Stranamente impreciso a inizio partita, quando manca clamorosamente un'uscita, regalando a Perisic un pallone potenzialmente letale. Si ripete in negativo sembrando incerto in diverse occasioni, ma ha la fortuna di non pagare dazio. Sui tre gol può fare poco.
Stranamente impreciso a inizio partita, quando manca clamorosamente un'uscita, regalando a Perisic un pallone potenzialmente letale. Si ripete in negativo sembrando incerto in diverse occasioni, ma ha la fortuna di non pagare dazio. Sui tre gol può fare poco.
Dopo una prima frazione discreta, è disastroso nella ripresa. Perisic alza i giri del motore e il difensore italiano va in tilt: emblematica l'azione del gol del croato, che lo disorienta con una semplice finta.
Nel primo tempo è praticamente perfetto. Svetta sui cross al centro dei nerazzurri, copre con bravura su Keita, guida la difesa con esperienza e abilità. La ripresa sembra continuare sulla falsariga della prima frazione, poi il crollo inaspettato dei compagni di squadra condanna i rossoblu.
Inizio difficile, con una svirgolata dopo pochi secondi. Bene nel primo tempo, va anche vicino al gol con un colpo di testa parato da Handanovic, ma nel secondo non c'è: attratto da un taglio sulla giocata dell'Inter, libera lo spazio per Nainggolan. Nel finale l'Inter dilaga.
Uno dei migliori dei suoi, spinge con continuità e mette in difficoltà D'Ambrosio con il suo fisico imponente. Qualche bel cross dalla sinistra non sfruttato dai compagni, è uno dei pochi a non calare nel secondo tempo.
Per lunghi tratti è il faro del centrocampo di Inzaghi, si permette anche alcune finezze che solitamente non sono nelle sue corde. Si spegne a inizio riprese e va in difficoltà contro gli sfondamenti centrali di Nainggolan e Gagliardini, perdendosi il taglio del belga nell'occasione del gol. Esce per esigenze tattiche.
Per lunghi tratti è il faro del centrocampo di Inzaghi, si permette anche alcune finezze che solitamente non sono nelle sue corde. Si spegne a inizio riprese e va in difficoltà contro gli sfondamenti centrali di Nainggolan e Gagliardini, perdendosi il taglio del belga nell'occasione del gol. Esce per esigenze tattiche.
Un paio di buoni interventi difensivi non bastano a salvare la sua prestazione. Crolla come tutto il Bologna nella parte finale della gara, ma già prima non si era fatto notare granché in positivo: travolto dal centrocampo interista, lo si vede solo quando deve battere qualche calcio da fermo.
Un paio di buoni interventi difensivi non bastano a salvare la sua prestazione. Crolla come tutto il Bologna nella parte finale della gara, ma già prima non si era fatto notare granché in positivo: travolto dal centrocampo interista, lo si vede solo quando deve battere qualche calcio da fermo.
Molto male. Non solo è assente ingiustificato per quanto riguarda il palleggio del Bologna, ma quando va al tiro "ciabatta" tutte le conclusioni che gli capitano tra i piedi. Una sciagura, si fa anche ammonire per proteste.
Guizzante nella prima frazione, mette in difficoltà Skriniar con il suo gioco spalle alla porta. Anticipato da Handanovic in uscita su una bella palla in profondità, cala vistosamente nella ripresa, a causa anche della crescita del difensore slovacco. Inevitabile il cambio nel finale.
Inzaghi lo manda in campo per provare a invertire la rotta. L'attaccante non ripaga la fiducia del suo allenatore, non riuscendo per nulla a incidere sulla gara: il suo apporto è decisamente trascurabile.
Inzaghi lo manda in campo per provare a invertire la rotta. L'attaccante non ripaga la fiducia del suo allenatore, non riuscendo per nulla a incidere sulla gara: il suo apporto è decisamente trascurabile.
Non riesce a incidere come vorrebbe il suo allenatore. Nel finale si fa notare pochissimo, rivelandosi un cambio non del tutto azzeccato: sbilancia la squadra, senza farsi valere nella metà campo offensiva.
Non riesce a incidere come vorrebbe il suo allenatore. Nel finale si fa notare pochissimo, rivelandosi un cambio non del tutto azzeccato: sbilancia la squadra, senza farsi valere nella metà campo offensiva.
Un combattente nato, con mezzi tecnici limitati: utile a Inzaghi per la squadra battagliera presentata contro l'Inter, ma non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Certo, se solo quel colpo di testa nella ripresa avesse avuto miglior fortuna...
Mette in campo un Bologna quadrato, battagliero, che non si tira mai indietro. Ma arriva un ulteriore crollo nel secondo tempo, non il primo in questo scorcio di stagione: subìto il gol, i rossoblu provano una reazione ma vengono presto travolti dai nerazzurri, fino a chiudere con un passivo forse troppo pesante.
Un bel riflesso sul colpo di testa di Helander, un'ottima uscita - e non è il marchio di fabbrica - a valanga su Falcinelli. Bene ancora in uscita su Destro all'81', sul colpo di testa di Santander invece può solo guardare e sperare: il pallone esce.
Un bel riflesso sul colpo di testa di Helander, un'ottima uscita - e non è il marchio di fabbrica - a valanga su Falcinelli. Bene ancora in uscita su Destro all'81', sul colpo di testa di Santander invece può solo guardare e sperare: il pallone esce.
Soffre eccessivamente contro Dijks, che contro di lui sembra un ossesso nel primo tempo. In fase offensiva si limita come al solito al compitino, senza mai un guizzo o un'idea.
Un primo tempo opaco, nel quale rischia di combinare più di un pasticcio: si fida troppo dei suoi mezzi, regalando palloni pericolosi agli avversari. Meglio nella ripresa, ma si limite a rispettare le consegne, senza mai trovare quel "plus" che possa valorizzare la sua prestazione.
Un primo tempo opaco, nel quale rischia di combinare più di un pasticcio: si fida troppo dei suoi mezzi, regalando palloni pericolosi agli avversari. Meglio nella ripresa, ma si limite a rispettare le consegne, senza mai trovare quel "plus" che possa valorizzare la sua prestazione.
Molto bene nel primo tempo, non sbaglia una chiusura ed è sempre preciso e tranquillo in fase di disimpegno. Qualche grattacapo in più nella ripresa, soprattutto su Santander, non macchia una prova sostanzialmente positiva.
Meno bene del compagno di reparto nel primo tempo, fatica a prendere le misure a Falcinelli, concedendo anche qualche calcio di punizione di troppo. Cresce con il passare dei minuti, diventando straripante nella ripresa.
Rileva Nainggolan per dare equilibrio al centrocampo dell'Inter. Nella fase finale del match i nerazzurri dilagano, anche alla cerniera che l'uruguaiano contribuisce a creare a metà campo.
Gara di grande quantità, nella quale mette in mostra un'ottima fase difensiva e buone trame di gioco. Qualche passaggio a vuoto nel primo tempo, nella ripresa sbaglia pochissimo ed è fondamentale per la sua capacità di ribaltare il lato dell'azione.
Gara di grande quantità, nella quale mette in mostra un'ottima fase difensiva e buone trame di gioco. Qualche passaggio a vuoto nel primo tempo, nella ripresa sbaglia pochissimo ed è fondamentale per la sua capacità di ribaltare il lato dell'azione.
Gara di grande quantità, nella quale mette in mostra un'ottima fase difensiva e buone trame di gioco. Qualche passaggio a vuoto nel primo tempo, nella ripresa sbaglia pochissimo ed è fondamentale per la sua capacità di ribaltare il lato dell'azione.
Pochi minuti in campo e trova il gol della liberazione: dopo non aver segnato per un intero campionato, trova la sua prima marcatura dimostrando di non voler essere messo ai margini della nuova Inter. Basterà a convincere Spalletti?
L'esordio in campionato è fatto di luci e ombre: si intuisce il potenziale, ma si perdono le tracce del belga per lunghi tratti del match. Sua la sassata nel finale del primo tempo che spaventa Skorupski, ma nel momento meno atteso pesca il jolly che fa impazzire il suo allenatore e i tifosi nerazzurri.
È così, prendere o lasciare: irritante quando trotterella per il campo senza costrutto, cosa che accade per parte del match. Ma è dalle sue accelerazioni che dipende l'Inter: devastante proprio nel momento in cui gli altri 21 in campo hanno finito le energie, offre a Candreva l'assist per il gol, per poi mettersi in proprio e fissare il risultato sul 3-0.
In apertura ha una grande occasione, ma la getta al vento sparando alto. Eppure la sua gara non è certo da buttare: unico tra i centrocampisti nerazzurri a buttarsi dentro l'area con costanza, sbaglia pochi palloni e ha come unico demerito quello di vincere pochi duelli in mezzo al campo.
Quello da prima punta non è propriamente il suo ruolo e si vede: impreciso, dà il meglio quando può allargarsi a sinistra e puntare gli avversari o scambiare in velocità. Si divora due gol, uno nel primo tempo con una svirgolata inguardabile, l'altro al 76', quando spedisce alto da ottima posizione.
Riscatta una partita iniziata benino, proseguita tra alti e bassi, con un assist al bacio per Nainggolan. È l'azione che di fatto cambia l'inerzia del match, dando ai nerazzurri quel vantaggio mentale che fino ad allora era mancato. Per il resto alterna belle giocate ad alcuni errori di misura: ha sicuramente margini di crescita.
Riscatta una partita iniziata benino, proseguita tra alti e bassi, con un assist al bacio per Nainggolan. È l'azione che di fatto cambia l'inerzia del match, dando ai nerazzurri quel vantaggio mentale che fino ad allora era mancato. Per il resto alterna belle giocate ad alcuni errori di misura: ha sicuramente margini di crescita.
L'Inter segna 3 gol senza il suo centravanti: dopo le prime due deludenti partite, i nerazzurri trovano la prima vittoria stagionale mettendo in mostra una virtù inedita, la pazienza. Il tecnico poi ci mette del suo stavolta, azzeccando i cambi; e Nainggolan, sponsorizzato a più riprese dall'allenatore, è l'uomo del destino per Spalletti.
