Due volte chiamato in causa da Dzeko, due volte risponde presente con un pizzico di fortuna. Sul primo gol però si fa sorprendere dal colpo di testa di Cristante.
All'inizio il duello con Under lo vince e pure facilmente; poi però, quando il turco cresce, fatica a tenergli il passo fino a lasciarlo solo per il gol del 2-0.
Leader emotivo ma anche tecnico della difesa, comanda tutto e tiene in piedi la baracca finché può: nel finale perde riferimenti e certezze.
Preso il posto da titolare non lo molla più. Anzi lo corrobora con prestazioni sempre più convincenti come quella di oggi, nella quale è molto spesso un muro quasi invalicabile. Mancini prenda nota.
Molto bene nel primo tempo, quando chiude tutti i varchi dalle sue parti. Nella ripresa peggiora il suo rendimento, commettendo qualche errore di troppo.
Nel piano partita di D'Aversa lui aveva un ruolo molto importante in appoggio a Gervinho. Ma praticamente non si vede mai, corre spesso a vuoto e non lascia tracce di sé.
Nel piano partita di D'Aversa lui aveva un ruolo molto importante in appoggio a Gervinho. Ma praticamente non si vede mai, corre spesso a vuoto e non lascia tracce di sé.
Non sfrutta in pieno la chance per riprendersi il posto nell'11 di partenza. Qualche buona giocata ma nel complesso una regia lenta e in più il duello perso nettamente con Pellegrini nell'azione del 2-0.
Non sfrutta in pieno la chance per riprendersi il posto nell'11 di partenza. Qualche buona giocata ma nel complesso una regia lenta e in più il duello perso nettamente con Pellegrini nell'azione del 2-0.
Tanta corsa, tanta grinta ma sostanza poco o nulla. Potrebbe essere utile per risalire il campo ma è di poco aiuto.
Tanta corsa, tanta grinta ma sostanza poco o nulla. Potrebbe essere utile per risalire il campo ma è di poco aiuto.
Quei pochi palloni degni di nota che i compagni gli mettono a disposizione o sono preda dei difensori della Roma o lui non li controlla a dovere. Gli va dato atto di muoversi costantemente e di provare a scendere più in basso per aiutare di più i compagni.
Una sola chance capitata nel primo tempo e lui, solo davanti ad Olsen, non calcia bene e si fa parare dallo svedese. Per il resto gara piuttosto anonima.
Entra quando la partita è già segnata e non ci mette granché per provare a riaprirla.
Pur non facendo chissà che giocate mirabolanti, nei venti minuti in campo ci mette quel pizzico di impegno necessario per dare un po' di brio alla sua squadra.
Dopo che il Piano A - palla lunga per Gervinho - è fallito, non ha saputo tirare fuori dal cilindro un Piano B o C. Anzi, dopo lo 0-1 ci sono state occasioni solo per la Roma.
Dopo che il Piano A - palla lunga per Gervinho - è fallito, non ha saputo tirare fuori dal cilindro un Piano B o C. Anzi, dopo lo 0-1 ci sono state occasioni solo per la Roma.
Un solo intervento ma decisivo su Siligardi nel primo tempo. Per il resto gara per lo più da spettatore.
Un solo intervento ma decisivo su Siligardi nel primo tempo. Per il resto gara per lo più da spettatore.
Entra in un contesto di partita favorevole e questo certamente gli dà una mano. Pochi interventi ma precisi.
Chiamato in causa poche volte, riesce comunque ad essere attento a chiudere gli spazi a Gervinho. Costretto a dare forfait ad inizio ripresa.
Per un'ora cerca di ovviare alle difficoltà di manovra sulle fasce, dopo il vantaggio si dedica maggiormente al lavoro di copertura.
Qualche svarione nel primo tempo, compresa la mezza dormita che porta Siligardi solo davanti ad Olsen. Meglio nella ripresa quando c'è da usare di più il fisico invece che la velocità.
L'intraprendenza, specie nella prima frazione, non gli manca. La precisione nelle giocate sì, eccome: 1 cross riuscito su 6, 29 possessi persi.
Torna in campo e impiega appena un paio di minuti per essere decisivo, servendo ad Under l'assist per il 2-0 che chiude i conti. Dopo gioca con brio e determinazione.
Sempre più a suo agio nel centrocampo a 2, dà dinamismo più che può alla squadra e poi è decisivo di testa nello sbloccare la partita facendo cadere il muro parmense.
Deve coprire spesso le magagne di Kluivert sulla fascia sinistra e questo gli toglie brillantezza ma non sbaglia mai davvero una giocata.
Passo indietro rispetto alla positiva gara con il Sassuolo per il talento giallorosso. Spesso fuori posizione, quasi mai riesce a connettere centrocampo e attacco.
Passo indietro rispetto alla positiva gara con il Sassuolo per il talento giallorosso. Spesso fuori posizione, quasi mai riesce a connettere centrocampo e attacco.
Passo indietro rispetto alla positiva gara con il Sassuolo per il talento giallorosso. Spesso fuori posizione, quasi mai riesce a connettere centrocampo e attacco.
Al rientro dall'infortunio - che non è una scusante da poco - gioca una partita in crescendo: in sofferenza quando gli spazi sono claustrofobici, meglio quando dopo il vantaggio la difesa del Parma gli lascia più margine di manovra. Gli manca la precisione dei tempi migliori.
Al rientro dall'infortunio - che non è una scusante da poco - gioca una partita in crescendo: in sofferenza quando gli spazi sono claustrofobici, meglio quando dopo il vantaggio la difesa del Parma gli lascia più margine di manovra. Gli manca la precisione dei tempi migliori.
Al rientro dall'infortunio - che non è una scusante da poco - gioca una partita in crescendo: in sofferenza quando gli spazi sono claustrofobici, meglio quando dopo il vantaggio la difesa del Parma gli lascia più margine di manovra. Gli manca la precisione dei tempi migliori.
Primo tempo anonimo e abulico, poi l'assist per Cristante lo sveglia e da quel momento diventa imprendibile coronando la sua prestazione con un gol e sfiorandone almeno 2.
La sua è una gara con pochi guizzi e piuttosto blanda, in difficoltà per la marcatura di Iacoponi ma anche quando il campo si apre. Un paio di palloni per Dzeko le cose più positive.
Nel primo tempo c'è una Roma lenta, prevedibile, fiacca. Nell'intervallo deve aver toccato le corde giuste perché i suoi cambiano passo fino a mettere le mani sulla vittoria.