Nel primo tempo è attento nel rispondere per due volte a Pellissier. Nella ripresa neutralizza un debole tiro di Giaccherini e poi si gode la partita da spettatore.
Nel primo tempo è attento nel rispondere per due volte a Pellissier. Nella ripresa neutralizza un debole tiro di Giaccherini e poi si gode la partita da spettatore.
Non risulta essere sempre perfetto nelle chiusure, soprattutto nella prima parte di gara (in particolare su Leris). Con il passare dei minuti migliora, tiene a bada Meggiorini con esperienza.
Molto efficace la sua azione difensiva: è attento, mantiene bene la posizione, ruba più palloni di tutti (ben 12).
Molto efficace la sua azione difensiva: è attento, mantiene bene la posizione, ruba più palloni di tutti (ben 12).
Deputato a tenere a bada Pellissier, non sempre riesce alla meglio nell'intento, soprattutto nel primo tempo. Alla lunga migliora, prende bene le misure e contribuisce a sterilizzare gli attacchi degli avversari.
Comincia come uomo d'ordine, ma nella ripresa è l'uomo in più della Spal: scuote i suoi, avvia e conclude azioni pericolose, prova più volte il tiro dalla distanza.
Una presenza costante nella metà campo avversaria, non riesce però a essere efficace come al solito: errori nei passaggi, poco incisivo nei contrasti. Nel primo tempo si lascia scappare Pellissier, e fortunatamente Lazzari ci mette una pezza.
Ingaggia il duello più interessante della partita con il connazionale Leris: finisce in pareggio, ai punti avrebbe vinto lui, più propositivo ed efficace in particolare nella ripresa.
Il più frizzante dei suoi. Corre su tutta la fascia, ingaggia un bel duello con Jaroszynski, riuscendo a spuntarla in alcuni casi e a servire un paio di cross pericolosi. Nel primo tempo gli capita un buon pallone in area, ma calcia male. Salva il risultato deviando sulla linea un tiro di Pellissier.
Gioca da play, è il leader del centrocampo ferrarese. Dei palloni giocati, oltre alla quantità (89) impressiona la qualità (più del 90% di precisione). Senza dimenticare l'importante apporto di muscoli alla sua mediana.
Entra con la voglia di spaccare, sguscia fra i difensori e per poco non beffa Sorrentino quando mancano pochi minuti alla fine: Bani si immola, salva il risultato e lo lascia a bocca asciutta.
Nella prima parte di gara lavora a modo suo, di sponde e sportellate. Ma dà fastidio solo per parte del primo tempo. E alla lunga diventa prevedibile.
Entra per l'ultima mezz'ora di partita, porta in dote corsa ed esperienza. E un pizzico di spregiudicatezza, in particolare quando, a un minuto dalla fine, usa il sinistro (non il suo piede) per calciare dal limite dell'area e becca la traversa.
A sua discolpa, non ha un gran numero di palloni giocabili. Ma, rispetto al generoso Petagna, lui non entra mai nel vivo dell'azione e si sacrifica poco.
A sua discolpa, non ha un gran numero di palloni giocabili. Ma, rispetto al generoso Petagna, lui non entra mai nel vivo dell'azione e si sacrifica poco.
Avrebbe potuto fare di più, la sua Spal? Forse. Ad esempio, attaccare con più convinzione nella parte centrale della ripresa, quando sembrava essersi accontentata del pareggio. Vero è che non è mancata la sfortuna, ma in partite del genere serve un altro atteggiamento.
Avrebbe potuto fare di più, la sua Spal? Forse. Ad esempio, attaccare con più convinzione nella parte centrale della ripresa, quando sembrava essersi accontentata del pareggio. Vero è che non è mancata la sfortuna, ma in partite del genere serve un altro atteggiamento.
Meno impegnato del collega dei ferraresi, esce dal campo con i guantoni puliti (un solo tiro nello specchio della Spal in tutta la partita) e qualche brivido, su cui ci mettono una pezza i compagni (Paloschi) e la traversa (Floccari).
Meno impegnato del collega dei ferraresi, esce dal campo con i guantoni puliti (un solo tiro nello specchio della Spal in tutta la partita) e qualche brivido, su cui ci mettono una pezza i compagni (Paloschi) e la traversa (Floccari).
Meno impegnato del collega dei ferraresi, esce dal campo con i guantoni puliti (un solo tiro nello specchio della Spal in tutta la partita) e qualche brivido, su cui ci mettono una pezza i compagni (Paloschi) e la traversa (Floccari).
Fa a sportellate alternandosi fra Petagna e Antenucci. Usa fisico ed esperienza per cavarsela quando le situazioni si complicano.
Deve coprire sul lato su cui gli avversari attaccano di più, perché c'è Lazzari e perché ci sono gli inserimenti dei centrocampisti. Se la cava, grazie anche al supporto difensivo di Jaroszynski.
Nel primo tempo è uno dei più vivaci in campo: trova spesso la linea di fondo, dai suoi piedi partono buoni cross e ottime intuizioni (il filtrante per Pellissier su tutti). Nel secondo tempo è meno esplosivo e soffre di più nel duello con Lazzari.
Nel primo tempo è uno dei più vivaci in campo: trova spesso la linea di fondo, dai suoi piedi partono buoni cross e ottime intuizioni (il filtrante per Pellissier su tutti). Nel secondo tempo è meno esplosivo e soffre di più nel duello con Lazzari.
Dopo una partita giocata con ordine e attenzione, si supera nel finale sbarrando la porta in faccia a Paloschi. Mantiene la lucidità anche nei momenti più difficili della gara.
Se il centrocampo clivense non fa filtro, è anche per demerito suo. Soprattutto nella ripresa è evanescente, e lascia spazi per gli attacchi e gli inserimenti dei centrocampisti della Spal.
Nel primo tempo si vede poco, pochissimo. Tocca tanti palloni ma non riesce mai a trovare la giocata illuminante che ci si aspetta da lui. Nella ripresa uno sprazzo, uno tiro a porta strozzato e su cui Gomis non ha problemi. E nulla più.
Finché Pellissier resta in campo, dialoga con il compagno e resta nel centro del gioco. Poi, uscito il compagno di reparto, perde le misure (l'intesa con Stepinski non è la stessa) e scompare.
L'eterno ragazzo continua a inviare pernacchie al tempo che passa. Corre, fa i movimenti giusti, spaventa Gomis in ben due occasioni: se nella prima il portiere è bravo a deviare, nella seconda Lazzari è miracoloso nella deviazione sulla linea.
L'eterno ragazzo continua a inviare pernacchie al tempo che passa. Corre, fa i movimenti giusti, spaventa Gomis in ben due occasioni: se nella prima il portiere è bravo a deviare, nella seconda Lazzari è miracoloso nella deviazione sulla linea.
L'eterno ragazzo continua a inviare pernacchie al tempo che passa. Corre, fa i movimenti giusti, spaventa Gomis in ben due occasioni: se nella prima il portiere è bravo a deviare, nella seconda Lazzari è miracoloso nella deviazione sulla linea.
Entra nel momento più complicato della partita, gli arrivano pochi palloni, ma si isola e contribuisce poco. Gioca appena 13 palloni, non riesce mai a concludere a rete.
Il duello con Fares è uno dei più divertenti della partita: corrono, si scontrano, si dribblano, si contrastano. Finisce in parità, ma il ventenne francese ha dato buoni segnali a Di Carlo. Nel primo tempo prova anche a cercare gloria nell'aria avversaria, ma senza successo.
Non è una squadra da ultimo posto in classifica, il suo Chievo. E sta migliorando, lo dicono i cinque risultati utili consecutivi. Il problema è che la casella delle vittorie segna ancora zero, e per salvarsi servono punti. Il gioco sta cominciando a vedersi. Con un po' di cinismo, si vedranno anche i punti.