Di fatto non compie una singola parata. Qualche uscita al limite dell'area, una delle quali da brividi, e poco altro; il Cagliari non tira mai in porta, quando lo fa colpisce una traversa e segna con Joao Pedro. Il portiere esce per infortunio senza mai essersi sporcato i guantoni.
- Veretout 11’
- Joao Pedro 59’
- Dzeko 71’
- Mancini 77’
- Joao Pedro rig 91’
Di fatto non compie una singola parata. Qualche uscita al limite dell'area, una delle quali da brividi, e poco altro; il Cagliari non tira mai in porta, quando lo fa colpisce una traversa e segna con Joao Pedro. Il portiere esce per infortunio senza mai essersi sporcato i guantoni.
Subentra a Mirante, il Cagliari si affaccia poco dalle sue parti, se non fosse che proprio al 90' l'arbitro decreta un calcio di rigore: ci sarebbero tutti gli elementi per vivere la serata del riscatto, ma sul diagonale di Joao Pedro si limita a intuire senza arrivare a toccare.
Subentra a Mirante, il Cagliari si affaccia poco dalle sue parti, se non fosse che proprio al 90' l'arbitro decreta un calcio di rigore: ci sarebbero tutti gli elementi per vivere la serata del riscatto, ma sul diagonale di Joao Pedro si limita a intuire senza arrivare a toccare.
Il duello sulla fascia con Zappa finisce pari, ma nel primo tempo il brasiliano non è sempre concentrato a dovere. Nella ripresa alterna buone giocate a passaggi a vuoto, meglio nel finale, quando con qualche iniziativa interessante prova a scardinare la difesa del Cagliari, compreso un bel cross per Mayoral.
Un treno sulla fascia destra, entra nell'azione del primo e del secondo gol, fornendo un assist splendido a Dzeko per la rete del 2-1. Ormai è stabilmente a buoni livelli, le sue accelerazioni mettono in difficoltà la difesa del Cagliari e in particolare Lykogiannis: prestazione da incorniciare.
Da colpevole a eroe il passo è breve. Si riscatta delle incertezze del secondo tempo, quando vive 5' horror, prima lasciandosi anticipare da Simeone, poi regalando il pallone che lo stesso argentino spedisce alto, infine arrivando in ritardo nella chiusura su Joao Pedro. Ma il gol è importantissimo e si rivela decisivo per la vittoria finale dei suoi.
Da colpevole a eroe il passo è breve. Si riscatta delle incertezze del secondo tempo, quando vive 5' horror, prima lasciandosi anticipare da Simeone, poi regalando il pallone che lo stesso argentino spedisce alto, infine arrivando in ritardo nella chiusura su Joao Pedro. Ma il gol è importantissimo e si rivela decisivo per la vittoria finale dei suoi.
Rileva Cristante e la retroguardia giallorossa ritrova ordine. Inoltre dà il suo contributo anche in attacco, fornendo l'ottimo assist a Mancini per la rete del provvisorio 3-1; la sua importanza va ben oltre gli episodi, si può notare anche solo guardando la ritrovata compattezza della squadra.
Rileva Cristante e la retroguardia giallorossa ritrova ordine. Inoltre dà il suo contributo anche in attacco, fornendo l'ottimo assist a Mancini per la rete del provvisorio 3-1; la sua importanza va ben oltre gli episodi, si può notare anche solo guardando la ritrovata compattezza della squadra.
Entra al posto di Kumbulla e rispetto al compagno appare più sicuro e concentrato. Sua la sventagliata che innesca Karsdorp nell'azione del provvisorio 2-1: una bella giocata, che mostra la qualità del difensore giallorosso.
Va a folate. Non bene in marcatura su Simeone, che gli sfugge un paio di volte; vive momenti di panico a inizio ripresa, trovandosi fuori posizione o in ritardo nelle chiusure: a quel punto sembra un pesce fuor d'acqua e Fonseca lo leva, inserendo al suo posto Ibanez. Nella prima frazione era andato vicino al gol, trovando il riflesso di Cragno.
Rileva Pedro, anche nel ruolo in campo, sistemandosi sulla trequarti; con lui la Roma ritrova compattezza, il centrocampista fa girare bene la squadra e aiuta maggiormente in fase difensiva. Contribuisce così a far rientrare mentalmente in campo i compagni, che sembravano essersi persi: buon impatto sulla gara, pur senza giocate di rilievo.
Rileva Pedro, anche nel ruolo in campo, sistemandosi sulla trequarti; con lui la Roma ritrova compattezza, il centrocampista fa girare bene la squadra e aiuta maggiormente in fase difensiva. Contribuisce così a far rientrare mentalmente in campo i compagni, che sembravano essersi persi: buon impatto sulla gara, pur senza giocate di rilievo.
Rileva Pedro, anche nel ruolo in campo, sistemandosi sulla trequarti; con lui la Roma ritrova compattezza, il centrocampista fa girare bene la squadra e aiuta maggiormente in fase difensiva. Contribuisce così a far rientrare mentalmente in campo i compagni, che sembravano essersi persi: buon impatto sulla gara, pur senza giocate di rilievo.
Ancora non perfetto come centrale della difesa a 3, qualche volta tende a salire troppo e a lasciarsi attirare dal pallone, senza temporeggiare. Nel primo tempo tutto sommato se la cava, al 30' Cragno gli nega il gol con una bella parata; nella ripresa balla, come tutta la difesa romanista, mancando anche un anticipo in occasione del gol. Esce, lasciando spazio a Smalling.
Ancora non perfetto come centrale della difesa a 3, qualche volta tende a salire troppo e a lasciarsi attirare dal pallone, senza temporeggiare. Nel primo tempo tutto sommato se la cava, al 30' Cragno gli nega il gol con una bella parata; nella ripresa balla, come tutta la difesa romanista, mancando anche un anticipo in occasione del gol. Esce, lasciando spazio a Smalling.
Il gol è da rapace dell'area di rigore, da attaccante vero; il 6º in campionato, a testimonianza di una prima parte di stagione straordinaria. Il francese è il migliore nel centrocampo giallorosso, sempre pronto a inserirsi e creare linee di passaggio per i compagni, che non lo premiano abbastanza.
Parte male, l'ex Arsenal, commettendo troppi errori di misura e intestardendosi talvolta nella giocata personale. Ma la qualità c'è e a tratti la mette in mostra; non sarà stata la sua miglior partita con la maglia giallorossa, ma con i suoi guizzi dà sempre l'impressione di poter colpire da un momento all'altro. E l'assist straordinario per Pedro al 52' è suo, peccato che lo spagnolo vanifichi tutto con un cucchiaio senza senso.
Dopo un buon inizio si perde, regalando palloni agli avversari e rischiando troppo con alcuni passaggi azzardati. Ma l'errore più macroscopico resta il calcio di rigore concesso nel finale, quando atterra Joao Pedro in area con un intervento in ritardo: rovina così una prestazione che era vicina alla sufficienza.
Nel momento più difficile si carica la Roma sulle spalle e segna il gol che sblocca la squadra. Sulla situazione di 1-1, con un Cagliari arrembante, l'attaccante bosniaco ha il merito non tanto di segnare la rete che riporta in vantaggio i giallorossi, facile grazie all'assist di Karsdorp, ma di cambiare marcia e trascinare la squadra da vero leader.
Ha sulla coscienza il gol del 2-0, mancato incredibilmente al 52': un regalo a Cragno, con due compagni in area da servire. Errore incredibile per un uomo della sua esperienza. Prima era stato vivace, bravo a non dare punti di riferimento ai difensori del Cagliari e conquistare punizioni interessanti. Ma l'occasione fallita, che dà coraggio agli ospiti, è troppo pesante per poter pensare a una sufficienza.
La sua Roma gioca un buon primo tempo, poi improvvisamente si spegne: dovrà lavorare su questi inspiegabili blackout. Ha il merito di saper correre ai ripari al momento opportuno, inserendo Ibanez, Pellegrini e Smalling: i giallorossi riacquistano solidità, andando a vincere una partita non semplice.
Fa quel che può per tenere in piedi il Cagliari nel primo tempo. Ottimo su Pedro al 22', è bravissimo su Cristante prima e Kumbulla poi al 30': 3 parate che mantengono il risultato in bilico. Al 52' ringrazia Pedro per l'omaggio, non arriva sul cross di Karsdorp in occasione del 2-1 e non riesce a intervenire sul 3-1 di Mancini. Ma in generale è tra i migliori del Cagliari.
Fa quel che può per tenere in piedi il Cagliari nel primo tempo. Ottimo su Pedro al 22', è bravissimo su Cristante prima e Kumbulla poi al 30': 3 parate che mantengono il risultato in bilico. Al 52' ringrazia Pedro per l'omaggio, non arriva sul cross di Karsdorp in occasione del 2-1 e non riesce a intervenire sul 3-1 di Mancini. Ma in generale è tra i migliori del Cagliari.
Dovrebbe guidare la difesa a 3, sembra più che altro in balìa degli eventi: costantemente in ritardo, non riesce a opporsi efficacemente agli attacchi giallorossi e arriva in netto ritardo sul tap-in di Dzeko per il 2-1. Non è però l'unico errore di un match di grande sofferenza.
Dovrebbe guidare la difesa a 3, sembra più che altro in balìa degli eventi: costantemente in ritardo, non riesce a opporsi efficacemente agli attacchi giallorossi e arriva in netto ritardo sul tap-in di Dzeko per il 2-1. Non è però l'unico errore di un match di grande sofferenza.
Cerca di rimediare agli errori dei compagni di reparto, ma non è semplice. Dopo un buon primo tempo, naufraga insieme al resto della squadra ed è compartecipe degli sbandamenti difensivi in occasione del secondo e terzo gol. La condizione non è ancora al top, la sosta gli permetterà di ritrovare la forma in vista del 2021.
Cerca di rimediare agli errori dei compagni di reparto, ma non è semplice. Dopo un buon primo tempo, naufraga insieme al resto della squadra ed è compartecipe degli sbandamenti difensivi in occasione del secondo e terzo gol. La condizione non è ancora al top, la sosta gli permetterà di ritrovare la forma in vista del 2021.
Cerca di rimediare agli errori dei compagni di reparto, ma non è semplice. Dopo un buon primo tempo, naufraga insieme al resto della squadra ed è compartecipe degli sbandamenti difensivi in occasione del secondo e terzo gol. La condizione non è ancora al top, la sosta gli permetterà di ritrovare la forma in vista del 2021.
Asfaltato da Karsdorp, ha precise responsabilità sul secondo e terzo gol. Nel primo non aveva demeritato, ma perde nettamente il duello con l'esterno olandese e si fa saltare con troppa facilità; di contro nella metà campo offensiva non porta quei vantaggi che giustificherebbero la sua presenza in campo.
Troppi errori: in disimpegno, in chiusura, di posizionamento e di lettura. Il difensore è il peggiore del terzetto arretrato, non riesce praticamente mai ad anticipare l'avversario diretto ed è spesso fuori posizione, tanto che Godin è costretto a fare gli straordinari per coprire i suoi errori.
Troppi errori: in disimpegno, in chiusura, di posizionamento e di lettura. Il difensore è il peggiore del terzetto arretrato, non riesce praticamente mai ad anticipare l'avversario diretto ed è spesso fuori posizione, tanto che Godin è costretto a fare gli straordinari per coprire i suoi errori.
Dalla sua parte agisce Bruno Peres, un avversario da tenere d'occhio. Nella prima frazione è il giovane terzino rossoblù a vincere il duello, ma nella ripresa cala, lasciando talvolta troppo spazio per il cross al brasiliano. Nel complesso però la sua prova è sufficiente.
Dalla sua parte agisce Bruno Peres, un avversario da tenere d'occhio. Nella prima frazione è il giovane terzino rossoblù a vincere il duello, ma nella ripresa cala, lasciando talvolta troppo spazio per il cross al brasiliano. Nel complesso però la sua prova è sufficiente.
La sua gara inizia male e finisce presto. Sbaglia un paio di palloni banali, tocchi per lui elementari; poi si fa male al ginocchio in un tentativo di anticipo. Dolorante, rimane in campo solo per lasciarsi bruciare da Veretout in occasione del gol, ma dopo qualche minuto getta la spugna.
Rileva l'infortunato Rog, il suo primo tempo è disastroso: regala palloni agli avversari, sbaglia posizionamento, sembra non essere dentro il match con la testa. Si riscatta parzialmente nella ripresa, offrendo anche l'assist a Joao Pedro per il gol del provvisorio 1-1. Ma i suoi errori sono decisamente troppi per uno che agisce da regista.
Non riesce ad arrivare in tempo per chiudere su Veretout, sfuggito a Rog con un inserimento, che sigla l'1-0. Solita gara da guerriero, si fa valere nelle due fasi, formando una bella catena sulla destra con Zappa. Uno degli ultimi a mollare.
Sul cross di Karsdorp devia goffamente il pallone che poi arriva a Veretout per il gol dell'1-0. Alterna buone giocate a errori grossolani, spesso regalando il pallone agli avversari; un bel cross al 35', ma Simeone non arriva per un soffio, un erroraccio al 47', quando spara alto da buona posizione. Nella ripresa non riesce a incidere.
Una doppietta che non basta al Cagliari per uscire dall'Olimpico almeno con un punto, ma che dimostra la continuità dell'attaccante. Segna il primo gol con un bel guizzo, in anticipo su Mancini; il raddoppio arriva su un calcio di rigore da lui stesso conquistato. Difficile fare di più, il Cagliari è mancato in altri reparti.
Ci prova in tutti i modi, ma il gol non arriva. Al 35' non tocca per un soffio il pallone crossato da Marin, al 57' anticipa Mancini, ma il suo diagonale termina a lato per pochi centimetri. Dopo il gol di Joao Pedro, colpisce una clamorosa traversa al 61': sarebbe stata la rete del 2-1 per il Cagliari, in quel momento padrone del campo.
Si presenta all'Olimpico con 3 difensori, che in realtà diventano 5: uno schieramento che non paga, visto che Pedro e Mkhitaryan con i loro movimenti espongono i difensori rossoblù a brutte figure. Avrebbe dovuto pensare prima a qualche cambio, soprattutto Sottil; a sua parziale discolpa c'è l'infortunio di Rog, che gli rovina i piani.
Si presenta all'Olimpico con 3 difensori, che in realtà diventano 5: uno schieramento che non paga, visto che Pedro e Mkhitaryan con i loro movimenti espongono i difensori rossoblù a brutte figure. Avrebbe dovuto pensare prima a qualche cambio, soprattutto Sottil; a sua parziale discolpa c'è l'infortunio di Rog, che gli rovina i piani.