Impegnato raramente, si disimpegna bene. Attento sul tiro sporco di Linetty a inizio gara, deve compiere una parata più difficile al 36' su tiro deviato di Caprari. Ma è soprattutto la difesa a proteggerlo adeguatamente, permettendogli di effettuare un numero limitato di interventi. Battuto solo da Linetty, che lo supera con un tiro preciso dopo una respinta centrale.
Poco appariscente, ma efficace. Completa il terzetto difensivo e ha licenza di spingere ogni volta che può, non soffre contro gli attaccanti avversari né tantomeno contro Jankto, che gioca largo dalle sue parti.
Lui e Patric fanno da scudieri ad Acerbi, che è il perno attorno al quale ruota la difesa biancoceleste. Pomeriggio tranquillo, contro un avversario che attacca poco e male; si limita a fare il suo dovere, senza mai andare sopra le righe.
Come sempre una sicurezza in difesa, che guida con sapienza. In più ci mette del suo anche nella fase offensiva, confezionando il lancio per Immobile in occasione del terzo gol e spingendosi spesso e volentieri nell'area avversaria. Esce perché diffidato: la prossima, il derby, non si può saltare.
Rileva Radu e si toglie la soddisfazione di arrotondare il punteggio segnando il gol del momentaneo 4-0. Bravo a sfruttare l'assist di Lucas Leiva e insaccare con un bel destro da dentro l'area. Il resto, contro una Sampdoria rinunciataria, è ordinaria amministrazione.
Rileva Radu e si toglie la soddisfazione di arrotondare il punteggio segnando il gol del momentaneo 4-0. Bravo a sfruttare l'assist di Lucas Leiva e insaccare con un bel destro da dentro l'area. Il resto, contro una Sampdoria rinunciataria, è ordinaria amministrazione.
Entra al posto di Acerbi e si sistema al centro della difesa. Fa il suo, senza osare più di tanto; sui palloni alti è insuperabile, per il resto lo si dovrebbe vedere davanti a esami più probanti: la Sampdoria di oggi è poca cosa.
Lascia ad altri il palcoscenico, ma disputa un match di grande sostanza. Palloni recuperati - ma anche qualcuno perso di troppo - e smistati con bravura, soprattutto in direzione Lazzari; prova anche a iscriversi alla festa del gol nel finale, ma sulla sua conclusione trova un Audero attento.
Lascia ad altri il palcoscenico, ma disputa un match di grande sostanza. Palloni recuperati - ma anche qualcuno perso di troppo - e smistati con bravura, soprattutto in direzione Lazzari; prova anche a iscriversi alla festa del gol nel finale, ma sulla sua conclusione trova un Audero attento.
Non entra nel tabellino con qualche bonus, ma dipinge calcio, dimostrandosi imprendibile per i centrocampisti della Sampdoria. Cerca il gol sin dai primi minuti, sfiorandolo con un bel diagonale al 4'; con la sua tecnica riesce sempre a trovare l'uomo libero ed è su un suo tiro, che probabilmente sarebbe finito in rete, che Colley interviene con il braccio.
Frangiflutti e metronomo della squadra: la sua doppia dimensione è uno dei segreti dei biancocelesti. Solita gara di estrema intelligenza, impreziosita dall'assist per Bastos in occasione del 4-0. Quantità e qualità al servizio della squadra.
La sua posizione in campo manda in crisi la Sampdoria. Gioca alle spalle di Jankto e si allarga per poi puntare Murru, saltandolo spesso e volentieri; proprio una sua azione sulla destra porta alla concessione del calcio di rigore del 2-0.
Sicuramente il meno positivo nelle fila laziali, se si vuole trovare il pelo nell'uovo. Lo spagnolo ancora non convince, spesso sbaglia grossolanamente al momento del tiro o del cross; cresce con il passare dei minuti, soprattutto quando la situazione di punteggio gli permette una maggiore tranquillità. Ma per adesso dimostra di non poter essere altro che un'alternativa.
Sicuramente il meno positivo nelle fila laziali, se si vuole trovare il pelo nell'uovo. Lo spagnolo ancora non convince, spesso sbaglia grossolanamente al momento del tiro o del cross; cresce con il passare dei minuti, soprattutto quando la situazione di punteggio gli permette una maggiore tranquillità. Ma per adesso dimostra di non poter essere altro che un'alternativa.
Si porta il pallone a casa dopo una splendida tripletta, frutto di due calci di rigore messi a segno. Entra nell'azione del primo gol, stravincendo il duello con Chabot, sfrutta al meglio il lancio di Acerbi disorientando la difesa doriana sul 3-0. Dal dischetto è freddo, anzi glaciale.
Si porta il pallone a casa dopo una splendida tripletta, frutto di due calci di rigore messi a segno. Entra nell'azione del primo gol, stravincendo il duello con Chabot, sfrutta al meglio il lancio di Acerbi disorientando la difesa doriana sul 3-0. Dal dischetto è freddo, anzi glaciale.
Inzaghi lo schiera dal 1' e sfrutta al meglio l'occasione: al 7' porta la Lazio in vantaggio con un gol da attaccante d'area, piombando sul pallone respinto da Audero e bruciando il bell'addormentato Colley. Nel prosieguo del match è prezioso per come fa salire la squadra e dialoga con i compagni; esce per lasciare spazio ad Adekanye.
Subentra a Caicedo nel finale di partita. Prova a mettersi in mostra nel tempo concessogli, fa intravedere delle buone qualità e tanta rapidità; a volte irruente, colleziona un cartellino giallo evitabile. Può essere un'arma a partita in corso.
Subentra a Caicedo nel finale di partita. Prova a mettersi in mostra nel tempo concessogli, fa intravedere delle buone qualità e tanta rapidità; a volte irruente, colleziona un cartellino giallo evitabile. Può essere un'arma a partita in corso.
La sua Lazio macina record e dimostra di aver avuto una crescita incredibile, non lasciando scampo alla Samp. Azzanna la partita, la chiude già nel primo tempo, mette in mostra un gioco corale e di altissima qualità: in questo momento la squadra biancoceleste è una macchina perfetta.
Cinque gol sul groppone, sui quali ha poche responsabilità. Sul primo respinge come può su Immobile, ma Colley lo tradisce; intuisce la direzione dei due penalty di Immobile, ma non ci arriva. Quando è chiamato in causa si fa trovare pronto, come nel finale su Milinkovic-Savic; la sconfitta non è sicuramente da attribuire a lui.
Lazzari lo fa a polpette. Il terzino doriano soffre fin da subito, non riesce mai ad accorciare sull'esterno laziale e finisce per lasciarsi travolgere; concede il rigore che porta la Lazio sul 2-0, è uno degli uomini che si lasciano attrarre dal pallone e si dimenticano di Bastos sul 4-0. Ranieri lo toglie per disperazione.
La difesa della Sampdoria è disastrosa, lui forse è il meno colpevole, ma sbanda come i compagni; una retroguardia in bambola, che non riesce mai a chiudere quando dovrebbe. Il terzino prova a contrastare Jony, con successo, ma quando Luis Alberto si allarga sul suo lato sono dolori.
Come si può commettere un errore del genere a inizio gara, compromettendo la partita della propria squadra? Il difensore si addormenta inspiegabilmente, concedendo a Caicedo la possibilità di battere a rete; l'attaccante biancoceleste ringrazia e insacca. L'1-0 è in massima parte sua responsabilità, ma non si limita a questo, combinandone di tutti i colori: è colpevole anche del rigore del 5-0, oltre che di alcune altre nefandezze calcistiche.
Disastroso. Immobile stravince il duello fisico al 7', con l'azione che vale il gol dell'1-0. Anche in altri casi va a farfalle, si fa buggerare da Immobile in occasione del 3-0 e completa il suo pomeriggio da dimenticare con un fallo da espulsione al 73', che gli costa il cartellino rosso.
Subentra a Murru e per lo meno commette meno errori. Certo, la Lazio preme di meno in avanti, eppure il terzino difende e prova anche a spingere. E si lascia apprezzare per una chiusura in extremis su Immobile, con la quale disturba la conclusione dell'attaccante, che già pregustava la sua quarta rete personale.
Un solo tempo a disposizione, prima di una sostituzione inevitabile. Fatica a trovare la giusta posizione in campo, perché non indietreggia abbastanza per coprire su Lazzari e dare una mano a Murru, né rappresenta un pericolo per la difesa laziale, il che costringerebbe l'esterno biancoceleste ad arretrare. Quel che deriva è una prestazione abulica, priva di sostanza.
Un solo tempo a disposizione, prima di una sostituzione inevitabile. Fatica a trovare la giusta posizione in campo, perché non indietreggia abbastanza per coprire su Lazzari e dare una mano a Murru, né rappresenta un pericolo per la difesa laziale, il che costringerebbe l'esterno biancoceleste ad arretrare. Quel che deriva è una prestazione abulica, priva di sostanza.
Parte bene, con un bell'uno-due con Caprari, ma poi è spazzato via dal centrocampo biancoceleste. Si salva per il gol della bandiera, messo a segno con un tiro preciso: magra soddisfazione per la Sampdoria, travolta dalla corazzata laziale.
Entra al posto di Jankto a inizio ripresa. Nell'idea di Ranieri dovrebbe assicurare maggiore copertura e dare compattezza al centrocampo blucerchiato, ma il risultato non è all'altezza delle aspettative: la mediana della Samp è travolta dalla Lazio tanto quanto nel primo tempo.
Qualche buona giocata di qualità non basta a riscattare una partita in cui vi sono più ombre che luci. Il centrocampo della Lazio lo pressa con continuità, non permettendo l'uscita pulita del pallone dalla difesa; alla fine il possesso è sempre dei biancocelesti, che costringono il regista a una gara che non è la sua: tanta corsa e poca qualità.
Qualche buona giocata di qualità non basta a riscattare una partita in cui vi sono più ombre che luci. Il centrocampo della Lazio lo pressa con continuità, non permettendo l'uscita pulita del pallone dalla difesa; alla fine il possesso è sempre dei biancocelesti, che costringono il regista a una gara che non è la sua: tanta corsa e poca qualità.
Dovrebbe portare sostanza nella zona nevralgica del campo, non riesce però a opporsi a un centrocampo tra i migliori d'Italia. Anche lui, come i compagni di squadra, per quanto ci provi arriva sempre in ritardo sul pallone, non riuscendo a offrire protezione alla sua difesa.
Partita altamente negativa, anche perché non gli arrivano palloni giocabili. Si riscatta parzialmente a pochi istanti dall'uscita dal campo, con l'azione che porta al gol di Linetty: suo infatti il tiro respinto da Strakosha, sul quale si avventa il centrocampista doriano.
Subentra a Gabbiadini e ha pochi minuti per dimostrare quanto vale. Nonostante la situazione di punteggio prova a farsi valere e a dare filo da torcere alla difesa biancoceleste, ormai cambiata per 2/3 degli uomini; il tentativo va a vuoto, ma rimane l'impegno.
Subentra a Gabbiadini e ha pochi minuti per dimostrare quanto vale. Nonostante la situazione di punteggio prova a farsi valere e a dare filo da torcere alla difesa biancoceleste, ormai cambiata per 2/3 degli uomini; il tentativo va a vuoto, ma rimane l'impegno.
Sembrava aver ridato solidità alla Sampdoria, che però questo pomeriggio compie un netto passo indietro. La sua squadra non ha le armi per opporsi alla Lazio, ma è anche vero che si lascia abbattere con troppa facilità: il primo gol è un regalo, i due rigori sono frutto di scarsa concentrazione e gli altri mostrano una fase difensiva quanto meno rivedibile.
Sembrava aver ridato solidità alla Sampdoria, che però questo pomeriggio compie un netto passo indietro. La sua squadra non ha le armi per opporsi alla Lazio, ma è anche vero che si lascia abbattere con troppa facilità: il primo gol è un regalo, i due rigori sono frutto di scarsa concentrazione e gli altri mostrano una fase difensiva quanto meno rivedibile.