
All'inizio della crisi bianconera, aveva sempre portato a casa "la pagnotta". Oggi si accoda al naufragio e subisce almeno due gol evitabili.
All'inizio della crisi bianconera, aveva sempre portato a casa "la pagnotta". Oggi si accoda al naufragio e subisce almeno due gol evitabili.
E' tra quelli che sfigura meno, ma arginare il Cancelo di oggi è impresa titanica.
Parte alla grande sventando due gol fatti di Perisic sulla linea, ma quando la squadra crolla, lui non fa nulla per tenerla in piedi, e nel finale commette errori molto gravi.
Parte alla grande sventando due gol fatti di Perisic sulla linea, ma quando la squadra crolla, lui non fa nulla per tenerla in piedi, e nel finale commette errori molto gravi.
Sfoggia spunti che fanno pensare che forse il blocco possa essere mentale. Troppo timoroso, e alla fine messo in mezzo da Dalbert e Perisic. Si fa sfuggire Borja sul gol del poker.
Proprio l'Inter sembrava disposta a mettere sul piatto cifre importanti per lui. Oggi dire che è lontano parente di quello di un anno fa sarebbe forse riduttivo.
Si batte con tanto cuore su Perisic, risultando il miglior difensore dei suoi. Comunque nella brutta figura generale, non riesce a raggiungere la sufficienza.
Dopo le buone indicazioni di Benevento, uno, anzi forse due passi indietro per il croato, che fatica terribilmente a far girare il pallone in mezzo ai colossi nerazzurri.
Nel primo tempo palesa difficoltà cestinando almeno due ripartenze ghiottissime. Completa la frittata lasciando i suoi in 10 all'alba della ripresa. Per l'Udinese è il colpo di grazia.
Nel primo tempo palesa difficoltà cestinando almeno due ripartenze ghiottissime. Completa la frittata lasciando i suoi in 10 all'alba della ripresa. Per l'Udinese è il colpo di grazia.
La situazione di classifica lo innervosisce. La panchina non lo aiuta, e dal suo ingresso in campo si fa segnalare per qualche fallo di troppo.
La situazione di classifica lo innervosisce. La panchina non lo aiuta, e dal suo ingresso in campo si fa segnalare per qualche fallo di troppo.
Tudor lo rilancia titolare dopo l'ottima ripresa al Vigorito, e l'argentino fa vedere grandi sprazzi di calcio, come quando mette Lasagna di fronte ad Handanovic. Esce sacrificato sull'altare dell'equilibrio tattico.
Tudor lo rilancia titolare dopo l'ottima ripresa al Vigorito, e l'argentino fa vedere grandi sprazzi di calcio, come quando mette Lasagna di fronte ad Handanovic. Esce sacrificato sull'altare dell'equilibrio tattico.
Tudor lo rilancia titolare dopo l'ottima ripresa al Vigorito, e l'argentino fa vedere grandi sprazzi di calcio, come quando mette Lasagna di fronte ad Handanovic. Esce sacrificato sull'altare dell'equilibrio tattico.
Uscendo dalla panchina, non riesce a fare meglio di quanto fatto da titolare. Continua la sua preoccupante china discendente.
Uscendo dalla panchina, non riesce a fare meglio di quanto fatto da titolare. Continua la sua preoccupante china discendente.
Sempre l'ultimo a mollare. Ringhia su tutti, senza distinzioni. A partita compromessa, Tudor saggiamente lo toglie dal campo per evitare il rischio squalifica. A Verona sarà preziosissimo.
Sempre l'ultimo a mollare. Ringhia su tutti, senza distinzioni. A partita compromessa, Tudor saggiamente lo toglie dal campo per evitare il rischio squalifica. A Verona sarà preziosissimo.
Sempre l'ultimo a mollare. Ringhia su tutti, senza distinzioni. A partita compromessa, Tudor saggiamente lo toglie dal campo per evitare il rischio squalifica. A Verona sarà preziosissimo.
Spara sul piedone di Handanovic un pallone che poteva scrivere una storia totalmente diversa. Skriniar lo tiene a bada, ci prova anche nella ripresa, ma spara a salve.
Spara sul piedone di Handanovic un pallone che poteva scrivere una storia totalmente diversa. Skriniar lo tiene a bada, ci prova anche nella ripresa, ma spara a salve.
Colpisce sempre la sua tranquillità, quasi disinvoltura con cui disinnesca il pericolo-Lasagna. C'è la sua firma sulla vittoria nerazzurra.
Colpisce sempre la sua tranquillità, quasi disinvoltura con cui disinnesca il pericolo-Lasagna. C'è la sua firma sulla vittoria nerazzurra.
Non doveva giocare. L'infortunio di Miranda in riscaldamento gli spalanca le porte del campo, e lui timbra, con la maglia 13, al minuto 13, il gol numero 13 in A. Qualche sbavatura in difesa, ma prova più che sufficiente.
Dopo l'ingresso choc contro l'Inter, oggi per lui uno scampolo di gara di pura tranquillità.
Dopo l'ingresso choc contro l'Inter, oggi per lui uno scampolo di gara di pura tranquillità.
Non sente mai la pressione. Struttura possente, ma leggero negli spostamenti. Vince alla grande il duello con Lasagna. Ormai sempre più una certezza.
Preferito a Santon, il numero 29 inizia con le marce basse, poi, a partita sbloccata, fa vedere le sue indubbie potenzialità.
E' praticamente ovunque. Sta crescendo in maniera incredibile anche in fase difensiva. Poi sulla sua qualità nella fase offensiva, beh, nessuna novità. Da applausi.
Fa viaggiare sempre di più la testa che le gambe, e con l'avversario in crisi di oggi va più che bene. Timbra il cartellino con un destro che non poteva fallire.
Quello di Udine è un campo che lo esalta. Si capta subito la sua buona giornata. Pennella da corner sulla testa di Ranocchia, e poi manda in porta Icardi per il tris. Ed è solo la punta dell'iceberg di un'eccellente prestazione.
Quello di Udine è un campo che lo esalta. Si capta subito la sua buona giornata. Pennella da corner sulla testa di Ranocchia, e poi manda in porta Icardi per il tris. Ed è solo la punta dell'iceberg di un'eccellente prestazione.
I suoi primi 15 minuti sono da applausi, ma poi si ostina a cercare il gol che gli manca quest'anno. E diventa in alcune circostanze anche dannoso.
Si vede strozzare l'urlo del gol in gola due volte da Danilo. Manca il suo nome sul tabellino, ma si sente il suo peso nella vittoria degli uomini di Spalletti.
Una spina nel fianco costante nella difesa bianconera. Eclettico, svaria su tutto il fronte, e sa come fare male in ogni circostanza. Corona una bella partita con il suo primo sigillo in serie A. E il suo riscatto sembra sempre più necessario.
Ha sì e no due occasioni da gol, e chiude il match. Lui c'è sempre. Quarto gol consecutivo (era successo in A solo una volta, a settembre del 2016). Con l'infortunio di Immobile, il trono dei marcatori è alla sua portata.