Non ha più quel muro di un tempo a difenderlo, e anche oggi sono due i palloni da raccogliere in porta, sui quali non può fare più di tanto.
- Zapata D. 17’
- Ronaldo rig 55’
- Malinovskyi 80’
- Ronaldo rig 90’
Non ha più quel muro di un tempo a difenderlo, e anche oggi sono due i palloni da raccogliere in porta, sui quali non può fare più di tanto.
Dopo la tragica prestazione di Milano, torna alla sufficienza anche contro il miglior attacco del campionato. Qualche lancio molto interessante e poca sofferenza nel complesso.
Doveva riscattare la follia di Milano, e invece dimostra ancora di essere la controfigura di se stesso. Dovrebbe essere fresco, e invece viene regolarmente ripreso dagli avversari. Ha poi la grave colpa di uscire con clamoroso ritardo sul destro di Malinovskyi.
L'emergenza complessiva di terzini lo porta ancora sulla sinistra, ma l'Atalanta è il cliente peggiore per cercare certezze. Nel complesso prova a reggere ma alla fine crolla anche lui.
Torna dopo la squalifica, ma sembra ancora assente con la testa. Zapata lo mette a dura prova e alla fine lui crolla, anche dopo l'involontario colpo "basso" subito dal colombiano. Troppo moscio sul primo gol e da lì non si riprende.
Torna dopo la squalifica, ma sembra ancora assente con la testa. Zapata lo mette a dura prova e alla fine lui crolla, anche dopo l'involontario colpo "basso" subito dal colombiano. Troppo moscio sul primo gol e da lì non si riprende.
Sarri gli conferma la fiducia, ma lui ancora una volta se ne infischia. Non convince mai, appoggi quasi sempre sbagliati e pochezza negli ultimi 20 metri.
Anche lui alla lunga paga i ritmi del calendario fitto, e perde completamente il duello con Castagne. Bene più in impostazione che in difesa, becca un giallo che gli costa la prossima.
Anche lui alla lunga paga i ritmi del calendario fitto, e perde completamente il duello con Castagne. Bene più in impostazione che in difesa, becca un giallo che gli costa la prossima.
Sarri tradito dal meno sospettabile. Dopo una sfilza di buone prestazioni, l'uruguaiano diventa protagonista in negativo. Sempre impreciso in fase di impostazione e superficiale in occasioni delle reti nerazzurre. Prima si fa mettere in mezzo da Gomez e Zapata, poi regala in uscita a De Roon il pallone che porta al gol di Malinovskyi.
Sarri tradito dal meno sospettabile. Dopo una sfilza di buone prestazioni, l'uruguaiano diventa protagonista in negativo. Sempre impreciso in fase di impostazione e superficiale in occasioni delle reti nerazzurre. Prima si fa mettere in mezzo da Gomez e Zapata, poi regala in uscita a De Roon il pallone che porta al gol di Malinovskyi.
Non spacca la gara, ma fa ampiamente meglio di Bernardeschi, cercando almeno una volta la conclusione.
Non spacca la gara, ma fa ampiamente meglio di Bernardeschi, cercando almeno una volta la conclusione.
E' il meno peggio della mediana della Juventus. Garantisce la giusta quantità a Sarri, ripagato della fiducia. Utile in alcune chiusure difensive nel secondo tempo.
Il cavallo del coast-to-coast di Milano si risveglia nuovamente brutto anatroccolo, tampinato e tartassato dall'onnipresente Freuler e dallo sfuggente Gomez.
Troppa fiducia nei propri mezzi quando Freuler gli sradica dai piedi il pallone del vantaggio, ma è comprensibile. Finché è in campo, ogni azione della Juve passa dai suoi piedi, come il cross che porta al primo rigore.
Non lascia un grandissimo segno, ma ha il merito di crederci su quel pallone al 90' che porta al secondo rigore bianconero.
Non lascia un grandissimo segno, ma ha il merito di crederci su quel pallone al 90' che porta al secondo rigore bianconero.
Costeggia la partita, sbagliando di testa un gol incredibile (anche se in fuorigioco), ma quando viene chiamato, due volte, dagli 11 metri, fa vedere los huevos e perfora due volte Gollini con due missili imparabili. E Immobile ora è a meno uno.
Perde di netto il duello a distanza con Gasperini, appellandosi a un elementare 4-4-2 che non limita per nulla la portata offensiva dei bergamaschi. Vince praticamente lo Scudetto con questo pari, ma le indicazioni non sono così positive.
Bravo su Ronaldo deviato (non era impossibile), mentre deve chinarsi due volte al portoghese dal dischetto.
Bravo su Ronaldo deviato (non era impossibile), mentre deve chinarsi due volte al portoghese dal dischetto.
Soffre parecchie volte l'intraprendenza di Dybala, e non a caso ritrova solidità quando esce il numero 10 bianconero. Con Higuain il compito diventa più facile.
Altra ottima prestazione per lui, con chiusure sempre attente. Annienta Bernardeschi e continua sulla scia positiva anche quando entra Douglas Costa.
Altra ottima prestazione per lui, con chiusure sempre attente. Annienta Bernardeschi e continua sulla scia positiva anche quando entra Douglas Costa.
Altra ottima prestazione per lui, con chiusure sempre attente. Annienta Bernardeschi e continua sulla scia positiva anche quando entra Douglas Costa.
Che brivido quando Ronaldo gli scivola alle spalle, lo salva Gollini. Nel complesso gioca un discreto spezzone di gara.
Primo tempo ottimo dell'olandese, che poi risparmia qualche energia di troppo nel corso della ripresa. Sfiora il gol di testa.
Dopo nemmeno due minuti fa capire a Dybala che non scherza. In apprensione su Ronaldo, ma nel complesso sempre preciso.
Dopo nemmeno due minuti fa capire a Dybala che non scherza. In apprensione su Ronaldo, ma nel complesso sempre preciso.
Chiamato nel riscaldamento a giocare al posto di Gosens, non di certo un'impresa semplice, che il belga accetta alla grande vincendo il duello contro Cuadrado e rifornendo sempre bene le punte. Non ha il killer instinct di Gosens, ma Gasperini può essere molto soddisfatto.
Nel momento migliore dei suoi, commette l'ingenuità suprema di lasciare il braccio largo sul cross di Dybala, che in quel momento non poteva desiderare di meglio.
Nel momento migliore dei suoi, commette l'ingenuità suprema di lasciare il braccio largo sul cross di Dybala, che in quel momento non poteva desiderare di meglio.
Gli aggettivi per l'argentino cominciano a scarseggiare. Ennesimo assist delizioso della sua stagione e una propensione al sacrificio che lo rendono un giocatore forse più unico che raro.
Rispetto a De Roon, sembra andare a doppia velocità. Nel primo tempo è ovunque, e lo scippo a Dybala è l'istantanea di un'ottima partita. Cala fisiologicamente nella ripresa.
Troppo altruista. Entra e si prende subito un giallo, poi sul tacco di Zapata esagera cercando l'assist invece del tiro.
Destro o sinistro, qual è la differenza? Nessuna. Toglie 10 anni di vita a Szczesny con due rasoiate di mancino e trova la rete con un destro di potenza rara. Quando entra dalla panchina spacca sempre la partita.
Sempre più a suo agio in mezzo al campo. Buon ingranaggio in un meccanismo che va alla grande.
Sempre più a suo agio in mezzo al campo. Buon ingranaggio in un meccanismo che va alla grande.
Sembra non essere più ben calato nella realtà nerazzurra. Sciupa una bella discesa di Hateboer con un sinistro sballato. Ci riprova con risultati migliori, ma non vincenti. Esce ancora una volta con un punto interrogativo enorme sulla sua forma fisica.
Entra subito bene in ritmo gara, serve l'assist per Malinovskyi e poi l'ingenuità: quell'inutile braccio largo costa due punti all'Atalanta, come il rigore fallito a Milano. Due errori capitali incastonati in una stagione da urlo, che per ora costano caro ai suoi.
Ritrova il gol con un grande guizzo su assist del Papu, ma la sua partita non è solo questo. Grinta, corsa, sportellate e giocate di ottima tecnica sempre utili alla causa di Gasperini. Prezioso.
Vince alla grande il duello tattico con Sarri, anche se a fine serata resta un sapore decisamente amaro in bocca. La sua Atalanta ormai è una creatura praticamente perfetta.