Sant'Antonio da Castellammare di Stabia è il manifesto della bontà delle scelte di Ranieri. Quattro interventi soprannaturali che cancellano 5 anni alla volta dalla sua carta d'identità. Vola su Cuadrado e Dybala, si supera ancora sull'argentino e poi mette la ciliegina su Emre Can. Se la Roma è ancora in corsa Champions', grande merito è suo.
Sant'Antonio da Castellammare di Stabia è il manifesto della bontà delle scelte di Ranieri. Quattro interventi soprannaturali che cancellano 5 anni alla volta dalla sua carta d'identità. Vola su Cuadrado e Dybala, si supera ancora sull'argentino e poi mette la ciliegina su Emre Can. Se la Roma è ancora in corsa Champions', grande merito è suo.
Si appoggia sulle possenti spalle di Fazio spiccando in particolare nei duelli aerei. Nel finale sente l'odore della vittoria e riesce a gestire alla grande i ritmi.
Ranieri lo recupera in extremis e si vede che la forma non è delle migliori. Non spinge mai sull'acceleratore, poi la lite con Ronaldo lo trasforma in Hulk. CR7 gli dice di essere troppo basso per parlare, e allora lui si trasforma in gigante segnando un gol di una pesantezza unica.
Anche lui è una vittoria di Ranieri. Il Fazio timido e impacciato della gestione Di Francesco è un pallido ricordo. Dybala viene annientato dalle sue chiusure.
Nella serata di grazia della difesa giallorossa, il serbo è quello meno appariscente. Riesce a spingere bene in fase offensiva, ma alterna il tutto a qualche pericolosa incertezza difensiva.
Ha una doppia sfortuna, la prima quando il suo cross sbagliato si infrange sul legno e la seconda quando il muscolo lo tradisce. Nel complesso disputa una gara sufficiente fino alla sostituzione.
Entra al posto di Pellegrini e riesce sempre a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto, in particolar modo quando in qualche modo riesce a far nascere l'azione del raddoppio che chiude la partita.
Entra al posto di Pellegrini e riesce sempre a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto, in particolar modo quando in qualche modo riesce a far nascere l'azione del raddoppio che chiude la partita.
Terzo difensore aggiunto nella tattica scelta da Ranieri, il francese si esalta, al contrario di Zaniolo, contro avversari grossi. E nel secondo tempo le sue chiusure diventano maledettamente preziose. Fosse anche preciso in impostazione sarebbe uno spettacolo per gli occhi.
La conferma della fiducia da parte di Ranieri non riesce a farlo tornare ai suoi livelli. Nemmeno da mezz'ala riesce a trovare il bandolo della matassa. Spesso troppo fragile nei contrasti, soffre la fisicità della Juventus.
La conferma della fiducia da parte di Ranieri non riesce a farlo tornare ai suoi livelli. Nemmeno da mezz'ala riesce a trovare il bandolo della matassa. Spesso troppo fragile nei contrasti, soffre la fisicità della Juventus.
Prezioso oltre ogni metro di paragone il bosniaco per questa Roma. In quello che è a tutti gli effetti un 4-5-1, Dzeko è il riferimento offensivo ideale. Lotta, sgomita, sbuffa, ma dipinge anche giocate di grande calcio, come l'assist perfetto per Florenzi. Nel finale piazza la zampata che gli vale anche la gioia personale.
Prezioso oltre ogni metro di paragone il bosniaco per questa Roma. In quello che è a tutti gli effetti un 4-5-1, Dzeko è il riferimento offensivo ideale. Lotta, sgomita, sbuffa, ma dipinge anche giocate di grande calcio, come l'assist perfetto per Florenzi. Nel finale piazza la zampata che gli vale anche la gioia personale.
Viaggia a doppia, se non tripla, velocità rispetto a chi gli sta affianco. Il problema è la mancanza totale di lucidità sotto porta. Sono tante le occasioni che gridano vendetta, ma il 92 resta un fattore determinante per la vittoria dei suoi.
Il turco riscatta una stagione infame con quindici minuti di calcio distillato. Entra lui e cambia la sinfonia: prima recupera il pallone da cui scaturisce l'1-0 di Florenzi e non contento al 93' serve il delizioso assist per il raddoppio di Dzeko.
Gli manca sempre il proverbiale centesimo per completare l'euro. Buoni spunti, che spesso si infrangono sulle maglie bianconere. Ranieri gli chiede più sacrificio difensivo, che non sembra nelle sue corde.
Gli manca sempre il proverbiale centesimo per completare l'euro. Buoni spunti, che spesso si infrangono sulle maglie bianconere. Ranieri gli chiede più sacrificio difensivo, che non sembra nelle sue corde.
Prima della partita ha detto che andrà via comunque vada. Sor Claudio si prepara ad andare via da signore, provando anche a farlo da vincente.
Gioca una buonissima partita da ex, disinnescando El Shaarawy e facendo la voce grossa nelle uscite. Sul più bello lo tradisce l'insospettabile Chiellini, e la porta non resta inviolata.
Gioca una buonissima partita da ex, disinnescando El Shaarawy e facendo la voce grossa nelle uscite. Sul più bello lo tradisce l'insospettabile Chiellini, e la porta non resta inviolata.
Gioca una buonissima partita da ex, disinnescando El Shaarawy e facendo la voce grossa nelle uscite. Sul più bello lo tradisce l'insospettabile Chiellini, e la porta non resta inviolata.
Il forfait di Bonucci lo catapulta in campo in una sorta di derby, che palesa tutte le classiche difficoltà di chi gioca molto poco. Troppo spesso incerto e in ritardo nelle situazioni che contano.
Il forfait di Bonucci lo catapulta in campo in una sorta di derby, che palesa tutte le classiche difficoltà di chi gioca molto poco. Troppo spesso incerto e in ritardo nelle situazioni che contano.
Primo tempo sontuoso del numero 3 bianconero, che argina qualsiasi attacco, mura El Shaarawy e vince praticamente tutti i duelli aerei. Scellerato però quando regala alla Roma il pallone che si tramuterà dopo pochi secondi in 1-0.
Per sua fortuna Kolarov non riesce a salire con regolarità. Per sua sfortuna c'è però El Shaarawy, che gli fa girare la testa in più di un'occasione.
Discorso simile a quello di Chiellini. Nel primo tempo sprinta bene sulla sinistra mettendo in croce Florenzi. Poi non è un caso che la Roma, quando lui cala, trova la vittoria sfondando proprio su quell'out.
Se Can non corre, lui sta quasi fermo. I piedi sono educatissimi ma senza dinamismo restano fini a sé stessi. Esce per un problema fisico, anche se forse Allegri lo avrebbe richiamato in panchina a prescindere.
Se Can non corre, lui sta quasi fermo. I piedi sono educatissimi ma senza dinamismo restano fini a sé stessi. Esce per un problema fisico, anche se forse Allegri lo avrebbe richiamato in panchina a prescindere.
Corre anche tanto, ma si gioca a calcio e non il 5000 metri siepi, questo è il problema principale. Calcia con sufficienza al minuto 8 l'invito di Can esaltando Mirante. Da lì si spegne e si riaccende in maniera decisamente troppo saltuaria. Emblema di una stagione sfortunata la sua prestazione.
Corre anche tanto, ma si gioca a calcio e non il 5000 metri siepi, questo è il problema principale. Calcia con sufficienza al minuto 8 l'invito di Can esaltando Mirante. Da lì si spegne e si riaccende in maniera decisamente troppo saltuaria. Emblema di una stagione sfortunata la sua prestazione.
Entra e la Juve crolla. Non che sia colpa sua, ma l'inconsistenza del centrocampista uruguayano si tocca con mano nel momento di massima difficoltà dei bianconeri.
Dopo aver disputato un primo tempo praticamente perfetto, prova a salvarsi dal naufragio complessivo della Juventus nella ripresa e in un modo o nell'altro ci riesce sfruttando anche la poca ispirazione di Zaniolo.
Dopo aver disputato un primo tempo praticamente perfetto, prova a salvarsi dal naufragio complessivo della Juventus nella ripresa e in un modo o nell'altro ci riesce sfruttando anche la poca ispirazione di Zaniolo.
Non sfigura nè da mezz'ala nè da regista. Il problema è che va a una velocità troppo ridotta per essere realmente pericoloso. Ha il merito di mettere in porta Cuadrado e di sfiorare il gol del vantaggio nel secondo tempo.
Non sfigura nè da mezz'ala nè da regista. Il problema è che va a una velocità troppo ridotta per essere realmente pericoloso. Ha il merito di mettere in porta Cuadrado e di sfiorare il gol del vantaggio nel secondo tempo.
Ok, se Mirante non si travestisse da Superman, staremmo a parlare di un altro voto. Ma al di là delle due fiammate, la Joya è azzerato dalla fisicità di Fazio e dai raddoppi di Manolas. Nel secondo tempo assente non giustificato.
Ok, se Mirante non si travestisse da Superman, staremmo a parlare di un altro voto. Ma al di là delle due fiammate, la Joya è azzerato dalla fisicità di Fazio e dai raddoppi di Manolas. Nel secondo tempo assente non giustificato.
Gioca al piccolo trotto e nonostante questo è il più incisivo dei suoi. Quando alza il ritmo fa sempre paura. Non trova buoni appoggi nei compagni e un pochino si deprime. Che poi il gol lo trova pure, ma un piede in fuorigioco spegne la gioia personale.
Gioca al piccolo trotto e nonostante questo è il più incisivo dei suoi. Quando alza il ritmo fa sempre paura. Non trova buoni appoggi nei compagni e un pochino si deprime. Che poi il gol lo trova pure, ma un piede in fuorigioco spegne la gioia personale.
Si arrabbia ma non riesce a trasmettere grinta ai suoi, che, come gli squali, quando non sentono l'odore del sangue, non sono stimolati.