Neanche il tempo di cominciare che deve rispondere presente sul velenoso colpo di testa di Salamon. Nulla può sul gol di Ciofani.
Neanche il tempo di cominciare che deve rispondere presente sul velenoso colpo di testa di Salamon. Nulla può sul gol di Ciofani.
Basterebbe far parlare i freddi numeri: tocca 90 palloni ed effettua 21 cross (il triplo di Laurini). Oltre questo, però, c'è tanto lavoro e tante buone idee. Che, purtroppo, non vengono sfruttate dai compagni.
Basterebbe far parlare i freddi numeri: tocca 90 palloni ed effettua 21 cross (il triplo di Laurini). Oltre questo, però, c'è tanto lavoro e tante buone idee. Che, purtroppo, non vengono sfruttate dai compagni.
Fa sentire la presenza nell'area avversaria su ogni calcio d'angolo, ma alla propria non dà lo stesso livello di attenzione. E corre qualche rischio evitabile.
Rovina una discreta partita con la dormita finale: Ciofani prende palla, si gira e conclude a due passi da lui, e non fa niente per evitarlo.
Fra i più attivi dei suoi, corre tanto e si offre spesso come sponda o terminale in attacco. Non si fa notare però per precisione. E si vede alla mezz'ora del primo tempo, quando la sua conclusione di testa da buona posizione finisce fuori.
Sembra un satellite, che gravita attorno alla partita senza mai avere un impatto vero. Nel primo tempo si impegna a far girare palla, ma quando è chiamato a trovare soluzioni non è creativo come suo solito.
Sembra un satellite, che gravita attorno alla partita senza mai avere un impatto vero. Nel primo tempo si impegna a far girare palla, ma quando è chiamato a trovare soluzioni non è creativo come suo solito.
Nel primo tempo, a parte una conclusione di testa finita alta, praticamente non esiste. Nella ripresa si fa vedere, ma non riesce a incidere. Sfortunato all'80: addomestica palla, converge, calcia di destro a giro, e prende il palo.
Ha la testa fra le nuvole. In partite rognose come questa, di solito tira fuori una soluzione geniale dal cilindro. E invece non tira fuori neanche un coniglio.
Entra il campo al posto di un acceso Benassi per mettere la sua fisicità al servizio di una squadra diventata ultraoffensiva, ma l'effetto è opposto: copre poco e male, si fa notare soprattutto per il nervosismo.
Sembra partire bene, con un paio di giocate in velocità delle sue. Ma parte sempre molto largo, gli manca un partner d'attacco che si inserisca. Alle sue giocate manca efficacia. E Sportiello, che di fatto l'ha visto solo da lontano, ringrazia.
Col senno di poi, sarebbe stata la sua partita. Nel primo tempo alla Fiorentina mancava proprio una presenza come la sua in area. Invece Pioli lo fa entrare nella ripresa. E lui si fa vedere poco, e male.
Dopo due minuti impensierisce Sportiello con un diagonale: è la sua unica giocata degna di nota in 90 minuti di partita.
Forse avrebbe dovuto schierare Simeone dal primo minuto. Forse avrebbe fatto meglio a sostituire lo spento Mirallas e non l'acceso Benassi. Ma del senno di poi son piene le fosse, e avrà sicuramente avuto i suoi motivi. Resta il risultato, negativo anche per il morale. Che va recuperato, perché fra due settimane c'è il ritorno della semifinale di Coppa Italia. E vale una stagione.
Forse avrebbe dovuto schierare Simeone dal primo minuto. Forse avrebbe fatto meglio a sostituire lo spento Mirallas e non l'acceso Benassi. Ma del senno di poi son piene le fosse, e avrà sicuramente avuto i suoi motivi. Resta il risultato, negativo anche per il morale. Che va recuperato, perché fra due settimane c'è il ritorno della semifinale di Coppa Italia. E vale una stagione.
Attento sul tiro di Mirallas dopo due minuti. Nel resto della gara controlla la situazione senza grossi grattacapi.
Nel primo tempo non sembra perfettamente in palla, ma con il passare dei minuti recupera fiducia e la sua partita ne risente. Si fa ammonire nel finale per un battibecco con Dabo.
Pochi secondi e già è lì a importunare Lafont. A parte una distrazione su Muriel (senza conseguenze), gioca una partita impeccabile. In fase difensiva è efficace e sempre pulito. Tant'è vero che è l'unico del suo reparto a uscire dal campo senza un'ammonizione sul groppone.
Pochi secondi e già è lì a importunare Lafont. A parte una distrazione su Muriel (senza conseguenze), gioca una partita impeccabile. In fase difensiva è efficace e sempre pulito. Tant'è vero che è l'unico del suo reparto a uscire dal campo senza un'ammonizione sul groppone.
Sul suo lato c'è il peggio che gli avversari hanno da offrire per velocità e qualità. Ma, nonostante qualche comprensibile indecisione, esce dal campo vincitore.
Sul suo lato c'è il peggio che gli avversari hanno da offrire per velocità e qualità. Ma, nonostante qualche comprensibile indecisione, esce dal campo vincitore.
Fa tanto movimento, corre, difende e attacca: in mezzo al campo la sua presenza è fondamentale
Comincia concedendosi qualche leggerezza, ma alla lunga viene fuori come uno dei migliori in campo. Tanta corsa e tanto sacrificio, gioca bene in fase di interdizione e si propone con continuità.
Schierato davanti alla difesa al posto di Maiello, non riesce ad avere un impatto decisivo sulla partita: poche le idee, pochi i passaggi effettuati. Leggermente meglio in fase difensiva, ma anche in quelle fasi di gioco non mancano distrazioni.
Interpreta il suo ruolo con la solita sicurezza. Non si fa notare per intraprendenza, ma è bravo nella gestione del possesso palla. Ci prova con un tiro da lontano, senza successo.
Interpreta il suo ruolo con la solita sicurezza. Non si fa notare per intraprendenza, ma è bravo nella gestione del possesso palla. Ci prova con un tiro da lontano, senza successo.
Partecipe e in palla, ci mette un po' a entrare in partita ma poi si comporta benissimo. Serve tanti cross che avrebbero meritato fortuna migliore.
Partecipe e in palla, ci mette un po' a entrare in partita ma poi si comporta benissimo. Serve tanti cross che avrebbero meritato fortuna migliore.
Il suo rendimento è oscillato più di quello degli altri nel corso della partita. Alterna momenti di frenesia ben indirizzata a distrazioni importanti in difesa. Ma alla fine la bilancia pende dal lato positivo.
Come cambiare il volto di una partita in venti minuti? Ci pensa lui, con corsa, voglia e un gol bello, da attaccante vero. Così l'ombroso pareggio diventa una bellissima vittoria. Magia.
Il canovaccio tattico non lo premia e gli arrivano pochi palloni giocabili, ma questo lo giustifica in parte. Rispetto a Pinamonti si fa vedere meno, ed è poco efficace nella gestione del pallone. Partita in ombra.
A nemmeno vent'anni è già decisivo. Nel primo tempo mostra personalità, senza perdersi d'animo nonostante i pochi palloni che gli vengono recapitati. Nella ripresa confeziona l'assist per il gol di Ciofani.
Gioca d'attesa, e la sua squadra resta solida, senza sfaldarsi, aspetta il momento giusto senza irruenza, con calma e saggezza. Lo trova quando la partita sta quasi per finire. E vale tanto, tantissimo. Molto più di tre punti.