dopo una lunga assenza e fa vedere ancora delle scorie dal punto di vista fisico che spesso lo rendono poco utile allo sviluppo della manovra. E' ancora in fase di ripresa.
E' lo scoglio a cui si aggrappa tutta la squadra nei momenti di apnea, che nel secondo tempo diventano sempre più frequenti. Ispira il gol di Lautaro, ingaggia un duello favoloso con Palomino ed è la costante spina nel fianco della difesa di Gasperini.
E' lo scoglio a cui si aggrappa tutta la squadra nei momenti di apnea, che nel secondo tempo diventano sempre più frequenti. Ispira il gol di Lautaro, ingaggia un duello favoloso con Palomino ed è la costante spina nel fianco della difesa di Gasperini.
Primo tiro, gol, dopo uno scambio perfetto con Lukaku. Penalizzato dallo scarso possesso palla dei suoi, ma quando la palla arriva nella sua zona, per Toloi sono sempre dolori.
Nella sua area tecnica è una furia, anche se oggi la sua squadra fa poco per smentire Fabio Capello, che aveva elogiato l'Inter per il suo gioco tutto difesa e contropiede.
Pronti via e si trova davanti l'implacabile Lautaro. Gol subito. Per il resto, fa quel che deve per evitare altre reti avversarie.
Oggi è lui l'anello debole della difesa, con quel goffo intervento che mette subito in salita la partita per i suoi. Cerca riscatto in avanti, ma cestina un'occasione clamorosa con l'attenuante generica del probabile fallo di Martinez. I maggiori pericoli dell'Inter arrivano dalla sua zona.
Nonostante le scorribande degli uomini di Conte nei primi minuti, riesce a restare sempre bene in partita cercando anche di proporsi in fase di impostazione.
Parte molto male con annesso cartellino giallo, ma poi sa rimettersi in carreggiata, soprattutto quando sul suo versante si sposta Ilicic, che gli porta via molta dell'attenzione della difesa dell'Inter.
Partita non semplice per il tedesco, che però diventa protagonista con un guizzo in area di rigore degno del miglior bomber. E per lui i gol in campionato sono già sei, sette quelli in stagione. Non a caso degli esterni di Gasperini è ormai il vero inamovibile.
Galvanizzato dal duello rusticano con Lukaku, l'argentino si esalta e chiude a doppia mandata la porta, sostituendosi anche a Gollini sul tocco sotto di Lautaro Martinez.
E' l'uomo d'ordine del centrocampo orobico, ma si perde invece troppo spesso in mezzo ai duelli in mediana, finendo col non riuscire a dare la giusta copertura al pacchetto arretrato.
E' l'elemento catalizzatore del gioco dell'Atalanta, con i suoi spostamenti a tutto campo. Con l'uscita di Pasalic fa anche il mediano, e sempre con ottimi frutti. E' lui il platinato, ma è semrpe lui che fa venire i capelli bianchi a chi se lo trova di fronte.
Il rientro di Duvan Zapata lo fa arretrare a centrocampo, dove non riesce a dare il massimo supporto a De Roon. Compensa queste lacune con i soliti inserimenti fatti con i tempi giusti.
Entra con l'argento vivo addosso, spaccando il palo della porta di Handanovic. Poi si fa trovare in ogni zona del campo; a volte eccede in foga ed è poco preciso, è vero, ma mette la testa sul gol del pareggio di Gosens e si procura il rigore che Muriel si fa parare da Handanovic. Ottimo ingresso il suo.
Non segna, è vero, ma anche negli alti e bassi che vive a San Siro, riesce sempre a rifinire azioni pericolose con il suo letale mancino.
Entra con i giri giusti del motore e De Vrij se ne accorge, ma sul più bello viene punito dal suo ex compagno Handanovic. Rigore angolato ma poco potente che lo sloveno devia. E i due punti in più per l'Atalanta sfumano così...
I tre mesi di assenza si fanno sentire al ritorno dal primo minuto per il gigante di Gasperini, che lotta e sgomita, ma alla fine pecca in lucidità spesso nell'ultima giocata.
I tre mesi di assenza si fanno sentire al ritorno dal primo minuto per il gigante di Gasperini, che lotta e sgomita, ma alla fine pecca in lucidità spesso nell'ultima giocata.
I tre mesi di assenza si fanno sentire al ritorno dal primo minuto per il gigante di Gasperini, che lotta e sgomita, ma alla fine pecca in lucidità spesso nell'ultima giocata.
Grande rammarico per il rigore fallito che non completa l'opera di rimonta dei suoi.