Il Genoa non lo impensierisce mai, se non con Rigoni sul finire del primo tempo. Non ha particolari patemi, poche le conclusioni arrivate e per di più dalla distanza. Guarda una partita da posizione privilegiata e senza - forse - nemmeno sudare.
Il Genoa non lo impensierisce mai, se non con Rigoni sul finire del primo tempo. Non ha particolari patemi, poche le conclusioni arrivate e per di più dalla distanza. Guarda una partita da posizione privilegiata e senza - forse - nemmeno sudare.
Per suo fortuna non sposta a sufficienza l'equilibrio a favore del Genoa nonostante, ma li sposta abbastanza perché il Milan non riesca a trovare la vittoria: Montella aveva schierato una squadra molto tecnica in campo, ma il suo rosso - giustissimo - costringe al cambio di Calhanoglu. Da un capitano non ci si aspetterebbe mai un comportamento simile.
Per suo fortuna non sposta a sufficienza l'equilibrio a favore del Genoa nonostante, ma li sposta abbastanza perché il Milan non riesca a trovare la vittoria: Montella aveva schierato una squadra molto tecnica in campo, ma il suo rosso - giustissimo - costringe al cambio di Calhanoglu. Da un capitano non ci si aspetterebbe mai un comportamento simile.
Entra subito nel vivo della gara e non si fa trascinare dagli eventi: attento, propositivo, anche se non è mai pienamente nel vivo del gioco. Può essere una buona alternativa in questo periodo con tanti impegni per il Milan.
Sostituisce Musacchio, si ritrova abbandonato da Bonucci al 25°, ma nonostante questo difende per due arginando prima Galabinov e poi Lapadula. Il recupero sull'ex Pescara (più fresco) lanciato da solo contro Donnarumma vale un gol.
Milan in dieci, senza quello arrivato per essere il leader difensivo, contro una squadra che viene da una vittoria e contro un Taraabt in giornata di grazia: Romagnoli entra in queste condizioni e si districa molto bene vincendo quasi tutti i duelli che gli si presentano dinnanzi. In un periodo in cui la difesa della Nazionale fa fatica questa prestazione potrebbe essere interessante ai fini della definizione delle gerarchie in vista del Playoff contro la Svezia
Gioca fuori ruolo per la seconda partita consecutiva, ma non sfigura e non si lascia mai prendere di sorpresa, nemmeno quando entra Lazovic - più offensivo di Rosi -. Partita senza infamia e senza lode la sua, posto che se messo più avanti potrebbe rendere molto di più.
Gioca fuori ruolo per la seconda partita consecutiva, ma non sfigura e non si lascia mai prendere di sorpresa, nemmeno quando entra Lazovic - più offensivo di Rosi -. Partita senza infamia e senza lode la sua, posto che se messo più avanti potrebbe rendere molto di più.
Tocca tanti palloni, come al solito, ma mai in zone di campo in cui potrebbe creare la differenza. È forse quello maggiormente in difficoltà della mediana rossonera: con una crescita sua anche il Milan potrà giovarne, ma oggi non ha fatto quello che è nelle sue corde.
Cambia per l'ennesima volta il proprio ruolo e questa volta ne paga le conseguenze. Inizia bene rendendosi pericoloso, poi si appanna e sparisce progressivamente dal campo sin quando non viene sostituito da Calabria a causa di un problema fisico.
Il Milan è in dieci per più di un'ora, dovrebbe pensare a difendersi, ma Suso non conosce questo verbo: lui va, attacca sempre, punta tutti e li supera tutti. Regge da solo un reparto e fa correre più di un brivido ai genoani con le sue 6 occasioni create. Se fosse stato ben accompagnato...
Il Milan è in dieci per più di un'ora, dovrebbe pensare a difendersi, ma Suso non conosce questo verbo: lui va, attacca sempre, punta tutti e li supera tutti. Regge da solo un reparto e fa correre più di un brivido ai genoani con le sue 6 occasioni create. Se fosse stato ben accompagnato...
Qualche partita l'ha ciccata, ha deluso un po' ultimamente, ma contro il Genoa è venuta fuori la sua prestanza fisica. All'inizio della gara è irrefrenabile, poi cala - causa l'inferiorità numerica -, ma alla fine continua a sgroppare rendendosi anche pericoloso con una progressione irrefrenabile.
Aveva anche iniziato bene con due tiri di cui uno in porta, ma dopo 25 minuti il rosso a Bonucci lo costringe ad uscire anzitempo dal campo. Sarebbe stato utilissimo per scardinare la retroguardia di Juric, ma così non è potuto essere.
I palloni gli arrivano grazie a Suso, ma questa volta non è in giornata l'ex Fiorentina. Fa tanto lavoro sporco come al solito, ma questa volta non basta: i tanti errori in fase di attacco e soprattutto l'errore davanti a Perin su assist di Suso pesano troppo sulla sua prestazione. Esce fra i fischi di San Siro a favore di Cutrone.
Come il personaggio interpretato da Tom Hanks, corre tanto, tantissimo. A volte pecca di lucidità, ma dopo aver corso per 5 in campo ci mancherebbe altro. A destra Laxalt non lo vede mai, a sinistra mette in difficoltà Lazovic: è il più continuo del Milan in questo periodo.
Come il personaggio interpretato da Tom Hanks, corre tanto, tantissimo. A volte pecca di lucidità, ma dopo aver corso per 5 in campo ci mancherebbe altro. A destra Laxalt non lo vede mai, a sinistra mette in difficoltà Lazovic: è il più continuo del Milan in questo periodo.
Vuole vincere, ci prova in ogni modo - forse perché sente la panchina tremare sotto di sé -, ma viene beffato da colui che dovrebbe essere il suo prolungamento in campo, ovvero Bonucci. Anche il fatto di avere due cambi forzati a causa degli eventi non lo aiuta e questa è un'ulteriore beffa.
Il Milan è sempre in pressione offensiva, ci prova, ma lui non vacilla mai e si fa sempre trovare pronto: 7 parate, alcune anche decisive specialmente a inizio partita. Viene impegnato di più rispetto a Donnarumma, ma non sbaglia un colpo.
Il Milan è sempre in pressione offensiva, ci prova, ma lui non vacilla mai e si fa sempre trovare pronto: 7 parate, alcune anche decisive specialmente a inizio partita. Viene impegnato di più rispetto a Donnarumma, ma non sbaglia un colpo.
Dieci duelli aerei vinti, tre palloni intercettati, tredici respinti e sette recuperati - tutti nella propria metà campo -. Se il Genoa ha retto è anche grazie alla prova dell'ex Torino che non ha sbagliato assolutamente nulla in difesa, né su Kalinic né sulle - tante - incursioni di Suso dal suo lato. Il migliore e il più continuo dei suoi.
La sua partita è sufficiente fino a quando rimane in campo: non subisce Bonaventura e in qualche occasione riesce anche ad andare sul fondo, specialmente quando assiste Taraabt nelle sue incursioni sul finire di primo tempo. Esce anzitempo a causa della ferita all'arcata sopracciliare, cortesia di Bonucci.
Il Genoa aveva bisogno di Izzo e il napoletano ripaga i suoi con una buona prestazione in marcatura su Kalinic. Ovviamente è stato facilitato dall'uscita dal campo di Calhanoglu, ma per questo non si deve sottovalutare una prestazione accorta, pur con qualche errore in disimpegno che poteva costare caro.
Il Genoa aveva bisogno di Izzo e il napoletano ripaga i suoi con una buona prestazione in marcatura su Kalinic. Ovviamente è stato facilitato dall'uscita dal campo di Calhanoglu, ma per questo non si deve sottovalutare una prestazione accorta, pur con qualche errore in disimpegno che poteva costare caro.
Del terzetto genoano è il meno appariscente, non è sui livelli di Izzo e Rossettini, ma comunque è autore di una buona prova tutto sommato. Paga, nella sua prestazione, il dover fronteggiare per tutta la gara Suso che riesce a fermare in qualche occasione dimostrando che comunque il suo lo sa fare discretamente.
Corre anche lui molto, ma il più delle volte lo fa per inseguire Borini e quando lo fa per proporsi in fase offensiva non è preciso come ha dimostrato in altre occasioni. Perde tantissimi palloni e non riesce a sfruttare le poche chance a sua disposizione una volta arrivato sul fondo.
Entra per dare sprint al Genoa grazie alla superiorità numerica, ma non entra mai nel vivo del gioco offensivo, anzi si fa tirare in mezzo da Borini quando l'ex Roma cambia di fascia.
Entra per dare sprint al Genoa grazie alla superiorità numerica, ma non entra mai nel vivo del gioco offensivo, anzi si fa tirare in mezzo da Borini quando l'ex Roma cambia di fascia.
È forse quello che subisce maggiormente la prepotenza di Kessié: in fase difensiva non dà un forte apporto, in fase offensiva non è quasi mai presente. Nel finale prova a venire fuori sfruttando maggiormente gli spazi, ma non è stata di certo la sua migliore partita.
Il suo colpo di testa è l'unica occasione da gol del Genoa in tutto il primo tempo, ma oltre a quello poco altro da segnalare. Subisce - come i suoi compagni di reparto - Kessié e non riesce a sfruttare la superiorità numerica in mediana. A tratti sembra quasi uscire dalla partita per poi rientrarvi.
Primo tempo in difficoltà, specialmente in fase di impostazione, nel secondo tempo migliora e riesce ad esprimersi su livelli a lui consoni entrando nel vivo del gioco. Vince, seppur di poco, il confronto con il pari-ruolo Biglia proprio grazie alla sua propensione a toccare più palloni nella metà campo avversaria.
È l'unico - insieme a Ricci - a creare due occasioni pericolose per la sua squadra. Oltre a questo l'ex rossonero ha messo in campo molta qualità. Il suo problema è l'intermittenza: si accende e si spegne troppe volte nel corso della partita e questo non può incidere positivamente su una prestazione comunque interessante.
Entra fra gli applausi di San Siro per le prestazioni regalate nella scorsa stagione, ma potrebbe tranquillamente uscire fra gli applausi del pubblico di fede milanista per la sua prestazione in maglia rossoblù: pensa più a cercare contatti che il pallone e poi sciupa l'occasione più ghiotta della gara per i suoi facendosi recuperare un'enormità da Zapata nonostante fosse più fresco del colombiano.
Nonostante il Milan fosse in 10 l'attaccante genoano non è mai stato in grado di sfondare la retroguardia avversaria. Si rende pericoloso con un tiro contrato dalla difesa rossonera, ma poi poco altro se non tanti palloni gestiti malamente e pochi duelli aerei vinti.
Non si aspettava di avere una chance così ghiotta contro un Milan che arrivava a questa gara con un solo risultato utile - la vittoria - e forse si lascia prendere dalla paura di poter mandare k.o. Montella e i suoi: non reagisce velocemente all'espulsione di Bonucci e soprattutto lascia troppo solo Taraabt a creare nonostante il Milan nella parte conclusiva della gara sia lungo, alla ricerca disperata del gol.