Stadio Bentegodi, testacoda di fine stagione, turnover e motivazioni ridotte al minimo, nemmeno il gusto di assaporare il duello Toni-Buffon per l'ultima partita della carriera di Re Luca, visto che Gigi passa i guantoni a Neto, titolare nella finale di Coppa Italia. Lemina in regia fra Sturaro e Asamoah, Zaza-Dybala la coppia obbligata: l'argentino vorrebbe superare il record bianconero di Tévez, l'ex Sassuolo fa contemporanea concorrenza azzurra a Belotti, in campo contro il Napoli. Hellas col 4-2-3-1 in cui Ioni?? si piazza alle spalle del bomber da Pavullo nel Frignano, panchina per Rômulo. Fischia il signor Fabio Maresca: quarta presenza assoluta nella massima serie, mai ha diretto la Juventus.
PRIMO TEMPO - Gara vera, contrasti poco arcade, molto reali: Marrone se la piglia con Cuadrado e non si arriva agli schiaffi per le spallucce del colombiano, troppo impegnato a gigioneggiare sulla fascia destra, quella in cui Emanuelson e Siligardi banchettano e confezionano la prima palla gol per Luca Toni: palo. Alex Sandro, pigro ma preciso al cross, ha la sfortuna d'esser nuovamente protagonista del fallo da rigore dopo quello che causò la fine del record di Buffon. Giallo, proteste inutili, poi il cucchiaio pirlesco di Toni che vale il sorprendente 1-0 con cui si conclude la prima frazione. Prima del vantaggio Hellas grossissima occasione per Dybala sulla spizzata di Zaza: fuga solitaria della Joya, ma sinistro incrociato di poco a lato.
SECONDO TEMPO - Niente reazione Juventus, anzi. Da un'azione di Barzagli travestito da Cuadrado - e conseguente palla persa - nasce il contropiede giallonero chiuso alla perfezione dal sosia del bastardo di Lord Bolton: Ioni?? ispira con trivela, Bonucci scivola, Federico Viviani segna. 2-0 Verona, Winter is coming. Il mai domo Zaza prova ad accorciare con soluzioni più efficaci di pallonetti à la Maradona - citofonare Dybala - ma trova sulla sua strada Gollini, uno dei portieri più promettenti (se non il più...) del nostro campionato e a cui la B andrebbe stretta come i sette spettri sotto ai letti di Stephen King. Al minuto ottantacinque (dopo un altro miracolo, stavolta di Neto, sull'indiavolato Ioni??) standing ovation e abbracci sparsi per l'(ultima) uscita dal campo di Luca Toni, che chiude da fanalino di coda in classifica battendo la capolista. All'ultimo respiro il gran lavoro di Zaza induce Emanuelson ed Helander all'errore: Maresca indica il dischetto e Dybala - in lizza per il premio di peggiore - spiazza Gollini per il definitivo 2-1. Poi solo applausi.