Sembrava la bestia nera di Ronaldo, gli dice no per quattro volte, poi però deve arrendersi prima a CR7, poi a Bernardeschi: non bisogna chiedere a lui per le colpe di questo 0-2.
Sembrava la bestia nera di Ronaldo, gli dice no per quattro volte, poi però deve arrendersi prima a CR7, poi a Bernardeschi: non bisogna chiedere a lui per le colpe di questo 0-2.
Gli attacchi della Juventus per assurdo lo chiamano poco in causa, lui si comporta comunque bene quand'è chiamato all'intervento, perde qualche pallone qua e là, ma è perdonabile visto l'avversario di turno.
Buonissima prestazione al centro della difesa, svetta di testa in due o tre circostanze pericolose, belli anche un paio di anticipi, ma ha un demerito che diventa fatale: è lui che tiene in gioco Ronaldo in occasione dello 0-1.
Buonissima prestazione al centro della difesa, svetta di testa in due o tre circostanze pericolose, belli anche un paio di anticipi, ma ha un demerito che diventa fatale: è lui che tiene in gioco Ronaldo in occasione dello 0-1.
Benino nel confronto contro Cuadrado, lo limita senza quasi mai soffrire, quando da quel lato arriva Cancelo aumentano i problemi, inoltre nel finale si fa saltare goffamente da Bernardeschi in occasione dello 0-2.
Parte salvando sulla linea un tiro di Ronaldo smorzato da Sportiello, ma alla fine è protagonista in negativo sui due gol della Juve: si fa attrarre dalla palla lasciando solo Ronaldo sul primo, perde il contrasto con Pjanic sul secondo.
Parte salvando sulla linea un tiro di Ronaldo smorzato da Sportiello, ma alla fine è protagonista in negativo sui due gol della Juve: si fa attrarre dalla palla lasciando solo Ronaldo sul primo, perde il contrasto con Pjanic sul secondo.
Per larghi tratti regge il confronto con Alex Sandro, gli ultimi minuti però condizionano il suo voto: dal suo lato affonda in area la Juve sullo 0-1, è lui che spalanca il campo a Ronaldo sullo 0-2.
Entra ad inizio ripresa per tentare di dare più vivacità al centrocampo del Frosinone, il risultato non è esattamente quello sperato, ma il merito di ciò è anche della Juve che in quella fase alza i ritmi.
Entra ad inizio ripresa per tentare di dare più vivacità al centrocampo del Frosinone, il risultato non è esattamente quello sperato, ma il merito di ciò è anche della Juve che in quella fase alza i ritmi.
Le dà, qualcuna la prende, non riesce a costruire, ma la lucidità e la tecnica sono quelle che sono anche per questo: riuscisse ad alzare l'asticella delle sue giocate, sarebbe molto prezioso anche a livello fantacalcistico.
Le dà, qualcuna la prende, non riesce a costruire, ma la lucidità e la tecnica sono quelle che sono anche per questo: riuscisse ad alzare l'asticella delle sue giocate, sarebbe molto prezioso anche a livello fantacalcistico.
Sembra non essere in ottima forma già nelle prime battute, dai suoi piedi potrebbero partire le poche azioni offensive dei suoi, ma fra lanci errati e calci d'angolo tirati male, finisce per far diventare tutto innocuo. Perdonato parzialmente per l'infortunio.
Non segna da quasi un anno, è difficile che ci riesca senza tirare in porta, stasera forse non tocca neanche un pallone negli ultimi trenta metri di campo: controllato più che bene sia da Rugani che da Chiellini.
Entra per giocare la seconda metà della ripresa, la partita era ancora tutta da decidere, non riesce a dare alla squadra la scossa giusta in zona offensiva, ma risente anche del baricentro eccessivamente basso dei suoi.
Ci prova con qualche giocata qua e là, ma non è esattamente la serata migliore contro una squadra con una fase difensiva che non lascia nessuno spazio agli avversari. Un po' meglio del compagno di reparto, ma lontano dalla sufficienza.
Contro la Juventus i suoi possono fare poco in fase offensiva, mentre lì dietro stava per arrivare l'impresa: lui gli scacchi li mette al posto giusto, se poi però si muovono male di testa propria, è difficile riuscire a portare a casa la missione.
Qualche uscita alta, dialogo coi compagni con scambio di piede, nessuna vera parata: è questa la serata passata da Szczesny oggi sul campo del Frosinone, un'ora e mezza tutt'altro che proibitiva.
Le palle alte sono tutte sue, anche se stasera era abbastanza facile, prova anche a farsi vedere in fase offensiva nella costruzione del gioco sfruttando lo spazio concessogli: alcune volte gli va bene, altre i lanci sono meno precisi.
Le palle alte sono tutte sue, anche se stasera era abbastanza facile, prova anche a farsi vedere in fase offensiva nella costruzione del gioco sfruttando lo spazio concessogli: alcune volte gli va bene, altre i lanci sono meno precisi.
Le palle alte sono tutte sue, anche se stasera era abbastanza facile, prova anche a farsi vedere in fase offensiva nella costruzione del gioco sfruttando lo spazio concessogli: alcune volte gli va bene, altre i lanci sono meno precisi.
Non concede praticamente nulla dietro, anche se l'avversario è tutt'altro che irresistibile, nel primo tempo rischia anche di andare in gol con una girata di poco alta: ripaga la fiducia concessagli da Allegri.
Non concede praticamente nulla dietro, anche se l'avversario è tutt'altro che irresistibile, nel primo tempo rischia anche di andare in gol con una girata di poco alta: ripaga la fiducia concessagli da Allegri.
Ha troppa discontinuità, si prende pause che potenzialmente pericolose, quando si accende rischia di far male agli avversari: non è un caso che il gol dello 0-1 parte anche da una sua iniziativa con Pjanic.
Dà più vivacità alla manovra bianconera quando lo sfogo arriva dal suo lato, seppur non sia lui a cambiare marcia definitiva, e dunque permettere ai suoi di portare a casa i tre punti.
E' lui che dà la scossa alla squadra con il suo ingresso in campo: si fa vedere, tenta di concludere, dialoga coi compagni. Con lui dentro la Juve alza ulteriormente il baricentro, è bravo nell'azione che gli permette di segnare lo 0-2.
Gioca nei tre ruoli di centrocampo nell'arco del match, lascia ai compagni due punizioni dal limite, poi diventa decisivo nella percussione che porta al gol di Ronaldo.
Allegri gli concede una presenza da titolare, lui non ripaga la fiducia come dovrebbe: non salta praticamente mai l'uomo, è più attento dietro che prezioso davanti, non è un caso che venga sostituito quando si cerca il cambio di passo.
Non trova la giusta posizione in campo per larghi tratti, è pericoloso in apertura di secondo tempo, non è però un caso che la Juve cambia marcia quando lui esce dal campo.
Sembra la guardia del corpo di Ronaldo, gli gioca quasi attaccato per annullare subito eventuali errori in rifinitura o nell'1 vs 1 del compagno, ciò gli fa perdere qualità e lucidità nelle fasi in cui sarebbe bene averne ancora.
Nel 4-3-3 è difficile trovargli collocazione, lui si ritrova spesso lontanissimo dalla porta come il più impopolare dei medianacci, non trova mai lo spazio per la conclusione se non con una punizione calciata sulla barriera. Maluccio, ma non è solo colpa sua, appunto.
Nel 4-3-3 è difficile trovargli collocazione, lui si ritrova spesso lontanissimo dalla porta come il più impopolare dei medianacci, non trova mai lo spazio per la conclusione se non con una punizione calciata sulla barriera. Maluccio, ma non è solo colpa sua, appunto.
Rifinisce a modo suo, combatte, spizzica, ci prova con un colpo di testa pericoloso, ma sembra dare qualche segno di stanchezza considerando che deve dare fisicamente più degli altri.
Ogni palla che balza nei 16 metri del Frosinone viene attirata da CR7, lui prova da tutti i lati, gli va quasi sempre male. Quasi, appunto, perché alla fine il gol lo trova, ed è quello che sblocca e decide dunque il match.
Ogni palla che balza nei 16 metri del Frosinone viene attirata da CR7, lui prova da tutti i lati, gli va quasi sempre male. Quasi, appunto, perché alla fine il gol lo trova, ed è quello che sblocca e decide dunque il match.
I primi quarantacinque minuti sono nel segno della sua calma, nella ripresa qualche cambio fa alzare i ritmi, la Juve vince, ed un gol arriva da un jolly da lui pescato dalla panchina: e, si sa, chi vince ha sempre ragione.