Salvato due volte dal legno, si fa trovare pronto in uscita bassa su Barella, mentre non può mai arrivare sulla rasoiata letale di Eriksen.
- Handanovic aut 36’
- Eriksen 55’
Salvato due volte dal legno, si fa trovare pronto in uscita bassa su Barella, mentre non può mai arrivare sulla rasoiata letale di Eriksen.
Mai troppo presente in fase offensiva, disputa una gara diligente rovinata però dalla lentezza che permette ad Hakimi a bruciarlo in occasione del gol del pari.
Mai troppo presente in fase offensiva, disputa una gara diligente rovinata però dalla lentezza che permette ad Hakimi a bruciarlo in occasione del gol del pari.
Classica partita in cui alterna ottime cose ad alcuni passaggi a vuoto quasi preoccupanti. Nel complesso tiene bene botta nel gran duello tra titani con Romelu Lukaku.
Una sola pecca, non da poco certo, in tutta la partita. Il rinvio non perfetto da cui nasce il pari potrebbe essere più deciso, ma per il resto è determinante con le sue chiusure e con la sua velocità nel breve. Nel finale prezioso su Hakimi.
Si fa notare soprattutto per la superficialità degli appoggi. Fatica un po' troppo con Darmian anche se alla fine difensivamente riesce in qualche modo a tenere. Nel complesso è insufficiente.
Si fa notare soprattutto per la superficialità degli appoggi. Fatica un po' troppo con Darmian anche se alla fine difensivamente riesce in qualche modo a tenere. Nel complesso è insufficiente.
E' sempre un bel vedere quando ha il pallone tra i piedi, anche se, a dispetto del solito, gli manca il guizzo "da bonus", anche se è decisivo il recupero in occasione del gol. Ci prova però fino alla fine con i suoi dribbling, arrendendosi solo alla chiusura di De Vrij.
Al contrario di Ruiz, l'ex della gara parte sottotono, subendo quasi l'iniziativa di Darmian, ma alla distanza esce alla grande guadagnandosi la sufficienza anche grazie al guizzo che lo porta a cogliere la traversa.
Al contrario di Ruiz, l'ex della gara parte sottotono, subendo quasi l'iniziativa di Darmian, ma alla distanza esce alla grande guadagnandosi la sufficienza anche grazie al guizzo che lo porta a cogliere la traversa.
Parte molto bene illuminando il gioco con il suo mancino, ma poi si inceppa il tutto e finisce in calando. Ha sulla coscienza anche un mancato tocco da due metri che poteva valere il 2-1 sulla spizzata aerea di Di Lorenzo.
Moto perpetuo del centrocampo partenopeo, che non a caso piace molto a un allenatore che aveva quelle caratteristiche. Lucido anche in fase di impostazione.
Moto perpetuo del centrocampo partenopeo, che non a caso piace molto a un allenatore che aveva quelle caratteristiche. Lucido anche in fase di impostazione.
Del quartetto offensivo è sempre il più pericoloso, e alla fine è sua la giocata che costringe Handanovic alla figuraccia. Capitano sempre coraggioso.
Del quartetto offensivo è sempre il più pericoloso, e alla fine è sua la giocata che costringe Handanovic alla figuraccia. Capitano sempre coraggioso.
Entra con la voglia di spaccare il mondo, forse deluso dalla panchina iniziale. Discreto impatto, ma fatto di troppo nervosismo, con annesso giallo per proteste.
Non si fa mai vedere e viene fagocitato dai possenti difensori nerazzurri. Gattuso gli chiede di arretrare per venire a prendere la palla, ma non è il suo gioco. Lui ha bisogno degli spazi, e l'Inter non glieli concede.
Non si fa mai vedere e viene fagocitato dai possenti difensori nerazzurri. Gattuso gli chiede di arretrare per venire a prendere la palla, ma non è il suo gioco. Lui ha bisogno degli spazi, e l'Inter non glieli concede.
Certo, forse col senno di poi la scelta di Osimhen non è brillante, ma gli va dato merito di aver fermato la corsa dell'Inter, che sembrava inarrestabile. E ora il quarto posto è alla portata.
Certifica le difficoltà di una stagione non esaltante, tirandosi da solo la palla in fondo al sacco sul cross non irresistibile di Insigne. De Vrij non lo aiuta, ma la frittata è clamorosa.
Nonostante gli spalti vuoti, non abbiamo la certezza della palla chiamata da Handanovic, ma lui dovrebbe fermarsi per tempo per non complicare il compito al suo portiere. Macchia grave, ma si riscatta alla grande rischiando tutto (e facendo bene) con il tackle in area decisivo su Zielinski.
Nonostante gli spalti vuoti, non abbiamo la certezza della palla chiamata da Handanovic, ma lui dovrebbe fermarsi per tempo per non complicare il compito al suo portiere. Macchia grave, ma si riscatta alla grande rischiando tutto (e facendo bene) con il tackle in area decisivo su Zielinski.
Sulla destra riesce bene a domare clienti scomodi come Insigne e Zielinski, ma ha mezzo voto in meno in pagella per quell'uscita troppo superficiale che porta al gol del vantaggio del Napoli.
Va detto che i rischi dalla destra del Napoli sono minori, ma l'ex Atalanta li gestisce con il carisma del veterano che ancora, sulla carta, non è.
Vince il ballottaggio con Perisic e Young, cercando di ripagare la fiducia. Non determinante come contro il Cagliari, ma il suo zampino nel gol del pari ce lo mette con il cross che porta alla respinta di Manolas su Eriksen.
Diversa l'incisività nel corso della gara, ma non cambia mai il suo apporto a livello di corsa. A forza di spingere, alla fine trova la percussione che provoca indirettamente il gol del pareggio.
Anche per il croato l'inizio è da brivido, con tocchi sempre troppo morbidi e la compartecipazione con Skriniar nella palla recuperata da Zielinski per il vantaggio del Napoli. Si riscatta anche lui nella ripresa con alcune chiusure determinanti in difesa.
Entra per cambiare marcia sulla fascia sinistra, non ci riesce ma tiene bene le misure ai dirimpettai napoletani.
Corre tantissimo in giro per il campo ma forse troppe volte a discapito della precisione. Sempre utile però per la manovra interista, anche se stasera meno lucido di altre volte.
Ogni tanto lo vedi caracollare per il campo, ma quando ha il pallone tra i piedi le pennellate sono d'autore. Tanto leggiadro quanto letale quando imbraccia il fucile e spara il pallone del pareggio all'angolino, con buona pace di Meret. Sempre più nel vivo dell'Inter, tanto da diventare uno degli uomini Scudetto.
Ogni tanto lo vedi caracollare per il campo, ma quando ha il pallone tra i piedi le pennellate sono d'autore. Tanto leggiadro quanto letale quando imbraccia il fucile e spara il pallone del pareggio all'angolino, con buona pace di Meret. Sempre più nel vivo dell'Inter, tanto da diventare uno degli uomini Scudetto.
Entra molto meglio di Lautaro e si fa notare per alcune giocate molto utili. Costringe Politano al giallo e mette Hakimi in porta; si sta calando perfettamente nel ruolo di attaccante subentrante.
E' il totem nerazzurro a cui tutti, davvero tutti, Conte incluso, si aggrappano nei momenti più duri. Tiene il reparto praticamente da solo, dirige la squadra sempre con attenzione, e timbra anche due legni. Giocatore preziosissimo.
E' il totem nerazzurro a cui tutti, davvero tutti, Conte incluso, si aggrappano nei momenti più duri. Tiene il reparto praticamente da solo, dirige la squadra sempre con attenzione, e timbra anche due legni. Giocatore preziosissimo.
E' il totem nerazzurro a cui tutti, davvero tutti, Conte incluso, si aggrappano nei momenti più duri. Tiene il reparto praticamente da solo, dirige la squadra sempre con attenzione, e timbra anche due legni. Giocatore preziosissimo.
Non eccelle nella serata dello Stadio Diego Armando Maradona. Un buonissimo corridoio per Barella, ma poi davvero poco altro in una serata che non sarà da ricordare.
Non eccelle nella serata dello Stadio Diego Armando Maradona. Un buonissimo corridoio per Barella, ma poi davvero poco altro in una serata che non sarà da ricordare.
Difficile immaginarlo con un sorriso dopo un pareggio, ma oggi Conte è anche questo. Effetti benefici di uno Scudetto sempre più vicino, nonostante tutto.