Cancellare la follia di Roma non era semplice, ma il colombiano ci riesce appieno grazie alla fiducia di Gattuso. Evita un passivo molto peggiore volando su Castrovilli e su Chiesa. Sui gol non può proprio fare nulla.
Parte a destra e finisce a sinistra, e ha il merito di essere l'unico a mantenere il vestito pulito fino al 90', anche con qualche discreta intuizione offensiva.
In occasione della Coppa Italia, aveva fatto sorridere il tweet del Napoli che lo collocava nel letto di casa a smaltire l'influenza. Visto l'impatto in campo, forse qualche giorno in più a riposo non avrebbe fatto male.
L'assenza di Koulibaly continua a farsi sentire pesantemente sul suo rendimento. Il greco è spesso fuori tempo e non riesce a dare la consueta sicurezza all'intero reparto. Chiesa lo fa penare, e non poco.
L'assenza di Koulibaly continua a farsi sentire pesantemente sul suo rendimento. Il greco è spesso fuori tempo e non riesce a dare la consueta sicurezza all'intero reparto. Chiesa lo fa penare, e non poco.
Irriconoscibile rispetto al buon inizio di campionato. Da centrale palesa ancora una volta tutte le sue evidenti difficoltà, ma anche da terzino destro non riesce a spingere come dovrebbe.
Si nota la sua presenza prima per la tacchettata che prende da Benassi, poi per un mancino insidioso, che però racchiude tutta la sua partita. Poco, davvero troppo poco.
Parte bene con la sua solita grinta, ma poi si perde in mezzo alla pochezza della manovra azzurra. Ha la colpa di cincischiare troppo con la palla al piede in un paio di potenziali occasioni pericolose.
Parte bene con la sua solita grinta, ma poi si perde in mezzo alla pochezza della manovra azzurra. Ha la colpa di cincischiare troppo con la palla al piede in un paio di potenziali occasioni pericolose.
All'inizio è penalizzato dai lanci troppo lunghi dei suoi compagni, ma poi finisce dietro la lavagna per movimenti sbagliati e per un gol cestinato da buona posizione che poteva scrivere una storia diversa.
All'inizio è penalizzato dai lanci troppo lunghi dei suoi compagni, ma poi finisce dietro la lavagna per movimenti sbagliati e per un gol cestinato da buona posizione che poteva scrivere una storia diversa.
All'inizio è penalizzato dai lanci troppo lunghi dei suoi compagni, ma poi finisce dietro la lavagna per movimenti sbagliati e per un gol cestinato da buona posizione che poteva scrivere una storia diversa.
Esordio in campionato controverso: subito inserimento e tiro in porta, ma poi si perde anche lui e si fa notare solo per una serie di falli che quasi gli costa il rosso.
Emblema del "vorrei ma non posso" di questo Napoli. Il capitano è paradossalmente il meno peggio dell'attacco, ma crea comunque troppo poco nella zona di Dragowski. Grida vendetta il legno, quindicesimo della stagione del Napoli.
Emblema del "vorrei ma non posso" di questo Napoli. Il capitano è paradossalmente il meno peggio dell'attacco, ma crea comunque troppo poco nella zona di Dragowski. Grida vendetta il legno, quindicesimo della stagione del Napoli.
Costeggia la partita con un'indolenza che non è nelle sue corde. Quando si fa trovare pronto, l'unica volta, sul lancio di Callejon, però, il connazionale Dragowski si supera ed evita il gol.
Non trova nemmeno oggi il bandolo della matassa, e si accorge inesorabilmente che il 2-0 di Coppa Italia contro il Perugia è stato poco più di un brodino.
Prese alte sempre precise e un guizzo sul connazionale Milik che vale una fetta non indifferente di vittoria. Si supera anche su Callejon, ma a gioco fermo.
Migliore del pacchetto arretrato, non soffre mai e illumina la partita con alcuni tackle spettacolari. Fa un sol boccone di Callejon ed è bravo anche a seguire come un'ombra gli inserimenti a fari spenti di Allan.
Approfitta a inizio gara della scarsa opposizione di Luperto. Il copione cambia con Hysaj di fronte, ma si guadagna quel mezzo voto in più con il tocco di prima che manda in gol Vlahovic per lo 0-2.
Primo tempo di leggero affanno sulle accelerazioni di Insigne, anche se non così frequenti. Poi si dà una registrata e torna in carreggiata conducendo una prestazione sufficiente.
Primo tempo di leggero affanno sulle accelerazioni di Insigne, anche se non così frequenti. Poi si dà una registrata e torna in carreggiata conducendo una prestazione sufficiente.
E' il vero uomo di Iachini, che continua a preferirlo a Badelj, e lui non tradisce. Soffre un po' a inizio gara, ma poi ha il merito di trovare la giocata che sblocca il match, l'assist per Federico Chiesa, una cosa di rara esperienza.
Fa tutto quello che dall'altra parte non riesce a fare Ruiz. Fa viaggiare la palla veloce e sfrutta la buona vena delle sue mezzali, mandando in tilt il Napoli.
Spaventa la panchina quando cade male sulla schiena, ma in barba a questo episodio l'attaccante di Iachini spacca in due la partita con le sue accelerazioni. Il duetto con Castrovilli è tanta roba, e lui ne approfitta prima segnando lo 0-1 e poi illuminando l'azione del raddoppio.
Nonostante Chiesa, è il migliore in campo a San Paolo. L'8 viola dà una risposta netta a chi lo indica come "erede" di Zaniolo per l'Europeo dopo l'infortunio del romanista. Crocifigge il Napoli con giocate sempre di qualità estrema, come il potenziale assist che Chiesa sciupa. Centrocampista di un altro livello.
Voglioso sì, e per uno come lui non è una novità. Gioca con l'argento vivo addosso, creando tantissimi spazi a Chiesa. Trova anche il gol, ma in fuorigioco. Innesto ottimo per i Viola.
Voglioso sì, e per uno come lui non è una novità. Gioca con l'argento vivo addosso, creando tantissimi spazi a Chiesa. Trova anche il gol, ma in fuorigioco. Innesto ottimo per i Viola.
Mancino tanto bello quanto letale. Entra per far rifiatare Cutrone, e chiude il match al primo tiro con una sassata che fa venire i capelli bianchi a Ospina. Luperto gli stende il tappeto rosso, vero, ma la conclusione è da applausi.
Mancino tanto bello quanto letale. Entra per far rifiatare Cutrone, e chiude il match al primo tiro con una sassata che fa venire i capelli bianchi a Ospina. Luperto gli stende il tappeto rosso, vero, ma la conclusione è da applausi.
Terza vittoria consecutiva (quasi quattro non fosse stato per Orsolini) compresa la Coppa e una squadra che ha già il suo aspetto, e soprattutto la sua fame.
Terza vittoria consecutiva (quasi quattro non fosse stato per Orsolini) compresa la Coppa e una squadra che ha già il suo aspetto, e soprattutto la sua fame.
Terza vittoria consecutiva (quasi quattro non fosse stato per Orsolini) compresa la Coppa e una squadra che ha già il suo aspetto, e soprattutto la sua fame.
