Non impeccabile sul gol, anche se nell'occasione rimedia un pestone da parte di Rugani. Nel primo tempo si rende anche protagonista di un'uscita in cui denota un po' di insicurezza. Nella ripresa però si rifa ampiamente e nel finale neutralizza la conclusione a tu per tu di Dabo.
Non impeccabile sul gol, anche se nell'occasione rimedia un pestone da parte di Rugani. Nel primo tempo si rende anche protagonista di un'uscita in cui denota un po' di insicurezza. Nella ripresa però si rifa ampiamente e nel finale neutralizza la conclusione a tu per tu di Dabo.
All'inizio viene sorpreso dalla ferocia agonistica degli attaccanti avversari e rischia di essere travolto assieme al resto del reparto arretrato. Impreciso in occasione del gol di Milenkovic, quando lascia troppo spazio per l'inserimento di Chiesa. Si riscatta qualche minuto più tardi quando ferma con il giusto tempismo un altro contropiede avversario. Nella ripresa si limita al mero controllo degli avversari.
Dopo essere risultato tra i più positivi nel doppio impegno contro l'Ajax oggi il numero 24 bianconero viene messo in clamorosa difficoltà dagli attaccanti avversari. Confusionario in occasione della rete di Milenkovic, quando va addirittura a pestare il polso di Szczesny. Rischia grosso anche in un'occasione successiva quando lascia troppo spazio a Chiesa con il numero 25 libero di concludere a rete, per sua fortuna la sfera va a sbattere sul legno.
Dopo essere risultato tra i più positivi nel doppio impegno contro l'Ajax oggi il numero 24 bianconero viene messo in clamorosa difficoltà dagli attaccanti avversari. Confusionario in occasione della rete di Milenkovic, quando va addirittura a pestare il polso di Szczesny. Rischia grosso anche in un'occasione successiva quando lascia troppo spazio a Chiesa con il numero 25 libero di concludere a rete, per sua fortuna la sfera va a sbattere sul legno.
Dopo essere risultato tra i più positivi nel doppio impegno contro l'Ajax oggi il numero 24 bianconero viene messo in clamorosa difficoltà dagli attaccanti avversari. Confusionario in occasione della rete di Milenkovic, quando va addirittura a pestare il polso di Szczesny. Rischia grosso anche in un'occasione successiva quando lascia troppo spazio a Chiesa con il numero 25 libero di concludere a rete, per sua fortuna la sfera va a sbattere sul legno.
Inizia attaccando la metà campo avversaria e lasciando ingenuamente troppo spazio alle sue spalle. Con l'andare dei minuti la sua prestazione cresce soprattutto dal punto di vista dell'attenzione. Al 37' trova il varco giusto nella retroguardia viola liberandosi dalla marcatura di Hancko e trafiggendo Lafont con un insidioso colpo di testa sul primo palo.
Inizia attaccando la metà campo avversaria e lasciando ingenuamente troppo spazio alle sue spalle. Con l'andare dei minuti la sua prestazione cresce soprattutto dal punto di vista dell'attenzione. Al 37' trova il varco giusto nella retroguardia viola liberandosi dalla marcatura di Hancko e trafiggendo Lafont con un insidioso colpo di testa sul primo palo.
E' il bianconero che tocca più palloni, chiude la sua partita con 69 passaggi effettuati. Si rende protagonista di qualche azione positiva con qualche cambio di gioco e qualche cross interessante, ma nel complesso non spicca dal grigiore generale.
Inizia la sua partita con due belle fiammate che mettono in difficoltà la retroguardia della Fiorentina. Dopo di quelle però il nulla, prova anche a spostarsi sulla corsia opposta alla ricerca di qualche pallone giocabile ma senza risultati apprezzabili. Nella ripresa Pjanic lo serve con un bel pallonetto all'interno dell'area toscana ma lui scatta con qualche secondo di anticipo finendo inevitabilmente in fuorigioco.
Sarà la stanchezza accumulata nella sfida contro l'Ajax, sarà l'entusiasmo travolgente degli avversari, ma l'impressione data oggi dal bosniaco è stata quella di una partita al rallentatore. Gli bastano però pochi sapienti tocchi per illuminare la platea, suo l'assist da fermo per la rete del momentaneo pareggio di Alex Sando, sua un altro interessante lob in profondità per servire Bernardeschi e sua una bella conclusione su cui Lafont deve superarsi per evitare di capitolare di nuovo.
Inizia la partita con buoni propositi, facendosi vedere spesso sulla propria corsia di competenza. Tuttavia la condizione fisica è ancora ben lontana da essere ottimale e con l'andare dei minuti perde in lucidità ed efficacia.
Inizia la partita con buoni propositi, facendosi vedere spesso sulla propria corsia di competenza. Tuttavia la condizione fisica è ancora ben lontana da essere ottimale e con l'andare dei minuti perde in lucidità ed efficacia.
Entra per uno stanco Pjanic e dare maggiore fisicità al centrocampo. Lui si piazza nel mezzo ricoprendo il classico ruolo di mediano metodista. Usa il fisico per interrompere le iniziative avversarie e per proporsi nella metà campo avversaria con risultati adeguati.
Gara al piccolo trotto per il centrocampista francese, non indemoniato come al solito, si limita a coprire la propria zona senza strafare.
All'inizio appare un po' spaesato, poi viste le difficoltà della squadra Allegri lo retrocede sulla linea dei difensori. Qui la sua prestazione sale di livello e soprattutto di concretezza. Il tedesco bada al sodo senza lasciare troppo spazio alle licenze poetiche sue e degli avversari.
Entra a giochi ampiamente conclusi con la Juventus che vuole limitarsi a controllare il gioco. Lui prova a farsi vedere allargandosi e proponendosi, ma la squadra ha già la pancia piena e non lo asseconda a dovere.
Entra a giochi ampiamente conclusi con la Juventus che vuole limitarsi a controllare il gioco. Lui prova a farsi vedere allargandosi e proponendosi, ma la squadra ha già la pancia piena e non lo asseconda a dovere.
Vuole realizzare il suo seicentesimo gol con la maglia di un club, prova con continuità e testardaggine la soluzione personale, senza tuttavia riuscirvi. In una delle poche occasioni in cui si dimostra altruista trova la rete del 2-1 grazie alla decisiva deviazione di Pezzella.
Dopo l'eliminazione dalla Champions League e con lo Scudetto in tasca tornare in campo con la giusta concentrazione era pressoché impossibile. Infatti i suoi uomini appaiono distratti e soffrono eccessivamente le ripartenze degli avversari. Il tecnico livornese trova le giuste contromisure e nel secondo tempo la sofferenza è veramente minima.
Dopo l'eliminazione dalla Champions League e con lo Scudetto in tasca tornare in campo con la giusta concentrazione era pressoché impossibile. Infatti i suoi uomini appaiono distratti e soffrono eccessivamente le ripartenze degli avversari. Il tecnico livornese trova le giuste contromisure e nel secondo tempo la sofferenza è veramente minima.
Non perfetto in occasione della rete di Alex Sandro dove sempre tuffarsi troppo lentamente, sorpreso anche dalla decisione di Benassi di spostarsi. Si rifa ampiamente nella ripresa quando alza la potente conclusione di Pjanic sopra la traversa.
Trovarsi davanti un Cristiano Ronaldo voglioso di trovare il gol non è facile per nessun difensore. Lui sfrutta un po' di mestiere e di esperienza per limitare l'esuberanza del campione portoghese.
Ha il merito di proporsi in attacco dopo appena sei minuti costruendo e concludendo l'azione del momentaneo vantaggio dei suoi. Nella ripresa è ancora decisivo quando respinge una botta a colpo sicuro di Cristiano Ronaldo dall'interno dell'area di rigore.
Ha il merito di proporsi in attacco dopo appena sei minuti costruendo e concludendo l'azione del momentaneo vantaggio dei suoi. Nella ripresa è ancora decisivo quando respinge una botta a colpo sicuro di Cristiano Ronaldo dall'interno dell'area di rigore.
Rovina una prestazione tutto sommato positiva con una goffa autorete che condanna la sua squadra alla sconfitta dopo una prestazione gagliarda, soprattutto nella prima frazione.
Va in difficoltà fin dalle prime battute sulle iniziative di Cuadrado, in fase di possesso non riesce a spingere a sufficienza e non appare un caso che le manovre viola nascano tutte dal lato opposto al suo. In occasione della rete del momentaneo pareggio si perde la marcatura lasciando ad Alex Sandro lo spazio necessario per colpire di testa.
Come tutta la Fiorentina parte molto bene, inventandosi anche un gran servizio per Chiesa. Con l'andare dei minuti però il suo apporto alla causa cala drasticamente. Controproducente in occasione della rete di Alex Sandro quando si sposta dalla traiettoria della sfera permettendo che essa termini il suo percorso alle spalle di Lafont. Nella ripresa con la Juventus più attenta non si nota praticamente mai.
Entra per uno stanco Benassi, anche in ottica Coppa Italia. Riesce nell'impresa di farsi ammonire in una partita senza grossi sussulti dal punto di vista dell'aggressività.
Entra per uno stanco Benassi, anche in ottica Coppa Italia. Riesce nell'impresa di farsi ammonire in una partita senza grossi sussulti dal punto di vista dell'aggressività.
Il palcoscenico dell'Allianz Stadium non è mai facile quando si indossa la maglia della Fiorentina. Il numero 25 però non soffre la pressione, anzi ne viene esaltato: le sue percussioni ed il suo movimento mettono in perenne crisi la retroguardia bianconera. Solo il palo e la traversa gli tolgono la soddisfazione di un meritato gol.
Bene nel primo tempo quando dirige ed organizza la manovra viola con grande dovizia. Nella ripresa la Juventus lascia totalmente il pallino di gioco agli avversari ma lui non riesce ad approfittarne, limitandosi ad un possesso piuttosto sterile.
Bene nel primo tempo quando dirige ed organizza la manovra viola con grande dovizia. Nella ripresa la Juventus lascia totalmente il pallino di gioco agli avversari ma lui non riesce ad approfittarne, limitandosi ad un possesso piuttosto sterile.
Tra i meno propositivi nel primo tempo, impalpabile nella ripresa e disastroso nei minuti di recupero quando si divora letteralmente la rete del pareggio calciando addosso a Szczesny una ghiottissima occasione.
Entra per far rifiatare Chiesa in ottica Coppa Italia, prova a prendersi la squadra sulle spalle, ma il match era già indirizzato verso la vittoria della Juventus.
Nel tridente della Fiorentina sembra quello meno a suo agio. Spreca le iniziative dei propri compagni di squadra facendosi pescare in fuorigioco e quando ha l'occasione buona per servire un liberissimo Chiesa si fa intercettare il passaggio da Bonucci. Assente nella ripresa quando non riesce mai a farsi trovare libero.
Nel primo tempo contribuisce attivamente ai numerosi contropiedi costruiti dalla formazione di Montella. Ha sui piedi anche l'occasione di segnare ma la sua conclusione non inquadra lo specchio della porta, sbaglia anche diversi appoggi vanificando gli sforzi dei compagni di squadra, nella ripresa con meno spazio a disposizione non riesce ad incidere con la stessa costanza.
Nessuno si aspettava una Fiorentina così pimpante al cospetto della Juventus in quel dell'Allianz Stadium. Invece i suoi uomini sono molto propositivi e solamente la sfortuna non gli permette di dilagare nella prima frazione di gioco. Nella ripresa non può inventarsi molto e soprattutto deve tenere bene a mente l'obiettivo della Coppa Italia.
