Non deve compiere interventi di rilievo, però si ritrova sul groppone due gol: capita, quando si gioca contro squadre ciniche. L'Inter tira poco in porta, ma quando lo fa non c'è scampo per il portiere genoano, che è assolutamente incolpevole per la sconfitta dei suoi.
Non deve compiere interventi di rilievo, però si ritrova sul groppone due gol: capita, quando si gioca contro squadre ciniche. L'Inter tira poco in porta, ma quando lo fa non c'è scampo per il portiere genoano, che è assolutamente incolpevole per la sconfitta dei suoi.
Il duello con Perisic va a strappi, a volte a favore del croato, a volte a favore dell'italiano. Alla fine è il giocatore del Genoa a spuntarla, dimostrando una buone attitudine difensiva; meno bene in avanti, dove si mangia una buona occasione nel finale del primo tempo allungandosi il pallone su ottimo suggerimento di Pandev.
Il duello con Perisic va a strappi, a volte a favore del croato, a volte a favore dell'italiano. Alla fine è il giocatore del Genoa a spuntarla, dimostrando una buone attitudine difensiva; meno bene in avanti, dove si mangia una buona occasione nel finale del primo tempo allungandosi il pallone su ottimo suggerimento di Pandev.
Guida la difesa con autorità, è bravo sui palloni alti e riesce ad avere la meglio su Lukaku e Lautaro in più di un'occasione. Non ha colpe specifiche sui gol, anche se nella ripresa in linea generale soffre maggiormente rispetto alla prima frazione.
La sua prestazione è buona, chiude con puntualità su Lautaro Martinez e appare sempre attento. Allora perché un'insufficienza? Perché commette un errore decisivo nell'azione che sblocca la gara, andando a farfalle su Lukaku, che si libera con un dribbling e insacca alle spalle di Perin. Uno svarione troppo evidente per arrivare al 6.
La sua prestazione è buona, chiude con puntualità su Lautaro Martinez e appare sempre attento. Allora perché un'insufficienza? Perché commette un errore decisivo nell'azione che sblocca la gara, andando a farfalle su Lukaku, che si libera con un dribbling e insacca alle spalle di Perin. Uno svarione troppo evidente per arrivare al 6.
La sua prestazione è buona, chiude con puntualità su Lautaro Martinez e appare sempre attento. Allora perché un'insufficienza? Perché commette un errore decisivo nell'azione che sblocca la gara, andando a farfalle su Lukaku, che si libera con un dribbling e insacca alle spalle di Perin. Uno svarione troppo evidente per arrivare al 6.
Rileva Czyborra a inizio ripresa ed è sicuramente più intraprendente. Contro Darmian però non sfonda, ancor meno quando entra Hakimi, che lo impegna parecchio dal punto di vista difensivo; mezzo punto in meno per come si lascia anticipare da D'Ambrosio in occasione del gol.
Soffre terribilmente il duo D'Ambrosio-Darmian, che lo mette continuamente in difficoltà. I compagni non lo aiutano, lui ci mette del suo; qualche buona chiusura non basta a riscattare una prestazione deludente. Maran capisce l'antifona e lo toglie dopo l'intervallo.
Rileva Behrami e prova a dare la stessa sostanza del compagno. Meno incisivo, anche perché l'Inter aumenta i giri del motore, è troppo leggero in occasione dell'inserimento di Barella, dimenticato dal centrocampo genoano. Nel complesso strappa una sufficienza risicata.
Dovrebbe essere il regista della squadra, ma nel primo tempo di fatto non vede palla; il centrocampo dell'Inter domina e lui non riesce a mostrarsi efficace né in fase di contenimento né in costruzione. Maran lo sostituisce nelle fasi iniziali della ripresa.
Rileva Badelj, una scelta coraggiosa di Maran, che inserisce maggiore qualità. Il centrocampista non ripaga del tutto la fiducia dell'allenatore, non commettendo particolari errori, ma, essendo entrato nel momento peggiore della gara, non trova mai la giocata utile per i suoi.
Mette la sua esperienza al servizio della squadra, soprattutto in fase di rottura. Il centrocampo dell'Inter è dominante nella prima frazione, ma il mediano del Genoa riesce a reggere e a recuperare diversi palloni; meno bene in fase di costruzione, com'è normale d'altronde se si conoscono le sue caratteristiche.
Vince il ballottaggio con Zajc e disputa una discreta gara. È il più brillante del centrocampo genoano, alterna ottime giocate difensive a qualche ingenuità; si conferma tuttavia un prospetto interessante, in grado di fornire quantità e qualità alla manovra del Genoa.
Vince il ballottaggio con Zajc e disputa una discreta gara. È il più brillante del centrocampo genoano, alterna ottime giocate difensive a qualche ingenuità; si conferma tuttavia un prospetto interessante, in grado di fornire quantità e qualità alla manovra del Genoa.
Nettamente il migliore dei suoi nel primo tempo: conquista calci di punizione, fa salire la squadra e inventa un assist illuminante per Ghiglione nel finale della frazione. Bene anche a inizio ripresa, poi inevitabilmente cala e non trova più spazi.
Nettamente il migliore dei suoi nel primo tempo: conquista calci di punizione, fa salire la squadra e inventa un assist illuminante per Ghiglione nel finale della frazione. Bene anche a inizio ripresa, poi inevitabilmente cala e non trova più spazi.
Non riesce a incidere come potrebbe. Prova a dialogare con Pandev, ma è puntualmente chiuso dai difensori dell'Inter; perde troppi palloni e gira a vuoto, in particolare nella prima frazione. Dopo il gol dell'1-0 Maran lo leva immediatamente.
Entra al posto di Pjaca quando l'Inter passa in vantaggio. Prova a lottare, ma la difesa fa buona guardia; l'uzbeko è promettente, ma questa non era la partita giusta per lui. Nonostante qualche buona giocata, non riesce a incidere.
Il suo Genoa si chiude a riccio e non lascia spazi all'Inter nel primo tempo, mostrando un'ottima attitudine difensiva. L'allenatore prova a cambiare qualcosa nella ripresa, sapendo di non potersi accontentare di difendere per 90', ma proprio dopo i cambi l'Inter ottiene il vantaggio; a quel punto manca del tutto la reazione dei padroni di casa.
Inoperoso nel primo tempo, si fa notare per qualche imprecisione in fase di disimpegno. L'inserimento di Ghiglione nel finale della frazione non porta a un tiro verso la porta; di fatto non deve compiere nemmeno una parata. Anche nella ripresa la musica non cambia: dopo tanti gol subiti, arriva una partita tranquilla.
Ancora un gol, importante per chiudere la partita. Il difensore nerazzurro non si smentisce e firma un'altra rete pesante, quella che taglia definitivamente le gambe al Genoa. Prima, una partita attenta in difesa e vissuta in costante proiezione offensiva, quasi da ala, nonostante Conte lo schieri da difensore sul centro-destra. La scelta di tempo sui calci piazzati è da top del ruolo.
Schierato al posto di De Vrij, disputa una partita attenta ed è insuperabile nella prima mezzora di gara. Qualche grattacapo in più nella seconda parte del match, ma è fondamentale con l'assist di testa per D'Ambrosio in occasione del secondo gol.
Schierato al posto di De Vrij, disputa una partita attenta ed è insuperabile nella prima mezzora di gara. Qualche grattacapo in più nella seconda parte del match, ma è fondamentale con l'assist di testa per D'Ambrosio in occasione del secondo gol.
Partita tranquilla, nel corso della quale non sbaglia praticamente mai in chiusura, ma regala un paio di palloni agli avversari in fase di costruzione. Sicuro di sé, talvolta anche troppo, si concede qualche bella discesa palla al piede; in fase difensiva è attento, anche se Pandev lo mette in difficoltà in qualche frangente.
Prima da titolare in campionato per l'ex Parma, che inizia la gara sulla destra e finisce sulla sinistra, prima di essere sostituito da Kolarov. Mette in grandissima difficoltà Czyborra, sforna cross interessanti per gli attaccanti e in difesa è sempre puntuale e concentrato.
Prima da titolare in campionato per l'ex Parma, che inizia la gara sulla destra e finisce sulla sinistra, prima di essere sostituito da Kolarov. Mette in grandissima difficoltà Czyborra, sforna cross interessanti per gli attaccanti e in difesa è sempre puntuale e concentrato.
Prima da titolare in campionato per l'ex Parma, che inizia la gara sulla destra e finisce sulla sinistra, prima di essere sostituito da Kolarov. Mette in grandissima difficoltà Czyborra, sforna cross interessanti per gli attaccanti e in difesa è sempre puntuale e concentrato.
Entra al posto di Perisic, prova a mettere le sue qualità al servizio della squadra. Importante per mettere pressione al Genoa, non riesce però a incidere più di tanto nei minuti a disposizione. Qualche bella giocata, senza strafare, dimostra di poter essere un'arma anche a partita in corso.
Entra al posto di Perisic, prova a mettere le sue qualità al servizio della squadra. Importante per mettere pressione al Genoa, non riesce però a incidere più di tanto nei minuti a disposizione. Qualche bella giocata, senza strafare, dimostra di poter essere un'arma anche a partita in corso.
Molto mobile, produce un grande volume di gioco ma è troppo impreciso: numerosi i palloni persi, tanti i chilometri percorsi a vuoto. Alterna buone giocate a errori banali, che rischiano di mettere in difficoltà la squadra; spesso sbaglia le scelte, in più appare nervoso e poco utile alla manovra della squadra.
Molto mobile, produce un grande volume di gioco ma è troppo impreciso: numerosi i palloni persi, tanti i chilometri percorsi a vuoto. Alterna buone giocate a errori banali, che rischiano di mettere in difficoltà la squadra; spesso sbaglia le scelte, in più appare nervoso e poco utile alla manovra della squadra.
Ancora una prestazione opaca sulla sinistra. Prova a liberarsi di Ghiglione ma ci riesce raramente, quando lo fa sbaglia costantemente il cross o il passaggio. Troppo impreciso e poco concentrato, ancora non riesce a esprimersi al meglio nel nuovo ruolo; Conte decide di sostituirlo con Hakimi.
Il suo ingresso in campo è decisivo per la vittoria dell'Inter. Rispetto a Eriksen si posiziona più a ridosso delle punte, da un suo inserimento nasce il gol di Lukaku: i centrocampisti del Genoa non chiudono, Bani esce in ritardo e l'ex Cagliari riesce a servire l'attaccante con i tempi giusti; il belga ci mette del suo con il dribbling secco su Goldaniga, ma l'apporto del centrocampista è fondamentale.
Padrone del centrocampo nerazzurro, gestisce tutti i palloni ed è utilissimo anche in fase di recupero-palla. Leader carismatico della linea mediana, smista il pallone sulle fasce o lo recapita a Lukaku; Conte gli affida le chiavi del centrocampo e il cileno lo ripaga della fiducia.
Torna titolare, non riesce a incidere più di tanto, anche perché il Genoa nel primo tempo è chiuso nella sua area di rigore. Il tocco di palla è sempre quello, sublime: un suo lancio millimetrico libera Darmian in area, i corner sono sempre pericolosi. Poco prima di lasciare il campo a Barella si fa notare per una bella azione personale.
Entra al posto di Lautaro Martinez, prova a farsi vedere ma è poco cercato dai compagni. Avrebbe voluto lasciare il segno contro la sua ex squadra, ma non riesce; è utile nel far salire la squadra, cerca di fare quelle piccole cose che gli chiede Conte, senza riuscire a farsi notare più di tanto.
Tante, troppe difficoltà con Bani nel primo tempo: non riesce ad avere la meglio fisicamente dell'avversario, ma si ostina a battagliare sotto quel profilo. Bravo a non perdersi d'animo, è fondamentale come appoggio per i suoi centrocampisti; il gol è una perla, si libera con un dribbling di Goldaniga e non lascia scampo a Perin.
Tante, troppe difficoltà con Bani nel primo tempo: non riesce ad avere la meglio fisicamente dell'avversario, ma si ostina a battagliare sotto quel profilo. Bravo a non perdersi d'animo, è fondamentale come appoggio per i suoi centrocampisti; il gol è una perla, si libera con un dribbling di Goldaniga e non lascia scampo a Perin.
Partita sottotono per l'attaccante argentino, che non riesce a trovare spazi tra le maglie della difesa genoana. Il suo tiro al 14' è ampiamente alto, al 33' ci prova con una girata al volo ma trova sulla sua squadra Goldaniga; cala gradualmente, fino a un'inevitabile sostituzione.
La sua Inter ottiene una vittoria non banale, riuscendo ad avere la meglio sul Genoa grazie a due belle giocate nella ripresa. I nerazzurri tengono tanto il pallone, ma creano poco; in compenso subiscono ancora meno, facendo vivere ad Handanovic una serata tranquilla.
