Nel primo tempo si contano tre grandi risposte: una su Saponara, una su Pucciarelli, e soprattutto una su Livaja. Riesce a mettere una toppa su una difesa che non è granché. Ma è ingenuo sulla punizione di Saponara.
Nel primo tempo si contano tre grandi risposte: una su Saponara, una su Pucciarelli, e soprattutto una su Livaja. Riesce a mettere una toppa su una difesa che non è granché. Ma è ingenuo sulla punizione di Saponara.
Nel primo tempo si contano tre grandi risposte: una su Saponara, una su Pucciarelli, e soprattutto una su Livaja. Riesce a mettere una toppa su una difesa che non è granché. Ma è ingenuo sulla punizione di Saponara.
Nel primo tempo si contano tre grandi risposte: una su Saponara, una su Pucciarelli, e soprattutto una su Livaja. Riesce a mettere una toppa su una difesa che non è granché. Ma è ingenuo sulla punizione di Saponara.
Non è un gran momento per la difesa del Palermo. Lui riesce anche a disimpegnarsi bene in qualche circostanza ma, un po' come Struna, si fa saltare con troppa facilità. Provoca la punizione da cui nasce il gol di Saponara.
Non è un gran momento per la difesa del Palermo. Lui riesce anche a disimpegnarsi bene in qualche circostanza ma, un po' come Struna, si fa saltare con troppa facilità. Provoca la punizione da cui nasce il gol di Saponara.
Non è un gran momento per la difesa del Palermo. Lui riesce anche a disimpegnarsi bene in qualche circostanza ma, un po' come Struna, si fa saltare con troppa facilità. Provoca la punizione da cui nasce il gol di Saponara.
Entra al posto di Gonzalez quando il Palermo è tutto in avanti. Poco o nulla da segnalare.
Entra al posto di Gonzalez quando il Palermo è tutto in avanti. Poco o nulla da segnalare.
Ancora una volta è il migliore di una difesa che va sicuramente registrata. Vero è, però, che è meno sicuro del solito e che spesso si lascia sfuggire gli avversari. Esce infortunato nel finale.
Ancora una volta è il migliore di una difesa che va sicuramente registrata. Vero è, però, che è meno sicuro del solito e che spesso si lascia sfuggire gli avversari. Esce infortunato nel finale.
Dopo un buon primo tempo, tambureggiante e preciso, ad inizio secondo tempo sembra lasciarsi andare alla grossolanità: ritorna sé stesso nel finale, quando ormai è troppo tardi.
Dopo un buon primo tempo, tambureggiante e preciso, ad inizio secondo tempo sembra lasciarsi andare alla grossolanità: ritorna sé stesso nel finale, quando ormai è troppo tardi.
Nel primo tempo è uno dei migliori: tiene bene la fascia, si fa vedere spesso in attacco, non sbaglia in difesa. Dopo un inizio ripresa sottotono, è fra i protagonisti dell'attacco all'arma bianca ma non riesce a portare scalpi a casa.
Si fa spesso sorprendere dalla velocità degli avversari, che gli sgusciano via neanche fossero capitoni alla vigilia di Natale. Non da mai l'impressione di avere la situazione sotto controllo. Si fa ammonire, a inizio secondo tempo esce.
Non è una partita semplice, eppure Iachini lancia titolare il giovanotto che ha esordito a Napoli pochi giorni fa. Si vede che le qualità ci sono, ma è anche vero che in una partita del genere sarebbe servita di più l'esperienza di Maresca.
Fa un discreto lavoro a centrocampo, ma senza mai esprimersi come abbiamo imparato a conoscerlo: pochi spunti, pochi inserimenti. Quelli che al Palermo sarebbero serviti, e tanto, proprio stasera.
Iachini lo manda in campo al posto di Struna, un difensore, per raddrizzare la situazione. Lui ci mette corsa e carattere: non è grande la pericolosità, ma è encomiabile il cuore.
Iachini lo manda in campo al posto di Struna, un difensore, per raddrizzare la situazione. Lui ci mette corsa e carattere: non è grande la pericolosità, ma è encomiabile il cuore.
Iachini lo manda in campo al posto di Struna, un difensore, per raddrizzare la situazione. Lui ci mette corsa e carattere: non è grande la pericolosità, ma è encomiabile il cuore.
Come Quaison ma meglio di Quaison, è chiamato a vivacizzare la fase offensiva del Palermo. Lo fa, offrendo buoni spunti e due piedi educati. Skorupski gli risponde da campione e gli nega il gol.
Come Quaison ma meglio di Quaison, è chiamato a vivacizzare la fase offensiva del Palermo. Lo fa, offrendo buoni spunti e due piedi educati. Skorupski gli risponde da campione e gli nega il gol.
Con el Mudo c'è sempre lo stesso problema: la mancanza di costanza. Gioca bene per dieci minuti, poi scompare per venti. Come all'inizio del secondo tempo, quando non esiste. Poi l'Empoli segna, e ricompare. Fosse più continuo durante le partite...
In tanti hanno puntato sul buon vecchio Gila. E lui che fa? Li tradisce in casa contro l'Empoli! Nel primo tempo si fa intortare da Tonelli, si fa rubare il pallone da Mario Rui. Poi colpisce la traversa con un bel gesto, ma per il resto fa poco. Torna in te, Gila!
Ha bisogno di registrare la fase difensiva, troppo spesso imbambolata. E c'è il problema dei tanti gialli. Alla fine ha perso questa partita per un colpo di genio di Saponara, ma il carattere che s'è visto sul finale è arrivato tardi. Colpevolmente.
Non è particolarmente impegnato fino all'infuocato finale. Salva il risultato respingendo prima su Rigoni e poi su Trajkovski, con la reattività del campione. Due interventi fondamentali che, sì, valgono come un gol.
Dei toscani è quello che soffre di più: lascia a Gilardino la possibilità di girarsi e calciare quando colpisce la traversa, lascia spazio a Vazquez in occasione del diagonale a lato. Per il resto, tanta attenzione e tanta presenza in una partita complicata.
Dei toscani è quello che soffre di più: lascia a Gilardino la possibilità di girarsi e calciare quando colpisce la traversa, lascia spazio a Vazquez in occasione del diagonale a lato. Per il resto, tanta attenzione e tanta presenza in una partita complicata.
Si sta confermando uno dei migliori terzini del campionato, e ormai non è un segreto il motivo per cui in estate lo volevano tutti. Corre e crossa con precisione, quando è sulla linea arretrata da sicurezza.
Ci si chiedeva come sarebbe andata, senza Rugani. Bè, va che è il capitano, una vita all'Empoli, che dirige l'orchestra. Sempre presente, riesce a tener testa a un attacco complicato come quello del Palermo. Su Gilardino ci mette il mestiere, e gli va bene.
Ci si chiedeva come sarebbe andata, senza Rugani. Bè, va che è il capitano, una vita all'Empoli, che dirige l'orchestra. Sempre presente, riesce a tener testa a un attacco complicato come quello del Palermo. Su Gilardino ci mette il mestiere, e gli va bene.
In attacco non si vede spessissimo, ma in difesa è preciso e lascia pochissimo spazio a Lazaar, suo avversario diretto.
Un giorno, la grande squadra tornerà. E stavolta Riccardo sarà davvero pronto. Dovrà limare alcuni aspetti del suo carattere che a volte lo portano a fesserie (vedi le tre giornate), ma il talento è lì a farsi amminare e a sorprendere.
Un po' come Maiello, nel primo tempo dimentica in alcune occasioni i suoi compiti di copertura. Quando è in avanti, si capisce al volo sia con Paredes che con Saponara e si muove benissimo.
Un po' come Maiello, nel primo tempo dimentica in alcune occasioni i suoi compiti di copertura. Quando è in avanti, si capisce al volo sia con Paredes che con Saponara e si muove benissimo.
Entra nel momento caldo della partita, fa il suo nel finale di sofferenza.
Entra nel momento caldo della partita, fa il suo nel finale di sofferenza.
Come tutti i giocatori con una storia come la sua, sembra che debba sempre dimostrare qualcosa. A Roma la spada di Damocle pesava: ora, invece, non più. Buoni movimenti, preciso negli inserimenti, gioca bene la palla. Cresce.
Come tutti i giocatori con una storia come la sua, sembra che debba sempre dimostrare qualcosa. A Roma la spada di Damocle pesava: ora, invece, non più. Buoni movimenti, preciso negli inserimenti, gioca bene la palla. Cresce.
Empoli è un'altra grande occasione per il ventiquattrenne che il Napoli ha ceduto e poi ricomprato quest'estate. Non gioca malissimo, ma soprattutto nel primo tempo a centrocampo manca il filtro. Che sarebbe compito (anche) suo.
Molto frizzante, inventa e si capisce molto bene con i compagni di reparto. Unisce un grande dinamismo alla qualità. Manca ancora il gol, lo sappiamo, ma ha 24 anni, e il tempo, tutto sommato, non gli manca.
Molto frizzante, inventa e si capisce molto bene con i compagni di reparto. Unisce un grande dinamismo alla qualità. Manca ancora il gol, lo sappiamo, ma ha 24 anni, e il tempo, tutto sommato, non gli manca.
Non segna da due anni, ma non sembra avere tutta questa smania di fare gol. E fa bene: gioca al servizio della squadra, dialoga con i compagni senza cercare ossessivamente il gol che Sorrentino, nel primo tempo, gli nega.
Maggior risultato con il minimo sforzo. Ma l'Empoli è ben messo in campo, gioca un buon calcio, attento, non rischioso ma frizzante e non noioso. La risolve Saponara, certo, ma la fase difensiva è di gran livello. Si prospetta un campionato tranquillo.
Maggior risultato con il minimo sforzo. Ma l'Empoli è ben messo in campo, gioca un buon calcio, attento, non rischioso ma frizzante e non noioso. La risolve Saponara, certo, ma la fase difensiva è di gran livello. Si prospetta un campionato tranquillo.
Maggior risultato con il minimo sforzo. Ma l'Empoli è ben messo in campo, gioca un buon calcio, attento, non rischioso ma frizzante e non noioso. La risolve Saponara, certo, ma la fase difensiva è di gran livello. Si prospetta un campionato tranquillo.