Serata nera per lui, che deve raccogliere quattro palloni in fondo al sacco. Sempre freddato, forse troppo fuori dai pali in occasione del gol di Suso, che spacca definitivamente la partita.
Serata nera per lui, che deve raccogliere quattro palloni in fondo al sacco. Sempre freddato, forse troppo fuori dai pali in occasione del gol di Suso, che spacca definitivamente la partita.
Serata nera per lui, che deve raccogliere quattro palloni in fondo al sacco. Sempre freddato, forse troppo fuori dai pali in occasione del gol di Suso, che spacca definitivamente la partita.
Prova a tenere sistemato un reparto scricchiolante. Tiene bene ma poi su Suso non riesce a mantenere alto il livello d'attenzione.
Prova a tenere sistemato un reparto scricchiolante. Tiene bene ma poi su Suso non riesce a mantenere alto il livello d'attenzione.
Non riesce a spingere come al solito, anche se quando lo fa manda fuori giri Rodriguez. Salva il secondo gol consecutivo sulla linea, ma alla lunga soffre troppo l'intraprendenza di Calhanoglu.
La prima fiammata di Suso lo brucia, e da lì si capisce che non sarà facile guarire le ustioni. Pasticcia sul primo gol, non raddoppia sul secondo e procura la punizione del quarto. L'assist per Djuricic non basta a salvarlo.
De Zerbi gli conferma la fiducia, ma l'ex Barcellona non la ripaga, con una prova sciatta. Troppi errori, alcuni anche macroscopici, e troppo fermo sulla rete del vantaggio di Kessie.
Nonostante le sensazioni di una partita dai tanti ricordi, Kevin Prince gioca sempre in maniera precisa e attenta. Gli manca il guizzo in area, ma è prezioso per la manovra.
E' la sua partita speciale, e la interpreta benissimo. Il contrasto perso con Kessie sul gol del vantaggio però lo blocca. E da lì disputa una ripresa non all'altezza del primo tempo. Sfortunato sulla deviazione del poker avversario.
Ha nei piedi dei numeri importanti e delle giocate che possono essere determinanti, ma le annacqua in troppa fuffa, che gli fa perdere la bussola nei momenti importanti.
De Zerbi lo mette per la trazione anteriore, e lui sigla un gol che ha il sapore di speranza. Gioia vana, perché il Milan non crolla. Resta però il tiro chirurgico all'angolino.
Ha sempre la giocata di prima pronta e questo velocizza molto la manovra. Poco lucido davanti la porta con il destro a giro, ma si fa perdonare con anche tanta quantità in mezzo al campo. Sacrificato per il cambio modulo.
Entra con grandissima grinta. Velocità e dribbling facile gli fanno vincere tanti uno contro uno, compreso quello che porta al gol della bandiera dei suoi.
Come al solito dalla panchina, cerca qualche spunto e una rovesciata ma non trova il gol. Reclama spazio, ma De Zerbi fatica a trovarglielo.
Parte con le marce subito molto alte, ma poi si perde in maniera abbastanza repentina. Di Francesco cestina un suo assist al bacio, ma poi tende a tornare un po' nell'anonimato.
Quando parte in velocità è una bellezza per gli occhi, ma in quelli dei tifosi resteranno soltanto i due clamorosi errori che agevolano la vittoria del Milan. Poco freddo di fronte a Donnarumma, in ritardo sull'assist di Boateng.
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.