Un ottimo intervento nel primo tempo su Vlahovic, nell'unico vero tiro in porta della Fiorentina: splendido il riflesso del portiere dell'Atalanta. Nella ripresa non è quasi mai impegnato, si esibisce in alcune ottime uscite e in parate di ordinaria amministrazione.
- Gosens 44’
- Malinovskyi 55’
- Toloi 63’
Il gol del 3-0, quello della sicurezza; accompagna bene l'azione sulla destra, creando sovrapposizioni che agevolano il lavoro di Hateboer. Unica sbavatura, lo spazio concesso a Vlahovic, che lo disorienta e tira in porta; per il resto una partita di grande attenzione.
Il gol del 3-0, quello della sicurezza; accompagna bene l'azione sulla destra, creando sovrapposizioni che agevolano il lavoro di Hateboer. Unica sbavatura, lo spazio concesso a Vlahovic, che lo disorienta e tira in porta; per il resto una partita di grande attenzione.
La sponda per il gol di Toloi è la ciliegina sulla torta di una gara condotta con estrema attenzione. A livello difensivo è il migliore del terzetto arretrato di Gasperini, sempre pronto a raddoppiare quando serve e ad accorciare nel modo migliore; imposta spesso l'azione da dietro, si spinge anche in attacco con bravura.
Nessun problema contro un Biraghi più impreciso del solito, solita corsa sulla fascia destra, pur senza strafare. Qualche cross interessante, dialoga bene con Malinovskyi e mette in difficoltà la catena di sinistra della Fiorentina.
Suo il gol che sblocca la partita, bravo a sfruttare al meglio l'assist di Zapata. Le sue sgroppate sulla fascia sono decisive per la vittoria dell'Atalanta; l'esterno è imprendibile per Venuti e Lirola, sempre nel vivo dell'azione: si conferma uno dei migliori difensori dell'intero Fantacalcio.
Rileva Romero nel finale di partita, vista l'ammonizione rimediata dal compagno. Chiude bene in un paio di occasioni su Castrovilli, nessun errore particolare: la partita è già in ghiaccio da tempo.
Ha il compito di accorciare su Vlahovic, svolge il suo compito alternando chiusure precise a vere e proprie randellate. Nel primo tempo va vicino al gol, Dragowski devia sopra la traversa il suo colpo di testa. Nella ripresa non lascia mai spazio agli attaccanti della Fiorentina.
Partita di sostanza, non deve strafare per fermare un centrocampo della Fiorentina particolarmente rinunciatario; aiuta la sua difesa, costruisce con tranquillità e non commette errori di rilievo. Lascia il palcoscenico ad altri, è poco appariscente ma utilissimo.
Discorso simile a quello fatto per De Roon, anche se rispetto al compagno di reparto è più coinvolto al livello offensivo. Va vicino il gol a inizio gara, ma il suo tiro è deviato e finisce sul fondo; commette qualche piccola sbavatura nel corso della partita, ma niente di particolarmente grave.
Discorso simile a quello fatto per De Roon, anche se rispetto al compagno di reparto è più coinvolto al livello offensivo. Va vicino il gol a inizio gara, ma il suo tiro è deviato e finisce sul fondo; commette qualche piccola sbavatura nel corso della partita, ma niente di particolarmente grave.
Discorso simile a quello fatto per De Roon, anche se rispetto al compagno di reparto è più coinvolto al livello offensivo. Va vicino il gol a inizio gara, ma il suo tiro è deviato e finisce sul fondo; commette qualche piccola sbavatura nel corso della partita, ma niente di particolarmente grave.
Battaglia con l'ex compagno al Verona Amrabat. Nel complesso vince il duello, pur senza brillare particolarmente; tende ad arretrare eccessivamente il suo raggio d'azione, non commette grossi errori ma solo qualche sbavatura; non riesce però a brillare come altri compagni di squadra.
Ritrova il gol con una punizione magistrale, agevolata dall'incomprensibile errore di Milenkovic. Nelle prime battute del match era subito apparso il più vivace dei suoi, bravo nel lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco; giocate di qualità, ottimo nei calci piazzati, ripaga con una bella prestazione la fiducia di Gasperini.
Entra al posto di Malinovskyi, pasticcia in un paio di occasioni, non riuscendo a trovare la zampata vincente. I minuti a disposizione non sono tanti, il colombiano entra quando la partita è già chiusa; tuttavia sempre poco concentrato, anche se nel complesso strappa una sufficienza risicata.
Gli manca solo il gol. Dopo pochi minuti crea per Freuler, che non trova la porta; poi si mette in proprio, ma per due volte Dragowski gli nega il +3, la seconda miracolosamente. Allora si mette al servizio dei compagni, fornendo l'assist dell'1-0 dopo un'azione travolgente, procurandosi il calcio di punizione del 2-0 e vincendo tutti i duelli fisici con i difensori avversari.
La sua Atalanta non lascia scampo alla Fiorentina, manovrando e tirando in porta spesso e volentieri. Gomez rimane in panchina, così ci pensa Malinovskyi a non far rimpiangere il compagno. I bergamaschi dopo le gioie della Champions si confermano anche in campionato con una prestazione di alto livello.
La sua Atalanta non lascia scampo alla Fiorentina, manovrando e tirando in porta spesso e volentieri. Gomez rimane in panchina, così ci pensa Malinovskyi a non far rimpiangere il compagno. I bergamaschi dopo le gioie della Champions si confermano anche in campionato con una prestazione di alto livello.
3 gol sul groppone, eppure lui fa quello che può per mantenere in partita la Fiorentina. Nega il gol a Zapata per due volte, la seconda al 29' con un miracolo; reattivo sul colpo di testa di Romero al 19'. Non può nulla sui gol dell'Atalanta.
Più impreciso del solito, non riesce a dosare il suo sinistro, esibendosi in una serie di cross sbilenchi. Ha di fronte un cliente difficile come Hateboer, che con il passare dei minuti gli sfugge sempre più spesso; si fa male nel secondo tempo, lasciando spazio a Barreca.
Rileva Biraghi quando la partita per la Fiorentina è già compromessa. Si produce in un paio di buone discese, ma non riesce a incidere, anche perché non ha tanti minuti a disposizione. Buono l'atteggiamento.
Nell'asse con Venuti dovrebbe assicurare un buon lavoro di contenimento nei confronti di Gosens: missione non riuscita per il terzino viola, che non ha le armi per opporsi all'esterno orobico. Unico spunto positivo del match, il pallone servito a Vlahovic in occasione dell'unico tiro in porta della Fiorentina nel primo tempo: poco per strappare una sufficienza.
Dopo un primo tempo tutto sommato solido, crolla nella ripresa. In occasione del raddoppio atalantino commette 2 errori, concedendo il calcio di punizione ai padroni di casa e non saltando in barriera sulla battuta di Malinovskyi. Da quel momento non vince più un solo duello con Zapata e compagni.
Dopo un primo tempo tutto sommato solido, crolla nella ripresa. In occasione del raddoppio atalantino commette 2 errori, concedendo il calcio di punizione ai padroni di casa e non saltando in barriera sulla battuta di Malinovskyi. Da quel momento non vince più un solo duello con Zapata e compagni.
Anello debole della difesa viola, non a caso Zapata decide di allargarsi dalla sua parte per attaccare meglio la retroguardia ospite. Troppo leggero, non può nulla contro lo strapotere fisico del colombiano né contro la corsa di Gosens. Male anche in occasione del tris di Toloi, lascia saltare l'avversario senza riuscire a opporsi.
Anello debole della difesa viola, non a caso Zapata decide di allargarsi dalla sua parte per attaccare meglio la retroguardia ospite. Troppo leggero, non può nulla contro lo strapotere fisico del colombiano né contro la corsa di Gosens. Male anche in occasione del tris di Toloi, lascia saltare l'avversario senza riuscire a opporsi.
Dopo aver mostrato già alcune crepe nelle prime fasi di gioco, si fa travolgere da Zapata in occasione del primo gol dell'Atalanta: il colombiano lo spazza via senza problemi. Male anche sul tris di Toloi, salta a vuoto e permette al difensore orobico di firmare il 3-0.
Galleggia tra centrocampo e attacco, dovrebbe legare il gioco invece sparisce tra le pieghe della partita. Contro la sua ex squadra arriva una prestazione grigia, senza sussulti; la qualità di un tempo sembra ormai un lontano ricordo.
Rileva Lirola nel corso della ripresa, prova a portare qualità alla manovra della Fiorentina, senza però riuscirci più di tanto. Qualche buon calcio di punizione conquistato e poco altro; d'altronde senza l'assistenza dei compagni non è facile.
Rileva Lirola nel corso della ripresa, prova a portare qualità alla manovra della Fiorentina, senza però riuscirci più di tanto. Qualche buon calcio di punizione conquistato e poco altro; d'altronde senza l'assistenza dei compagni non è facile.
Nonostante fosse stato il migliore dei suoi nel primo tempo, Prandelli decide di fare a meno del cileno. Unico capace di far girare la squadra con le sue geometrie, riesce a innescare i compagni come Amrabat non è in grado di fare quest'oggi; non torna in campo nel secondo tempo, anche se non è chiara la motivazione.
Nonostante fosse stato il migliore dei suoi nel primo tempo, Prandelli decide di fare a meno del cileno. Unico capace di far girare la squadra con le sue geometrie, riesce a innescare i compagni come Amrabat non è in grado di fare quest'oggi; non torna in campo nel secondo tempo, anche se non è chiara la motivazione.
Schierato a sorpresa da Prandelli, non ripaga l'allenatore con una prestazione all'altezza. Troppi errori, troppe imprecisioni e leggerezze; rischia con un colpo di tacco folle, per sua fortuna trova la mano di Toloi, altrimenti sarebbero stati dolori.
Schierato a sorpresa da Prandelli, non ripaga l'allenatore con una prestazione all'altezza. Troppi errori, troppe imprecisioni e leggerezze; rischia con un colpo di tacco folle, per sua fortuna trova la mano di Toloi, altrimenti sarebbero stati dolori.
Entra al posto di Pulgar, disputa un secondo tempo in cui si fa notare più per i suoi scatti di nervosismo che per le sue giocate. La Fiorentina fallisce l'approccio alla partita come squadra, ma il centrocampista è un lontano parente dell'ottimo protagonista di inizio stagione.
Molto male: palloni persi, falli spesi inutilmente, poche idee. L'ex Verona oggi è irriconoscibile, è strano che Prandelli non se ne accorga; troppi errori in mezzo al campo pregiudicano la sua partita, che è ben al di sotto dei suoi standard.
Molto male: palloni persi, falli spesi inutilmente, poche idee. L'ex Verona oggi è irriconoscibile, è strano che Prandelli non se ne accorga; troppi errori in mezzo al campo pregiudicano la sua partita, che è ben al di sotto dei suoi standard.
Rileva Eysseric, ma non c'è con la testa. Perde palla, si intestardisce nel dribbling, tocca sempre il pallone una volta in più del necessario: il suo impatto sulla partita è negativo. Per il francese anche un cartellino giallo, arrivato dopo un fallo di frustrazione.
Rileva Eysseric, ma non c'è con la testa. Perde palla, si intestardisce nel dribbling, tocca sempre il pallone una volta in più del necessario: il suo impatto sulla partita è negativo. Per il francese anche un cartellino giallo, arrivato dopo un fallo di frustrazione.
Rileva Vlahovic, anche lui non riesce a incidere, ma non commette grossi errori. Avrebbe bisogno di più spazio e di un gioco diverso, più adatto alle sue caratteristiche, non certo quello di un centravanti che deve giocare spalle alla porta. Ci prova, senza riuscirci più di tanto.
Nel primo tempo è l'unico a tirare in porta, trova però sulla sua strada Gollini. Male nel prosieguo della gara, Romero gli mette la museruola e lui si innervosisce; non riesce a far salire la squadra, né a essere incisivo vicino alla porta.
La sua Fiorentina non ha né capo né coda. I viola provano solo a difendersi, peraltro disordinatamente; i cambi non sortiscono alcun effetto, anzi se possibile peggiorano il rendimento della squadra. Poche idee, eseguite male: il cambio di passo dopo l'avvicendamento in panchina non è arrivato.