Passano appena 3' e deve compiere il primo intervento della sua gara, rispondendo a un destro di Simeone. Capisce subito che non sarà una giornata tranquilla; Djimsiti e Castagne lo salvano in 2 occasioni, lui è strepitoso nella ripresa a negare a Nandez il 3-0. I suoi compagni non segnano, tuttavia rimane la buona prestazione del portiere contro gli scatenati rossoblù.
Soffre terribilmente l'intraprendenza del Cagliari. Gli attaccanti sardi lo portano a spasso, tanto che spesso lo si vede fuori posizione; meglio nella ripresa, quando con la forza dei nervi prova a spingere la sua squadra verso il pareggio. Ma rimangono le troppe incertezze difensive, che non gli permettono di arrivare alla sufficienza.
Soffre terribilmente l'intraprendenza del Cagliari. Gli attaccanti sardi lo portano a spasso, tanto che spesso lo si vede fuori posizione; meglio nella ripresa, quando con la forza dei nervi prova a spingere la sua squadra verso il pareggio. Ma rimangono le troppe incertezze difensive, che non gli permettono di arrivare alla sufficienza.
L'unico a salvarsi nella difesa atalantina. Salva un gol al 21', andando a respingere un tiro di Rog e rimediando agli errori dei compagni; però anche lui, come il resto della squadra, sbanda terribilmente quando il Cagliari affonda.
L'unico a salvarsi nella difesa atalantina. Salva un gol al 21', andando a respingere un tiro di Rog e rimediando agli errori dei compagni; però anche lui, come il resto della squadra, sbanda terribilmente quando il Cagliari affonda.
Rileva Gosens, si sistema sulla destra facendo scalare Castagne sull'altro lato; tuttavia non entra bene in partita. Troppo nervoso, forse anche per l'esclusione iniziale, non riesce a incidere; al 60' avrebbe anche la palla giusta per accorciare le distanze, ma colpisce male e il pallone termina a lato della porta difesa da Olsen.
Rileva Gosens, si sistema sulla destra facendo scalare Castagne sull'altro lato; tuttavia non entra bene in partita. Troppo nervoso, forse anche per l'esclusione iniziale, non riesce a incidere; al 60' avrebbe anche la palla giusta per accorciare le distanze, ma colpisce male e il pallone termina a lato della porta difesa da Olsen.
Soffre terribilmente sulla sua fascia di competenza, e questa è già una notizia. Nainggolan si allarga sul suo lato, Castro agisce da mezz'ala, ma non disdegna le giocate sulla destra; così il terzino, poco aiutato dai compagni, si trova spesso in inferiorità numerica. Non a caso la maggior parte dei pericoli arriva dal suo lato. Esce dopo l'intervallo per lasciare spazio ad Hateboer.
Pronti, via e si lascia subito seminare da Simeone, che chiama Gollini a una difficile parata. Non è giornata e si vede: gli attaccanti rossoblù gli vanno via da tutte le parti, non riesce mai nell'anticipo ed è spesso fuori posizione, salvato dalle chiusure ora di Djimsiti ora di Castagne. Colpisce di mano il pallone che sbatte addosso a Pasalic per lo 0-1: non fosse stato autogol, sarebbe arrivato il penalty.
Pronti, via e si lascia subito seminare da Simeone, che chiama Gollini a una difficile parata. Non è giornata e si vede: gli attaccanti rossoblù gli vanno via da tutte le parti, non riesce mai nell'anticipo ed è spesso fuori posizione, salvato dalle chiusure ora di Djimsiti ora di Castagne. Colpisce di mano il pallone che sbatte addosso a Pasalic per lo 0-1: non fosse stato autogol, sarebbe arrivato il penalty.
Durante la prima frazione è di gran lunga il migliore dei suoi. Non solo la solita corsa, anche un paio di giocate notevoli; al 27' va anche vicino al gol, ma strozza troppo il tiro. Decisivo un suo intervento difensivo al 31', quando respinge la conclusione a botta sicura di Joao Pedro. Nella ripresa si sposta sulla sinistra e non è altrettanto efficace.
Durante la prima frazione è di gran lunga il migliore dei suoi. Non solo la solita corsa, anche un paio di giocate notevoli; al 27' va anche vicino al gol, ma strozza troppo il tiro. Decisivo un suo intervento difensivo al 31', quando respinge la conclusione a botta sicura di Joao Pedro. Nella ripresa si sposta sulla sinistra e non è altrettanto efficace.
Gioca un solo tempo, eppure è il migliore dei suoi. Torna spesso nella sua metà campo per prendere il pallone, quando poi riesce a girarsi dialoga efficacemente con gli attaccanti. Al 38' ha il pallone che potrebbe cambiare il match: la sua sassata finisce sulla traversa, poi su Olsen e termina fuori. Gasperini decide di sostituirlo dopo l'intervallo.
Si nota la differenza con Pasalic e non De Roon accanto: è meno sicuro, commette più errori e anche in fase difensiva soffre maggiormente. In difficoltà sia contro Rog, che lo brucia al 21' e rischia di segnare, sia contro i tagli di Nainggolan; non basta un discreto secondo tempo per migliorare la situazione.
Si nota la differenza con Pasalic e non De Roon accanto: è meno sicuro, commette più errori e anche in fase difensiva soffre maggiormente. In difficoltà sia contro Rog, che lo brucia al 21' e rischia di segnare, sia contro i tagli di Nainggolan; non basta un discreto secondo tempo per migliorare la situazione.
Non ha colpe sull'autogol: la palla gli sbatte addosso e finisce in rete, il centrocampista non ha alcuna responsabilità nell'occasione. Quello che non piace è la discontinuità, alterna buoni inserimenti senza palla a imprecisioni inaccettabili, che costano all'Atalanta il controllo del centrocampo. Soffre contro la dinamicità dei mediani rossoblù.
Non ha colpe sull'autogol: la palla gli sbatte addosso e finisce in rete, il centrocampista non ha alcuna responsabilità nell'occasione. Quello che non piace è la discontinuità, alterna buoni inserimenti senza palla a imprecisioni inaccettabili, che costano all'Atalanta il controllo del centrocampo. Soffre contro la dinamicità dei mediani rossoblù.
Rileva Gomez, nei primi minuti della ripresa sembra scatenato; purtroppo per lui però si lascia bruciare da Oliva al 58', quando il centrocampista rossoblù lo semina e insacca il gol del 2-0. Il suo sinistro è vellutato, eppure perde un pallone sanguinoso all'83', concedendo al Cagliari il contropiede del potenziale 3-0. Due errori pesanti in 45' sono il segno che ancora gli manca qualcosa per incidere in Serie A.
Dopo una discreta prima parte di gara, con qualche giocata interessante tra le linee, rovina tutto con un inutile fallo di reazione, che gli costa il cartellino rosso. Errore imperdonabile, soprattutto con la squadra già sotto di un gol: lascia in 10 l'Atalanta e fa disperare i suoi fantallenatori.
Dopo una discreta prima parte di gara, con qualche giocata interessante tra le linee, rovina tutto con un inutile fallo di reazione, che gli costa il cartellino rosso. Errore imperdonabile, soprattutto con la squadra già sotto di un gol: lascia in 10 l'Atalanta e fa disperare i suoi fantallenatori.
Non era la sua partita. A lungo isolato, non riesce mai a incidere come potrebbe e dovrebbe; in particolare dopo l'espulsione di Ilicic rimane troppo solo, quando poi riesce ad avere qualche pallone giocabile non trova mai lo spunto vincente, ben controllato da Pisacane e Klavan. Gasperini lo sostituisce nel finale.
La sua Atalanta cade inopinatamente in casa contro un grande Cagliari. I sardi dominano la gara, ad aggravare la situazione ci pensa Ilicic con una follia che costa l'espulsione; sceglie di sostituire il migliore, Gomez, e di disinnescare il positivo Castagne cambiandolo di fascia. Scelte che a posteriori si rivelano errate.
Bravo e fortunato. Al 38' Gomez colpisce la traversa, il pallone finisce sul corpo del portiere e termina fuori; l'anno scorso, probabilmente, sarebbe arrivato un autogol. Quest'anno invece il portiere svedese non perde un colpo ed esce imbattuto dal match, grazie a un'attenzione costante, buoni interventi soprattutto in uscita e un'ottima parata nel finale di gara su Malinovskyi.
Ottimo lavoro di copertura, ingaggia un lungo duello con Gosens dal quale spesso esce vincitore. Bravo anche nella ripresa su Castagne, si rende protagonista di alcune ottime chiusure ed è sempre pronto a stringere verso il centro, aiutando Pisacane nell'arduo compito di arginare Muriel. Missione compiuta.
Oggi dalle parti sue e di Klavan non sarebbe passato neppure uno spillo. Muriel prova a sfidarlo in velocità, ma il difensore rossoblù non si lascia mai sorprendere; contro il miglior attacco della Serie A fa vivere una giornata tutto sommato tranquilla al suo portiere e anche soltanto questa è una notizia. Sempre puntuale nelle chiusure.
Il duello con Ilicic è una delle chiavi del match. Soffre contro lo sloveno ed è costretto alle maniere forti, anche Castagne con le sue sgroppate lo fa soffrire nel corso della prima frazione; tuttavia riesce, con un pizzico di malizia, a far espellere Ilicic e mette lo zampino sul gol dell'1-0, calciando il pallone che innesca la carambola Palomino-Pasalic.
Il duello con Ilicic è una delle chiavi del match. Soffre contro lo sloveno ed è costretto alle maniere forti, anche Castagne con le sue sgroppate lo fa soffrire nel corso della prima frazione; tuttavia riesce, con un pizzico di malizia, a far espellere Ilicic e mette lo zampino sul gol dell'1-0, calciando il pallone che innesca la carambola Palomino-Pasalic.
Una prestazione magistrale, mai in difficoltà contro gli attaccanti dell'Atalanta, sempre puntuale anche nel chiudere sull'esterno per dare manforte a Lykogiannis o sugli inserimenti dei centrocampisti. Di testa le prende praticamente tutte lui, una gara in cui non ha mai cali di concentrazione.
Agisce da trequartista, ma il suo tecnico lo utilizza come arma tattica; di fatto si allarga spesso sulla destra, trasformando il modulo del Cagliari in un 4-3-3 che gioca uomo contro uomo con la difesa orobica. Smista il gioco con sapienza, lotta su ogni pallone, pressa, va al tiro; sembra davvero in condizioni fisiche eccellenti.
Nel primo tempo è l'uomo più in difficoltà tra le fila del Cagliari, tuttavia ha una grande occasione, quando scappa via a Freuler e si presenta a tu per tu con Gollini: Djimsiti però si oppone alla sua conclusione e gli nega la gioia del gol. Cresce nella ripresa, lottando su ogni pallone, fino a quando Maran preferisce, sapendo che è ammonito, sostituirlo con Nandez.
Dopo pochissimi minuti lancia in profondità per Simeone, creando la prima occasione del match. Il piede è educato, nonostante sia un centrocampista prettamente difensivo; non fa rimpiangere Cigarini per come riesce a cucire il gioco e nella ripresa si toglie la soddisfazione di trovare il gol del 2-0, con un'azione di contropiede da manuale.
Entra al posto di Rog e prova a dare manforte ai suoi compagni nel momento di maggiore pressione da parte dell'Atalanta. Ha sul destro la palla del 3-0, dopo un'azione di contropiede egregiamente condotta; tuttavia la sua conclusione è intercettata dall'ottimo Gollini. Sempre prezioso quando è in campo.
Questa volta non ottiene bonus, anche se ci va vicino. Non arriva su un bel pallone di Castro dalla destra, poi si fa murare una conclusione da Castagne; ogni tanto sbaglia la rifinitura, ma è prezioso quando tiene palla e fa partire Simeone. Nella ripresa regala a Nandez un assist splendido per il potenziale 3-0, ma Gollini dice di no.
Al 3' avrebbe subito l'occasione per sbloccare la gara, ma trova sulla sua strada Gollini. Lotta selvaggiamente su ogni pallone, diventando l'incubo di Palomino; recupera palla, conquista punizioni, le dà e le prende. Al 58' è decisivo per le sorti della partita, quando si allarga e regala a Oliva l'assist per il 2-0, proprio nel momento migliore dell'Atalanta.
Il suo Cagliari sta diventando una macchina perfetta. I sardi aggrediscono il match fin dal 1', soffocando le fonti di gioco dell'Atalanta e apparendo molto più reattivi degli avversari. I suoi giocatori lo seguono, la difesa è un muro impenetrabile, Simeone rivitalizzato. E ora i rossoblù sognano guardando la classifica.
