Sta lì, fermo, immobile. Un semaforo in un incrocio di campagna in cui non passano auto. Quando sembra che Sansone e Floro Flores vogliano dargli emozioni, i tiri finiscono fuori. Spettatore non pagante.
Sta lì, fermo, immobile. Un semaforo in un incrocio di campagna in cui non passano auto. Quando sembra che Sansone e Floro Flores vogliano dargli emozioni, i tiri finiscono fuori. Spettatore non pagante.
Sta lì, fermo, immobile. Un semaforo in un incrocio di campagna in cui non passano auto. Quando sembra che Sansone e Floro Flores vogliano dargli emozioni, i tiri finiscono fuori. Spettatore non pagante.
Vista la giornata no dell'attacco del Sassuolo, che in un giorno normale sarebbe temibilissimo, non passa brutti momenti: quando è chiamato in causa è sempre attento e risponde presente.
Si parla spesso di Mario Rui ma non va sottovalutato neanche il francese: 26 anni, dall'Eccellenza umbra è arrivato in Serie A ed è riuscito a imporsi: è attento in difesa e sveglio quando si tratta di capire i momenti per staccarsi.
Nella difesa dell'Empoli è quello che se la vede peggio, perché Politano è l'unico che sembra voler prendere l'iniziativa. Ma ogni velleità è spenta sul nascere dal terzino, che controlla bene la sua fascia.
Anche senza l'amico Rugani, con cui l'anno scorso ha formato una delle migliori coppie difensive della Serie A, riesce a imporre la sua personalità, sia con le buone che con le cattive. Partita di grande carattere.
Anche senza l'amico Rugani, con cui l'anno scorso ha formato una delle migliori coppie difensive della Serie A, riesce a imporre la sua personalità, sia con le buone che con le cattive. Partita di grande carattere.
Classe 1997, il senegalese si conferma una delle grandi sorprese di questo campionato: tanto lavoro silenzioso, da mediano di interdizione: alza un muro sul suo centrocampo. Non benissimo in impostazione, ma non è quello il suo ruolo.
Non è Saponara, e questo lo si capisce quando a inizio secondo tempo si divora il gol del possibile 1-0. Ma l'inserimento, la gestione del pallone e l'intesa coi compagni ci sono. Era all'esordio, diamogli tempo.
Il polacco è ancora in cerca d'autore: ad Udine giocava trequartista, in Toscana agisce più che bene anche da mezzala. Serve da angolo l'assist vincente per Maccarone, dopo stupidamente si fa espellere.
Al suo esordio in Serie A, si fa fregare dall'emozione solo quando cincischia troppo col pallone e se lo fa soffiare da Duncan, poi atterrato da Tonelli. Per il resto una buona partita, da giocatore di carattere. Esce per infortunio a fine primo tempo.
Entra a fine primo tempo al posto di Buchel per coprire un ruolo che non è esattamente il suo e si comporta bene, svolgendo il suo compito con dedizione ma senza strafare.
"Come si dice Big Mac in toscano?"<br /> "Maccarone"<br /> La carta d'identità dice 36 anni, lui continua a sbattersi come un ragazzino e a regalare gol ed esperienza. Una certezza.
"Come si dice Big Mac in toscano?"<br /> "Maccarone"<br /> La carta d'identità dice 36 anni, lui continua a sbattersi come un ragazzino e a regalare gol ed esperienza. Una certezza.
Non è mai stato un goleador: piuttosto, uno di quelli che indefessamente si fanno il mazzo. Fa passare un brutto pomeriggio a Vrsaljko, entra spesso nel vivo dell'azione e offre una sponda sicura ai compagni.
Ha l'atteggiamento di chi vuole spaccare il mondo e dimostrare che non resterà sempre il ragazzino delle giovanili dell'Inter. Ma a cercare di strafare, molto spesso, ci s'incarta. Trovasse la tranquillità, sarebbe un'ottima arma in più.
Ha l'atteggiamento di chi vuole spaccare il mondo e dimostrare che non resterà sempre il ragazzino delle giovanili dell'Inter. Ma a cercare di strafare, molto spesso, ci s'incarta. Trovasse la tranquillità, sarebbe un'ottima arma in più.
L'Empoli parte a razzo, il Sassuolo è da subito alle corde. La squadra finalmente gira, e gira bene. Ed i primi tre punti in questo campionato sono messi in cassaforte. Ma la strada per la salvezza è ancora lunga e impervia.
Mai veramente impegnato nel primo tempo, ripara a un'uscita sbagliata con un gran guizzo nel secondo. Quando tutto sembra andare verso l'imbattibilità, compare la testa di Maccarone: non è incolpevole, ma neanche condannabile.
Mai veramente impegnato nel primo tempo, ripara a un'uscita sbagliata con un gran guizzo nel secondo. Quando tutto sembra andare verso l'imbattibilità, compare la testa di Maccarone: non è incolpevole, ma neanche condannabile.
Nella difesa emiliana il meno peggio: vero è che si perde Krunic, che grazia lui e il Sassuolo, ma per il resto svetta ed è attento.
Nella difesa emiliana il meno peggio: vero è che si perde Krunic, che grazia lui e il Sassuolo, ma per il resto svetta ed è attento.
A metà primo tempo prova a salire: Laurini lo ferma senza problemi, lui torna indietro con la coda tra le gambe. In difesa non va meglio: troppi falli (e a fine primo tempo rischia pure il rosso) e poca sostanza. Sul gusto, lasciamo intendere.
A metà primo tempo prova a salire: Laurini lo ferma senza problemi, lui torna indietro con la coda tra le gambe. In difesa non va meglio: troppi falli (e a fine primo tempo rischia pure il rosso) e poca sostanza. Sul gusto, lasciamo intendere.
Il vecchio capitano, quello che tutti aspettavano l'anno scorso per il suo essere indiscutibile rigorista, è da rimandare: impreciso, ritardatario, addormentatissimo sul gol di Maccarone.
Poche sgroppate, tante incertezze, un giallo evitabile: un pomeriggio da dimenticare.
Non era stato al meglio in settimana causa febbre, ma gioca la solita partita di quantità. Non è un pomeriggio facile per la sua squadra ma lui la tiene a galla, soprattutto nel primo tempo. Cala nella ripresa e viene sostituito.
Non era stato al meglio in settimana causa febbre, ma gioca la solita partita di quantità. Non è un pomeriggio facile per la sua squadra ma lui la tiene a galla, soprattutto nel primo tempo. Cala nella ripresa e viene sostituito.
Di Francesco gli chiede di portare un po' di entusiasmo al tristissimo tridente del Sassuolo: lui ci riesce, in parte, quando ormai è troppo tardi.
Il capitano rientra nell'esclusivo club dei meno peggio: fa quello che può in mezzo al campo, ma regge per un tempo e poi sprofonda.
Il capitano rientra nell'esclusivo club dei meno peggio: fa quello che può in mezzo al campo, ma regge per un tempo e poi sprofonda.
Fra i meno peggio c'è anche lui, l'ex Reggina che normalmente sgroppa e s'inserisce e che oggi non gioca granché bene: fin quando tiene, copre e limita i danni, poi si chiude a riccio e si nasconde.
Fra i meno peggio c'è anche lui, l'ex Reggina che normalmente sgroppa e s'inserisce e che oggi non gioca granché bene: fin quando tiene, copre e limita i danni, poi si chiude a riccio e si nasconde.
Fino alla sua sostituzione è il più attivo dell'attacco del Sassuolo. E, per capirci, gioca molto spesso in appoggio a Vrsaljko in difesa. Nella giornataccia dei suoi lui, al contrario di Defrel e Floro Flores, almeno corre e suda la maglia.
Anche lui è chiamato a dare più Brio a una squadra che non trova la quadra: entra, prova un tiro dalla distanza che fa spaventare Skorupski, poi qualche iniziativa che si perde nel nulla. Ma, almeno, il cuore c'è.
Si sta, come d'autunno, Defrel là davanti. Non gli arrivano troppi palloni ma lui nemmeno si preoccupa di procurarseli. L'imbarazzo raggiunge l'acme quando Maccarone gli sbuca dietro per segnare e lui nemmeno se ne accorge.
Sassuolo assente ingiustificato dal campo, sconfitto in Serie A dopo 11 partite: è il primo stop di quest'anno. Ci può stare, beninteso, ma se fosse arrivato con un po' di lotta in più sarebbe stato sicuramente digerito meglio.