
Non è attentissimo sul gol di Digne, dopo si riprende con un paio di buone parate e di uscite sicure. Poco responsabile sui gol subiti.
Non è attentissimo sul gol di Digne, dopo si riprende con un paio di buone parate e di uscite sicure. Poco responsabile sui gol subiti.
Non benissimo la sua azione difensiva, ha grandi responsabilità sul gol del vantaggio, dove lascia tranquillamente andare Dzeko senza marcarlo. Immobile anche sul raddoppio.
Se nel primo tempo è una luce che si accende e si spegne, con buoni interventi e svarioni, nella ripresa crolla davanti alla velocità di Salah. E l'intervento mancato sull'egiziano prima dell'assist a Dzeko ne è l'immagine perfetta.
Praticamente la stessa parabola di Sabelli: bene nel primo tempo, leggermente calato nella ripresa, decisamente calato nel finale. Comunque, tanto cuore.
Nella serata da incubo della difesa del Carpi, forse è il migliore dei tre. Ma anche a lui va rimproverato un generale immobilismo sui gol e un'attenzione calante nel secondo tempo.
Nel primo tempo gioca bene, mantiene bene le distanze e fa buona guardia. Nella ripresa comincia a soffrire di più Perotti, lasciandolo troppo libero.
Una partita di generosità e sacrificio contro uno dei migliori centrocampo del campionato. Dura una sessantina di buoni minuti, poi pian piano cala. Quasi impossibile mantenere certi ritmi per una partita intera.
Se all'inizio dalle sue parti si passa troppo facilmente, con il trascorrere dei minuti comincia a prendere le distanze: discreto in copertura, bene in regia.
Se all'inizio dalle sue parti si passa troppo facilmente, con il trascorrere dei minuti comincia a prendere le distanze: discreto in copertura, bene in regia.
Gioca nel centro nevralgico della partita, soprattutto nel primo tempo, e si fa valere con corse e sostanza, da buon mediano quale è.
Gioca un tempo e spiccioli, si vede poco e si ricorda solo per aver goffamente cercato il rigore per un'ancata subita da Manolas: si lamenta, ma guadagna solo un'ammonizione per simulazione.
Gioca un tempo e spiccioli, si vede poco e si ricorda solo per aver goffamente cercato il rigore per un'ancata subita da Manolas: si lamenta, ma guadagna solo un'ammonizione per simulazione.
Castori lo lascia in panchina nonostante le buone prestazioni delle ultime settimane, lui umilmente si siede, poi si alza, si toglie la tuta, entra e fa gol. Un gol semplice, certo, ma trovarsi al posto giusto nel momento giusto è dote di pochi.
Nel primo tempo è sicuramente più attivo di Mancosu, ma il duello a distanza va a Manolas. Nella ripresa si beve Rudiger sfruttandone le incertezze e, di fatto, si prende il merito maggiore del gol del pareggio con un assist che Lasagna deve solo appoggiare in rete.
Il suo Carpi continua a mostrare un grande orgoglio, di chi sa di essere destinato al ritorno in B ma vuole sorprendere: bene il gioco a centrocampo, peccato per il crollo finale della difesa. Ma i segnali positivi ci sono, e vanno registrati.
Il gol di Lasagna arriva su un'incertezza di Rudiger, più di questo non poteva fare. Per il resto, partita da spettatore.
Vince alla grande il duello con Mbakogu e Mancosu nel primo tempo, preciso e pulito negli anticipi. Nella ripresa non segue Lasagna in occasione del gol del pareggio, che comunque pesa più su Rudiger.
Vince alla grande il duello con Mbakogu e Mancosu nel primo tempo, preciso e pulito negli anticipi. Nella ripresa non segue Lasagna in occasione del gol del pareggio, che comunque pesa più su Rudiger.
Mbakogu lo infila neanche fosse un novellino qualsiasi: un errore grave che poteva costare molto di più alla Roma. Errori che, anche se non decisivi, non possono non pesare.
Dopo una decina di minuti nel secondo tempo decide che la partita non può continuare sullo 0-0 e s'inventa un gol da favola, un sinistro potente e preciso da trenta metri. Bene nelle due fasi, continua ad offrire tante garanzie.
Poco mobile nel primo tempo, esplode nella ripresa mettendo in difficoltà gli avversari diretti, Sabelli su tutti. Cerca a più riprese di dare la scossa alla squadra nei momenti di stanca, con tiri da fuori o con azioni personali.
Poco mobile nel primo tempo, esplode nella ripresa mettendo in difficoltà gli avversari diretti, Sabelli su tutti. Cerca a più riprese di dare la scossa alla squadra nei momenti di stanca, con tiri da fuori o con azioni personali.
Una partita giocata con ordine e tranquillità, senza esagerare perché, tutto sommato, non ce n'è stata l'occasione.
Prima della partita saluta Castori, suo mister al Piacenza qualche era geologica fa, quando non era ancora uno dei mediani più completi d'Europa. Corre tanto (e ci mancherebbe), è una presenza costante nella manovra d'attacco romanista.
Spalletti lo schiera al posto di El Shaarawy quando si rende conto che la Roma ha bisogno di geometrie: lui mette ordine, senza strafare ma rendendo sicuramente più fluida la manovra.
Spalletti lo schiera al posto di El Shaarawy quando si rende conto che la Roma ha bisogno di geometrie: lui mette ordine, senza strafare ma rendendo sicuramente più fluida la manovra.
Gioca dal primo minuto un po' a sorpresa, ma da garanzie. Certo, non ci si può aspettare il piede di Pjanic, ma è continuo nella corsa e, tutto sommato, non terribile nei lanci.
A tratti sembrava il primo Salah di Firenze: veloce, imprevedibile, attivo sempre, anche quando la squadra non girava. E poi lascia Gagliolo sul posto e serve un pallone facile facile a Dzeko, e poi segna il terzo gol dopo aver fatto partire l'azione. Favoloso.
Comincia male, c'è da dirlo: poche sponde, e gestite male. Ma cresce, fa sentire il suo peso in area e i difensori carpigiani cominciano a soffrirlo. Poi arriva anche il gol, quello della liberazione. Ora deve solo dargli continuità.
Gioca pochi palloni, un po' perché non gliene arrivano, un po' perché si fa vedere meno dei compagni di reparto. Quarta partita su quattro da titolare da quando è arrivato a Roma, la prima senza bonus: Spalletti lo lascia negli spogliatoi a fine primo tempo.
Alla quarta vittoria consecutiva, la sua squadra continua a maturare e a ritrovare uomini che sembravano perduti, su tutti quell'Edin Dzeko finalmente tornato al gol. Fondamentale vincere alla vigilia di Fiorentina-Inter. Per il terzo posto, ora, si può fare la voce grossa.