L'incoscienza dei ventunanni, l'abilità e il posizionamento dei veterani. Ferma Zaza con un super riflesso, poi esulta. Tutti gli occhi puntati su Donnarumma, eppure questo portierino (si fa per dire) meriterebbe di restare in A.
L'incoscienza dei ventunanni, l'abilità e il posizionamento dei veterani. Ferma Zaza con un super riflesso, poi esulta. Tutti gli occhi puntati su Donnarumma, eppure questo portierino (si fa per dire) meriterebbe di restare in A.
Zaza e Dybala, in serate "decisive", l'avrebbero costretto agli straordinari. L'ex capitano dell'under naviga in acque sicure finché gli ospiti non accelerano, e allora è costretto a rincorrere.
Zaza e Dybala, in serate "decisive", l'avrebbero costretto agli straordinari. L'ex capitano dell'under naviga in acque sicure finché gli ospiti non accelerano, e allora è costretto a rincorrere.
Partita al limite della sufficienza fino al rigore per la pacchiana spinta ai danni di Zaza, che gli costa pure il giallo. Avercelo al fanta? Ahi che dolore il recupero del secondo tempo...
Non una partita emozionante a livello difensivo, ma è abile a guadagnarsi il rigore del vantaggio. Toni lo ringrazierà...
Ex bianconero un po' al veleno, entra e decide di non strafare: un fallo subito, 100% di passaggi completati, un gol sfiorato.
Un po' nervoso (già ammonito, avrebbe meritato il secondo giallo per la "rissetta" con Cuadrado), sa sostituirsi a Viviani in fase d'impostazione cercando Toni in profondità. Sbaglia pochi tocchi, esce per evitare guai.
Un po' nervoso (già ammonito, avrebbe meritato il secondo giallo per la "rissetta" con Cuadrado), sa sostituirsi a Viviani in fase d'impostazione cercando Toni in profondità. Sbaglia pochi tocchi, esce per evitare guai.
Due occasioni da gol create e strappi sulla fascia che mettono in difficoltà un Alex Sandro più svagato del solito. Arma da contropiede, fisico da minatore di Cracovia.
A metà fra Ivan Drago ed uno dei bodyguard dei film di Guy Ritchie, questo moldavo di Chi?in?u ha nel sangue i geni della lotta e del gol, negatogli da un balzo di Neto. Merita una grande.
A metà fra Ivan Drago ed uno dei bodyguard dei film di Guy Ritchie, questo moldavo di Chi?in?u ha nel sangue i geni della lotta e del gol, negatogli da un balzo di Neto. Merita una grande.
Fuori per gran parte di stagione a causa di una fastidiosa pubalgia, Federico "piedi dolci" col sorriso di Ramsay Bolton, quando sta bene e gioca, fa sempre vedere di che pasta è fatto. Monopolizza i calci piazzati (e che cross...) e segna il gol della "sicurezza". Non da Nazionale, però...
Fuori per gran parte di stagione a causa di una fastidiosa pubalgia, Federico "piedi dolci" col sorriso di Ramsay Bolton, quando sta bene e gioca, fa sempre vedere di che pasta è fatto. Monopolizza i calci piazzati (e che cross...) e segna il gol della "sicurezza". Non da Nazionale, però...
Nel primo tempo ara la fascia in collaborazione con Siligardi e tutto sommato è un bello spettacolo, lontano dagli abbagli in rossonero. Tocca tantissimi palloni e commette qualche sbavatura, ma all'ora di gioco sfiora pure il gol.
Nel primo tempo ara la fascia in collaborazione con Siligardi e tutto sommato è un bello spettacolo, lontano dagli abbagli in rossonero. Tocca tantissimi palloni e commette qualche sbavatura, ma all'ora di gioco sfiora pure il gol.
Cala (ed esce) nella ripresa, ma i primi quarantacinque minuti sono d'altissimo livello, complici generosità e altruismo utili a far segnare Luca Toni nella gara d'addio. È in forma (chiedere al Milan) e si vede.
Cala (ed esce) nella ripresa, ma i primi quarantacinque minuti sono d'altissimo livello, complici generosità e altruismo utili a far segnare Luca Toni nella gara d'addio. È in forma (chiedere al Milan) e si vede.
Luca non si lascia commuovere dalla premiazione pre-gara e cogli pronti-via un palo che fa tremare Neto. Gli offrono poi un calcio di rigore che lui, mai banale, realizza col cucchiaio portando la mano all'orecchio per l'ultima (forse) esultanza ufficiale in carriera. Determinante anche nel secondo gol, chiude la carriera da migliore in campo, ultimo in classifica, ammazza-capolista. Chapeau.
Onora il campionato come poche squadre (già) retrocesse hanno fatto in passato. Organizza una macchina da contropiede che - facile a dirsi - avremmo voluto ammirare quando il risultato ancora contava. Vince, e contro la "sua" Juve gode un po' di più.
Gioca per scaldare i guantoni in vista della finale di Coppa Italia, ma - incolpevole sui gol - può solo mettersi in mostra sul fendente della belva da Chi?in?u, che respinge con la punta delle dita. Paratona, Neto c'è.
Nato l'8 maggio - come Michele Sindona - Siligardi gli un po' da caffè al cianuro di potassio: presente sì, ma non la solita roccia. Esce per evitare possibili problemi fisici.
Rischia, ma gli va bene coi soliti "sombreri thriller", ma sul gol del 2-0 scivola come il più sciocco dei difensori e lascia libero Viviani di piazzarla alle spalle di Neto. Maluccio.
Entra senza risparmiarsi dopo i plurimi infortunii che troppo spesso l'hanno costretto a fermarsi, questa stagione. Benzina nei muscoli utile (a lui e Conte e ad Allegri) per la finale di Coppa Italia.
Entra senza risparmiarsi dopo i plurimi infortunii che troppo spesso l'hanno costretto a fermarsi, questa stagione. Benzina nei muscoli utile (a lui e Conte e ad Allegri) per la finale di Coppa Italia.
Entra senza risparmiarsi dopo i plurimi infortunii che troppo spesso l'hanno costretto a fermarsi, questa stagione. Benzina nei muscoli utile (a lui e Conte e ad Allegri) per la finale di Coppa Italia.
Inizia bene bene, liberando la sua zona con anticipi eleganti, biondi, di nobili origini. Cerca la conclusione dalla distanza e dimostra d'aver ben assorbito i movimenti difensivi, ma troppo spesso (soprattutto nel secondo tempo) si lascia infilzare dai tagli dei veronesi (vedi miracolo di Neto su Ionita).
Sciocco in occasione del fallo da rigore su Pisano (recidivo dopo quello su Peres che costò l'interruzione del record di Buffon), stasera non gira e sul finir di gara becca pure il secondo giallo per un fallo su Wszolek. Da applausi giusto un cross per Cuadrado nel primo tempo. Serie A conclusa, ci vediamo nel 2016/17.
Il migliore della Juventus (con Zaza), Asa non bada alle mancanze dei compagni di reparto, corre e cerca pure l'assist vincente - sfiorandolo due volte - mandando in porta quel matto di Zaza. Meno falloso del solito, impossibile rimproverargli qualcosa, visto che col fisico è pure l'unico in grado di limitare la potenza di Ionita. Esce per Padoin, senza demeritare.
Venti minuti a far la guardia a destra per permettere a Cuadrado di giocare da punta: e il Pado esegue.
Venti minuti a far la guardia a destra per permettere a Cuadrado di giocare da punta: e il Pado esegue.
L'ammazza-Verona (già tre gol agli scaligeri), stavolta il Tucumano si vede poco, giusto per uno sprint da cui cava fuori un misero corner.
Primo sacrificato da Allegri, viene tritato in mezzo al campo dalla diga mediana avversaria. Poco preciso in impostazione (non che sia compito suo), si perde senza più ritrovarsi. Presentarsi nel pre-gara ai microfoni delle tv col cappellino del Principer di Bel-Air non è stata una grande idea.
Primo sacrificato da Allegri, viene tritato in mezzo al campo dalla diga mediana avversaria. Poco preciso in impostazione (non che sia compito suo), si perde senza più ritrovarsi. Presentarsi nel pre-gara ai microfoni delle tv col cappellino del Principer di Bel-Air non è stata una grande idea.
Sembra inizialmente svogliato pure lui, invece col passar del tempo, vuoi un dribbling, vuoi un cross per Zaza, vuoi un paio di conclusioni interessanti, vuoi due o tre occasioni create, il colombiano galoppa beato verso una tranquilla sufficienza: non poco, stasera.
Sembra inizialmente svogliato pure lui, invece col passar del tempo, vuoi un dribbling, vuoi un cross per Zaza, vuoi un paio di conclusioni interessanti, vuoi due o tre occasioni create, il colombiano galoppa beato verso una tranquilla sufficienza: non poco, stasera.
Non pecca in precisione, ma in cabina di regia fatica a vedersi quel briciolo di personalità che mostra solo nel protestare, rimediando oltretutto un cartellino. Perde la sfida con Viviani, ma non è la gara giusta per giudizi affrettati.
Il rigore che cambierà le sorti di molti fantallenatori non basta a garantirgli la sufficienza. Abulico e sciupone (nel primo tempo allarga troppo il sinistro solo contro Gollini), tenta lob maradoneschi da quaranta metri e s'intestardisce in dribbling pindarici. Poi spiazza Gollini (21 gol stagionali), ma deve ringraziare Zaza...
Una furia che, volente o nolente, qualcosa combina sempre. Ammonito in avvio (brutto vizio...), segna di testa (ma era offside), assiste Dybala con la sponda aerea (ma l'argentino sciupa), guadagna il rigore d'orgoglio (e lo lascia al compagno di reparto). Che confusione, sarà perché é Simone.
Non la risposta che si aspettava da molte riserve, ma la testa è già alle vacanze e al mercato che verrà per ritentare la corsa Champions. I sorrisi nel post gara spazzano via ogni tipo di tensione, com'è giusto che sia.
Non la risposta che si aspettava da molte riserve, ma la testa è già alle vacanze e al mercato che verrà per ritentare la corsa Champions. I sorrisi nel post gara spazzano via ogni tipo di tensione, com'è giusto che sia.