Un paio di uscite scolastiche, nessuna parata di rilievo. Qualche responsabilità di troppo, però, sui due tiri dalla distanza da cui arrivano i due gol degli ospiti. Deve e può fare meglio.
Un paio di uscite scolastiche, nessuna parata di rilievo. Qualche responsabilità di troppo, però, sui due tiri dalla distanza da cui arrivano i due gol degli ospiti. Deve e può fare meglio.
Tanti anticipi e chiusure eleganti, ma anche quando deve farsi sentire fisicamente c'è sempre. Poche responsabilità sui gol: è suo, però, il tentato rilancio di testa che termine sul tiro al volo di Ansaldi. Sarebbe stato anche da 7.
Tanti anticipi e chiusure eleganti, ma anche quando deve farsi sentire fisicamente c'è sempre. Poche responsabilità sui gol: è suo, però, il tentato rilancio di testa che termine sul tiro al volo di Ansaldi. Sarebbe stato anche da 7.
Di testa in area le prende (quasi) tutte lui. Ed è anche lui a metterla in mezzo al volo per Zaniolo che poi scaraventa in rete. Qualche leggerezza quando, invece, viene preso in velocità.
In campo a sorpresa, parte con una bella chiusura e regala un filtrante mieloso per El Shaarawy procurando il rigore. In generale, fa bene in fase di possesso, e non bene in quella di copertura: non a caso, si addormenta in occasione del lancio di Belotti per Iago che poi conclude sul palo. Nel secondo tempo cala fisicamente e lascia posto nel finale a Santon.
La punizione da cui nasce il primo gol, il rigore realizzato, e una palla in area messa col contagiri per Dzeko che sciupa malamente: grazie a lui Roma ha sempre due registi. Uno sulla trequarti (Zaniolo), uno sulla sinistra.
Si ritrova in emergenza a fare le veci di De Rossi in mezzo, ma dovrà abituarsi a farlo, visto che Zaniolo, d'ora in poi, sulla trequarti non si tocca. Sonnecchia nel primo tempo, poi sale in cattedra con due palle stupende, una per Zaniolo e l'altra per El Shaarawy, e l'assist del 3-2.
Si ritrova in emergenza a fare le veci di De Rossi in mezzo, ma dovrà abituarsi a farlo, visto che Zaniolo, d'ora in poi, sulla trequarti non si tocca. Sonnecchia nel primo tempo, poi sale in cattedra con due palle stupende, una per Zaniolo e l'altra per El Shaarawy, e l'assist del 3-2.
Fuori posizione, come Pellegrini, ma a differenza sua a disagio. Perde alcuni palloni nei primi minuti, e poi si perde anche Aina al 49' in azione personale. Sua anche la palla persa a centrocampo in occasione del gol: il giallo per fallo tattico su Parigini è l'emblema della sua partita, insufficiente.
Fa il regista avanzato nel primo tempo, poi offre agli spettatori un paio di trick e una raffinata apertura per Kolarov che va al tiro. Ci mette anche cattiveria e cinismo in occasione del gol: a un certo punto inizia a calare, ma nel frattempo s'era già guadagnato, forse definitivamente, i galloni da trequartista titolare della Roma. Uno squillo anche per Pastore.
Fa il regista avanzato nel primo tempo, poi offre agli spettatori un paio di trick e una raffinata apertura per Kolarov che va al tiro. Ci mette anche cattiveria e cinismo in occasione del gol: a un certo punto inizia a calare, ma nel frattempo s'era già guadagnato, forse definitivamente, i galloni da trequartista titolare della Roma. Uno squillo anche per Pastore.
Parte benissimo, con un raffinato colpo di tacco per il lanciato Zaniolo al 14', poi offre un'altrettanto bella palla a Kluivert al 42'. Poi perde tutta la lucidità del primo tempo: nel suo resoconto di partite, c'è un gol sbagliato che ha del clamoroso, a un metro da Sirigu, al 49'. Sempre lui sparacchia inutilmente, sempre su Sirigu, al 77'. Nulla più: troppo poco. Soprattutto con un Zaniolo così al suo fianco.
Si guadagna il rigore, poi liscia male sul cross di Kolarov al 46'. Per il resto poco altro: ma quando alla fine si risulta così decisivi, non si può non premiare la prestazione. A maggior ragione se si considera che era a mezzo servizio.
Entra per cambiare la partita, ma la partita si cambia da sé. Il suo contributo lo dà, ma paradossalmente col suo ingresso Zaniolo è costretto ad allargarsi, e la manovra perde un riferimento. Elementare.
Parte in maniera accelerata ma confusa, poi sbaglia una facile occasione, murato da Lyanco. In generale, però, non fa mai parte dei focolai di gioco della manovra. Dopo il primo tempo scompare, costretto com'è anche a chiudere le avanzate offensive sulla sua corsia. Esce quando Di Francesco si rende conto che non poteva dare di più.
Zaniolo, questo Zaniolo, è tutta farina del suo sacco. Riesce bene a tamponare le iniziative altrui nonostante non abbia in mediana i due titolari De Rossi e Nzonzi, ed ha il coraggio di "panchinare", ormai definitivamente, Pastore, per dare fiducia al ragazzino che gli risolve le partite. Il girone di ritorno può essere suo e del suo coraggio.
Un rigore procurato, con troppa leggerezza, poi un paio di parate su Dzeko che valgono il risultato. Nessun sussulto, oltre questo, in positivo o in negativo.
Un rigore procurato, con troppa leggerezza, poi un paio di parate su Dzeko che valgono il risultato. Nessun sussulto, oltre questo, in positivo o in negativo.
Soffre per tutta la partita sia El Shaarawy e Kolarov. Poi mette la sua firma, in negativo, sulla partita, fermandosi colpevolmente in occasione del gol di El Shaarawy. Se non ci fosse stata l'emergenza a centrocampo, probabilmente non avrebbe giocato neanche questa.
Soffre per tutta la partita sia El Shaarawy e Kolarov. Poi mette la sua firma, in negativo, sulla partita, fermandosi colpevolmente in occasione del gol di El Shaarawy. Se non ci fosse stata l'emergenza a centrocampo, probabilmente non avrebbe giocato neanche questa.
Fuori ruolo, gioca probabilmente la migliore partita stagionale. Il cross al volo per Parigini dopo pochi minuti è un cioccolatino, così come il lancio smarcante per Belotti all' 8'. E' lui il vero regista della squadra, ma anche il goleador, visto che davanti non sono in giornata positiva. E che gol.
Morde le caviglie altrui con scientifica precisione e rabbiosa maestria. Nessuna responsabilità particolare sui tre gol: da ricordare la sua marcatura costante su Dzeko, la chiusura su El Shaarawy lanciato a rete al 14', quella su Zaniolo al 54' e quella, ancora sul Faraone, andato al tiro al 68'.
Morde le caviglie altrui con scientifica precisione e rabbiosa maestria. Nessuna responsabilità particolare sui tre gol: da ricordare la sua marcatura costante su Dzeko, la chiusura su El Shaarawy lanciato a rete al 14', quella su Zaniolo al 54' e quella, ancora sul Faraone, andato al tiro al 68'.
Fa benissimo in fase di possesso e di ripartenza, ma poi è colpevole, sbagliando la marcatura su Zaniolo in occasione del gol. Un vero peccato.
Fa benissimo in fase di possesso e di ripartenza, ma poi è colpevole, sbagliando la marcatura su Zaniolo in occasione del gol. Un vero peccato.
Va in marcatura troppo indeciso su Fazio che mette in mezzo sul gol di Zaniolo, poi non contiene bene Kluivert che gli sguscia via più volte. Bene, però, in chiusura su Zaniolo solo davanti a Sirigu, e su Schick all' 84': in generale i (pochi) errori pesano di più delle cose (tante) buone. Deve affinarsi.
Va in marcatura troppo indeciso su Fazio che mette in mezzo sul gol di Zaniolo, poi non contiene bene Kluivert che gli sguscia via più volte. Bene, però, in chiusura su Zaniolo solo davanti a Sirigu, e su Schick all' 84': in generale i (pochi) errori pesano di più delle cose (tante) buone. Deve affinarsi.
Perde una palla sanguinolenta su Zaniolo al 20', poi trova il gol quasi per caso ma grazie a un tiro di livello. A quel punto torna a mordere le caviglie: nel finale, però, rischia ingenuamente di essere espulso con la doppia sbracciata su Dzeko.
Perde una palla sanguinolenta su Zaniolo al 20', poi trova il gol quasi per caso ma grazie a un tiro di livello. A quel punto torna a mordere le caviglie: nel finale, però, rischia ingenuamente di essere espulso con la doppia sbracciata su Dzeko.
Si guadagna una punizione e poco più: da subentrante, quando toglie il ruolo di prima punta a Belotti, deve fare di meglio. E, soprattutto, partecipare al gioco esattamente come lo fa il Gallo, quando gioca da solo.
Due bellissimi filtranti, uno per Iago nel primo tempo e uno per Zaza nel secondo. Tante sgomitate, una anche pericolosa. Si dà da fare tanto da prima punta, e tantissimo, quando entra Zaza, e diventa seconda punta. Sciupa, però, una facile occasione al volo all' 84': la palla finisce di poco alto. E il Torino la perde.
Prende il palo, lanciato in maniera straordinaria, da Belotti, solo davanti a Olsen, e peraltro in un momento decisivo della partita. Null'altro. Davvero troppo poco.
Veloce nelle ripartenze, ma sbaglia tanto sia in impostazione che in copertura. Gioca da intermedio di destra, con licenza di avanzare e comporre il tridente, ma è fuori ruolo e si vede.
Inventa Parigini e Ansaldi mezzali, ma non basta. Soprattutto perché nel primo tempo il suo Torino non gioca la partita che avrebbe dovuto. E alla fine la gara viene comunque persa, nonostante 20 minuti in cui mette a ferro e fuoco la Roma.