Non indossa il mantello di Superman e Candreva se ne accorge, visto che il suo destro all'incrocio non viene smanacciato in corner col guantone di richiamo. Insicuro nei disimpegni coi piedi, alla fine gli sfugge pure una palla in presa. Incolpevole sui gol, benissimo nelle uscite basse.
Meriterebbe la sufficienza per il salvataggio nel finale su Joveti?, quando dal conseguente corner nasce il definitivo 2-2. Meriterebbe cinque per la differenza di skill rispetto al più celebre videogioco. In medio stat virtus, così galleggia a metà, poiché nel resto del tempo annaspa appena PeriÅ¡i? mette il turbo.
Nel primo tempo va in confusione a ripetizione: Candreva e D'Ambrosio lo fanno impazzire e lui rimedia un giallo inutile che ne condiziona la prestazione.
Nel primo tempo va in confusione a ripetizione: Candreva e D'Ambrosio lo fanno impazzire e lui rimedia un giallo inutile che ne condiziona la prestazione.
Lascia la scena al giovane collega di reparto. Poco impegnato, quando Icardi potrebbe far male è lo stesso "nove" nerazzurro a sbagliare malamente. I pericoli - stesera - arrivano dalle fasce e lui dorme sonni piuttosto tranquilli.
Lascia la scena al giovane collega di reparto. Poco impegnato, quando Icardi potrebbe far male è lo stesso "nove" nerazzurro a sbagliare malamente. I pericoli - stesera - arrivano dalle fasce e lui dorme sonni piuttosto tranquilli.
Lascia la scena al giovane collega di reparto. Poco impegnato, quando Icardi potrebbe far male è lo stesso "nove" nerazzurro a sbagliare malamente. I pericoli - stesera - arrivano dalle fasce e lui dorme sonni piuttosto tranquilli.
C'erano i tifosi con le mani nei capelli dopo il definitivo "no" al recupero di Romagnoli, invece il ragazzone di San Ignacio doma Icardi e Periši? (dove arriva...) con tackle irruenti, ma precisi; di testa arriva ovunque e fa un figurone, eccezion fatta per qualche disimpegno frettoloso. Giovani marescialli crescono.
C'erano i tifosi con le mani nei capelli dopo il definitivo "no" al recupero di Romagnoli, invece il ragazzone di San Ignacio doma Icardi e Periši? (dove arriva...) con tackle irruenti, ma precisi; di testa arriva ovunque e fa un figurone, eccezion fatta per qualche disimpegno frettoloso. Giovani marescialli crescono.
Scampa all'insufficienza più grave per mancanza di prove e minutaggio. Gioca quasi venticinque minuti e tocca un solo pallone. Non un contrasto, non una iniziativa, non una conclusione.
Juraj, fiume in piena, sente molto questo tipo di partite e si vede. Ammonito (quasi) per precauzione da un severissimo Tagliavento, perde in sostanza e convinzione, boccheggiando fra le trame nerazzurre ed evitendo di beccare un pesantissimo secondo giallo. Utile quando ruba palla a Kondogbia, sfiora la sufficienza.
Juraj, fiume in piena, sente molto questo tipo di partite e si vede. Ammonito (quasi) per precauzione da un severissimo Tagliavento, perde in sostanza e convinzione, boccheggiando fra le trame nerazzurre ed evitendo di beccare un pesantissimo secondo giallo. Utile quando ruba palla a Kondogbia, sfiora la sufficienza.
"Che cosa ci siamo dimenticati?". C'eravamo tutti dimenticati di Jack, tornato roboante ai livelli dell'anno scorso, quand'era sempre uomo-partita. Quattro gol segnati in carriera all'Inter, vittima preferita, Bonaventura ispira Suso sull'1-0 e galoppa in sella a cavalli che Kondogbia può accompagnare - con lo sguardo - solo. Esce appaludito da gladiatore.
Jesús JoaquÃn Fernández Sáez de la Torre pare non sentire il tocco della pioggia sul tessuto "climacool". Alza lo sguardo e vede Bonaventura in infradito, Bacca con l'addominale coperto di sabbia, calibra il mancino e "ciuf", Handanovi? è uno scoglio che non fa paura sulla Playa de la Caleta, dove anche Miranda paga dazio al pirata che a Liverpool steccò. In stato di grazia, si diverte e fa godere tutti.
L'inesperienza, le volte, si paga. Da sette per novanta minuti, rinuncia alla fase offensiva per correre dietro a tutti, saccheggiare João Mário e fungere da centrale di difesa aggiunto. Al minuto novantadue si perde Periši? che infila il gol del pari indisturbato. Ahi.
Patti chiari, titolarità non a rischio. L'astinenza dal gol induce Montella a chieder di più al colombiano in fase di non possesso: Carlos non segna, ma inizia a sgobbare e partecipa al gol del 2-1 duettando con l'incontenibile Suso. Poi va a prendersi falli nella propria metà campo e non fa storie al momento del cambio. Maturità.
Parte sgommando mettendo ansia all'impavido D'Ambrosio, gioca un primo tempo di livello per poi spegnersi lentamente e litigare con Murillo. Al cinquantesimo manca una ghiotta occasione.
Gioca adattando le risorse alla situazione, come fatto fino a questo momento. Fortunato a pescare la buona vena di Suso, iellato a beccar gol al secondo minuto di recupero della ripresa. Concede il possesso agli avversari e tira i remi in barca prestissimo, chiudendosi in bunker troppo fragili per non essere sfondati. Si gode comunque il punto guadagnato sulla Roma...
Suso lo purga due volte e lui non può nulla. Sale in area al novantaduesimo e PeriÅ¡i? gli attenua il senso di frustazione.
Contiene Niang come insegna l'antica scuola dei terzini e imbastisce con Candreva una premiata società di cross che Icardi non capitalizza. Bel piede, approccio giusto.
Contiene Niang come insegna l'antica scuola dei terzini e imbastisce con Candreva una premiata società di cross che Icardi non capitalizza. Bel piede, approccio giusto.
Abituato alla "solita" finta di Suso, sul 2-1 si fida dei troppi video di YouTube visti in settimana e abbocca al tranello dello spagnolo come il più ingenuo dei difensori. Errore grave, non da lui. Un paio di interventi irruenti nel primo tempo sarebbero da giallo, ma Tagliavento lo grazia.
Dentro per l'infortunato Medel, ha poche gatte da pelare visto che i rossoneri pensano soprattutto a difendersi. Sul gol del 2-1 è senza colpe, la frittata la fa - per una volta - Miranda.
Quasi esente da compiti difensivi, si fa vedere ogni tanto davanti al cross. Non combina guai.
Che è successo al treno merci ammirato a Marassi la scorsa stagione? Suso lo frulla e Pioli è costretto a rimpiazzarlo con Nagatomo: non il sogno di una vita.
Che è successo al treno merci ammirato a Marassi la scorsa stagione? Suso lo frulla e Pioli è costretto a rimpiazzarlo con Nagatomo: non il sogno di una vita.
Poco prima dell'ora di gioco ispira João Mário che manca il guizzo in area di rigore. Bene. Sul finir di prima frazione perde una palla sanguinosa che lancia il Milan in contropiede, ma Bacca spreca. Malissimo. Esce al 75', tocca tanti palloni, così così.
La media fra lo strapotere fisico (non sempre sfruttato) che gli permette di andare al tiro cinque volte, l'assist aereo per il gol del 2-2 e l'enorme quantitativo di leggerezza con cui approccia le partite: Pioli dovrà lavorare soprattutto sulla testa.
Finché in campo, il cileno domina con eleganza fra chiusure e disimpegni da mediano qual è. Abituato a giocare centrale di difesa in uno schieramento a tre, si esibisce in trentacinque minuti di livello anche a quattro prima di arrendersi alla distorsione al ginocchio.
Non manca di puntare il mirino sulla schiena dei terzini avversari, ma almeno stavolta torna al gol come ci aveva abituati ai tempi della Lazio, con bolidi imprendibili dai trenta metri. Sarà Pioli? Un assist delizioso per PeriÅ¡i? per poco non va a segno.
Il voto si impenna per il guizzo che al novantaduesimo modifica punteggio finale e morale di una truppa che ha appena cambiato custode. Quasi assist per l'impreciso Icardi e quasi gol su servizio di Candreva con un mancino "tottiano". Peccato per il giallo post esultanza.
Un po' troppo naïf, il portoghese ha le qualità per mandare al bar due avversari alla volta, ma in area diventa morbido e inconsistente. Trequartista per caso, strappa una sufficienza stiracchiata grazie al pressing alto che Pioli gli impone.
Un po' troppo naïf, il portoghese ha le qualità per mandare al bar due avversari alla volta, ma in area diventa morbido e inconsistente. Trequartista per caso, strappa una sufficienza stiracchiata grazie al pressing alto che Pioli gli impone.
Un po' troppo naïf, il portoghese ha le qualità per mandare al bar due avversari alla volta, ma in area diventa morbido e inconsistente. Trequartista per caso, strappa una sufficienza stiracchiata grazie al pressing alto che Pioli gli impone.
Nei derby va così: ottava stracittadina a secco, i compagni lo cercano, lui lascia inserita la segreteria. Si divora almeno due occasioni nitide tutto solo contro Donnarumma, ma l'"emozione" genera lisci e figuracce.
Un po' caotico, il nervosismo lo porta a beccarsi il giallo, Abate gli chiude lo specchio per il gol del 2-2 che arriverà comunque sul corner successivo. Preferito ancora una volta a Gabigol, deve ritrovare serenità.
Salvato da PeriÅ¡i?, ritrova il sorriso per le modalità con cui nasce il pareggio e per il gioco espresso: ai punti l'Inter avrebbe meritato di vincere. La strada è lunga, Gabigol ancora oggetto misterioso e rinunciare a Banega può risultare parecchio impopolare. Ora arrivano Napoli e Fiorentina. Auguri.
