Praticamente inoperoso, se si eccettua qualche bella uscita e un intervento su Torregrossa nella ripresa, al 66'. Dopo le tante difficoltà della difesa nerazzurra negli ultimi match, vive una serata del tutto tranquilla.
Terzo di destra della difesa nerazzurra, quando le cose si mettono bene per la sua squadra si permette anche qualche bella spinta in avanti. Su una di queste trova il gol del 3-0, piombando sul cross di Young con ottima scelta di tempo.
Rileva De Vrij, ha qualche grattacapo con Torregrossa ma se la cava egregiamente. Prova a giocare sempre d'anticipo, per tenere la squadra alta: ci riesce, il Brescia di oggi è poca cosa.
Guida la difesa con tranquillità, rimediando anche a qualche errore dei compagni. Pulito negli interventi, a parte quando travolge Donnarumma al 41' e rimedia un'ammonizione evitabile, che gli costa non solo uno 0,5, ma anche la sostituzione dopo l'intervallo: pur essendo avanti 3-0, Conte non vuole correre rischi.
Il gol decisivo messo a segno contro il Parma gli trasmette sicurezza: sbaglia pochissimo, sia in fase difensiva sia in costruzione. Fondamentale anche per la sua capacità di spingere e andare al cross quando serve; controlla senza problemi gli avanti del Brescia e si sgancia spesso e volentieri.
Il gol decisivo messo a segno contro il Parma gli trasmette sicurezza: sbaglia pochissimo, sia in fase difensiva sia in costruzione. Fondamentale anche per la sua capacità di spingere e andare al cross quando serve; controlla senza problemi gli avanti del Brescia e si sgancia spesso e volentieri.
Inizio da brividi, perde un pallone banale e per poco il Brescia non ne approfitta. Si riscatta subito, trovando il gol dell'1-0 con una bella girata al volo su cross di Sanchez; continua a spingere e nel finale della prima frazione serve l'assist per il 3-0 di D'Ambrosio.
Lo si attendeva come perno arretrato, invece gioca da trequartista, in continuità con quanto visto nell'Inter delle ultime settimane. Prova a cucire il gioco, spesso però manca l'ultimo passaggio; tuttavia con la sua mobilità e con una serie di tocchi intelligenti mette in grande difficoltà la difesa bresciana.
Entra al posto di Moses, che gli ha spianato la strada. L'esterno ha un buonissimo impatto sulla partita: al 70' spacca la traversa con un gran tiro, all'88' fulmina Joronen con un destro incrociato. Difficile fare di meglio nel tempo che gli è concesso.
Entra al posto di Moses, che gli ha spianato la strada. L'esterno ha un buonissimo impatto sulla partita: al 70' spacca la traversa con un gran tiro, all'88' fulmina Joronen con un destro incrociato. Difficile fare di meglio nel tempo che gli è concesso.
Dopo le disavventure con il Sassuolo, ritrova il gol sfruttando al meglio il calcio di punizione battuto da Sanchez: è il gol del 4-0, che permette ai nerazzurri di essere definitivamente tranquilli nella conduzione della gara. Prima della rete aveva già sfiorato il gol con una deviazione volante nel primo tempo. Positivo anche in fase di interdizione.
Corre per tre, smista palloni, fa ripartire l'azione velocemente. Il centrocampo bresciano non riesce a contenerlo, il giocatore sardo ne approfitta per cucire il gioco insieme ai suoi compagni di reparto. Bravissimo nel lancio lungo e nelle ripartenze veloci.
Corre per tre, smista palloni, fa ripartire l'azione velocemente. Il centrocampo bresciano non riesce a contenerlo, il giocatore sardo ne approfitta per cucire il gioco insieme ai suoi compagni di reparto. Bravissimo nel lancio lungo e nelle ripartenze veloci.
Irriconoscibile, ma in positivo: disputa la sua miglior partita in maglia nerazzurra, travolgendo chiunque gli capiti a tiro. Innesca l'azione dell'1-0, procura il rigore del raddoppio ed è una spina nel fianco costante per il lato sinistro del Brescia. Il povero Semprini non lo prende praticamente mai.
Rileva Gagliardini e sembra essere in un'altra delle sue serate storte: sbaglia un paio di appoggi e corricchia senza costrutto. Poi, la scossa: si avventa sulla corta respinta di Joronen e segna il gol del 5-0, pochi minuti dopo aggiusta perfettamente il pallone per il tiro di Candreva.
Rileva Barella, il suo lavoro è apprezzabile per quantità e qualità. Il passo è lento, compensato dalle leve lunghe, ma la palla viaggia: lascia intravedere buone qualità.
Rileva Barella, il suo lavoro è apprezzabile per quantità e qualità. Il passo è lento, compensato dalle leve lunghe, ma la palla viaggia: lascia intravedere buone qualità.
Decisamente l'uomo del match. Si capisce subito che è in palla: al 5' fornisce a Young un bell'assist per il gol dell'1-0. Si presenta sul dischetto e non trema di fronte a Joronen, confeziona anche l'assist da fermo per Gagliardini e crea tante trame interessanti, con movimenti offensivi al limite della perfezione.
Decisamente l'uomo del match. Si capisce subito che è in palla: al 5' fornisce a Young un bell'assist per il gol dell'1-0. Si presenta sul dischetto e non trema di fronte a Joronen, confeziona anche l'assist da fermo per Gagliardini e crea tante trame interessanti, con movimenti offensivi al limite della perfezione.
Entra al posto di Lautaro, ha un discreto impatto sulla partita. Da una sua azione arriva il gol di Eriksen: bello il movimento e il tiro a incrociare, sul quale Joronen interviene goffamente lasciando la possibilità di segnare al danese. L'attaccante invece fa a sportellate ma non ha altre occasioni per finire nel tabellino.
Non era la sua serata. Ci prova in tutti i modi, a segnare: talvolta non trova la porta, in altre occasioni ha di fronte uno Joronen reattivo. Contribuisce al bel gioco della squadra con un'ottima protezione del pallone, si fa valere anche di testa e sfiora il gol in tante occasioni, ma deve uscire dal campo a bocca asciutta.
La sua Inter non lascia scampo al Brescia, ritrovando certezze ed entusiasmo. Dopo l'occasione di Donnarumma la difesa non concede niente, il centrocampo stravince il duello con quello avversario, l'attacco colleziona occasioni. E tutti, anche chi entra nella ripresa, sembrano coinvolti.
La sua Inter non lascia scampo al Brescia, ritrovando certezze ed entusiasmo. Dopo l'occasione di Donnarumma la difesa non concede niente, il centrocampo stravince il duello con quello avversario, l'attacco colleziona occasioni. E tutti, anche chi entra nella ripresa, sembrano coinvolti.
La sua Inter non lascia scampo al Brescia, ritrovando certezze ed entusiasmo. Dopo l'occasione di Donnarumma la difesa non concede niente, il centrocampo stravince il duello con quello avversario, l'attacco colleziona occasioni. E tutti, anche chi entra nella ripresa, sembrano coinvolti.
Qualche buona parata, ma anche diversi errorini che sommati gli costano un'insufficienza. Sul 3-0 abbozza appena l'uscita, non appare perfetto neanche nel finale sul tiro di Lukaku e sul rasoterra di Candreva. Sommerso di gol, non solo per responsabilità sue.
Qualche buona parata, ma anche diversi errorini che sommati gli costano un'insufficienza. Sul 3-0 abbozza appena l'uscita, non appare perfetto neanche nel finale sul tiro di Lukaku e sul rasoterra di Candreva. Sommerso di gol, non solo per responsabilità sue.
Spinge raramente, in difesa va in grandissima difficoltà: i cambi di gioco dell'Inter e i movimenti degli attaccanti lo mandano in tilt. Spesso fuori posizione, non riesce a incidere da nessun punto di vista; lascia spazio a Mangraviti a metà ripresa.
Non solo il fallo da rigore con cui spiana la strada ai nerazzurri: una serie di errori imbarazzanti, con responsabilità nella gran parte dei gol dell'Inter. Una prova orrenda, che dovrà dimenticare in fretta: schierato da centrale sta facendo più danni che altro.
Moses lo distrugge dal 1' all'ultimo minuto in cui è in campo: il terzino bresciano è letteralmente travolto, arriva in costante ritardo e non riesce a rimediare nella metà campo offensiva. Cambia fascia, ma il risultato è più o meno lo stesso: non riesce mai a trovare le contromisure nei confronti degli scatenati nerazzurri.
Rileva Sabelli, non ha grosse responsabilità per la sconfitta, ma arriva in netto ritardo in occasione del quinto gol nerazzurro. Gli attaccanti dell'Inter sono in fiducia quando entra, lui non riesce a opporre una resistenza efficace.
Leggermente meglio del compagno di reparto, ma ben lontano dalla sufficienza. Il giovane difensore del Brescia non ha armi contro gli attaccanti dell'Inter, che arrivano da tutte le parti; Sanchez è ovunque, Lautaro - che pure non segna - colleziona occasioni; un paio di buone occasioni non bastano per avvicinarsi al 6.
Leggermente meglio del compagno di reparto, ma ben lontano dalla sufficienza. Il giovane difensore del Brescia non ha armi contro gli attaccanti dell'Inter, che arrivano da tutte le parti; Sanchez è ovunque, Lautaro - che pure non segna - colleziona occasioni; un paio di buone occasioni non bastano per avvicinarsi al 6.
Vale lo stesso discorso dei suoi compagni di reparto: è a centrocampo che il Brescia perde la partita. Qualche buona azione nella metà campo offensiva non basta per giustificare una prova che, anche a livello di grinta ed energia, è insufficiente: finisce per perdere nettamente il duello con Gagliardini e l'ex compagno Barella.
Entra nella ripresa, non riesce a incidere: sembra troppo leggero per una partita simile, i granatieri nerazzurri lo spazzano via dal campo in men che non si dica. Pochi palloni giocabili, quasi tutti sprecati: altri compagni hanno maggiori demeriti, ma lui non fa niente per dimostrare a Lopez di aver sbagliato a lasciarlo fuori.
Prova subito a mettersi in mostra contro la squadra che lo segue sul mercato, confezionando un bell'assist per Donnarumma, che spreca. Poi qualche bel lancio e poco più: l'Inter domina a centrocampo e lui può poco, anche perché sembra predicare nel deserto.
Interno o esterno di centrocampo, il risultato non cambia: è travolto dalla fascia destra dell'Inter. In grave ritardo su Moses in più occasioni, è a disagio nella posizione in cui è sistemato da Lopez; non riesce ad azzeccare quasi nulla, mentre in difesa è semplicemente inesistente.
Entra nella ripresa, può poco contro lo strapotere dell'Inter. Non che non ci provi, ma è travolto (come il resto del centrocampo di Lopez) dalla squadra di casa; di fatto non riesce a opporsi in maniera credibile alle sortite offensive interiste.
Entra nella ripresa, può poco contro lo strapotere dell'Inter. Non che non ci provi, ma è travolto (come il resto del centrocampo di Lopez) dalla squadra di casa; di fatto non riesce a opporsi in maniera credibile alle sortite offensive interiste.
Per lo meno prova a battersi, anche se con poco costrutto. Ha pochi spazi, dopo un inizio promettente si perde per strada: i difensori nerazzurri gli prendono le misure e non gli lasciano scampo. Nel secondo tempo è praticamente inesistente.
Ha la grande responsabilità di aver fallito il gol che avrebbe cambiato il match: dopo 3' ha la palla giusta, ma la spedisce fuori. Un errore che pesa, anche se è difficile valutare quanto: il 6-0 con cui si chiude la partita rischia di ingannare. Nel primo tempo prova a battersi, fa ammonire De Vrij, ma ha pochi altri palloni giocabili.
L'unica nota lieta del Brescia di oggi. Entra in campo con il piglio giusto, impegna Handanovic al 66' e sfiora il palo pochi minuti dopo. Da solo non può fare molto, eppure è l'unico a produrre qualcosa di buono tra le fila della squadra ospite.
A tratti gioca centrali, a tratti esterno: in ogni caso va in difficoltà. Non ha il passo per tenere i nerazzurri, né il senso della posizione per interrompere le trame di gioco della squadra di Conte; in avanti non fa nulla che sia degno di nota.
A tratti gioca centrali, a tratti esterno: in ogni caso va in difficoltà. Non ha il passo per tenere i nerazzurri, né il senso della posizione per interrompere le trame di gioco della squadra di Conte; in avanti non fa nulla che sia degno di nota.
La sua squadra viene letteralmente spazzata via dall'Inter. 3 gol per tempo e una resistenza troppo blanda: difficile fare punti in trasferta contro i nerazzurri, però da una squadra che lotta per la salvezza ci si aspetta un altro tipo di tenuta mentale.
La sua squadra viene letteralmente spazzata via dall'Inter. 3 gol per tempo e una resistenza troppo blanda: difficile fare punti in trasferta contro i nerazzurri, però da una squadra che lotta per la salvezza ci si aspetta un altro tipo di tenuta mentale.
