Sbaglia poco o nulla. Ha il grande merito di immolarsi prima su Perisic e poi, soprattutto, su Nainggolan. Può poco sul bolide di Lautaro scagliato da breve distanza.
Sbaglia poco o nulla. Ha il grande merito di immolarsi prima su Perisic e poi, soprattutto, su Nainggolan. Può poco sul bolide di Lautaro scagliato da breve distanza.
Non è la sua serata e si vede dai molti falli che commette, tra cui quello su Joao Mario che gli costerà la squalifica per Cagliari. Joao Mario e Nainggolan lo mettono sempre in mezzo e lui naufraga, rivelandosi il peggiore del reparto.
Migliore dei suoi per distacco. La sua esperienza e la sua potenza annichiliscono Icardi, che gioca una pessima prestazione soprattutto per i meriti del portoghese. Non molla mai e si dimostra sempre sul pezzo, anche nel finale convulso di gara. Se non ci fosse lui lì dietro, probabilmente il Parma uscirebbe molto prima dalla contesa.
La giovane promessa in prestito proprio dall'Inter disputa un buon primo tempo, ma poi soffre maledettamente la crescita dei nerazzurri, non riuscendo a gestire la situazione con la freddezza del suo compagno di reparto, e finendo sverniciato spesso da Nainggolan e compagni.
La giovane promessa in prestito proprio dall'Inter disputa un buon primo tempo, ma poi soffre maledettamente la crescita dei nerazzurri, non riuscendo a gestire la situazione con la freddezza del suo compagno di reparto, e finendo sverniciato spesso da Nainggolan e compagni.
Dà vita a un bel duello con Ivan Perisic. La scelta di non provare a mantenere Martinez in fuorigioco, ma di seguirlo fino all'interno dell'area si rivela un errore che gli vale l'insufficienza.
Per lunghi tratti è il migliore in campo: sfiora il gol di testa, contrasta, recupera, crea. Quando viene meno la condizione fisica, va in apnea. D'Aversa non lo cambia quando dovrebbe, e lui perde il peggior pallone possibile, che apre la strada della vittoria all'Inter, e a lui quella dell'insufficienza.
Non riesce a fare tanto meglio di Siligardi, risultando spesso confusionario sia palla al piede sia nel dettare gli spazi in avanti.
Entra bene in gara e smista più di qualche pallone per la manovra offensiva dei suoi, piazzando anche un cross interessante in area di rigore nel finale.
Entra bene in gara e smista più di qualche pallone per la manovra offensiva dei suoi, piazzando anche un cross interessante in area di rigore nel finale.
Anche lui vuole dare tanta corsa e quantità, ma finisce spesso per andare fuori giri e non trovare la giocata giusta. Il meno convincente dei tre di centrocampo.
Anche lui vuole dare tanta corsa e quantità, ma finisce spesso per andare fuori giri e non trovare la giocata giusta. Il meno convincente dei tre di centrocampo.
Il metronomo di D'Aversa dimostra il perché si lascia spesso preferire a Stulac con una prova consistente e senza fronzoli, fatta di corsa e tanto sacrificio.
Non molla mai anche quando è stretto nella morsa De Vrij-Skriniar. Sgomita e prova sempre a creare, sfiorando anche un bellissimo gol con il destro a giro. Non segna ma, al contrario di Icardi, risulta molto prezioso nel far salire la propria squadra e nei ripiegamenti difensivi.
Non molla mai anche quando è stretto nella morsa De Vrij-Skriniar. Sgomita e prova sempre a creare, sfiorando anche un bellissimo gol con il destro a giro. Non segna ma, al contrario di Icardi, risulta molto prezioso nel far salire la propria squadra e nei ripiegamenti difensivi.
Non è continuo stasera, ma quando parte palla al piede a D'Ambrosio vengono i capelli bianchi. La traversa che coglie nel primo tempo probabilmente sta ancora tremando. E' l'uomo chiave del gioco di D'Aversa.
Inizio raggiante per uno degli ex della contesa con buoni dribbling e un interessante tiro in porta. Poi si abbassa l'interruttore e fatica a rientrare nel match, fino al cambio con l'altro ex Biabiany.
Inizio raggiante per uno degli ex della contesa con buoni dribbling e un interessante tiro in porta. Poi si abbassa l'interruttore e fatica a rientrare nel match, fino al cambio con l'altro ex Biabiany.
Cerca di sfruttare da subito le difficoltà dell'Inter e la tattica è quella giusta. Ha la sfortuna di non sbloccarla e allora alla distanza l'Inter riesce a vincere la contesa.
Cerca di sfruttare da subito le difficoltà dell'Inter e la tattica è quella giusta. Ha la sfortuna di non sbloccarla e allora alla distanza l'Inter riesce a vincere la contesa.
Deve solo ringraziare la traversa sul bolide di Gervinho e il suo angelo custode sul tiro di Inglese che osserva spegnersi sul fondo. Per il resto non viene mai chiamato in causa.
Solo la minaccia delle folate di Gervinho lo terrorizza e non gli permettere mai di staccarsi come si deve. Riscatta una prova di fatica generale con qualche tentativo di incursione offensiva nel finale, ma non è abbastanza.
Solo la minaccia delle folate di Gervinho lo terrorizza e non gli permettere mai di staccarsi come si deve. Riscatta una prova di fatica generale con qualche tentativo di incursione offensiva nel finale, ma non è abbastanza.
Come D'Ambrosio, viene travolto all'inizio dalle scorribande degli esterni offensivi di D'Aversa ma lui, al contrario del collega di reparto, riesce poi a ritrovare il bandolo della matassa e a condurre un resto di partita da sufficienza.
Inglese lo chiama spesso agli straordinari, che lui esegue senza battere ciglio, chiudendo sempre in maniera abbastanza precisa i varchi alle incursioni degli avversari.
Inglese lo chiama spesso agli straordinari, che lui esegue senza battere ciglio, chiudendo sempre in maniera abbastanza precisa i varchi alle incursioni degli avversari.
Inizio titubante con qualche palla persa di troppo in fase di impostazione da parte dello slovacco, che poi ha il merito di riprendersi e accodarsi alla buona prova di De Vrij.
La Garra Charrua deve averla smarrita in qualche cassetto dell'albergo di Parma. Prova incolore la sua, con Gervinho che lo salta facile in occasione della traversa e alcune palle perse pericolose. Nel finale si riscatta con qualche verticalizzazione interessante, anche se potrebbe fare meglio in occasione del quasi raddoppio su assist di Lautaro.
Un po' come tutta l'Inter ci mette del tempo a carburare. Alcuni palloni persi a inizio gara sono al limite dell'imbarazzante, ma quando il gioco si fa duro, lui sale in cattedra con buoni suggerimenti e un gran destro che si stampa sul palo.
La sua quantità a centrocampo torna a farsi sentire. La prestazione di Parma è il primo tassello della sua rinascita: movimenti sempre azzeccati, tiri in porta pericolosi e quella galoppata che manda in porta Lautaro per il gol da tre punti. Il Ninja sembra tornato...
Dopo le tante, forse troppe, parole spese per le questioni extracalcistiche, torna sui suoi livelli di rendimento, impossessandosi della fascia sinistra e vincendo alla distanza il duello con Iacoponi. Intelligente nel prendere il centro del campo quando è il momento di farlo.
Dopo le tante, forse troppe, parole spese per le questioni extracalcistiche, torna sui suoi livelli di rendimento, impossessandosi della fascia sinistra e vincendo alla distanza il duello con Iacoponi. Intelligente nel prendere il centro del campo quando è il momento di farlo.
Mira sempre al sodo e premia la scelta di Spalletti. Certo, quel liscio su tiro al volo grida ancora vendetta, ma è sempre essenziale nelle sue giocate e utile con la sua visione di gioco.
Altra prova rivedibile del capitano nerazzurro, che lascia ancora una volta per strada almeno due gol, all'apparenza facili, che in altri momenti avrebbe messo dentro a occhi chiusi. Fatica a segnare, e anche a lavorare per la squadra. Chissà se il gol di Martinez saprà dargli una scossa...
In 4 minuti fa quello che non era riuscito a fare Icardi in tutta la partita. Ci pensa lui con un destro potente a interrompere un'astinenza da gol che durava da più di 360 minuti. Poi un assist non sfruttato da Vecino e una doppietta sfiorata. Tutto questo in poco più di un quarto d'ora. Fare di meglio è forse impossibile.
In 4 minuti fa quello che non era riuscito a fare Icardi in tutta la partita. Ci pensa lui con un destro potente a interrompere un'astinenza da gol che durava da più di 360 minuti. Poi un assist non sfruttato da Vecino e una doppietta sfiorata. Tutto questo in poco più di un quarto d'ora. Fare di meglio è forse impossibile.
In 4 minuti fa quello che non era riuscito a fare Icardi in tutta la partita. Ci pensa lui con un destro potente a interrompere un'astinenza da gol che durava da più di 360 minuti. Poi un assist non sfruttato da Vecino e una doppietta sfiorata. Tutto questo in poco più di un quarto d'ora. Fare di meglio è forse impossibile.
Soffre per 80 minuti, ma poi raccoglie i frutti della scelta di inserire Lautaro Martinez.
Soffre per 80 minuti, ma poi raccoglie i frutti della scelta di inserire Lautaro Martinez.