Gioca praticamente 50 secondi, e fa in tempo a spianare la strada all'Inter con un'uscita rivedibile, anche se ha l'attenuante dello scontro con Gosens.
Gioca praticamente 50 secondi, e fa in tempo a spianare la strada all'Inter con un'uscita rivedibile, anche se ha l'attenuante dello scontro con Gosens.
La partenza non è delle migliori con un Lautaro che gli schizza qua e là. Con il calo dell'argentino, però cresce lui e riprende possesso del pacchetto arretrato. E' il meno peggio del terzetto difensivo dell'Atalanta.
Sollecitato molto dagli attaccanti interisti, cerca di tenere il più possibile la diga eretta anche se alla fine partecipa in maniera attiva alla sconfitta.
Sollecitato molto dagli attaccanti interisti, cerca di tenere il più possibile la diga eretta anche se alla fine partecipa in maniera attiva alla sconfitta.
Sollecitato molto dagli attaccanti interisti, cerca di tenere il più possibile la diga eretta anche se alla fine partecipa in maniera attiva alla sconfitta.
Tenere i giri del motore di Lukaku questa sera era forse impossibile e lui ha provato a fare il massimo per limitarlo, con tutti gli imbarazzi del caso.
Tenere i giri del motore di Lukaku questa sera era forse impossibile e lui ha provato a fare il massimo per limitarlo, con tutti gli imbarazzi del caso.
Al contrario del resto della stagione, contro l'Inter si distingue più per presenza difensiva che offensiva. D'Ambrosio d'esperienza lo fa carambolare su Gollini in occasione dello 0-1, ma lui non si abbatte e continua a cercare fortuna in avanti chiudendo sempre con tempismo dietro.
Troppo leggero sul dribbling che porta al gol di Young, dove manca forse anche il raddoppio di De Roon, ma ritrova la sufficienza con due chiusure eccellenti che tolgono il gol a Lautaro prima e a Young poi.
Troppo leggero sul dribbling che porta al gol di Young, dove manca forse anche il raddoppio di De Roon, ma ritrova la sufficienza con due chiusure eccellenti che tolgono il gol a Lautaro prima e a Young poi.
Conte ha studiato bene l'Atalanta e lo si vede da come Barella e Brozovic non fanno respirare l'argentino, che si sbatte tanto ma alla fine tira una sola volta in porta.
Anche lo svizzero non fornisce l'adeguata copertura in mediana, per una mancanza di voglia di essere protagonista nella manovra. Non a caso Gasp lo richiama in panchina alla prima occasione.
Gasperini lo preferisce a Malinovskyi e lui trascorre tutti i 50 e rotti minuti in campo a far chiedere al suo allenatore: "E se avessi scelto l'altro?".
Gasperini lo preferisce a Malinovskyi e lui trascorre tutti i 50 e rotti minuti in campo a far chiedere al suo allenatore: "E se avessi scelto l'altro?".
Questa volta dalla panchina non trova il gol, ma dà una discreta scossa, cercando sempre bene la palla in verticale, come quella per Gosens che calcia a lato.
L'Atalanta è stanca e si fa trascinare dal suo gigante buono, che è il migliore dei suoi, anche se alla fine deve arrendersi agli altri giganti con la maglia a scacchi.
L'Atalanta è stanca e si fa trascinare dal suo gigante buono, che è il migliore dei suoi, anche se alla fine deve arrendersi agli altri giganti con la maglia a scacchi.
Compito easy quello dello sloveno, che eguaglia Musso nella classifica dei clean sheet (13) in questo campionato sbrigando la classica ordinaria amministrazione. Attento e coraggioso in uscita su Zapata.
Secondo gol consecutivo del vantaggio, che aiuta l'Inter ad aprire il 2-0 e a portare a casa altri tre punti pesantissimi. Gollini gli spiana la strada ma lui è nel posto giusto, con la malizia giusta.
Si esalta nel duello con Zapata e giganteggia lì dietro con grandi chiusure. E' in ottima serata e non lo frena nemmeno il cartellino giallo, forse esagerato, che Giacomelli gli inligge.
Si esalta nel duello con Zapata e giganteggia lì dietro con grandi chiusure. E' in ottima serata e non lo frena nemmeno il cartellino giallo, forse esagerato, che Giacomelli gli inligge.
Si esalta nel duello con Zapata e giganteggia lì dietro con grandi chiusure. E' in ottima serata e non lo frena nemmeno il cartellino giallo, forse esagerato, che Giacomelli gli inligge.
Fatica solo quando dalle sue parti sprinta Zapata: in quei casi serve l'aiuto del "cugino grande" De Vrij. Per il resto se la sa sbrigare bene da solo, anche facendosi vedere quando serve lì davanti.
Dietro controlla la situazione senza doversi inventare niente di particolare, mentre davanti si conferma in un due-tre circostanze un pesce fuor d'acqua.
Chiude il campionato con i fuochi d'artificio e spaccando la partita con le sue giocate. Dopo nemmeno un minuto pennella la sfera sulla testa di D'Ambrosio, e al 20' si inventa un gol alla "Cristiano Ronaldo" con un destro fantastico. Non contento, continua a imperversare lì davanti e a chiudere con puntualità in difesa, come quando con il fondoschiena dice di no a Pasalic. A sinistra o a destra, lui fa la differenza.
Chiude il campionato con i fuochi d'artificio e spaccando la partita con le sue giocate. Dopo nemmeno un minuto pennella la sfera sulla testa di D'Ambrosio, e al 20' si inventa un gol alla "Cristiano Ronaldo" con un destro fantastico. Non contento, continua a imperversare lì davanti e a chiudere con puntualità in difesa, come quando con il fondoschiena dice di no a Pasalic. A sinistra o a destra, lui fa la differenza.
Chiude il campionato con i fuochi d'artificio e spaccando la partita con le sue giocate. Dopo nemmeno un minuto pennella la sfera sulla testa di D'Ambrosio, e al 20' si inventa un gol alla "Cristiano Ronaldo" con un destro fantastico. Non contento, continua a imperversare lì davanti e a chiudere con puntualità in difesa, come quando con il fondoschiena dice di no a Pasalic. A sinistra o a destra, lui fa la differenza.
Se Barella è lo Yin, lui è lo Yiang. Uno accelera e agisce d'impulso, l'altro rallenta il gioco, lo normalizza e ragiona, scegliendo sempre la giocata giusta. Se fuori dal campo ne combina qualcuna di troppo, nel rettangolo verde è sempre perfetto nelle giocate.
Può fare meglio, e tanto per cominciare potrebbe far spazientire di meno Lukaku. Che poi è gigante buono non per caso, e per questo lo perdona sempre, anche quando la giocata non è quella giusta.
Può fare meglio, e tanto per cominciare potrebbe far spazientire di meno Lukaku. Che poi è gigante buono non per caso, e per questo lo perdona sempre, anche quando la giocata non è quella giusta.
Corre come se non ci fosse un domani. Abbaia e ringhia contro ogni avversario, eccedendo come spesso accade in generosità. Il suo dinamismo è prezioso e frutta anche il corner del primo gol nerazzurro.
E' ovunque e fa sempre la cosa giusta, anzi, la sponda giusta. Fa salire la squadra, serve i compagni, prende a sportellate i centrali bergamaschi. Alla fine prova a togliersi la soddisfazione del gol, ma non riesce nell'intento. Chiude molto bene il suo ottimo primo campionato in Italia.
I primi 25 minuti viaggia sulla scia del gol contro il Napoli. Cerca tanto gli scambi con Lukaku senza fare sempre la scelta migliore. Nel secondo tempo si appiattisce un po', forse anche per qualche problemino muscolare, come la borsa del ghiaccio sul ginocchio conferma.
