Lavoro di ordinaria amministrazione nel primo tempo. Nella ripresa sale in cattedra mettendo la museruola a Zaniolo che non riesce più a trovare la giocata. Duro ed efficace quanto basta.
Sembra finalmente rodato nella difesa a 3. Gioca con grande senso dell'anticipo e con quella dose di esperienza che in partite del genere serve come il pane.
Non può giocare 90 minuti, ma fin quando è in campo gioca al massimo. Qualche errore lo commette, ma il più delle volte fa la cosa giusta con il pallone tra i piedi. Ad esempio quando manda in porta Vecino ad inizio ripresa.
Per alcuni tratti sembra un corpo estraneo, galleggiando sulla linea mediana senza infamia e senza lode. Però quando decide di buttarsi in avanti è sempre pericoloso, vedi la parata di Mirante da applausi da inizio ripresa.
Ha sulla coscienza una grande opportunità gentilmente concessagli dagli avversari calciando in curva. Poi solita partita di grande lucidità in mezzo al campo, con recuperi palla sempre generosi.
Si vede che non ama fare l'esterno difensivo. Soffre chiunque passi dalle sue parti. Beccato anche dal pubblico per alcuni disimpegni errati. Si riscatta parzialmente nel finale con alcune buone sortite quando viene spostato a sinistra.
Si vede che non ama fare l'esterno difensivo. Soffre chiunque passi dalle sue parti. Beccato anche dal pubblico per alcuni disimpegni errati. Si riscatta parzialmente nel finale con alcune buone sortite quando viene spostato a sinistra.
Il duello con Smalling è per cuori forti. Fa a sportellate ma non riesce a trovare il guizzo decisivo. Forse è mancata un po' di cattiveria sulla palla omaggiata da Veretout ad inizio gara.
Non è stato lucido come in altre occasioni quando si tratta di servire i compagni. Ingaggia un gran bel duello con Mancini, ma non riesce a pungere e a risultarne vincitore.
Alla prima da titolare dopo 14 gare, regala due interventi felini su Lukaku e Vecino con cui tieni in piedi la Roma. Macchia la sua prestazione con quella pallaccia regalata a Lukaku, ma non sfruttata poi dagli avversari.
Ingaggia un duello senza esclusioni di colpi con Lautaro. Qualche volta gli scappa via, ma nel complesso riesce a domare il Toro. Sarà contento Mancini in vista dei prossimi Europei.
Argina Lukaku e qualche volta anche Lautaro con uno strapotere fisico unico in Serie A. Notevole il suo senso dell'anticipo. Sta facendo di tutto per riconfermarsi in giallorosso e magari per riconquistare la nazionale inglese.
Argina Lukaku e qualche volta anche Lautaro con uno strapotere fisico unico in Serie A. Notevole il suo senso dell'anticipo. Sta facendo di tutto per riconfermarsi in giallorosso e magari per riconquistare la nazionale inglese.
Argina Lukaku e qualche volta anche Lautaro con uno strapotere fisico unico in Serie A. Notevole il suo senso dell'anticipo. Sta facendo di tutto per riconfermarsi in giallorosso e magari per riconquistare la nazionale inglese.
Pregevole la sua partita. Sempre attento nelle chiusure (una in particolare su Lukaku) e preciso nel fraseggio. In crescita. Chissà se a Napoli si staranno mangiando le mani?
Pregevole la sua partita. Sempre attento nelle chiusure (una in particolare su Lukaku) e preciso nel fraseggio. In crescita. Chissà se a Napoli si staranno mangiando le mani?
Qualche buono spunto ad inizio gara, poi il nulla. Anzi regala anche lui un pallone pericolosissimo ai nerazzurri. Cala vistosamente nelle ripresa. Ci si aspettava qualcosa in più.
Parte malissimo con un appoggio a Lukaku che poteva cambiare il volto della partita. Con il passare dei minuti, dimentica l'errore e si fa apprezzare per la sua classica sagacia in mezzo al campo.
Parte malissimo con un appoggio a Lukaku che poteva cambiare il volto della partita. Con il passare dei minuti, dimentica l'errore e si fa apprezzare per la sua classica sagacia in mezzo al campo.
Parte malissimo con un appoggio a Lukaku che poteva cambiare il volto della partita. Con il passare dei minuti, dimentica l'errore e si fa apprezzare per la sua classica sagacia in mezzo al campo.
Nelle vesti di attaccante gioca una buona prima frazione, in cui mette in difficoltà gli avversari con il suo continuo movimento. Poi nella ripresa, soprattutto quando entra Dzeko, finisce per andare a sbattere continuamente su Skriniar, perdendo così l'occasione per far male alla sua ex squadra.
La febbre lo tiene in panchina per più di un'ora. Il bosniaco quando entra non riesce ad incidere, anche perché la Roma nelle ripresa gioca aspettando gli avversari. Non trova la porta, ma può essere di certo lui il capro espiatorio.
Nonostante i continui infortuni, riesce a far giocare discretamente bene la Roma. Torna a Roma con un ottimo punto e con 0 gol subiti, cosa che ultimamente sta diventando un'abitudine.
