Entra quando la difesa dell'Atalanta mostra i primi segni di cedimento e ad approfittarne è Zaccagni che si infila alle spalle della linea difensiva avversaria e lo batte implacabilmente.
- Miguel Veloso rig 62’
- Zaccagni 83’
Nella prima frazione il Verona tira in porta solamente una volta, nella ripresa il portiere orobico si vede assegnato contro un rigore per fallo di Toloi su Zaccagni. Dal dischetto si presenta Veloso e Gollini non può opporsi alla conclusione, perfetta, del centrocampista avversario. Poco dopo il numero 1 nerazzurro è costretto a gettare la spugna per un problema al ginocchio.
Fin quando il centrocampo riesce a dare un buon filtro lui mantiene la sua zona con sicurezza, quando poi la stanchezza inizia a farsi sentire dalle sue parte si aprono delle crepe. Proprio dal su lato nasce la rete del due a zero scaligero con Zaccagni che approfitta di un suo errato posizionamento.
Parte bene, ma alla lunga soffre la stanchezza lasciando delle voragini alle sue spalle, spazi dove il Verona riesce ad infilarsi trovando anche la rete del definitivo 2-0.
Parte bene, ma alla lunga soffre la stanchezza lasciando delle voragini alle sue spalle, spazi dove il Verona riesce ad infilarsi trovando anche la rete del definitivo 2-0.
Partita poco appariscente per l'esterno olandese, più attento in fase di copertura che non in quella di spunta. Forse affaticato dagli impegni europei, non brilla come al solito e non trova neppure i varchi giusti per attaccare l'area avversaria.
L'ultimo della difesa atalantina ad arrendersi. Anche quando il Verona prova a sfruttare l'arma del contropiede il difensore argentino si immola per la causa bloccando tutto ciò che era possibile.
L'ultimo della difesa atalantina ad arrendersi. Anche quando il Verona prova a sfruttare l'arma del contropiede il difensore argentino si immola per la causa bloccando tutto ciò che era possibile.
Alla terza presenza di fila da titolare il colombiano non sembra essersi ancora calato alla perfezione negli schermi tattici di Gasperini. Poco propenso ad attaccare la metà campo avversaria, perde anche qualche pallone sanguinoso all'interno della propria metà campo.
Alla terza presenza di fila da titolare il colombiano non sembra essersi ancora calato alla perfezione negli schermi tattici di Gasperini. Poco propenso ad attaccare la metà campo avversaria, perde anche qualche pallone sanguinoso all'interno della propria metà campo.
Il più presente dei centrocampisti nerazzurri, uno tra gli ultimi ad arrendersi, arrivando a coprire anche negli ultimi tentativi di contropiede del Verona.
Il numero 10 è di gran lunga il migliore dei suoi, illumina la scena con giocate di classe e quando capisce che i suoi compagni non sono in serata l'ex Catania prova a mettersi in proprio caricandosi la squadra sulle spalle.
Il numero 10 è di gran lunga il migliore dei suoi, illumina la scena con giocate di classe e quando capisce che i suoi compagni non sono in serata l'ex Catania prova a mettersi in proprio caricandosi la squadra sulle spalle.
Meno presente del solito in fase di costruzione, la squadra di Gasperini soffre la sua latitanza nei pressi dell'area di rigore avversaria. Il pressing avversario gli toglie aria e lucidità.
Non sembra essere ancora al top della condizione, alterna giocate deliziose a sprechi incomprensibili. Ogni tanto appare fin troppo indolente palla al piede e sbaglia qualche appoggio di troppo.
Non sembra essere ancora al top della condizione, alterna giocate deliziose a sprechi incomprensibili. Ogni tanto appare fin troppo indolente palla al piede e sbaglia qualche appoggio di troppo.
Entra e si rende immediatamente pericoloso, provando a sfruttare la sua velocità per infierire sulla stanchezza degli avversari. Purtroppo il resto della squadra non lo supporta e più di una volta si trova a lottare contro tutto il pacchetto arretrato scaligero.
Fin dall'inizio della partita ingaggia un duello tutto muscolare con Lovato. Il giovane difensore non si fa spaventare dalla fisicità del colombiano e riesce a bloccarlo con continuità. Dopo l'uscita del numero 6 avversario riesce a trovare un po' più di spazio, ma non lo sfrutta a dovere anche per merito di un Silvestri in grande spolvero.
Entra con il Verona che ha da poco trovato il vantaggio e pronto a coprirsi vicino alla propria area di rigore. L'attaccante orobico non riesce mai a trovare lo spazio giusto per colpire.
Superato del suo allievo, il maestro Gasperini non riesce a trovare la quadratura giusta per nascondere le fatiche di coppa. Anche i cambi non riescono a dare la scossa giusta alla squadra.
Il suo doppio intervento sul colpo di testa di Zapata tiene a galla il Verona permettendo agli scaligeri di mantenere il pareggio prima di trovare le reti di Veloso prima e Zaccagni dopo. Il portierone si sta esaltando sempre più in una stagione finora oltremodo positiva.
Il suo doppio intervento sul colpo di testa di Zapata tiene a galla il Verona permettendo agli scaligeri di mantenere il pareggio prima di trovare le reti di Veloso prima e Zaccagni dopo. Il portierone si sta esaltando sempre più in una stagione finora oltremodo positiva.
L'esterno del Verona si dimostra elemento sempre più importante della squadra di Juric anche in assenza di Lazovic. Presente in fase di non possesso e, quando possibile, pericoloso nei confronti della difesa avversaria.
L'esterno del Verona si dimostra elemento sempre più importante della squadra di Juric anche in assenza di Lazovic. Presente in fase di non possesso e, quando possibile, pericoloso nei confronti della difesa avversaria.
Partita non strepitosa dell'esterno scaligero che però riesce sempre a dare il suo contributo in entrambe le fasi di gioco. Pecca un po' di precisione quando arriva a crossare vicino all'area di rigore avversaria.
Difensore vecchio stampo, gamba o palla ma dalla sua parte non si passa. Attento ed arcigno l'unica cosa che riesce a fermarlo è un problema muscolare che lo costringe a gettare la spugna.
Juric lo manda in campo per ringhiare sulle caviglie di Gomez fin dal primo minuto della partita, il polacco non sfigura costringendo il numero 10 avversario a girare al largo dell'area di rigore. Dopo l'infortunio di Lovato viene spostato su Zapata ed anche in questa situazione riesce a farsi valere.
Trovarsi davanti un carroarmato come Duvan Zapata non è facile per nessun difensore, soprattutto quando non si è fisicamente al 100%. Eppure il giovane centrale scaligero non dimostra alcun timore reverenziale, ingaggiando un grande duello fisico da cui riesce ad uscire spesso vincitore. Le sue noie muscolari tornano però a farsi sentire e deve gettare la spugna poco dopo la mezz'ora.
Trovarsi davanti un carroarmato come Duvan Zapata non è facile per nessun difensore, soprattutto quando non si è fisicamente al 100%. Eppure il giovane centrale scaligero non dimostra alcun timore reverenziale, ingaggiando un grande duello fisico da cui riesce ad uscire spesso vincitore. Le sue noie muscolari tornano però a farsi sentire e deve gettare la spugna poco dopo la mezz'ora.
Nel primo tempo non brilla particolarmente, nella seconda frazione si accende improvvisamente guadagnandosi prima il calcio di rigore e poi realizzando personalmente la rete del definitivo 2-0.
Entra nell'intervallo e la partita svolta a favore del Verona. Glaciale quando si presenta dal dischetto con una conclusione imprendibile per Gollini. Spettacolare l'assist per il definitivo 2-0 di Zaccagni. Un suo impegno part-time potrebbe essere una delle chiavi di volta per la stagione del Verona.
Entra nell'intervallo e la partita svolta a favore del Verona. Glaciale quando si presenta dal dischetto con una conclusione imprendibile per Gollini. Spettacolare l'assist per il definitivo 2-0 di Zaccagni. Un suo impegno part-time potrebbe essere una delle chiavi di volta per la stagione del Verona.
Meno presente in fase di possesso, più lontano del solito dall'area di rigore avversaria. Si dedica principalmente ad un lavoro difensivo e ad una cucitura tra centrocampo ed attacco.
Entra per l'infortunato Lovato e subito viene saltato come un birillo da Gomez. Capita l'antifona cerca di applicarsi ulteriormente nella fase di non possesso, questo però non basta e Juric lo toglie nuovamente dal campo durante l'intervallo.
Uomo ovunque del centrocampo veronese, lotta con caparbietà su ogni possesso, aiutando spesso la propria retroguardia abbassandosi per creare densità nei pressi dell'area di rigore.
Uomo ovunque del centrocampo veronese, lotta con caparbietà su ogni possesso, aiutando spesso la propria retroguardia abbassandosi per creare densità nei pressi dell'area di rigore.
Il giovane centrocampista di proprietà del City si presenta ad una sfida difficile come quella contro l'Atalanta senza un briciolo di emozione. Fa filtro e si propone con continuità dimostrando di poter avere un grandissimo futuro davanti a sé.
Appena recuperato dall'infortunio viene gettato nella mischia al posto di Ceccherini, avrebbe l'occasione per incidere sul risultato, ma la spreca.
Appena recuperato dall'infortunio viene gettato nella mischia al posto di Ceccherini, avrebbe l'occasione per incidere sul risultato, ma la spreca.
Entra e rischia di essere divorato vivo da Juric quando prova ad inventarsi un tiro dalla linea di metà campo. Potrebbe fare molto di più con gli spazi a propria disposizione.
Entra per provare a sfruttare la stanchezza avversaria, il tempo a sua disposizione è però non molto e quindi non trova il pertugio giusto per dare il proprio contributo alla causa degli scaligeri.
Batte, finalmente, il proprio maestro con una tattica al limite della perfezione. Nel primo tempo lascia sfogare gli avversari per poi coglierli di sorpresa nella ripresa sfruttando la stanchezza e gli spazi che si creano alle spalle della linea difensiva orobica.