Praticamente inoperoso nella prima frazione, è uno dei grandi protagonisti della ripresa. Reattivo ogni volta che è chiamato in causa, para bene su Chiesa al 56' e soprattutto su Morata nel finale. Attento su Ronaldo al 74' con una risposta di piede, coraggioso nelle uscite: e pensare che non avrebbe dovuto giocare...
Praticamente inoperoso nella prima frazione, è uno dei grandi protagonisti della ripresa. Reattivo ogni volta che è chiamato in causa, para bene su Chiesa al 56' e soprattutto su Morata nel finale. Attento su Ronaldo al 74' con una risposta di piede, coraggioso nelle uscite: e pensare che non avrebbe dovuto giocare...
Praticamente inoperoso nella prima frazione, è uno dei grandi protagonisti della ripresa. Reattivo ogni volta che è chiamato in causa, para bene su Chiesa al 56' e soprattutto su Morata nel finale. Attento su Ronaldo al 74' con una risposta di piede, coraggioso nelle uscite: e pensare che non avrebbe dovuto giocare...
Dedito soprattutto a compiti difensivi, non ha problemi contro Bernardeschi, qualche grattacapo in più quando si spostano sul suo lato prima Chiesa, poi Kulusevski. Se la cava in ogni caso, giocando un match di grande concentrazione: dal suo lato la Juventus non sfonda mai.
Forma insieme a Rrahmani un baluardo insuperabile persino per una squadra come la Juventus. Forse stuzzicato per le troppe prestazioni sotto tono di quest'anno, o forse più concentrato del solito a causa delle assenze nel reparto, il difensore non sbaglia un intervento e confeziona una delle sue migliori gare da quando veste la maglia azzurra.
Nel primo tempo Chiesa lo sottopone a una pressione costante. Il difensore partenopeo va in difficoltà quando l'avversario lo punta, per sua fortuna Pirlo nella ripresa inverte gli esterni e lui può respirare, soprattutto quando dalle sue parti gravita Bernardeschi. Attento e concentrato nel finale.
La sorpresa di giornata è senza dubbio l'ex Hellas Verona, che non fa assolutamente rimpiangere i più blasonati Manolas e Koulibaly. Il difensore, oltre a procurare il calcio di rigore, è un autentico muro in difesa: dalle sue parti non si passa, gioca in costante anticipo e sui palloni alti è semplicemente insuperabile.
Agisce nella cerniera di centrocampo, ma è portato per caratteristiche ad avanzare il suo raggio d'azione. Alterna momenti di ottimo calcio a passaggi a vuoto, tutto sommato alla fine riesce sempre a cavarsela; non brilla come in altre occasioni, ma è prezioso per le ripartenze della squadra partenopea.
Cerca di dare il suo contributo tra le linee e di supportare Osimhen. La sua posizione potrebbe dare fastidio alla difesa della Juventus, ma l'ex interista non è particolarmente concreto quest'oggi e sbaglia qualche tocco di troppo. Da premiare invece la sua intraprendenza.
Cerca di dare il suo contributo tra le linee e di supportare Osimhen. La sua posizione potrebbe dare fastidio alla difesa della Juventus, ma l'ex interista non è particolarmente concreto quest'oggi e sbaglia qualche tocco di troppo. Da premiare invece la sua intraprendenza.
Poco preciso e non sempre in controllo. Nonostante la grande applicazione e l'innegabile generosità, il centrocampista commette troppi errori banali, regalando spesso il pallone alla Juventus in zone pericolose del campo e commettendo falli evitabili. Tra gli uomini di Gattuso è uno di quelli in maggiore difficoltà.
Entra nella ripresa, quando c'è bisogno di mettere il pallone in cassaforte. Il tocco di palla è sopraffino, la mobilità invece rivedibile: spesso troppo lento, fatica a ritrovare la posizione quando la Juventus parte in velocità. Tuttavia contribuisce a tenere il pallone lontano dall'area per il maggiore tempo possibile.
Rileva Zielinski, non entra bene in partita. Qualche pallone perso di troppo, Gattuso vorrebbe maggiore determinazione; invece la squadra si schiaccia troppo e la colpa è anche del centrocampo, che gira troppo spesso a vuoto o che perde palloni banali, proprio come capita al calciatore macedone.
Rileva Osimhen per provare a fare a sportellate nel finale. Il Napoli è in difficoltà, prova ad appoggiarsi all'attaccante, che fa il suo dovere; tuttavia l'evoluzione della partita non gli permette di incidere più di tanto, se non con il gioco sporco che piace tanto agli allenatori, meno ai tifosi.
Rileva Osimhen per provare a fare a sportellate nel finale. Il Napoli è in difficoltà, prova ad appoggiarsi all'attaccante, che fa il suo dovere; tuttavia l'evoluzione della partita non gli permette di incidere più di tanto, se non con il gioco sporco che piace tanto agli allenatori, meno ai tifosi.
Non trema dal dischetto, nonostante l'errore in Supercoppa: il coraggio senz'altro non gli manca. Nel primo tempo è il più intraprendente, oltre al gol crea un altro paio di occasioni, senza però centrare la porta. Nella ripresa si sfianca in un lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco, uscendo stremato nel finale.
Il messicano corre per quattro e gioca a tutta fascia: cavallo di razza, Cuadrado deve ricorrere alle maniere forti per fermarlo. Da lodare anche l'applicazione difensiva, soprattutto nella ripresa, quando risulta decisivo con un paio di begli interventi nella sua area di rigore. Nel finale si infortuna, ma il Napoli ha finito gli slot per i cambi; così rimane in campo pur zoppicante e diventa ancor di più eroico agli occhi dei tifosi partenopei.
Non gli si può chiedere molto di più, visto come arriva a questa partita. Gattuso punta ancora su di lui e prova a scardinare la difesa bianconera; il nigeriano ci prova con grande forza di volontà, ma il compito è arduo, così finisce per perdere tanti duelli. Poco lucido, sbaglia qualche giocata in maniera banale.
Con una squadra decimata dalle assenze porta a casa una vittoria di carattere contro i campioni d'Italia in carica. Una prestazione di sostanza, 3 punti strappati con i denti e con una resistenza stoica nel finale: la squadra è con lui e si vede.
Non riesce a ipnotizzare Insigne dal dischetto, per il resto è poco impegnato dall'attacco del Napoli, che quando arriva a concludere non centra lo specchio della porta. Quasi non deve sporcarsi i guantoni, se non in qualche uscita volante.
Non riesce a ipnotizzare Insigne dal dischetto, per il resto è poco impegnato dall'attacco del Napoli, che quando arriva a concludere non centra lo specchio della porta. Quasi non deve sporcarsi i guantoni, se non in qualche uscita volante.
Nonostante una buona partita dal punto di vista difensivo, con chiusure puntuali e la solita leadership nel guidare la linea, commette un'ingenuità regalando un calcio di rigore al Napoli. Un errore che costa carissimo alla Juventus, visto che si rivelerà l'episodio che decide il match.
Nonostante una buona partita dal punto di vista difensivo, con chiusure puntuali e la solita leadership nel guidare la linea, commette un'ingenuità regalando un calcio di rigore al Napoli. Un errore che costa carissimo alla Juventus, visto che si rivelerà l'episodio che decide il match.
Rileva Cuadrado nella ripresa, presidia bene la sua fascia di competenza, esibendosi anche in un'ottima chiusura di testa su Lozano. Prova anche a spingere e mettere in mezzo qualche bel cross, ma la difesa del Napoli oggi è insuperabile.
Rileva Cuadrado nella ripresa, presidia bene la sua fascia di competenza, esibendosi anche in un'ottima chiusura di testa su Lozano. Prova anche a spingere e mettere in mezzo qualche bel cross, ma la difesa del Napoli oggi è insuperabile.
Lozano è un brutto cliente e lo costringe al fallo sistematico. Il colombiano soffre in difesa, senza mai riuscire a prendere le misure allo scatenato avversario. In attacco non restituisce quello che toglie in difesa. Esce dopo il primo tempo a causa di un infortunio muscolare.
Lozano è un brutto cliente e lo costringe al fallo sistematico. Il colombiano soffre in difesa, senza mai riuscire a prendere le misure allo scatenato avversario. In attacco non restituisce quello che toglie in difesa. Esce dopo il primo tempo a causa di un infortunio muscolare.
Il migliore della linea difensiva bianconera. Il brasiliano ormai è una certezza per Pirlo e per la Juventus, non sbaglia un intervento in chiusura e riparte ogni volta che può, in particolare nella ripresa, quando - dopo l'uscita di Cuadrado - il suo allenatore gli concede maggiore libertà.
Alterna ottime chiusure a qualche ingenuità, soprattutto quando è costretto ad affrontare avversari brevilinei, che gli scappano via con facilità. Meglio con Osimhen, che disinnesca puntualmente con l'aiuto di Chiellini; non si rende protagonista di grandi giocate, ma neppure di errori grossolani.
Primo tempo da esterno destro, secondo da esterno sinistro, il risultato non cambia: ne azzecca poche, se non nessuna. La mossa di Pirlo non funziona, il centrocampista è fuori dal gioco della Juventus, impreciso e involuto; un pesce fuor d'acqua nella squadra bianconera.
Primo tempo da esterno destro, secondo da esterno sinistro, il risultato non cambia: ne azzecca poche, se non nessuna. La mossa di Pirlo non funziona, il centrocampista è fuori dal gioco della Juventus, impreciso e involuto; un pesce fuor d'acqua nella squadra bianconera.
Il più intraprendente dei suoi, anche nella prima frazione. Mette in difficoltà Di Lorenzo, accelera e riparte, cerca la giocata personale; la sua generosità è evidente, ogni tanto pecca in termini di lucidità. Nella ripresa va al tiro al 56', ma Meret para con bravura; uno degli ultimi ad arrendersi, prova fino alla fine a trovare lo spunto vincente.
Gioca nella linea a due con Rabiot, ma in realtà spesso e volentieri si abbassa sulla linea dei difensori per ricevere il pallone quando la Juventus deve costruire dal basso. Qualche errore di troppo, come spesso gli capita, ma anche alcune belle trame offensive; di sicuro la sconfitta non è da imputare all'uruguaiano.
Non riesce a trovare le misure contro il centrocampo partenopeo. Per lunghi tratti del match è un corpo estraneo alla manovra bianconera, mentre non si sente nella fase difensiva; Pirlo lo tiene in campo per 90' e forse sbaglia a insistere tanto sul francese, che non lo ripaga a dovere.
Rileva Bentancur e si sistema sulla destra. Cerca a più riprese lo spunto vincente, a volte riesce a superare l'uomo ma sbaglia il cross, altre volte invece è fermato dalla difesa partenopea; sarebbe potuto entrare meglio in partita, perché nei minuti che ha a disposizione mostra anche cali di concentrazione evidenti.
Rileva Bentancur e si sistema sulla destra. Cerca a più riprese lo spunto vincente, a volte riesce a superare l'uomo ma sbaglia il cross, altre volte invece è fermato dalla difesa partenopea; sarebbe potuto entrare meglio in partita, perché nei minuti che ha a disposizione mostra anche cali di concentrazione evidenti.
Rileva Bernardeschi ed è una boccata d'ossigeno per la Juventus. Svaria su tutto il fronte offensivo, gioca con i compagni, si inserisce a centro area; non riesce a lasciare il segno, ma almeno ci prova, dimostrando voglia di fare ma anche, ogni tanto, una buona dose di anarchia dal punto di vista tattico.
Rileva Bernardeschi ed è una boccata d'ossigeno per la Juventus. Svaria su tutto il fronte offensivo, gioca con i compagni, si inserisce a centro area; non riesce a lasciare il segno, ma almeno ci prova, dimostrando voglia di fare ma anche, ogni tanto, una buona dose di anarchia dal punto di vista tattico.
L'attacco bianconero non punge e lo spagnolo è il lontano parente del centravanti letale di inizio stagione. Prova a dialogare con i compagni ma spesso sbaglia la rifinitura o si incaponisce nel dribbling, perdendo il pallone; quando è pericoloso, come all'86', trova Meret sulla sua strada.
L'attacco bianconero non punge e lo spagnolo è il lontano parente del centravanti letale di inizio stagione. Prova a dialogare con i compagni ma spesso sbaglia la rifinitura o si incaponisce nel dribbling, perdendo il pallone; quando è pericoloso, come all'86', trova Meret sulla sua strada.
Prestazione deludente, soprattutto in quella che da sempre è una delle sue migliori qualità, il cinismo vicino alla porta. Stavolta invece fa cilecca, regalando a Meret il pallone da due passi, sparacchiando da buona posizione o concludendo centralmente. Partita da dimenticare alla svelta per il portoghese.
Un netto passo indietro sotto tutti i punti di vista. La squadra si presenta sgonfia al Diego Armando Maradona, i bianconeri appaiono poco concentrati e convinti di portare a casa il match con qualche giocata dei campioni; così pagano dazio e finiscono per non riprendere più i padroni di casa. La scelta di Bernardeschi è sbagliata, anche i cambi non convincono del tutto.