Buonissimi i riflessi sul tocco poco mortifero di Correa. Si ripete su Milinkovic e Immobile, ma a gioco fermo. Nel complesso non corre grandi rischi.
Buonissimi i riflessi sul tocco poco mortifero di Correa. Si ripete su Milinkovic e Immobile, ma a gioco fermo. Nel complesso non corre grandi rischi.
All'inizio soffre Lazzari, ma poi gli prende le misure e non va quasi mai in affanno. Ha il merito di effettuare una sovrapposizione perfetta (con assist) nel gol del vantaggio di Vlahovic.
Capisce la serata negativa della Lazio e capisce come mandare fuori giri a livello di testa i giocatori di Simone Inzaghi. Leggermente in difficoltà quando viene puntato, ma tiene bene botta nella sua gara da ex.
Partenza difficoltà con qualche tocco in uscita poco preciso, ma poi comincia a fare la voce grossa e riduce pian piano Immobile a un gattino.
Parte con un giallo immediato per una smanacciata su Radu. Soffre il lavoro di Lulic, non un fulmine di guerra, ma nella ripresa si riscatta con alcune chiusure puntuali.
Parte con un giallo immediato per una smanacciata su Radu. Soffre il lavoro di Lulic, non un fulmine di guerra, ma nella ripresa si riscatta con alcune chiusure puntuali.
Capitano dai nervi (poco) saldi, è spesso eccessivo negli interventi, anche se però alla fine porta a casa il compito sfruttando la serata nera di Correa.
Capitano dai nervi (poco) saldi, è spesso eccessivo negli interventi, anche se però alla fine porta a casa il compito sfruttando la serata nera di Correa.
Unica nota "leggermente" fuori spartito della perfetta Fiorentina odierna. Pronti-via si divora di testa un gol già fatto e poi resta sempre in ombra di Pulgar e Ribery, che un po' lo escludono dal vivo della manovra.
Iachini lo preferisce ad Amrabat in regia e la scelta è perfetta. Il cileno torna quello visto l'anno scorso, pappandosi Leiva, assaltando la porta di Reina e servendo a un minuto dalla fine l'assist del raddoppio di Vlahovic.
Iachini lo preferisce ad Amrabat in regia e la scelta è perfetta. Il cileno torna quello visto l'anno scorso, pappandosi Leiva, assaltando la porta di Reina e servendo a un minuto dalla fine l'assist del raddoppio di Vlahovic.
E' ispirato e lo si vede dai primi tocchi di palla. Crea corridoi nei quali imperversano sia Vlahovic che Ribery con la sua qualità innata. Il tunnel con tacco su Correa varrebbe il prezzo del biglietto, se ci fosse l'ingresso allo stadio.
Entra per fare legna e svolge con ordine il compito impartitogli da Iachini, agevolato dalla partita molto fisica nel finale.
Quando ha il pallone tra i piedi, si ha la sensazione di assistere a una lezione di calcio in DAD, e dal vivo per i pochi fortunati del Franchi. Impossibile sradicargli palla, passaggi sempre precisi e una quantità di falli subiti da far spavento. Come sempre, nelle partite che contano lui c'è.
Che storia la sua! Durante la prima gestione Iachini sedeva spesso e volentieri in panchina. Al ritorno dell'allenatore berrettato, il lavoro di Prandelli ha riconsegnato un bomber di classe cristallina, che gioca con la qualità dell'attaccante di razza e la fame del gregario che deve mantenere il posto. Fa 20 e 21 nella gara più importante, raggiunge Lukaku e regala la salvezza virtuale ai suoi.
Effettua tutte le scelte giuste e porta a casa quasi aritmeticamente l'obiettivo salvezza con una gara praticamente perfetta. Mezzo voto in meno per quel discorso fatto nella pagella di Vlahovic, ma le circostanze lo premiano.
Effettua tutte le scelte giuste e porta a casa quasi aritmeticamente l'obiettivo salvezza con una gara praticamente perfetta. Mezzo voto in meno per quel discorso fatto nella pagella di Vlahovic, ma le circostanze lo premiano.
Fa quel che può su Vlahovic a inizio ripresa, ma sui gol non può mettere nessuna pezza.
Subito bene con alcuni cross interessanti per la testa di Milinkovic, ma poi si spegne subito e inizia una serie di falli sistematici che condizionano in negativo la partita sua e della squadra.
Subito bene con alcuni cross interessanti per la testa di Milinkovic, ma poi si spegne subito e inizia una serie di falli sistematici che condizionano in negativo la partita sua e della squadra.
Sembra la controfigura scarsa del difensore che è solito scendere in campo. Disattento in più circostanze, regala il gol dell'1-0 alla Fiorentina per evitare un fallo laterale.
Era un rientro attesissimo ma è stato letteralmente un incubo. Sempre in ritardo, fa fallo da giallo su Ribery e poi si fa sovrastare ingenuamente da Vlahovic sul gol del 2-0.
Fa meglio di Leiva giusto perché era quasi impossibile fare peggio, ma il ritmo è blando e si becca anche un giallo nel festival finale del cartellino.
Non fa grandissime cose ma in difesa è sempre al posto giusto e in avanti mette in area cross sempre pericolosi, agevolato dall'opposizione non irresistibile di Venuti sul suo lato.
E' il gigante a cui la Lazio si aggrappa anche quando il fiume è in piena, ma anche lui deve arrendersi al grigiore della serata. I segnali del suo radar si perdono definitivamente poco dopo l'ora di gioco. Prova a mettere qualche cross nel finale, ma la situazione è compromessa.
E' il gigante a cui la Lazio si aggrappa anche quando il fiume è in piena, ma anche lui deve arrendersi al grigiore della serata. I segnali del suo radar si perdono definitivamente poco dopo l'ora di gioco. Prova a mettere qualche cross nel finale, ma la situazione è compromessa.
Non riesce a emergere dalle nebbie del gioco della Lazio al Franchi, nonostante ci provi con qualche suo solito fascio di luce. Alla fine anche lui è insufficiente.
Parte male con Ribery che gli fa subito capire l'andazzo della gara, poi si riscatta con alcuni interventi determinanti, come la chiusura su Vlahovic involato a rete. Concorso di colpa infine sull'1-0 viola. Resta il migliore della retroguardia, e non è una gran notizia per Inzaghi.
Di fronte ha Pulgar e sul retro Ribery e non lo salva nemmeno il consiglio di Alberto Sordi nella storica canzone di mantenere una mano davanti e l'altra dietro.
Poco grintoso rispetto al solito; ingaggia un bel duello con Biraghi che però perde alla distanza. Non è la sua serata e lo si capisce dal tunnel di tacco che gli infligge Castrovilli.
Entra molto male in partita. Sbaglia movimenti e passaggi, prima di innervosirsi e prendere due gialli che gli costano l'espulsione.
Almeno ci mette l'intensità, quella giusta e non quella puramente nervosa. Anche lui si becca un giallo nel finale, ma comunque onesto.
Discorso uguale a quello di Acerbi. Inspiegabile regressione del Tucu dopo le ultime prestazioni. Non ne azzecca una, sia a livello concettuale che tecnico. E la difesa della Fiorentina ringrazia.
Discorso uguale a quello di Acerbi. Inspiegabile regressione del Tucu dopo le ultime prestazioni. Non ne azzecca una, sia a livello concettuale che tecnico. E la difesa della Fiorentina ringrazia.
In più di Correa ci mette cuore e grinta, ma in meno la precisione nelle scelte finali. Spesso in fuorigioco e anche inspiegabilmente poco freddo sotto porta.
Almeno mette a disposizione i suoi centimetri per le palle alte della disperazione della Lazio.
L'operaio Iachini lo mette in croce con poche mosse e la Lazio è costretta a salutare con anticipo la possibilità di andare in Champions' League, salvo miracoli sportivi.