Il biglietto da visita della Fiorentina (destro di Castrovilli) spaventa, ma la realtà parla di una partita di ordinaria amministrazione e nulla più.
- Spinazzola 12’
- Pedro 70’
Il biglietto da visita della Fiorentina (destro di Castrovilli) spaventa, ma la realtà parla di una partita di ordinaria amministrazione e nulla più.
Entra bene in partita fornendo un potenziale assist a Mkhitaryan, ma l'armeno viene murato. Poi contiene un Biraghi non irresistibile.
Entra bene in partita fornendo un potenziale assist a Mkhitaryan, ma l'armeno viene murato. Poi contiene un Biraghi non irresistibile.
Vola sulla fascia sinistra che è una bellezza. Vince alla lunga il bel duello con Lirola, apre il match con un gol di tecnica e freddezza. Riesce a non calare mai l'intensità delle sue giocate e resta una fonte di gioco preziosa sempre.
Fa dimenticare l'infortunato Santon con una prestazione globale in entrambe le fasi. Aiuta Mancini nel limitare Ribery e si propone bene davanti, ma Dragowski gli nega la gioia del gol.
Il migliore della retroguardia giallorossa. Giganteggia su Ribery non soffrendo mai nemmeno un pizzico di timore reverenziali nei confronti del francese. Resta concentrato fino all'ultima azione.
Il migliore della retroguardia giallorossa. Giganteggia su Ribery non soffrendo mai nemmeno un pizzico di timore reverenziali nei confronti del francese. Resta concentrato fino all'ultima azione.
Rientro dal primo minuto in campionato al centro della difesa. Contro una Viola senza punti di riferimento il compito è agevolato. Controlla la situazione con qualche "falletto" di troppo.
Rientro dal primo minuto in campionato al centro della difesa. Contro una Viola senza punti di riferimento il compito è agevolato. Controlla la situazione con qualche "falletto" di troppo.
L'inizio è da brividi, ma quando i giocatori viola smarriscono il talento lui è lì, pronto a riprendere in mano le operazioni della fase difensiva, con la solita fisicità e intraprendenza.
Non sbaglia mai giocata ed è preziosissimo nella costruzione della manovra, anche se a volte si guarda un po' troppo allo specchio. Pericolo costante sui piazzati, cala leggermente nella ripresa.
Non sbaglia mai giocata ed è preziosissimo nella costruzione della manovra, anche se a volte si guarda un po' troppo allo specchio. Pericolo costante sui piazzati, cala leggermente nella ripresa.
Anche per lui l'inizio è da brividi con il solito controllo rischioso al limite dell'area, ma poi sale in cattedra e non vi scende più con giocate sempre utilissime, culminate nel lancio di 40 metri che apre la strada al raddoppio giallorosso.
Anche per lui l'inizio è da brividi con il solito controllo rischioso al limite dell'area, ma poi sale in cattedra e non vi scende più con giocate sempre utilissime, culminate nel lancio di 40 metri che apre la strada al raddoppio giallorosso.
Primo tempo con poca sostanza, ma nel secondo tempo aumenta i giri del motore e finisce di disastrare la difesa viola. Sfiora il gol due volte e alla fine decide di farlo fare al compagno Pedro con un assist delizioso.
Primo tempo con poca sostanza, ma nel secondo tempo aumenta i giri del motore e finisce di disastrare la difesa viola. Sfiora il gol due volte e alla fine decide di farlo fare al compagno Pedro con un assist delizioso.
Anche quando non segna è fondamentale per la manovra dei suoi. Magari potrebbe essere più cinico in alcune occasioni, ma alla fine la sua presenza (anche se non diretta) nei due gol giallorossi non è affatto una casualità.
Anche quando non segna è fondamentale per la manovra dei suoi. Magari potrebbe essere più cinico in alcune occasioni, ma alla fine la sua presenza (anche se non diretta) nei due gol giallorossi non è affatto una casualità.
Quando uno vince così tanto come lui, non è mai un caso. Corre dietro agli avversari con l'umiltà del gregario e si fa trovare pronto quando c'è da concludere. Sfiora un gol bellissimo con il sinistro nel primo tempo; nel secondo trova il terzo gol del suo campionato.
Entra a partita ormai chiusa, e prova a dare qualche sferzata lì davanti, senza però strafare.
Vince in scioltezza: quando può contare sull'11 "titolare" è difficile per qualunque avversario.
Vince in scioltezza: quando può contare sull'11 "titolare" è difficile per qualunque avversario.
Migliore in campo dei suoi, ed è un segnale del dominio della Roma. Nega la gioia del gol a Dzeko con un gran guizzo e poi su supera sul doppio intervento a murare le conclusioni di Karsdorp e di Mkhitaryan a botta sicura. Non può nulla sui due gol.
Passo indietro rispetto alle ottime recenti prestazioni. Perde di netto il duello con Karsdorp e dimostra poca attenzione anche in fase offensiva.
Passo indietro rispetto alle ottime recenti prestazioni. Perde di netto il duello con Karsdorp e dimostra poca attenzione anche in fase offensiva.
Continua il processo di deturpamento della sua immagine nel campionato italiano, con l'ennesima prestazione negativa. Di solito fatica anche quando la Viola va bene, figurarsi quando va così male...
Parte molto bene ed è uno dei migliori del primo tempo. Tutto questo finché tengono gli argini su Spinazzola; quando questi cedono, viene travolto come tutti gli altri.
Parte molto bene ed è uno dei migliori del primo tempo. Tutto questo finché tengono gli argini su Spinazzola; quando questi cedono, viene travolto come tutti gli altri.
Se la presenza di Martinez Quarta è il danno diretto dell'infortunio di Pezzella, la partita di Milenkovic è quello collaterale. Fatica al centro del reparto il difensore serbo, che si pesta i piedi con Martinez Quarta e viene tartassato dai corridori della Roma.
Se la presenza di Martinez Quarta è il danno diretto dell'infortunio di Pezzella, la partita di Milenkovic è quello collaterale. Fatica al centro del reparto il difensore serbo, che si pesta i piedi con Martinez Quarta e viene tartassato dai corridori della Roma.
L'esordio dal primo minuto in Serie A è un autentico incubo. Disturba Milenkovic in occasione del gol di Spinazzola, viene triturato dalle discese di Mkhitaryan (che riesce a murare una sola volta) e non contento si becca un rosso diretto per un intervento killer su Dzeko.
Equivoco tattico (uno dei tanti) della Fiorentina di Iachini. Da mezz'ala fatica a incidere tremendamente e il suo apporto in mediana è quasi pari a zero.
Iachini si ostina a piazzarlo in attacco in coppia con Ribery, ma un conto è giocare contro il Padova e un altro è farlo contro la Roma. Smalling e Ibanez non sentono nemmeno il solletico. L'ex Napoli ha bisogno di partire largo a destra.
Entra al posto di Castrovilli e quantomeno riesce a mettere un po' di lucidità in mezzo al campo con le sue geometrie.
Entra al posto di Castrovilli e quantomeno riesce a mettere un po' di lucidità in mezzo al campo con le sue geometrie.
Parte suonando la tromba con un destro che sibila vicino al palo, ma poi viene fagocitato dalla qualità del centrocampo giallorosso. Orsato lo grazia di una possibile espulsione, ma Iachini no, e lo lascia in spogliatoio nell'intervallo.
Nel dramma del centrocampo viola è l'unico a restare sempre in controllo della situazione. Sia da regista che da mezz'ala smista in maniera sempre lucida tutti i palloni che gli vengono recapitati.
Nel dramma del centrocampo viola è l'unico a restare sempre in controllo della situazione. Sia da regista che da mezz'ala smista in maniera sempre lucida tutti i palloni che gli vengono recapitati.
Parte su marce alte, ma poi capisce che è solo a predicare in un deserto a tratti imbarazzante. Si innervosisce e alterna giocate discrete ad altre troppo nervose.
Almeno ci mette grinta e determinazione. Poi non è un bomber, e lo si vede dal suo colpo di testa centrale, ma resta il fatto che almeno prova a dare una piccola scossa.
Almeno ci mette grinta e determinazione. Poi non è un bomber, e lo si vede dal suo colpo di testa centrale, ma resta il fatto che almeno prova a dare una piccola scossa.
Dovrebbe appesantire il reparto offensivo con il suo ingresso in campo ma forse la panchina iniziale gli ha tolto emotività. Si ritaglia una sola occasione e non la sfrutta bene.
La vittoria con l'Udinese gli aveva salvato la panchina, ma erano rimasti tanti i dubbi. E chissà se Commisso sarà ancora così convinto di mantenerlo seduto sulla panchina. Chi vivrà, vedrà.