Giornata di ordinaria amministrazione per il portiere nerazzurro. Il Verona non lo chiama praticamente mai in causa per interventi difficili. Le occasioni più pericolose degli ospiti si perdono sul fondo o, nel caso di Fares, si infrangono sul palo.
Nel primo tempo effettua un intervento importante in difesa, sbrogliando una matassa all'interno dei propri sedici metri, anche se rischia di causare un rigore. Sempre attento in fase di copertura, si fa apprezzare anche nel disimpegno con la sontuosa percentuale del 93.3% di passaggi realizzati nella metà campo avversaria.
Nelle rare occasioni in cui il Verona riesce a costruire delle azioni pericolose è lui a metterci una pezza, stoppando con la sua esperienza e la sua fisicità il più giovane ed inesperto Petkovic.
Nelle rare occasioni in cui il Verona riesce a costruire delle azioni pericolose è lui a metterci una pezza, stoppando con la sua esperienza e la sua fisicità il più giovane ed inesperto Petkovic.
Appena entrato si fa saltare piuttosto facilmente da Romulo, si riscatta pochi secondi più tardi quando riesce a recuperare palla vicino al limite della propria area e poi si libera con una bella finta di un paio di avversari, ribaltando rapidamente l'inerzia dell'azione.
Petkovic è preso in mezzo alla morsa composta da lui e Miranda. Per l'ex Sampdoria è una giornata semplice, in cui si può dedicare anche alla costruzione, tentando qualche lancio lungo per innescare soprattutto gli esterni Perisic e Candreva.
Spinge molto sulla corsia di competenza, cercando di mettere la sua qualità al servizio della squadra, anche se ogni tanto si fa cogliere fuori posizione, costringendo i compagni di squadra a degli interventi lontano dalla zona di competenza.
Spinge molto sulla corsia di competenza, cercando di mettere la sua qualità al servizio della squadra, anche se ogni tanto si fa cogliere fuori posizione, costringendo i compagni di squadra a degli interventi lontano dalla zona di competenza.
Entra per far rifiatare Rafinha a match ampiamente deciso. Si fa subito apprezzare per un bel cambio di gioco, troppo lezioso invece quando tenta il gol capolavoro con un pallonetto dall'interno dell'area di rigore avversaria.
Nella nuova posizione di centrale nel centrocampo a due con Gagliardini il numero 77 si trova perfettamente a suo agio. Aiuta in fase di non possesso, ma soprattutto è prezioso quando si tratta di costruire la manovra, come dimostra l'assist al bacio per la rete di Perisic.
Nella nuova posizione di centrale nel centrocampo a due con Gagliardini il numero 77 si trova perfettamente a suo agio. Aiuta in fase di non possesso, ma soprattutto è prezioso quando si tratta di costruire la manovra, come dimostra l'assist al bacio per la rete di Perisic.
Non si risparmia neppure un secondo, facendosi apprezzare sia quando si tratta di attaccare, sia quando si tratta di difendere. Quando il match è ormai deciso lui prova a mettersi in proprio per spezzare il digiuno di gol che lo attanaglia da inizio stagione.
La sua furbizia gli fa sfruttare al meglio la rimessa laterale dopo trenta secondi dall'inizio della partita. Non contento di aver contribuito a sbloccare il match mette a segno anche la rete del 2-0 sfruttando l'errato posizionamento di Ferrari e poi mette anche lo zampino sul 3-0 con l'assist per Icardi.
Preziosissimo in fase di non possesso, quando riesce a contrastare con estrema efficacia i centrocampisti avversari, tamponando anche le falle lasciate dalle discese di Cancelo sulla corsia di competenza. Decisamente meno bene in fase di conclusione, si mangia almeno due gol piuttosto facili e ne sfiora un altro con un colpo di testa che, però, non centra lo specchio della porta.
Preziosissimo in fase di non possesso, quando riesce a contrastare con estrema efficacia i centrocampisti avversari, tamponando anche le falle lasciate dalle discese di Cancelo sulla corsia di competenza. Decisamente meno bene in fase di conclusione, si mangia almeno due gol piuttosto facili e ne sfiora un altro con un colpo di testa che, però, non centra lo specchio della porta.
Danza con il pallone tra i piedi facendo letteralmente impazzire i mediani ed i difensori avversari e causando l'ammonizione di Fares. Ogni tanto tende a specchiarsi un po' troppo nella sua bravura, ma quando è concentrato è un piacere per gli occhi vederlo giocare.
Doppietta anche oggi per il capitano dell'Inter. Il centravanti argentino sigla il gol più veloce dell'Inter in campionato dopo appena 35 secondi, nella ripresa mette a segno la sua seconda timbratura sfruttando alla perfezione il traversone basso di Perisic. Con lui in area i difensori del Verona sembrano essere sempre sotto pressione.
Doppietta anche oggi per il capitano dell'Inter. Il centravanti argentino sigla il gol più veloce dell'Inter in campionato dopo appena 35 secondi, nella ripresa mette a segno la sua seconda timbratura sfruttando alla perfezione il traversone basso di Perisic. Con lui in area i difensori del Verona sembrano essere sempre sotto pressione.
Doppietta anche oggi per il capitano dell'Inter. Il centravanti argentino sigla il gol più veloce dell'Inter in campionato dopo appena 35 secondi, nella ripresa mette a segno la sua seconda timbratura sfruttando alla perfezione il traversone basso di Perisic. Con lui in area i difensori del Verona sembrano essere sempre sotto pressione.
Entra a partita ampiamente decisa per far rifiatare Icardi in vista del derby di mercoledì. Nel finale riesce scatta sul filo del fuorigioco provocando poi l'espulsione di Nicolas.
Con la cerniera centrale Gagliardini - Brozovic sembra aver trovato la quadratura del cerchio. Per il resto si affida ai suoi campioni più importanti, vivendo una giornata relativamente tranquilla.
Non ha colpa su nessuna delle tre reti avversarie, trovandosi in tutti i casi gli avversari da soli a pochi passi dalla sua porta. Esce più volte dalla propria area di rigore per sventare i lanci lunghi dei centrocampisti avversari, alcune volte efficacemente, mentre nel finale arresta fallosamente Eder finendo anzitempo sotto la doccia.
Ha sulla coscienza la seconda e la terza rete dell'Inter. Sul gol di Perisic sbaglia completamente il posizionamento tenendo in gioco l'esterno nerazzurro e lasciandoli contemporaneamente lo spazio necessario a partire per arrivare fino alla fine. Sulla terza rete invece perde malamente il pallone a pochi passi dalla propria area, Perisic sfrutta il suo errore per servire Icardi.
Entra per limitare le offensive dell'Inter sulla corsia di competenza. Si fa vedere per un'iniziativa appena entrato, poi finisce per farsi travolgere come il suo compagno di squadra. A differenza di Ferrari, però, sui suoi errori non nascono reti nerazzurre.
Entra per limitare le offensive dell'Inter sulla corsia di competenza. Si fa vedere per un'iniziativa appena entrato, poi finisce per farsi travolgere come il suo compagno di squadra. A differenza di Ferrari, però, sui suoi errori non nascono reti nerazzurre.
Schierato nel ruolo di mezz'ala si fa notare unicamente quando allarga il suo raggio d'azione sulla fascia più vicina. Tuttavia viene risucchiato nella mediocrità della prestazione di squadra, finendo con l'incidere ben poco sull'andamento della partita. Nei minuti di recupero gli tocca indossare i guanti da portiere dopo l'espulsione di Nicolas.
In difficoltà come tutta la retroguardia scaligera, si fa prendere spesso in mezzo dai giocatori offensivi nerazzurri e dalle discese di Cancelo. Termina il suo match con nessun contrasto al suo attivo e ben sette possessi persi.
In difficoltà come tutta la retroguardia scaligera, si fa prendere spesso in mezzo dai giocatori offensivi nerazzurri e dalle discese di Cancelo. Termina il suo match con nessun contrasto al suo attivo e ben sette possessi persi.
L'errore di posizionamento sulla rete del momentaneo 1-0 è decisivo per l'andamento del match. Dopo appena 35 secondi lascia una voragine tra lui ed Icardi, permettendo all'attaccante nerazzurro di colpire quasi indisturbato. Cresce nel resto del match bloccando altre iniziative avversarie, per quanto possibile.
Ha sulla coscienza almeno due reti dell'Inter. Sul primo gol, come Caracciolo, non segue adeguatamente Icardi lasciando troppo spazio al capitano dell'Inter. Anche sulla terza rete avversaria non è perfetto, tenta un improvvido intervento con il piede sbagliato, non riuscendo a liberare l'area e lasciando Icardi da solo a pochi passi dalla porta.
Si fa notare unicamente per i falli commessi. Non riuscendo a strappare il possesso dai piedi degli avversari con le buone maniere si vede costretto spesso ad intervenire in maniera irregolare. Quando ha il pallone tra i piedi non sembra essere sereno e finisce la partita con ben undici possessi persi.
Il migliore del centrocampo scaligero. Mette la sua aggressività al servizio della squadra, cercando di strappare quanti più palloni possibili dai piedi degli avversari, spesso però finisce con l'essere preso nel mezzo. Prova anche la conclusione personale, senza inquadrare la porta di Handanovic.
Pecchia lo manda in campo sperando di sfruttare la sua velocità. Lui ci prova, ma la netta superiorità degli avversari lo limita anche nelle rare occasioni in cui riesce ad entrare in possesso del pallone.
Entra a partita già decisa, non riuscendo a dare nessun contributo alla causa scaligera.
L'unico a creare un vero brivido alla retroguardia nerazzurra. Sulla sponda di Petkovic riesce a ricevere all'interno dell'area di rigore dei padroni di casa, la sua conclusione però si stampa sul palo più lontano, con Handanovic ormai battuto.
Schierato come terminale centrale dell'attacco scaligero il suo compito sarebbe quello di fare sponde ed aprire i varchi per i compagni di squadra. Lui ci prova e si sbatte, ma le rare occasioni in cui riesce ad avere la meglio sulla coppia di centrali nerazzurri i suoi compagni non lo supportano a dovere. L'azione più pericolosa che nasce dai suoi piedi è la sponda per Fares, quando l'esterno coglie il palo.
La sua squadra assomiglia ad un pugile costretto a restare sul ring nonostante sia già mentalmente in ko tecnico. Il tecnico scaligero infatti non riesce a dare la giusta scossa dopo la rete a freddo siglata da Icardi, anzi i suoi subiscono quasi passivamente il lungo possesso palla degli avversari. Solo nella ripresa ci sono cenni di risveglio, ma la rete del 3-0 chiude definitivamente ogni questione sul match.