Nonostante le due reti subite non è stato praticamente mai chiamato in causa il Sassuolo ha chiuso la partita con quelle due uniche conclusioni nello specchio.
Nonostante le due reti subite non è stato praticamente mai chiamato in causa il Sassuolo ha chiuso la partita con quelle due uniche conclusioni nello specchio.
Nonostante le due reti subite non è stato praticamente mai chiamato in causa il Sassuolo ha chiuso la partita con quelle due uniche conclusioni nello specchio.
Nel primo tempo il Sassuolo attacca pochissimo e lui prende il coraggio per sganciarsi dal proprio ruolo per attaccare la metà campo avversaria. Proprio da una sua discesa nasce l'azione del momentaneo vantaggio capitolino: suo infatti il cross su cui interviene in maniera scomposta Locatelli. Sbaglia però in occasione della rete di Rogerio quando tenta un intervento scomposto sfiorando solamente il pallone senza togliere all'esterno neroverde la possibilità di mettere in porta.
Nel primo tempo il Sassuolo attacca pochissimo e lui prende il coraggio per sganciarsi dal proprio ruolo per attaccare la metà campo avversaria. Proprio da una sua discesa nasce l'azione del momentaneo vantaggio capitolino: suo infatti il cross su cui interviene in maniera scomposta Locatelli. Sbaglia però in occasione della rete di Rogerio quando tenta un intervento scomposto sfiorando solamente il pallone senza togliere all'esterno neroverde la possibilità di mettere in porta.
La sua domenica inizia in maniera piuttosto serena. Rari gli attacchi da parte del Sassuolo e lui si permette qualche sortita nella metà campo avversaria. Quando però gli ospiti aumentano il numero di giri il rumeno va in confusione. Grande responsabilità sulla prima rete quando rinvia praticamente sui piedi di Lirola, favorendo la conclusione a rete dello spagnolo. Ancora peggio in occasione del gol siglato da Berardi quando si dimentica completamente del numero 25 neroverde lasciandogli tutto lo spazio necessario per controllare e battere senza patemi Strakosha.
La sua domenica inizia in maniera piuttosto serena. Rari gli attacchi da parte del Sassuolo e lui si permette qualche sortita nella metà campo avversaria. Quando però gli ospiti aumentano il numero di giri il rumeno va in confusione. Grande responsabilità sulla prima rete quando rinvia praticamente sui piedi di Lirola, favorendo la conclusione a rete dello spagnolo. Ancora peggio in occasione del gol siglato da Berardi quando si dimentica completamente del numero 25 neroverde lasciandogli tutto lo spazio necessario per controllare e battere senza patemi Strakosha.
Inizia la partita con il piglio giusto, è lui il primo laziale a farsi vedere nell'area di rigore avversaria con un perentorio colpo di testa. Con l'andare dei minuti però limita il suo apporto, badando più a contenere le folate offensive del Sassuolo.
Mandato in campo al posto del diffidato Lucas Leiva avrebbe il compito di dare i tempi alla manovra laziale. Invece termina la partita risultando il quinto per passaggi tentati. Inzaghi lo sostituisce quando capisce che la sua stanchezza potrebbe complicare ulteriormente il match.
Il capitano dei laziali è l'ultimo ad arrendersi quando l'andamento del match sembra sorridere al Sassuolo. Non è infatti un caso che sia proprio lui l'autore del gol del pareggio nei minuti di recupero. Nel corso della partita corre a perdifiato sulla propria corsia di competenza, mettendo in mezzo una quantità incredibile di cross, senza però che i compagni li riescano a sfruttare.
Nel primo tempo è il più pericolo della sua squadra. I suoi inserimenti rischiano sempre di far male alla retroguardia del Sassuolo. Il numero 16 è però impreciso in fase di conclusione, non riuscendo ad inquadrare la porta. Anche l'ammonizione è per un eccesso di generosità, esce, stanco, per far entrare il più fisico Milinkovic-Savic.
Il suo ingresso dà la scossa alla Lazio, in pochi minuti riesce a fare più lui di tutti i suoi compagni di reparto. Sforna uno splendido assist per Ciro Immobile ma l'attaccante non riesce a concludere con efficacia, permettendo a Consigli di intervenire.
Il suo ingresso dà la scossa alla Lazio, in pochi minuti riesce a fare più lui di tutti i suoi compagni di reparto. Sforna uno splendido assist per Ciro Immobile ma l'attaccante non riesce a concludere con efficacia, permettendo a Consigli di intervenire.
Entra per aumentare la fisicità all'interno dell'area di rigore avversaria. I compagni lo cercano con diversi cross e lui non trova il gol solo per un grande intervento di Consigli, peccato che quello sia l'unico squillo della sua partita.
Nel primo tempo lo si nota praticamente solo per i calci d'angolo battuti. Sporadiche le iniziative personali da cui per altro non nascono clamorose azioni. Nella ripresa invece scompare completamente dai radar, finendo con il correre in campo senza uno scopo preciso.
Grande movimento, numerosi cross e tagli sul secondo palo. Tutto bello, se non fosse che dalle sue iniziative non nascono iniziative particolarmente pericolose a causa della sua grande imprecisione, sia quando si tratta di andare al traversone che quando ha provato la conclusione.
Partita difficile per l'attaccante laziale. Nel primo tempo non riesce mai a trovare i tempi giusti per duettare con Caicedo e mettere in difficoltà la retroguardia del Sassuolo. Quando l'arbitro assegna il rigore non ci pensa due volte, prende il pallone e poi trasforma con freddezza. Ha più chanches di realizzare la doppietta personale, ma le spreca tutte malamente. Si riscatta nel finale quando serve l'assist a Lulic per la rete del definitivo 2-2.
Inzaghi lo manda in campo a sorpresa per dare maggiore appoggio a Ciro Immobile. L'ecuadoriano si piazza tra la linea di centrocampo ed attacco per fare da cerniera, mettendo a disposizione la propria fisicità per mettere in difficoltà la retroguardia avversaria. Lo scopo non riesce con continuità e l'attaccante alterna giocate pregevoli come il colpo di tacco che smarca Immobile, ad altre occasioni in cui si intestardisce troppo andando a sbattere sulla solida retroguardia di De Zerbi.
Nel primo tempo la sua squadra prende subito in mano il pallino del gioco, senza però riuscire ad abbattere il muro eretto dal Sassuolo. Dopo il vantaggio i neroverdi aumentano i giri del motore e lui manda in campo i big tenuti fino a quel momento a riposo. Tuttavia non si accorge delle crepe del reparto difensivo e finisce con l'essere punito di nuovo, i suoi però non si arrendono e gli regalano un punto che sembrava insperato.
Nel primo tempo la sua squadra prende subito in mano il pallino del gioco, senza però riuscire ad abbattere il muro eretto dal Sassuolo. Dopo il vantaggio i neroverdi aumentano i giri del motore e lui manda in campo i big tenuti fino a quel momento a riposo. Tuttavia non si accorge delle crepe del reparto difensivo e finisce con l'essere punito di nuovo, i suoi però non si arrendono e gli regalano un punto che sembrava insperato.
Inizia la partita con un bell'intervento su di un colpo di testa di Acerbi. Nel secondo tempo si esibisce con un bel tuffo su una conclusione di Immobile sul secondo palo, ma la perla arriva sul colpo di testa da pochi passi di Milinkovic-Savic, sulla quale vola negando la gioia al centrocampista avversario.
Rovina una prestazione tutto sommato sufficiente con una clamorosa indecisione nei minuti di recupero, errore che costa ben due punti al Sassuolo. E' lui infatti l'uomo più vicino a Lulic sul cross di Immobile, non interviene in nessun modo permettendo al capitano laziale di appoggiare in fondo alla rete.
La Lazio gioca moltissimo sugli esterni, lui impedisce ai propri dirimpettai di avere vita facile, cercando di sporcare tutti i palloni che passano dalle sue parti. Nella ripresa quando la sua squadra aumenta i giri si fa vedere con più costanza nella metà campo avversaria. Suo il tiro che, deviato da Patric, arriva sui piedi di Rogerio per la rete del momentaneo 1-1.
Un po' in difficoltà quando si tratta di contenere le sortite degli esterni laziali, molto meglio quando invece bisogna attaccare la metà campo avversaria. Prontissimo a girare in porta la conclusione di Lirola deviata in maniera troppo morbida da Patric.
La Lazio mette una quantità incredibile di cross all'interno dell'area di rigore di Consigli, lui si fa sempre trovare pronto, deviando, spizzando e facendo valere il suo fisico quando non riesce ad arrivare al pallone.
Si trova davanti una coppia di attaccanti fisici come Immobile e Caicedo, lui non disdegna il confronto e nel primo tempo si erge a muro nella propria area di rigore, arginando e spazzando tutto ciò che passa dalle sue parti.
Lotta in mezzo al campo andando a ringhiare sui portatori di palla avversari, alternando in questo frangente alterne fortune. Chiude la sua partita con il 100% di contrasti aerei vinti, ma anche con ben 10 possessi persi, sintomo di una grande fisicità, ma scarsa lucidità quando si trattava di gestire il pallone.
Entra in campo per un Locatelli in netta difficoltà, si piazza nel cerchio di centrocampo cercando di dare un senso alla manovra neroverde.
De Zerbi lo piazza trequartista alle spalle di Matri. Nel primo tempo non riesce praticamente mai a farsi vedere, nella ripresa ha qualche buono spunto, prima di commettere l'errore che porta al momentaneo vantaggio della Lazio entrando in scivolata con il braccio alto e vedendosi concedere contro il calcio di rigore che Immobile trasformerà.
Nel primo tempo non riesce mai ad accendersi e a rendersi pericoloso, nella ripresa sale di ritmo e trova la giocata perfetta per innescare Berardi in occasione dell'azione che porterà al momentaneo 1-2.
Nel primo tempo non riesce mai ad accendersi e a rendersi pericoloso, nella ripresa sale di ritmo e trova la giocata perfetta per innescare Berardi in occasione dell'azione che porterà al momentaneo 1-2.
Quando si accende palla al piede diventa praticamente inarrestabile, troppo veloce per tutti gli avversari. Le sue accelerazioni tagliano il campo, mettendo in difficoltà centrocampisti e difensori avversari, come quella che porta all'inevitabile ammonizione di Badelj.
Schierato unico terminale offensivo da De Zerbi riesce molto poco a farsi vedere per far salire la squadra. L'attaccante ex Milan e Juventus si fa apprezzare maggiormente per le chiusure difensive che per l'apporto in fase offensiva. Esce stremato per crampi senza aver inciso eccessivamente nella metà campo avversaria.
Schierato unico terminale offensivo da De Zerbi riesce molto poco a farsi vedere per far salire la squadra. L'attaccante ex Milan e Juventus si fa apprezzare maggiormente per le chiusure difensive che per l'apporto in fase offensiva. Esce stremato per crampi senza aver inciso eccessivamente nella metà campo avversaria.
Entra per un esausto Matri cercando di sfruttare tutta la propria rapidità per mettere in difficoltà una stanca retroguardia laziale. E' perfetto in occasione della rete del momentaneo 1-2 quando si allarga quel tanto necessario per sparire dai radar di Radu e trovarsi praticamente da solo davanti a Strakosha.
Entra per un esausto Matri cercando di sfruttare tutta la propria rapidità per mettere in difficoltà una stanca retroguardia laziale. E' perfetto in occasione della rete del momentaneo 1-2 quando si allarga quel tanto necessario per sparire dai radar di Radu e trovarsi praticamente da solo davanti a Strakosha.
Entra per un esausto Matri cercando di sfruttare tutta la propria rapidità per mettere in difficoltà una stanca retroguardia laziale. E' perfetto in occasione della rete del momentaneo 1-2 quando si allarga quel tanto necessario per sparire dai radar di Radu e trovarsi praticamente da solo davanti a Strakosha.
La scelta di schierare la difesa a tre sembrava inizialmente errata, ma la solidità fornita dal suo pacchetto arretrato è davvero notevole. Solo le sciocchezze di Locatelli prima e Peluso dopo permettono alla Lazio di trovare la via del gol. Buona anche la gestione dei cambi, l'inserimento a partita in corso di Berardi permette al numero 25 di sfruttare tutta la propria rapidità per fare male in contropiede.