Non è la sua giornata sui tiri dalla distanza. Dopo solo due minuti è infilzato dal tiro di Paganini, con la parziale giustificazione dello schermo di De Sciglio. Ben più colpevole sulla punizione da 35 metri di Kragl, ben tirata ma comunque parabile con più reattività.
Soffre Dionisi, che si allarga spesso e volentieri sulla sua fascia di competenza, ma si riscatta con la bella accoppiata progressione e cross che porta al gol di Bacca.
Il mancato aggancio con il quale propizia il gol dell'1-3 di Dionisi è in assoluto la cosa più brutta vista in campo oggi. Sempre in ritardo, anche in occasione del primo gol ciociaro, non può riscattarsi con la sola sponda trasformata in rete da Antonelli.
Si vede soltanto in occasione del primo gol quando, non uscendo con decisione su Paganini al tiro, non riesce a deviare il pallone e anzi copre la visuale a Donnarumma. Per i restanti 88 minuti più recupero si vede pochissimo, con l'azione del Milan che si concentra molto di più sulla fascia opposta alla sua.
Non ha responsabilità su nessuno dei tre gol del Frosinone, eccetto il rinvio maldestro sugli sviluppi del quale segna Paganini.La sua è una prestazione ordinaria in una partita straordinaria
Colpevole sul gol del vantaggio iniziale del Frosinone, recupera nel corso della partita mettendoci se non la classe, almeno la corsa e la grinta, che comunque non lo salvano da un giudizio complessivamente insufficiente sulla sua prestazione.
Colpevole sul gol del vantaggio iniziale del Frosinone, recupera nel corso della partita mettendoci se non la classe, almeno la corsa e la grinta, che comunque non lo salvano da un giudizio complessivamente insufficiente sulla sua prestazione.
Il suo miglior momento nei 65 minuti in cui resta in campo è una rovesciata sbilenca che finisce a lato ma esalta i giapponesi presenti sugli spalti di San Siro. Per il resto si muove nel vuoto, non riuscendo a collegare i reparti anche a causa dell'inefficienza del centrocampo.
Il suo miglior momento nei 65 minuti in cui resta in campo è una rovesciata sbilenca che finisce a lato ma esalta i giapponesi presenti sugli spalti di San Siro. Per il resto si muove nel vuoto, non riuscendo a collegare i reparti anche a causa dell'inefficienza del centrocampo.
Buttato nella mischia in questo disastroso finale di campionato rossonero è uno dei pochi a salvarsi, considerando anche il coefficiente di difficoltà dato dalla condivisione del reparto con Kucka e, soprattutto, Montolivo. Davanti a sé a due partite fondamentali, nelle quali dovrà imporsi con personalità per dimostrare di poter giocare da titolare la prossima stagione.
Il dato statistico secondo cui sbaglia un passaggio in avanti su quattro tentati dovrebbe bastare per commentare l'ennesima gara in cui si conferma inadeguato al ruolo di regista di una squadra che mira alle posizioni alte della classifica. La ciliegina è l'assurdo retropassaggio che, complice il disgraziato evento di Alex, permette a Dionisi di segnare l'1-3.
Il dato statistico secondo cui sbaglia un passaggio in avanti su quattro tentati dovrebbe bastare per commentare l'ennesima gara in cui si conferma inadeguato al ruolo di regista di una squadra che mira alle posizioni alte della classifica. La ciliegina è l'assurdo retropassaggio che, complice il disgraziato evento di Alex, permette a Dionisi di segnare l'1-3.
Nel primo tempo è il giocatore del Milan che prova di più ad agguantare il pareggio, ma per due volte deve fare i conti con la buona schermatura dei difensori del Frosinone. Nella ripresa si fa trovare pronto sull'errore di Bardi insaccando da un passo il gol che riapre momentaneamente la partita.
Buttato nella mischia da Brocchi non riesce a fare molto nell'area iper-affollata del Frosinone.
In questa partita c'è tutto il Balotelli degli ultimi due anni. Entra nella partita a intermittenza, procura due rigori per poi fallirne uno, si prende un'ammonizione per una manata ad un avversario e infine allo scadere colpisce la traversa con una bellissima traiettoria dalla distanza che sarebbe potuta valere il 4-3 finale. Semplicemente, Mario.
È il grande protagonista della partita. Fondamentale in numerose occasioni, specialmente nel primo tempo, supera se stesso respingendo il rigore di Balotelli. Le gravi responsabilità che ha sul gol di Bacca non intaccano che minimamente una prestazione che avrebbe potuto, senza il rigore di Menez (sul quale indovina anche il lato), valere da sola un bel pezzo di salvezza del Frosinone.
È il grande protagonista della partita. Fondamentale in numerose occasioni, specialmente nel primo tempo, supera se stesso respingendo il rigore di Balotelli. Le gravi responsabilità che ha sul gol di Bacca non intaccano che minimamente una prestazione che avrebbe potuto, senza il rigore di Menez (sul quale indovina anche il lato), valere da sola un bel pezzo di salvezza del Frosinone.
Sulla sua fascia il Milan fa poco e nulla, complice un De Sciglio che certo oggi non si distingue per spinta offensiva, e di conseguenza quindi la sua partita è di ordinaria amministrazione.
Non fa sentire la mancanza dell'infortunato Pavlovic sulla fascia sinistra. Accorto negli interventi, l'unica sbavatura sulla sua prestazione è la percussione di Abate che porta al gol del momentaneo 1-2.
Non fa sentire la mancanza dell'infortunato Pavlovic sulla fascia sinistra. Accorto negli interventi, l'unica sbavatura sulla sua prestazione è la percussione di Abate che porta al gol del momentaneo 1-2.
Scelto come sostituto di Blanchard, soffre, come il suo compagno di reparto Ajeti, nelle situazioni statiche in cui il Milan sovraffollate l'area del Frosinone. Suo il fallo di mano che causa il primo rigore assegnato ai rossoneri.
Scelto come sostituto di Blanchard, soffre, come il suo compagno di reparto Ajeti, nelle situazioni statiche in cui il Milan sovraffollate l'area del Frosinone. Suo il fallo di mano che causa il primo rigore assegnato ai rossoneri.
Certo, il campionato non inizia oggi, ma la responsabilità più grande sulla più che probabile retrocessione del Frosinone è sua. Subentrato a Crivello, decide di rendersi protagonista saltando con due mani alzate in area e provocando così il rigore che spazza via i sogni di vittoria, e quindi di salvezza, dei suoi.
ll Milan attacca soprattutto per vie centrali, e lui e il compagno Russo subiscono un sovraccarico di lavoro difficile da gestire. Ci riesce comunque abbastanza bene, tanto da meritarsi la sufficienza.
Il centrocampo del Milan di oggi non è certo il più temibile degli avversari da affrontare, ma lui comunque si distingue, mettendo in campo lo stesso agonismo e la stessa intensità di sempre.
Entra al posto di Dionisi per dare più consistenza al centrocampo gialloblù, con precisi compiti di interdizione. Quando, quasi per caso, si trova tra i piedi il pallone in un uno contro uno nei pressi dell'area del Milan si accontenta di un tiro senza pretese verso Donnarumma.
Pronti-via ed è subito protagonista con una bella conclusione da fuori area sulla quale Donnarumma non arriva. Agisce più da esterno di un 4-3-3 che di un 4-4-2, arrivando anche a finire la partita da punta centrale, esempio vivente della voglia del Frosinone di provare ad agguantare il treno salvezza.
Più in ombra rispetto al compagno di reparto Gori, si trova spesso a ripiegare in difesa per dare aiuto a Russo e Ajeti, ruolo che svolge dignitosamente, considerando anche i 5 disimpegni difensivi andati a segno su 5 tentati presenti sul suo tabellino statistico.
Segna il suo primo gol in Serie A a San Siro con un improbabile siluro su punizione allo scadere del primo tempo. Ci possiamo scommettere: tra quindici anni lo riguarderemo con nostalgia.
Segna il suo primo gol in Serie A a San Siro con un improbabile siluro su punizione allo scadere del primo tempo. Ci possiamo scommettere: tra quindici anni lo riguarderemo con nostalgia.
Segna il suo primo gol in Serie A a San Siro con un improbabile siluro su punizione allo scadere del primo tempo. Ci possiamo scommettere: tra quindici anni lo riguarderemo con nostalgia.
Per novanta minuti più recupero fa a sportellate con la difesa del Milan, cercando di creare spazi per i suoi compagni. Difficilmente avrebbe potuto fare di più, considerando anche l'assist servito a Paganini per il gol del momentaneo 0-1.
È il trascinatore e il leader del Frosinone. Decisivo nell'azione del primo gol, nella quale si distingue per una pregevole arpionata di tacco e a segno per il momentaneo 1-3 è in assoluto il giocatore più determinante e pericoloso dei suoi. Nel finale, acciaccato, prova a stringere eroicamente i denti, ma poi è costretto ad arrendersi e ad uscire dal campo. Non è una coincidenza, forse, che senza di lui il Frosinone viene rimontato da 1-3 a 3-3.
È il trascinatore e il leader del Frosinone. Decisivo nell'azione del primo gol, nella quale si distingue per una pregevole arpionata di tacco e a segno per il momentaneo 1-3 è in assoluto il giocatore più determinante e pericoloso dei suoi. Nel finale, acciaccato, prova a stringere eroicamente i denti, ma poi è costretto ad arrendersi e ad uscire dal campo. Non è una coincidenza, forse, che senza di lui il Frosinone viene rimontato da 1-3 a 3-3.
Il suo Frosinone va a San Siro a testa alta per cercare i punti salvezza, e per questo merita soltanto elogi. Rivedibile però la gestione dei minuti finali, nei quali la sua squadra non riesce a trovare la chiave per uscire dall'assedio con il quale il Milan la schiaccia nella propria area.
