Entra con la mascherina, poi la toglie, per vedere bene. Ed effettivamente la sua prestazione migliora, con tanti begli anticipi e duelli vinti. Recuperato e pronto per la sfida al Borussia.
Passo indietro rispetto alle ultime uscite. Fa fatica in più di qualche circostanza. Prova a respingere (male) il cross di Chiesa che manda in gol Badelj.
Gasperini non lo rischia in vista della partita di giovedì. Infiamma l'Atleti Azzurri d'Italia solo entrando in campo, anche se non riesce a lasciare il segno.
Costeggia il match e i giocatori dell'Atalanta in campo se ne accorgono, eccome. Si fa notare per un (bel) tiro dalla distanza, ma il filtro a centrocampo oggi non funziona.
Il mal di schiena sta condizionando la sua stagione, ma contro la Fiorentina è una gioia per gli occhi. Fa ammattire Milenkovic e piazza l'assist per il gol di Petagna. Buon biglietto da visita per giovedì.
Pezzella e Astori gli fanno capire subito che in area c'è il divieto di sosta. Lui cerca fortuna fuori area, giocando di sponda, e trova il gol dopo un girone sul piazzato, bruciando Milenkovic sul tempo.
Dopo due errori pesantissimi, e quella voce di una possibile panchina, l'ex di turno risponde bene in campo. Sfiora soltanto l'inzuccata di Petagna, ma si disimpegna bene disinnescando un altro colpo di testa pericoloso dell'attaccante triestino.
Dopo due errori pesantissimi, e quella voce di una possibile panchina, l'ex di turno risponde bene in campo. Sfiora soltanto l'inzuccata di Petagna, ma si disimpegna bene disinnescando un altro colpo di testa pericoloso dell'attaccante triestino.
L'inizio non è dei più promettenti, ma nel secondo tempo, quando la Fiorentina arretra, è tra quelli che prova a spostare l'attenzione, bene, sulla fase offensiva.
Partita in cui praticamente non perde un duello. Chiude tutti gli spazi e in area rende la vita difficile a tutti. Da applausi anche una chiusura di tacco, che esalta la sua grande fiducia.
Partita in cui praticamente non perde un duello. Chiude tutti gli spazi e in area rende la vita difficile a tutti. Da applausi anche una chiusura di tacco, che esalta la sua grande fiducia.
Viene confermato in un ruolo non suo, e prova a fare il possibile per arginare Gomez. Di riffa o di raffa ci riesce, fino all'82', quando prende un giallo forse severo che lo manda in tilt. Dopo due minuti arriva il secondo, e addio buoni propositi.
Il voto è giustificato praticamente già solo da quell'intervento al 90' che vale come un gol fatto, ma è accompagnato da altri interventi sempre lucidi e attenti.
Si vede subito che è in partita, e non è un caso che il gol viola abbia la sua firma. Mancino chirurgico, a cui aggiunge anche alcune chiusure importanti. Prende un giallo che gli costa il Chievo.
Non si ferma un attimo. E' in ogni zona del campo. Qualche volta sarà anche impreciso, ma il suo dinamismo è merce preziosa. Suo il cross sporcato per il gol di Badelj.
L'armadio con il numero 17 sfoggia un'altra prestazione tranquilla e assennata, con alcune giocate potenzialmente illuminanti. Crea tre occasioni da gol, ma poi nell'ultima fase del match si assenta senza avvertire. Nel complesso sufficiente.
Equilibra lo scacchiere di Pioli con una fase difensiva intensa. Non molla mai e aiuta sempre Milenkovic nel raddoppio. Sfiora il gol. Esce stremato per Thereau.
Entra, ma non è che in tanti se ne accorgano. Ha sul sinistro la palla della vittoria nel finale. Calcia forte, ma troppo alto. Si sacrifica quando in inferiorità.
Il manifesto della sua partita è l'egoismo con cui fa finta di non vedere Veretout. Spina nel fianco della difesa nerazzurra, si lascia però tradire dal suo nervosismo. Giustamente sostituito.
