Incolpevole sul bolide di Kessié nella ripresa, rischia sulle uscite alte nel primo tempo, ma se la cava. Kalini? non vede mai la porta, Suso e Çalhano?lu girano al largo e lui, oltre al gol dell'ivoriano, piglia solo l'acqua.
Incolpevole sul bolide di Kessié nella ripresa, rischia sulle uscite alte nel primo tempo, ma se la cava. Kalini? non vede mai la porta, Suso e Çalhano?lu girano al largo e lui, oltre al gol dell'ivoriano, piglia solo l'acqua.
Come la neve nel deserto, al quarto gol di fondamentale importanza dopo quelli a Genoa, Sassuolo e Udinese, il classe '86 riscatta la sciocchezza di Tolói con la zuccata che batte Donnarumma al novantaduesimo. L'esultanza a fine partita, con l'Europa quasi in tasca, è da brividi.
Come la neve nel deserto, al quarto gol di fondamentale importanza dopo quelli a Genoa, Sassuolo e Udinese, il classe '86 riscatta la sciocchezza di Tolói con la zuccata che batte Donnarumma al novantaduesimo. L'esultanza a fine partita, con l'Europa quasi in tasca, è da brividi.
Rovina la partita ai suoi rimediando un rosso per l'applauso ironico a Guida, che non sfugge al quarto uomo. Prima dello sciocco gesto il brasiliano era il migliore dei suoi, legittimando la prestazione con un salvataggio poderoso in area sul lanciato Çalhano?lu e un paio di respinte decisive, di testa, nella prima frazione. Tutto inutile, tradito dal nervosismo dopo il gol di Kessié, salvato da Masiello.
Rovina la partita ai suoi rimediando un rosso per l'applauso ironico a Guida, che non sfugge al quarto uomo. Prima dello sciocco gesto il brasiliano era il migliore dei suoi, legittimando la prestazione con un salvataggio poderoso in area sul lanciato Çalhano?lu e un paio di respinte decisive, di testa, nella prima frazione. Tutto inutile, tradito dal nervosismo dopo il gol di Kessié, salvato da Masiello.
Rovina la partita ai suoi rimediando un rosso per l'applauso ironico a Guida, che non sfugge al quarto uomo. Prima dello sciocco gesto il brasiliano era il migliore dei suoi, legittimando la prestazione con un salvataggio poderoso in area sul lanciato Çalhano?lu e un paio di respinte decisive, di testa, nella prima frazione. Tutto inutile, tradito dal nervosismo dopo il gol di Kessié, salvato da Masiello.
Vicinissimo all'insufficienza più grave e vicinissimo al gol al minuto cinquantatré, quando calcia incredibilmente a lato con la porta spalancata. Nel primo tempo sbaglia parecchio e va fuori posizione quando Kalini? libera Kessié col tacco: col croato è lotta libera senza esclusione di colpi, fra gomitate e furbizie lontano dall'occhio di arbitri e VAR. All'ultima gara in questo stadio con la maglia dell'Atalanta, Bergamo lo saluta.
Quanto corre Gosens! Duetta con Barrow e Cristante e si inserisce spavaldo anche quando finisce da terzino puro, dopo il rosso a Tolói. Nel finale, su suggerimento di Gómez, calcia col mancino emulando Roby Baggio nei supplementari con la Francia ai mondiali '98: fuori di pochissimo. Qualcuno vuole essere Robin?
Ragazzo dal sorriso contagioso, di quelli che quando gli fischiano fallo di mano - e invece era spalla - non protestano e se ne vanno coi denti in bella vista. Galoppa sulla destra finché i muscoli reggono, ma dalle sue parti c'è un RodrÃguez più in palla del solito.
Ragazzo dal sorriso contagioso, di quelli che quando gli fischiano fallo di mano - e invece era spalla - non protestano e se ne vanno coi denti in bella vista. Galoppa sulla destra finché i muscoli reggono, ma dalle sue parti c'è un RodrÃguez più in palla del solito.
Ragazzo dal sorriso contagioso, di quelli che quando gli fischiano fallo di mano - e invece era spalla - non protestano e se ne vanno coi denti in bella vista. Galoppa sulla destra finché i muscoli reggono, ma dalle sue parti c'è un RodrÃguez più in palla del solito.
Passa il primo tempo a litigare con Bonaventura da vero bergamasco d'adozione, ma il nervosismo lo distoglie dall'obiettivo primario: vincere. Conquistatore di palloni sporchi, gioca condizionato dal giallo pigliato al 28' per brutto fallo - evitabile - su Suso. Cresce leggermente nel secondo tempo.
Potrebbe essere figlio di Lurch della famiglia Addams e Roberto Bolle: quando entra lo sloveno, cambia la partita. Accarezza la sfera con la delicatezza dell'amante esperto che sposta i capelli sul volto della ragazza conosciuta in estate sugli scogli di Pirano, confonde le idee ai marcatori con finte prevedibili, ma ugualmente ubriacanti e se al tiro non è giornata, sfodera l'assist. Come la pennellata per Masiello, arcobaleno che interrompe il nubifragio per un secondo: dodicesimo assist, everybody loves Josip.
Bryan, uno dei tanti ex di giornata, non fa il figliol prodigo al cospetto della casa madre: di testa le piglia tutte, combatte sotto il diluvio, è il miglior passatore nella metà campo offensiva e arriva a calciare sette (!) volte verso la porta difesa da Donnarumma, più di tutti. Trequartista moderno, è fra i migliori in campo e si inceppa solo poco prima del cambio - a sorpresa - con Haas, quando, seppur accerchiato da rossoneri, a porta vuota calcia col piattone a lato.
Il suo destro nella ripresa era diretto in rete, ma RodrÃguez gli cancella quello che sarebbe stato il sesto gol stagionale in Serie A. Vero regista della squadra, lo svizzero non perde il duello coi mediani rossoneri.
Dovrebbe dar respiro allo sfinito Cristante portando freschezza e lucidità, ma nei venticinque minuti in campo non si vede praticamente mai. Troppo timido, si limita al compitino.
Dovrebbe dar respiro allo sfinito Cristante portando freschezza e lucidità, ma nei venticinque minuti in campo non si vede praticamente mai. Troppo timido, si limita al compitino.
Dovrebbe dar respiro allo sfinito Cristante portando freschezza e lucidità, ma nei venticinque minuti in campo non si vede praticamente mai. Troppo timido, si limita al compitino.
Alla fine la palla deve sempre finire sui suoi piedi perché succeda qualcosa di pericoloso, ma Cristante e Caldara gli negano l'assist. Meno brillante di altre volte, il Papu soffre pioggia e tutte le partite accumulate da inizio stagione. Nel finale lascia gloria a Ili?i? e Masiello, ma lui gode lo stesso. Brutta la ginocchiata sulla schiena malconcia del connazionale Biglia, evitabili un paio di simulazioni.
Palla al piede si lascia guardare: elegante e spavaldo, lascia spesso sul posto i rossoneri con le ampie falcate. In area di rigore, quando deve fare il "bomber", vacilla. Ispirato da Gómez, quando Bonucci "liscia", ciabatta malamente a due passi do Donnarumma. Gasperini lo sostituisce con Ili?i? dopo dieci minuti di ripresa.
Avvelenato, in tribuna per squalifica, il "Gasp" lascia la panca a Gritti: agitato nello Sky Box, consiglia i cambi "giusti" e si gode il tributo dello stadio. Nonostante il sanguinoso mercato in uscita, al 99% sarà ancora Europa.
Avvelenato, in tribuna per squalifica, il "Gasp" lascia la panca a Gritti: agitato nello Sky Box, consiglia i cambi "giusti" e si gode il tributo dello stadio. Nonostante il sanguinoso mercato in uscita, al 99% sarà ancora Europa.
Un altro paio di incertezze che potevano costare caro: le respinte corte al centro dell'area denotano una insicurezza stantia e pericolosa, mascherata dagli errori grossolani di Caldara e Cristante a porta praticamente sguarnita. Gigio completa la settimana di frittate col gol subìto da Masiello oltre il novantesimo, sul suo palo, con la sfera che diventa patata bollente fra gli incerti guantoni. Periodaccio.
Un altro paio di incertezze che potevano costare caro: le respinte corte al centro dell'area denotano una insicurezza stantia e pericolosa, mascherata dagli errori grossolani di Caldara e Cristante a porta praticamente sguarnita. Gigio completa la settimana di frittate col gol subìto da Masiello oltre il novantesimo, sul suo palo, con la sfera che diventa patata bollente fra gli incerti guantoni. Periodaccio.
Qualche svarione del capitano, con Barrow che non coglie l'attimo e s'inceppa a pochi passi da Donnarumma nel primo tempo. Bravo e fortunato al 52' a deviare il tiro di Cristante quanto basta per farlo finire sull'esterno della rete.
A cosa pensava sul cross di Ili?i?? Per quanto pennellato alla perfezione, la parabola dello sloveno era prevedibile, invece Ignazio calcola male la traiettoria e si lascia superare da Masiello, che lo punisce segnando il gol del pareggio. Errore grave che verrà pesato dopo la gara di domenica contro la Fiorentina.
Non vacilla mai, proteggendo Donnarumma anche quando Bonucci lascia a desiderare. Tornato dall'infortunio più forte di prima, riscatta la mancata marcatura su Benatia nella finale di coppa Italia. Ammonito per proteste, è incolpevole sul gol del pari di Masiello.
Il migliore della difesa con Romagnoli, soprattutto per i gol salvati: la diagonale che cancella un grande assist di Gómez al minuto settantuno e, soprattutto, l'opposizione ai tiri ravvicinati di Cristante e Freuler sul finire di prima frazione. Come Bruce Harper in Holly e Benji, ma con "cipolla" sui capelli.
Non sta bene e si vede, ma l'argentino teneva a tutti i costi a partecipare a questa ultima parte di stagione, soprattutto dopo aver saltato la finale di coppa Italia. Meno lucido del solito, fatica a trovare gli spazi per ispirare i compagni e dopo la ginocchiata ricevuta sulla schiena dal connazionale Gómez perde ancora sicurezza ispirando un contropiede pericoloso dei padroni di casa. All'intervallo lascia il campo per Montolivo.
Partecipa "passivamente" all'azione che porta al rosso a Tolói e lotta nella giungla bagnata ch'è diventato il centrocampo. Stanco e sulle gambe come molti compagni dopo la "fatica" romana infrasettimanale, Gattuso lo sostituisce al minuto ottantatré con Borini.
Partecipa "passivamente" all'azione che porta al rosso a Tolói e lotta nella giungla bagnata ch'è diventato il centrocampo. Stanco e sulle gambe come molti compagni dopo la "fatica" romana infrasettimanale, Gattuso lo sostituisce al minuto ottantatré con Borini.
Dentro per l'infortunato Biglia, Riccardo ha un buon impatto nella ripresa, partecipando all'azione che porta al gol di Kessié. La sua partita però dura meno del previsto, ed è tutta colpa sua: assurdo l'intervento sul Papu Gómez che gli costa il rosso diretto, forse una vendetta per l'infortunio al compagno di reparto? Lascia i compagni in dieci nel momento del bisogno, chissà che avrà pensato al gol di Masiello...
Dentro per l'infortunato Biglia, Riccardo ha un buon impatto nella ripresa, partecipando all'azione che porta al gol di Kessié. La sua partita però dura meno del previsto, ed è tutta colpa sua: assurdo l'intervento sul Papu Gómez che gli costa il rosso diretto, forse una vendetta per l'infortunio al compagno di reparto? Lascia i compagni in dieci nel momento del bisogno, chissà che avrà pensato al gol di Masiello...
Il calo dello spagnolo è uno dei motivi del calo, globale, del Milan. Lo spunto sul primo passo non c'è più e gli avversari non faticano troppo a prevederne le mosse. I compagni lo cercano sempre, ma lui non può aiutarli.
In campo per sistemare il centrocampo dopo il rosso a Montolivo, non commette sciocchezze e fa assaggiare i tacchetti agli avversari.
Il gol da ex, senza esultanza e finalmente su azione, riscatta parzialmente il finale di stagione del carrarmato Franck "the Tank", stacanovista e specialista in straordinari non pagati. Il resto della partita non è nulla di speciale con qualche "incartamento" di troppo nelle percussioni nel primo tempo, su tutte quella ispirata dal tacco di Kalini?.
Partita brutta a vedersi, ma il turco è molto più utile di quanto è sembrato. Brutto il fallo su Castagne che gli costa il giallo, sui calci piazzati non trova mai il compagno nel posto giusto, al momento giusto. Recordman di cross tentati, si difende bene, ma nel finale, cotto da pioggia e sudori, difende troppo molle su Ili?i?, che deposita in area il cross che vale il pari.
Partita brutta a vedersi, ma il turco è molto più utile di quanto è sembrato. Brutto il fallo su Castagne che gli costa il giallo, sui calci piazzati non trova mai il compagno nel posto giusto, al momento giusto. Recordman di cross tentati, si difende bene, ma nel finale, cotto da pioggia e sudori, difende troppo molle su Ili?i?, che deposita in area il cross che vale il pari.
La partita del croato ricorda più un incontro di lotta che il gioco del pallone: con Caldara non si risparmiano gomitate e colpi proibiti, ma entrambi affrontano la cosa come tutti dovrebbero, da uomini. In porta non tira mai, ma riesce a far reparto da solo subendo più falli di tutti (6) e ispirando Kessié, col tacco, nel primo tempo. Utile e "funzionale", a modo suo.
Un leone in gabbia, nel secondo tempo sceglie di ripararsi dalla pioggia dopo averne preso a secchiate per tutta la prima frazione. Per novanta minuti resta con la porta inviolata, ma viene tradito da Abate e, ancora, da Donnarumma. L'Europa è comunque alla portata, ma servirà una vittoria nell'ultima giornata per avere la certezza del sesto posto.