Se non bastassero gli interventi del primo tempo o la parata su Muriel; se non fosse sufficiente la respinta su Simeone o il miracolo su Chiesa, l'ex di turno scalda i motori e con un intervento monumentale ferma il colpo a botta sicura di Vlahovic e tiene i suoi in gara nella partita più importante, quella lotta per non retrocedere dal sapore di miracolo, proprio come i suoi decisivi interventi odierni.
Se non bastassero gli interventi del primo tempo o la parata su Muriel; se non fosse sufficiente la respinta su Simeone o il miracolo su Chiesa, l'ex di turno scalda i motori e con un intervento monumentale ferma il colpo a botta sicura di Vlahovic e tiene i suoi in gara nella partita più importante, quella lotta per non retrocedere dal sapore di miracolo, proprio come i suoi decisivi interventi odierni.
Sicuro e preciso dietro, come lo voleva Andreazzoli, come lo acclamava il suo pubblico. Gara di spessore senza sbavature.
Con Mirallas per buona parte di gara è una sfida a chi fa peggio, ma alla lunga la sfida la vince lui, con sapienza e sacrificio. Nel momento del bisogno è tra i più attenti e determinati.
Particolarmente ispirato, non manca a più riprese l'uscita palla al piede dall'area di rigore o la percussione offensiva. Dietro non è impeccabile, ma nel complesso rimane di livello la sua prestazione.
È una spina nel fianco sul versante sinistro della retroguardia Viola, nel quale riesce a regalarsi la gioia dell'assist decisivo, superando in dribling Muriel, e per poco anche il gol del raddoppio. La più bella sorpresa si stagione dell'Empoli anche oggi si conferma.
Superato da Muriel in elevazione, in un'azione che avrebbe potuto costare molto caro, riesce a riscattarsi con impegno e sicurezza conquistando con merito i tre punti del derby toscano.
Superato da Muriel in elevazione, in un'azione che avrebbe potuto costare molto caro, riesce a riscattarsi con impegno e sicurezza conquistando con merito i tre punti del derby toscano.
Corre e si batte per tutta la gara, pur concedendo qualche pallone di troppo agli avversari. Lascia il campo stremato, portando a casa la meritata sufficienza personale e i tre fondamentali punti del collettivo.
Entra in gara col giusto passo, permettendo ai suoi di rifiatare quando possibile e svolgendo egregiamente il compito assegnatogli da Andreazzoli, pur senza voler prendere la scena ad ogni costo.
Entra in gara col giusto passo, permettendo ai suoi di rifiatare quando possibile e svolgendo egregiamente il compito assegnatogli da Andreazzoli, pur senza voler prendere la scena ad ogni costo.
Soffre oltre misura nel primo tempo, ma cresce nella ripresa fino a diventare punto di riferimento del centrocampo empolese. Qualche errore di troppo, ma nel complesso gara sufficiente.
Soffre oltre misura nel primo tempo, ma cresce nella ripresa fino a diventare punto di riferimento del centrocampo empolese. Qualche errore di troppo, ma nel complesso gara sufficiente.
Il salvataggio sulla linea del finale vale un gol, la corsa e la grinta che mette in campo non sono da meno. A tratti intermittente, ma la sua prestazione rimane di assoluto spessore.
Un primo tempo anonimo, nel quale recita il ruolo del "vorrei ma non posso". Nel momento più importante del match, tuttavia, inverte il suo mantra personale e svetta sul gigante Milenkovic regalandosi la gioia del gol e il tocco decisivo che permette ai suoi di tornare a sognare.
Il suo modo di giocare è sintomatico di questa squadra, mai doma e sempre pronta a pungere. Inventa e disegna a dovere, ma quando il passaggio più efficace è il servizio al compagno non insiste sull'azione personale e riesce sempre nella giocata più corretta.
Si regala la gioia dei tre punti e coltiva un sogno chiamato salvezza. oggi c'è la sua impronta, come quella di inizio stagione. Oggi, tanto basta.
Si regala la gioia dei tre punti e coltiva un sogno chiamato salvezza. oggi c'è la sua impronta, come quella di inizio stagione. Oggi, tanto basta.
Il migliore in campo dei suoi, chiude lo specchio di porta a più riprese e nulla può sul gol decisivo. Coi piedi è infallibile, ma sul finale nega la gioia del gol a Di Lorenzo con una precisa respinta in corner.
Non certo la sua gara migliore, ma a conti fatti le azioni più pericolose della Viola nascono sempre dai suoi cross e se non fosse stato per Dragowski avrebbe potuto regalarsi almeno un assist. Tanti errori, ma anche tanta determinazione, per una sufficienza -in fondo- meritata.
Fino al gol subito una buona gara, ma l'errore in occasione del vantaggio degli avversari è grossolano e assolutamente incomprensibile data anche la differenza di altezza tra i due protagonisti dell'azione.
Fino al gol subito una buona gara, ma l'errore in occasione del vantaggio degli avversari è grossolano e assolutamente incomprensibile data anche la differenza di altezza tra i due protagonisti dell'azione.
Fino al gol subito una buona gara, ma l'errore in occasione del vantaggio degli avversari è grossolano e assolutamente incomprensibile data anche la differenza di altezza tra i due protagonisti dell'azione.
Nella prima dell'era Montella qualche imprecisione dietro e altrettanti interventi interessanti. Gli manca continuità, ma quest'oggi basta quanto dimostrato in campo.
Nella prima dell'era Montella qualche imprecisione dietro e altrettanti interventi interessanti. Gli manca continuità, ma quest'oggi basta quanto dimostrato in campo.
Nella prima dell'era Montella qualche imprecisione dietro e altrettanti interventi interessanti. Gli manca continuità, ma quest'oggi basta quanto dimostrato in campo.
Nella retroguardia Viola è senza dubbio il migliore, sempre preciso e puntuale, nonché attento sui cross avversari. Paga la giornata non eccelsa dei suoi, ma personalmente non può rimproverarsi nulla.
Parte bene, svanisce dal campo a cavallo tra i due tempi e si ripresenta prepotente sul finale di gara. Suo lo splendido assist per Vlahovic che solo un superbo Dragowski non permette di tramutarsi in gol. Sua la fascia di destra per l'intero quarto d'ora finale. Non basta alla Viola, probabilmente solo a convincere Montella per la sua titolarità da qui a fine stagione.
Nonostante le precarie condizioni fisiche entra in campo col giusto brio e va vicinissimo al gol negato solo da un monumentale Dragowski. Nel finale, tuttavia, paga le evidenti difficoltà del collettivo, perdendo qualche pallone di troppo e non riuscendo a trovare più la via del gol e dell'ultimo passaggio.
Nonostante le precarie condizioni fisiche entra in campo col giusto brio e va vicinissimo al gol negato solo da un monumentale Dragowski. Nel finale, tuttavia, paga le evidenti difficoltà del collettivo, perdendo qualche pallone di troppo e non riuscendo a trovare più la via del gol e dell'ultimo passaggio.
Da lui ci si aspetta sempre quel quid in più, o almeno la capacità di ispirare l'azione dei suoi. Quest'oggi mancano entrambi, oltre a quel rosso per proteste a fine gara meritevole almeno di una multa da parte della società.
Soffre troppo al centro di un centrocampo, quest'oggi vero fallimento Viola. Qualche buona giocata offensiva, ma nel complesso c'è tanto da rivedere.
Come Caputo sul versante opposto è dinamico e affidabile, ma alla lunga il sacrificio non paga e il dribling subito da Di Lorenzo in occasione del gol empolese grida ancora vendetta.
Con papà Diego Pablo a guardarlo dalla tribuna, prende tutto il primo tempo per studiare l'avversario, con troppi errori a referto. Nella ripresa spizzica la traversa e vede il suo colpo di testa respinto sulla linea. Non certo la sua gara migliore, ma oggi la sfortuna ha avuto da dire la sua.
I suoi centimetri li sfrutta tutti quando chiamato in causa, ma l'urlo per la gioia del gol gli è strozzata in gola dal miracolo di Dragowski. Promettente, ma quest'oggi a bocca asciutta.
Soffre troppo sulla fascia di competenza, nella quale si limita alla fase offensiva, sacrificando troppo la difesa e alla lunga nel paga le conseguenze.
Per il suo trend da quando è tornato sulla panchina Viola parlano i numeri. In 5 sfide, neppure una vittoria e 4 sconfitte. Poco altro da aggiungere, soprattutto in un match nel quale la sua impronta non si vede praticamente mai.