L'esordio con la nazionale argentina lo ha caricato e non poco. Balza da felino sul fendente di Radovanovic, e poi nel finale ferma da campione, quasi contro le leggi della fisica, prima Lapadula e poi Kouamé. Un doppio intervento che cancella un'unica incertezza in uscita bassa.
- Okaka 4’
- Mandragora 62’
L'esordio con la nazionale argentina lo ha caricato e non poco. Balza da felino sul fendente di Radovanovic, e poi nel finale ferma da campione, quasi contro le leggi della fisica, prima Lapadula e poi Kouamé. Un doppio intervento che cancella un'unica incertezza in uscita bassa.
Ottima spalla di Ekong con la sua esperienza e le sue capacità tecnico-tattiche. Buca praticamente un solo intervento in tutta la partita, Pairetto lo grazia.
Ottima spalla di Ekong con la sua esperienza e le sue capacità tecnico-tattiche. Buca praticamente un solo intervento in tutta la partita, Pairetto lo grazia.
Criscito è lontano e può osservarlo con il binocolo, per questo si rilassa e non ha bisogno di alzare troppo i ritmi. Nel complesso la sua prestazione è sufficiente. Salterà il Milan per squalifica.
Criscito è lontano e può osservarlo con il binocolo, per questo si rilassa e non ha bisogno di alzare troppo i ritmi. Nel complesso la sua prestazione è sufficiente. Salterà il Milan per squalifica.
Criscito è lontano e può osservarlo con il binocolo, per questo si rilassa e non ha bisogno di alzare troppo i ritmi. Nel complesso la sua prestazione è sufficiente. Salterà il Milan per squalifica.
Anche con la difesa a 4, il nigeriano è la colonna che sostiene l'impianto di Tudor. Chiude ogni piccolo spiraglio e giganteggia nel gioco aereo. Annienta gli attaccanti del Genoa.
E' la nota stonata del coro bianconero. Tatticamente difficile da inquadrare, con forse troppe proiezioni offensive rispetto a quelle che gli chiede Tudor. Quando viene attaccato va spesso in difficoltà e rischia anche il secondo cartellino giallo.
Primo tempo giocato con il freno a mano, perché rispetto a Fofana è lui la mezz'ala di sacrificio. Nella ripresa dipinge un arcobaleno da stropicciarsi gli occhi e da lì inizia la sua vera partita. Sfiora la doppietta e dà segnali incoraggianti per la salvezza dell'Udinese.
Primo tempo giocato con il freno a mano, perché rispetto a Fofana è lui la mezz'ala di sacrificio. Nella ripresa dipinge un arcobaleno da stropicciarsi gli occhi e da lì inizia la sua vera partita. Sfiora la doppietta e dà segnali incoraggianti per la salvezza dell'Udinese.
Segnò il gol salvezza del Tudor one, si presenta con un assist prelibato per Okaka, anche se poi annacqua la sua prestazione con qualche passaggio sbagliato di troppo. I segnali sono comunque promettenti.
Alterna delle ottime giocate con delle leggerezze quasi imperdonabili, come il 2-0 mancato da due passi. Nel finale prova a riscattarsi e la sufficienza riesce a raggiungerla con la sua qualità.
Rispetto a Sandro non riesce a garantire la stessa intensità, complice una condizione fisica ancora non perfetta.
Rispetto a Sandro non riesce a garantire la stessa intensità, complice una condizione fisica ancora non perfetta.
Rispetto a Sandro non riesce a garantire la stessa intensità, complice una condizione fisica ancora non perfetta.
Voleva fare bene contro la sua ex squadra e riesce pienamente nel suo intento. Si piazza davanti la difesa e scherma il Genoa con grande caparbietà, senza mai calare la tensione. Esce per una staffetta annunciata con Behrami.
Voleva fare bene contro la sua ex squadra e riesce pienamente nel suo intento. Si piazza davanti la difesa e scherma il Genoa con grande caparbietà, senza mai calare la tensione. Esce per una staffetta annunciata con Behrami.
Entra per Okaka e viene tradito dal suo essere mancino. Tira con il sinistro addosso a Radu invece di chiudere con il destro. Poi ci prova di nuovo. Fuori. Sfortunato.
Piccoletto terribile. Punta a seguire i compagni De Paul e Musso in nazionale, e giocando così l'attesa sarà breve. Fa sbandare Criscito prima e Romero poi. Serve Mandragora per il gol, ma soprattutto fa sempre la giocata giusta, che lo rende il principale artefice del successo bianconero.
Piccoletto terribile. Punta a seguire i compagni De Paul e Musso in nazionale, e giocando così l'attesa sarà breve. Fa sbandare Criscito prima e Romero poi. Serve Mandragora per il gol, ma soprattutto fa sempre la giocata giusta, che lo rende il principale artefice del successo bianconero.
Nel primo tempo stappa la gara con un gol che rifinisce e conclude; ha il merito di prenderle praticamente tutte di testa e di petto, legittimando la vittoria del ballottaggio con Lasagna.
Nel primo tempo stappa la gara con un gol che rifinisce e conclude; ha il merito di prenderle praticamente tutte di testa e di petto, legittimando la vittoria del ballottaggio con Lasagna.
Terza vittoria di fila con l'Udinese, intervallata da un periodo sabbatico forse colpevolmente lungo.
Si fa beffare dal tiro della vita di Mandragora, ma poi ha il merito di evitare che il passivo si allarghi bloccando Pussetto e Lasagna.
Abbandonato al suo destino nel gol di Okaka, cerca di mettere sempre una pezza agli attacchi genoani, ed è l'unico a salvarsi della difesa rossoblù almeno per dedizione e impegno.
Media perfetta tra il 6 della sua fase offensiva, con discreta spinta su Zeegelaar e buoni cross, e il 5 della sua fase difensiva, in cui a tratti è una sciagura.
Media perfetta tra il 6 della sua fase offensiva, con discreta spinta su Zeegelaar e buoni cross, e il 5 della sua fase difensiva, in cui a tratti è una sciagura.
Parte bene con discreta gamba, ma poi finisce col perdere clamorosamente il duello con Ignacio Pussetto, che lo brucia continuamente nel breve e nel lungo.
Osserva da lontano il gol dell'1-0, poi viene schiantato dall'incedere di Pussetto, che evidenzia tutti i suoi imbarazzi.
Per lunghi tratti della partita è il salvagente a cui il Genoa non si aggrappa. Alla fine anche lui capisce che non c'è spazio per invertire la rotta e si incupisce. Sfiora tre volte il gol.
Per lunghi tratti della partita è il salvagente a cui il Genoa non si aggrappa. Alla fine anche lui capisce che non c'è spazio per invertire la rotta e si incupisce. Sfiora tre volte il gol.
Nei primi 45 minuti è uno dei pochi a cercare di creare la superiorità numerica, ma poi rimane quasi misteriosamente nell'intervallo, a quanto raccolto per un battibecco negli spogliatoi.
Nei primi 45 minuti è uno dei pochi a cercare di creare la superiorità numerica, ma poi rimane quasi misteriosamente nell'intervallo, a quanto raccolto per un battibecco negli spogliatoi.
Entra per dare verve, si becca invece un cartellino giallo e tanti interrogativi per un innesto che non porta risultati nel breve periodo.
Prandelli lo schiera simil-mezzapunta, non è il suo ruolo e si vede. Si sbatte comunque con grinta, pur non riuscendo a lasciare il segno sulla gara.
Prandelli lo schiera simil-mezzapunta, non è il suo ruolo e si vede. Si sbatte comunque con grinta, pur non riuscendo a lasciare il segno sulla gara.
Prandelli lo schiera simil-mezzapunta, non è il suo ruolo e si vede. Si sbatte comunque con grinta, pur non riuscendo a lasciare il segno sulla gara.
Ha sulla coscienza la sconfitta del Genoa. Si fa scippare (con ammonizione annessa) il pallone dell'1-0 da Pussetto. Non si riscatta minimamente e viene lasciato negli spogliatoi nell'intervallo.
Prandelli lo piazza più avanzato e gli chiede cose che probabilmente non sono nel suo bagaglio. E così il danese finisce nell'anonimato di una partita dai toni opachi.
Entra per dare concretezza all'attacco e fa il suo, con giocate semplici ma almeno efficaci, poco assecondate dai suoi compagni.
Del suo ingresso alla fine non c'è grande traccia. Vaga per il campo senza farsi notare. Ha poi anche la sfortuna di trovare sulla sua strada Musso nell'unica occasione che gli capita.
Alla Dacia Arena i suoi scatti non bruciano l'erba. Viene contenuto bene dalla difesa bianconera per quasi 80 minuti. Nel finale ha un paio di guizzi, ma si infrange anche lui sul miracoloso Musso.
Alla Dacia Arena i suoi scatti non bruciano l'erba. Viene contenuto bene dalla difesa bianconera per quasi 80 minuti. Nel finale ha un paio di guizzi, ma si infrange anche lui sul miracoloso Musso.
Voleva il bis della vittoria sulla Juventus, si ritrova invece una sconfitta netta e parecchie scorie nello spogliatoio.