Lui ci prova, a tenere in piedi la baracca: su Gervinho prima smorza la conclusione, poi salva sulla linea, ma Ferrari dorme e l'ivoriano insacca; para anche il primo colpo di testa al 25', poi Magnani regala il pallone a Bruno Alves, che non sbaglia. Tradito dai compagni, non ha occasioni per rifarsi; cerca gloria nell'area avversaria nel finale, ma ottiene soltanto un cartellino giallo.
La sua colossale dormita regala a Gervinho l'1-0. Non è la prima di questa stagione, nel corso della quale ha alternato prestazioni superbe a orrendi scivoloni; nel corso del primo tempo non riesce a trovare le distanze dai compagni di reparto, forse disorientato dal ritorno alla difesa a 4.
La sua colossale dormita regala a Gervinho l'1-0. Non è la prima di questa stagione, nel corso della quale ha alternato prestazioni superbe a orrendi scivoloni; nel corso del primo tempo non riesce a trovare le distanze dai compagni di reparto, forse disorientato dal ritorno alla difesa a 4.
In linea puramente teorica sarebbe il terzino sinistro della linea a 4, di fatto si trova costantemente in proiezione offensiva e fatica quando è chiamato a difendere. Siligardi e compagni sfruttano gli spazi che trovano sulla fascia, dall'altra parte non giustifica particolarmente la sua posizione avanzata, perché al di là di qualche cross non crea particolari pericoli alla difesa parmense.
In linea puramente teorica sarebbe il terzino sinistro della linea a 4, di fatto si trova costantemente in proiezione offensiva e fatica quando è chiamato a difendere. Siligardi e compagni sfruttano gli spazi che trovano sulla fascia, dall'altra parte non giustifica particolarmente la sua posizione avanzata, perché al di là di qualche cross non crea particolari pericoli alla difesa parmense.
De Zerbi lo schiera da terzino, il brasiliano si trova di fronte un cliente scomodo come Gervinho, contro il quale non ha armi. Non commette errori da sottolineare, ma non riesce né a opporsi - se non sporadicamente - all'ivoriano, né a disinnescare Siligardi quando quest'ultimo si sposta sulla sua fascia.
De Zerbi lo schiera da terzino, il brasiliano si trova di fronte un cliente scomodo come Gervinho, contro il quale non ha armi. Non commette errori da sottolineare, ma non riesce né a opporsi - se non sporadicamente - all'ivoriano, né a disinnescare Siligardi quando quest'ultimo si sposta sulla sua fascia.
Commette un errore inspiegabile, spedendo il pallone sulla sua traversa e regalando a Bruno Alves la possibilità di segnare il momentaneo 2-0. Inglese lo porta a scuola per tutto il match, Gervinho semplicemente lo fa impazzire: una partita da scordare alla svelta per il giovane difensore.
Alterna buone giocate a errori marchiani, come spesso gli è accaduto in carriera. Gioca sul centro-destra, a piede invertito, e si fa apprezzare più in fase di interdizione che come costruttore di gioco. Le troppe imprecisioni influiscono negativamente sulla sua valutazione.
Nel primo tempo soffre terribilmente il pressing del Parma, sbagliando diversi passaggi e non riuscendo a far girare la squadra. Un pizzico meglio nell'ultima parte della prima frazione e a inizio ripresa, ma il centrocampo dei ducali lo ingabbia e De Zerbi decide di sostituirlo.
Questa volta De Zerbi preferisce schierarlo non da punta centrale, ma di supporto a Babacar. Assume una posizione ibrida, da cui non riesce a incidere: si fa notare per la fisicità e la protezione della palla, ma non gli riesce neppure una giocata degna di nota. Esce al 60' per un problema alla caviglia destra.
Questa volta De Zerbi preferisce schierarlo non da punta centrale, ma di supporto a Babacar. Assume una posizione ibrida, da cui non riesce a incidere: si fa notare per la fisicità e la protezione della palla, ma non gli riesce neppure una giocata degna di nota. Esce al 60' per un problema alla caviglia destra.
Entra in campo al 60', sistemandosi in cabina di regia. La squadra gira decisamente meglio, il pallone gira con maggiore velocità e precisione; tuttavia un pallone perso dal centrocampista rischia di risultare decisivo, ma per sua fortuna Gervinho dopo una bella cavalcata non riesce a concludere con sufficiente forza.
Entra nel corso ripresa, mostrando fin dalle prime battute una bella vivacità. Non a caso il Sassuolo guadagna campo e nel finale crea le sue migliori occasioni, anche grazie alle qualità dell'ex Benevento, sempre bravo a trovare il compagno smarcato tra le linee.
Ha il compito di coprire le spalle a Rogerio, fin troppo "allegro" nella gestione della fase difensiva; così facendo si sfianca nel lavoro di copertura e non riesce mai a essere concreto e utile in fase di costruzione. Al contrario, per lunghi tratti del match sparisce letteralmente dal campo.
Il match non è semplice, con Bruno Alves a ringhiare su di lui, ma l'attaccante riesce a ritagliarsi il suo spazio: procura e realizza il calcio di rigore, riaprendo il match, e nella ripresa ha sul piede la palla del possibile 2-2; il suo pallonetto è però preda del solito Bruno Alves, che gli nega la doppietta.
Entra nel finale, nel disperato tentativo di trovare il gol del pareggio, e per poco non diventa l'eroe di giornata; la sua conclusione sul primo palo è però neutralizzata da Sepe, che con un bel riflesso nega all'attaccante la rete del 2-2. Dimostra però di essere sempre un'arma preziosa a partita in corso.
Entra nel finale, nel disperato tentativo di trovare il gol del pareggio, e per poco non diventa l'eroe di giornata; la sua conclusione sul primo palo è però neutralizzata da Sepe, che con un bel riflesso nega all'attaccante la rete del 2-2. Dimostra però di essere sempre un'arma preziosa a partita in corso.
La vivacità non gli manca, cerca sempre la giocata e da questo punto di vista è uno dei migliori; peccato che gli errori siano tanti quanti gli spunti positivi, in un'alternanza che non fa certo il bene della sua squadra. Ma soprattutto pesa un'occasione buttata al vento al 77', quando non inquadra la porta (di destro) da ottima posizione: poteva fare decisamente meglio.
Alcune scelte a posteriori risultano errate: ok la difesa a 4, ma Marlon non può mai fermare Gervinho, mentre Rogerio è troppo proiettato in avanti. Nel primo tempo il Sassuolo soffre terribilmente, non riuscendo a superare il pressing avversario. Anche la posizione di Boateng non dà i suoi frutti: la squadra gira decisamente meglio quando l'ex milanista esce dal campo.
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.