Bene in uscita nel primo tempo, attento quando c'è bisogno, come su Stulac a inizio ripresa o su Gervinho e Inglese nel finale. Sorpreso dalla sassata di Dimarco: traiettoria imprendibile, ma lui come al solito rimane ben piantato per terra.
Bene in uscita nel primo tempo, attento quando c'è bisogno, come su Stulac a inizio ripresa o su Gervinho e Inglese nel finale. Sorpreso dalla sassata di Dimarco: traiettoria imprendibile, ma lui come al solito rimane ben piantato per terra.
Nell'Inter di Spalletti gioca sempre, ma è quasi un peso per la manovra nerazzurra. Tiene benino la posizione, soffre molto quando puntato da Gervinho o Di Gaudio, in avanti sbaglia continuamente la misura dei passaggi, anche quelli apparentemente semplici. Si fa male nella ripresa e lascia spazio ad Asamoah.
Entra per l'infortunato D'Ambrosio e l'Inter si ritrova improvvisamente con due terzini sinistri. Spalletti gli cambia posizione 3-4 volte in pochi minuti e lui va in confusione: male in chiusura, malissimo quando spinge e cerca ossessivamente di procurarsi un calcio di punizione, senza mai riuscirci.
Entra per l'infortunato D'Ambrosio e l'Inter si ritrova improvvisamente con due terzini sinistri. Spalletti gli cambia posizione 3-4 volte in pochi minuti e lui va in confusione: male in chiusura, malissimo quando spinge e cerca ossessivamente di procurarsi un calcio di punizione, senza mai riuscirci.
Una bella battaglia con Inglese e compagni. Qualche difficoltà contro la velocità di Gervinho, com'era prevedibile, ma non demerita e, anzi, risolve un paio di situazioni scabrose. Prova a farsi vedere davanti nel finale, senza successo.
Duella con Inglese, è sempre pronto sui palloni alti, ma anche bravo a fermare avversari lanciati in velocità. Nella confusione finale di Spalletti gioca da ala destra gli ultimi minuti. Da bacchettare perché si divora un gol lisciando il pallone a pochi metri dalla porta.
Un primo tempo decisamente incoraggiante: le sue folate sulla sinistra mettono in difficoltà il Parma, sforna anche alcuni bei cross, più precisi rispetto al passato. Ha gamba, ma la benzina finisce a metà secondo tempo: da quel momento è in costante difficoltà, anche se nel finale è bravo a chiudere all'ultimo Inglese.
Il gioco dell'Inter passa dai suoi piedi, è evidente. Alterna momenti in cui pare in stato di grazia ad altri in cui sbaglia palloni banali; su uno di questi, nella ripresa, Dimarco trova l'anticipo. Il croato lo lascia passare senza colpo ferire e il terzino inventa l'eurogol: un atteggiamento da punire, un blackout mentale che fa tornare in mente vecchi fantasmi.
Una delle poche note positive dell'Inter di oggi. Parte molto bene, prova a disorientare il Parma con tagli profondi e cross tagliati. Suo il primo squillo del match, per tutto il primo tempo tiene botta, anche se si comincia a notare un lieve calo, che si fa più evidente a inizio ripresa; così Spalletti lo leva per spedire in campo Politano.
Una delle poche note positive dell'Inter di oggi. Parte molto bene, prova a disorientare il Parma con tagli profondi e cross tagliati. Suo il primo squillo del match, per tutto il primo tempo tiene botta, anche se si comincia a notare un lieve calo, che si fa più evidente a inizio ripresa; così Spalletti lo leva per spedire in campo Politano.
Nel primo tempo è un trascinatore per i compagni: ci prova ripetutamente con il tiro da fuori, trovando sulla sua strada un attento Sepe o sbagliando di poco la misura. Si spegne presto: nel secondo tempo gradualmente sparisce dal campo, senza più riuscire a incidere.
Mette in difficoltà Iacoponi con le sue accelerazioni, prova in tutti i modi a sbloccare la partita, andandoci vicino in più occasioni. Al 16' spara alto da buona posizione; al 40' è egoista, tira invece che servire Keita; rischia di generare un rigore (sospetto fallo di mano di Dimarco) e un autogol, quando Gagliolo devia in modo maldestro un suo colpo di testa. L'ultimo ad arrendersi.
Mette in difficoltà Iacoponi con le sue accelerazioni, prova in tutti i modi a sbloccare la partita, andandoci vicino in più occasioni. Al 16' spara alto da buona posizione; al 40' è egoista, tira invece che servire Keita; rischia di generare un rigore (sospetto fallo di mano di Dimarco) e un autogol, quando Gagliolo devia in modo maldestro un suo colpo di testa. L'ultimo ad arrendersi.
Mette in difficoltà Iacoponi con le sue accelerazioni, prova in tutti i modi a sbloccare la partita, andandoci vicino in più occasioni. Al 16' spara alto da buona posizione; al 40' è egoista, tira invece che servire Keita; rischia di generare un rigore (sospetto fallo di mano di Dimarco) e un autogol, quando Gagliolo devia in modo maldestro un suo colpo di testa. L'ultimo ad arrendersi.
Rischia subito con un duro intervento su Di Gaudio, ma l'arbitro lo grazia. Solita partita: tanta buona volontà, una discreta mole di errori. Bravo nel recupero palla, ma in fase di impostazione non è a livelli accettabili; e quando va al tiro è come un film horror.
Rischia subito con un duro intervento su Di Gaudio, ma l'arbitro lo grazia. Solita partita: tanta buona volontà, una discreta mole di errori. Bravo nel recupero palla, ma in fase di impostazione non è a livelli accettabili; e quando va al tiro è come un film horror.
Parte dalla panchina, ma entra al 46' per lo spento Keita. Di fatto un cambio senza esito, se non dannoso: la manovra dell'Inter subisce un'involuzione, il centravanti tocca pochissimi palloni e li sbaglia quasi tutti. E il primo +3 ancora latita.
Manca la sua occasione. Da prima punta dimostra di non essere efficace, è spesso fuori posizione, prova a disorientare la difesa del Parma ma è lui ad apparire spaesato. Avrebbe anche qualche buona occasione, ma sbaglia sempre il controllo o l'impatto con il pallone. Esce all'intervallo per lasciare spazio a Icardi.
Rileva Candreva ma sembra spento. Non riesce a entrare in partita, sbaglia tantissimo e non trova mai le misure o la posizione. Si lascia anticipare da Dimarco, che poi si invola e confeziona il capolavoro; anche dopo la reazione non è delle migliori, troppi pasticci.
Rileva Candreva ma sembra spento. Non riesce a entrare in partita, sbaglia tantissimo e non trova mai le misure o la posizione. Si lascia anticipare da Dimarco, che poi si invola e confeziona il capolavoro; anche dopo la reazione non è delle migliori, troppi pasticci.
Sbaglia tutto quello che può nella lettura del match. La formazione iniziale era azzeccata, ma nella ripresa manda in campo prima un impresentabile Icardi, poi uno spento Politano. Quando poi si fa male D'Ambrosio va in totale confusione e stravolge la squadra, che non sa più come sistemarsi.
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.