Guarda il match da posizione privilegiata, non dovendo fare interventi decisivi. Non può nulla sulla bordata di Lee da fuori area, gran gol del koreano.
Guarda il match da posizione privilegiata, non dovendo fare interventi decisivi. Non può nulla sulla bordata di Lee da fuori area, gran gol del koreano.
Dal suo lato non si passa, che arrivi Petkovic, Matos o Cerci. Ottima la sua gara in fase difensiva, anche se l'avversario di oggi è stato poco probante.
Non segnava da 55 incontri di Serie A (l'ultima rete nel dicembre 2015 contro il Frosinone). Un gol di pregevole fattura quello di oggi, un esterno destro che gli avrà ricordato i suoi trascorsi da ala offensiva. Leader silenzioso.
Ritorno importante quello del difensore ex Sampdoria e Roma, che con Bonucci va a formare una delle coppie migliori della Serie A. Buona la sua partita oggi, aspettando la Juve e la finale di Coppa Italia.
Entra per mettere minuti nella gambe, ma si vede che gli manca il ritmo partita. Qualche entrata fuori tempo e poco spazio per farsi notare per l'ex difensore del Villareal.
Entra per mettere minuti nella gambe, ma si vede che gli manca il ritmo partita. Qualche entrata fuori tempo e poco spazio per farsi notare per l'ex difensore del Villareal.
Attacca con costanza e chiude con attenzione dal suo lato, giocando una partita diligente sull'out di sinistra. In crescita.
Non gioca una partita brillante, ma ha comunque il merito di mettere a referto due assist che contribuiscono al risultato finale, un bottino che gli vale comunque il 7 in pagella.
Due assist e tanta qualità per il fantasista spagnolo, che esce al 60' per tirare il fiato e prepararsi alla finale di Coppa Italia contro la Juventus. Certezza.
Sostituisce Biglia in cabina di regia e lo fa egregiamente, smistando palloni in ogni zona del campo e rendendosi anche pericoloso in zona gol. Ottima la sua gara oggi.
Sostituisce Biglia in cabina di regia e lo fa egregiamente, smistando palloni in ogni zona del campo e rendendosi anche pericoloso in zona gol. Ottima la sua gara oggi.
Quando mette il fisico dalle sue parti è quasi impossibile passare. Una diga a metà campo, bravo nelle due fasi, una delle poche certezze del Milan da agosto fino ad oggi.
Quando mette il fisico dalle sue parti è quasi impossibile passare. Una diga a metà campo, bravo nelle due fasi, una delle poche certezze del Milan da agosto fino ad oggi.
Nel primo tempo è un pericolo costante per la difesa scaligera e ha anche il pregio di aprire la gara col gol dell'1-0. Tanta qualità e buone giocate per il turco, sempre più leader del progetto Milan.
Nel primo tempo è un pericolo costante per la difesa scaligera e ha anche il pregio di aprire la gara col gol dell'1-0. Tanta qualità e buone giocate per il turco, sempre più leader del progetto Milan.
Oggetto misterioso del mercato rossonero, il croato entra solo sul finale con qualche buona giocata ma nulla più, dimostrando di aver perso terreno nelle gerarchie di Rino Gattuso.
Un po' Pippo Inzaghi, un po' Bobo Vieri. Patrick è una spina nel fianco della difesa scaligera e il gol del 2-0 è l'esempio perfetto delle sue caratteristiche: veloce, rapace e cattivo. Killer nato.
Da subentrato è spesso letale per le difese avversarie, e anche oggi timbra il cartellino con un'azione da ala pura, siglando il gol del 4-1 finale.
Vittoria e tre punti che valgono il sorpasso all'Atalanta e il 6°posto in classifica. Buona la prestazione dei suoi ragazzi, ma ora c'è da pensare alla finale di Coppa Italia con la Juve, obiettivo dei rossoneri per salvare la stagione.
Subisce 4 reti, ma in nessuna di esse è realmente responsabile, anzi fa quel che può per salvare la barca scaligera con un paio di ottimi interventi.
Come Caracciolo cerca di salvare il salvabile, ma stasera non è proprio giornata e si vede. Insufficienza piena per l'ex Udinese.
L'unico a non mollare per tutti i 90 minuti di gioco. Corre per tutto il campo e colpisce una traversa clamorosa su punizione, a Donnarumma battuto. Da applausi.
Calhanoglu-Cutrone-Suso. Un trio che si sognerà stanotte il difensore dell'Hellas, che fa quel che può per limitare i danni ma con scarsi risultati.
Calhanoglu-Cutrone-Suso. Un trio che si sognerà stanotte il difensore dell'Hellas, che fa quel che può per limitare i danni ma con scarsi risultati.
Nel primo tempo Calhanoglu lo salta a più riprese, mostrando ancora una volta la differenza di qualità tra le due rose. Pomeriggio da dimenticare per lui.
Nel primo tempo Calhanoglu lo salta a più riprese, mostrando ancora una volta la differenza di qualità tra le due rose. Pomeriggio da dimenticare per lui.
Entra col piglio di chi vuole combattere, ma finisce col colpire più le gambe degli avversari che il pallone. Buona la grinta, meno la qualità.
Entra col piglio di chi vuole combattere, ma finisce col colpire più le gambe degli avversari che il pallone. Buona la grinta, meno la qualità.
Dovrebbe fare da collante tra difesa e attacco, ma si perde a metà campo sugli assalti del Milan, portando a casa una meritata insufficienza.
Dovrebbe fare da collante tra difesa e attacco, ma si perde a metà campo sugli assalti del Milan, portando a casa una meritata insufficienza.
Qualche accelerazione degna di nota, ma troppo poco per incidere realmente sulla gara, a risultato ormai compromesso.
Qualche accelerazione degna di nota, ma troppo poco per incidere realmente sulla gara, a risultato ormai compromesso.
Il ragazzino del vivaio scaligero è ancora alle prime armi e si vede, mostrando poca personalità nel match di San Siro dove poteva farsi notare. Poco aiutato anche dai compagni, è giusto riconoscerlo.
Dovrebbe essere la luce dell'attacco scaligero, e invece si ritrova spesso a rincorrere gli avversari senza successo, sprecando anche quei pochi palloni che gli capitano a tiro. Rimandato.
Dovrebbe essere la luce dell'attacco scaligero, e invece si ritrova spesso a rincorrere gli avversari senza successo, sprecando anche quei pochi palloni che gli capitano a tiro. Rimandato.
Ci prova, corre, attacca sul lato destro ma alla fine incide poco sul risultato, finendo spesso nella trama difensiva del Milan. Poco incisivo.
Dal suo lato Suso lo supera che è un piacere, asfaltandolo in tutto il primo tempo. Nel secondo tempo va anche peggio, perdendo completamente le percussioni di Abate e Borini.
Prova a fare a sportellate con Bonucci e Romagnoli, ma esce spesso sconfitto dal duello. Non è il peggiore dei suoi, ma la sufficienza è comunque lontana.
Entra e sembra non avere il piglio giusto, poi sul finale tira fuori un destro che fulmina Donnarumma, giocata da campione. Peccato che non valga nulla per il risultato.
Con la sconfitta di San Siro la retrocessione diventa matematica, risultato purtroppo prevedibile per come si era messa la stagione. Colpa del mercato, della dirigenza e dell'allenatore? Sembra più un mix di concause, ma ora toccherà ripartire col piede giusto se si vuole tornare al più presto nella massima serie.