Non ha assolutamente responsabilità sui gol, risultati di scelte balorde dei suoi compagni di reparto.
Non ha assolutamente responsabilità sui gol, risultati di scelte balorde dei suoi compagni di reparto.
Non ha assolutamente responsabilità sui gol, risultati di scelte balorde dei suoi compagni di reparto.
Il voto è la media aritmetica fra quanto fatto in attacco e quanto fatto in difesa. Perché se tutte le azioni "pericolose" (virgolette d'obbligo) del Pescara passano per la sua fascia, un motivo ci sarà. Ma al contempo, ci sarà un motivo se tutte le azioni gol del Chievo passano per la medesima fascia.
Cresciuto dalla Roma e lasciato andare via dopo anni e anni in prestito sognando, un giorno, di tornare, è chiamato a non far rimpiangere lo squalificato Zampano. E non ci riesce.
Cresciuto dalla Roma e lasciato andare via dopo anni e anni in prestito sognando, un giorno, di tornare, è chiamato a non far rimpiangere lo squalificato Zampano. E non ci riesce.
Lontano dai tempi migliori, Hugo Armando prende le uscite da prepensionato calcistico come qualsiasi prepensionato che si rispetti: con leggerezza e, a volte, superficialità. Sbaglia passaggi elementari, non si posiziona bene, è parte dell'allegra brigata che stende tappeti rossi per i gol degli avversari.
La fotografia di una partita che sarebbe meglio dimenticare è in occasione del gol di Meggiorini, che gli scappa a lato neanche uno che cerca di liberarsi di una zanzara alle quattro del mattino di una notte d'estate.
Fra quelli che scuotono il Pescara dopo un inizio claudicante, è preciso nei passaggi e molto mobile in avanti. Merita una scialuppa per salvarsi dalla nave che affonda.
Fra quelli che scuotono il Pescara dopo un inizio claudicante, è preciso nei passaggi e molto mobile in avanti. Merita una scialuppa per salvarsi dalla nave che affonda.
Difficile rinunciare a lui, ha detto ieri Oddo. Non sarà Verratti, certo, ma l'uruguaiano sta dimostrando la sua importanza in cabina di regia. Non strafa ma è sempre preciso: a fine partita le statistiche dicono 90% dei passaggi riusciti. Non male.
Difficile rinunciare a lui, ha detto ieri Oddo. Non sarà Verratti, certo, ma l'uruguaiano sta dimostrando la sua importanza in cabina di regia. Non strafa ma è sempre preciso: a fine partita le statistiche dicono 90% dei passaggi riusciti. Non male.
Nel primo tempo si fa contagiare dall'amnesia collettiva e sbaglia passaggi elementari rompendo uova che per poco non diventano frittata. Si riprende nel secondo tempo, quando regala qualche buona incursione.
Chiariamoci: non gioca male. Nel primo tempo riesce addirittura a farsi vedere dalle parti di Sorrentino con un'ottima iniziativa personale. Ma pesa, e pesa tanto, l'errore che di fatto da il la al gol di Meggiorini.
Chiariamoci: non gioca male. Nel primo tempo riesce addirittura a farsi vedere dalle parti di Sorrentino con un'ottima iniziativa personale. Ma pesa, e pesa tanto, l'errore che di fatto da il la al gol di Meggiorini.
Impatto zero su una partita che già stava adagiandosi su un'inerzia sfavorevole ai suoi.
Impatto zero su una partita che già stava adagiandosi su un'inerzia sfavorevole ai suoi.
Impatto zero su una partita che già stava adagiandosi su un'inerzia sfavorevole ai suoi.
Lo salva la generosità e la buona conclusione deviata da Sorrentino nel primo tempo. Gli spazi sono pochi, i difensori del Chievo fanno buona guardia. Esce dolorante a una caviglia nel secondo tempo.
Come Benali, pure lui merita un posto in scialuppa per salvarsi dal naufragio. Di certo il più partecipe, il più imprevedibile, quello che cerca l'invenzione quando attorno a lui tutto il resto è noia.
Arrabbiato, e a ragione. La sua squadra gira, ma cincischia, non sembra volersi mai esporre più di tanto. Errori di gioventù che si potranno rimediare. Perché la base c'è, il gioco (l'abbiamo visto in altro occasioni) pure. Ora bisogna lavorare sulla consapevolezza dei propri mezzi e sulla maturità. Ma Oddo avrà sicuramente già iniziato il cammino.
Arrabbiato, e a ragione. La sua squadra gira, ma cincischia, non sembra volersi mai esporre più di tanto. Errori di gioventù che si potranno rimediare. Perché la base c'è, il gioco (l'abbiamo visto in altro occasioni) pure. Ora bisogna lavorare sulla consapevolezza dei propri mezzi e sulla maturità. Ma Oddo avrà sicuramente già iniziato il cammino.
Regala una buona risposta su Manaj nel primo tempo. Per il resto, è chiamato in causa poco.
Generale in seconda di Dainelli, gioca discretamente. Peggio del compagno di squadra, ma riesce a difendere e a difendersi.
Non comincia benissimo, perché Memushaj arriva alla conclusione passando anche dalle sue parti. Poi, però, si desta, si cinge la testa con l'elmo di Scipio e da buon generale guida la sua legione a una difesa ordinata. Sorrentino esce dal campo con la porta inviolata: missione compiuta.
Il peggiore dei suoi. Forse quello con meno gamba contro quello con più gamba del Pescara, Biraghi: viene saltato con sistematicità, almeno nel primo tempo. Nella ripresa tenta il riscatto, a successo alternato.
Resta fermo, non si sgancia spesso per andare a cercare fortuna nella metà campo avversaria: preferisce aspettare gli avversari e fermarne l'avanzata. Ci riesce.
Dopo la brutta gara contro il Napoli, torna a far capire quanto sia indispensabile ai meccanismi di questa squadra: non tocca tantissimi palloni ma crea più occasioni da gol di tutti, 7. Fra queste, quella che manda in gol Meggiorini.
Nel primo tempo è snervante: sbaglia un gol semplice dopo aver gestito male il più facile dei contropiede. Gli errori non si fermano, perché anche fra lanci e passaggi le cose non vanno bene. Cresce col passare dei minuti, fino al regalo per il gol del 2-0 ad Inglese. Che gli vale anche come riabilitazione.
Fra i più mobili dei suoi, gioca una gara ordinata contrapponendosi agli avversari ma anche proponendosi in avanti. Pure lui, limitandosi alla normale amministrazione.
Fra i più mobili dei suoi, gioca una gara ordinata contrapponendosi agli avversari ma anche proponendosi in avanti. Pure lui, limitandosi alla normale amministrazione.
In mezzo al campo, solito, statico, senza esagerare e senza sbagliare tanto. Tanti palloni toccati nel cerchio di centrocampo, pochi altrove. Ma la sua area d'influenza è controllata con intelligenza.
Comincia malino, rispetto a Floro Flores è più fuori dal gioco. Ci prova due volte, senza successo e con un po' di leggerezza. Poi entra Meggiorini, le squadre si aprono e le cose cambiano: e quando è chiamato a battere Bizzarri, lo fa con freddezza.
Entra, e torna al gol: è il giocatore giusto per spaccare la partita. Merito di Maran averlo inserito nel momento giusto, merito suo averlo sfruttato. Segna il primo gol in campionato di un attaccante del Chievo, esulta sei mesi dopo l'ultima volta (era marzo, contro la Samp).
Finché è in campo, si comporta sicuramente meglio di Inglese: partecipe, cerca spesso la conclusione, corre tanto. Ma col passare dei minuti ingrigisce, e Maran lo sostituisce.
Finché è in campo, si comporta sicuramente meglio di Inglese: partecipe, cerca spesso la conclusione, corre tanto. Ma col passare dei minuti ingrigisce, e Maran lo sostituisce.
Il suo Chievo non gioca una partita superba, ma è intelligente: aspetta, si difende con ordine, sa quando ripartire e quando tirare il fiato. E lui sa chi schierare e quando fare i cambi giusti. Vero, sono passate solo sette giornate, ma stare lassù, con una media da Champions, non può che inorgoglirlo.