C'è la sua firma sulla vittoria del Napoli. Il guizzo sul rasoterra teso di Lasagna è veramente eccezionale. Sulla seconda occasione bianconera ringrazia Koulibaly.
Sul gol dell'Udinese è troppo molle nell'uscita, ma si rimette in sesto piano piano nel corso della ripresa. Raggiunge la sufficienza appoggiando il pallone a Politano per il gol da tre punti.
Si presenta spesso e volentieri dalle parti di Musso, scagliando addirittura tre tiri verso la porta dell'argentino. Non è altrettanto perfetto in fase difensiva, anzi, con alcuni retropassaggi "artistici" mette spesso i brividi a Gattuso.
Anche lui tremendamente impreparato sul cross di Zeegelaar che porta al gol di De Paul. Poi prende le misure a Nestorovski tra un intervento duro e un altro. Bravissimo e fortunato quando salva il lob di De Paul sulla linea con l'aiuto del palo.
Non in partita a livello mentale. Pessimo in uscita su Nestorovski e pasticcione nell'occasione di Lasagna. Ospina lo salva. Regge bene nel finale di gara, ma non basta.
Tocchi sempre precisi e preziosi, abbinati a giocate mai banali. Musso, traversa e linea gli tolgono la gioia del bis dopo il gol dell'andata.
Con Zeegelaar di fronte avrebbe l'obbligo di fare di più. Corre tanto, ma male, gestendo male anche alcuni attacchi importanti. La concorrenza di Politano lo sta spegnendo.
Non fa tantissime cose, ma quelle che fa sono perfette, su tutte l'assist di destro che porta al pareggio di Milik. Potrebbe impegnarsi di più, ma la qualità è talmente tanta che va bene così.
Baricentro basso, scattante, a tratti imprendibile. E' la dinamo della squadra azzurra. Sempre concentrato, e non può essere altrimenti con Gattuso che ripete miliardi di volte "Lobo! Lobo! Lobo!".
Entra e rischia il rosso, con Chiffi che lo grazia risparmiandogli il primo giallo.
Anche nel momento in cui la squadra fa solo possesso palla, lui è forse l'unico a cercare di fare qualcosa: un tiro e qualche assist potenziale per tenere in ritmo i suoi, da buon capitano. Gli manca la stoccata finale.
In una partita dai pochi spazi, lui latita per mezz'ora prima di arrendersi per un colpo al coccige rifilato da Becao.
In una partita dai pochi spazi, lui latita per mezz'ora prima di arrendersi per un colpo al coccige rifilato da Becao.
Entra al 72' e si regala il primo gol in maglia azzurra con un autentico gioiello che spezza la monotonia di un pareggio già scritto. "Babbo Politano" pensa anche a Gattuso, a cui serve un colpo da tre punti. L'abbraccio a fine gara racconta più di mille parole l'importanza dell'esterno arrivato dall'Inter per l'allenatore calabrese.
Entra al 72' e si regala il primo gol in maglia azzurra con un autentico gioiello che spezza la monotonia di un pareggio già scritto. "Babbo Politano" pensa anche a Gattuso, a cui serve un colpo da tre punti. L'abbraccio a fine gara racconta più di mille parole l'importanza dell'esterno arrivato dall'Inter per l'allenatore calabrese.
Entra e realizza l'1-1 in soli 37 secondi, trasformando in oro il passaggio di Fabian Ruiz. Poi non brilla, ma è la sua zampata a spaccare in due la partita e a togliere certezze all'Udinese.
Entra e realizza l'1-1 in soli 37 secondi, trasformando in oro il passaggio di Fabian Ruiz. Poi non brilla, ma è la sua zampata a spaccare in due la partita e a togliere certezze all'Udinese.
Pesca due bei jolly dalla panchina che gli portano tre punti, utili a restare appaiato al Milan.
Pesca due bei jolly dalla panchina che gli portano tre punti, utili a restare appaiato al Milan.
L'argentino non cala mai la soglia d'attenzione; nega un gol fatto a Zielinski ma si arrende ai colpi di Milik e Politano.
Due passi indietro rispetto alla prestazione contro la Lazio. Vaga in area in occasione dell'1-1 e guarda troppo da lontano il sinistro di Politano senza opporsi.
Inamovibile di Gotti, paga la stanchezza accumulata perdendo in lucidità. Anche lui come De Maio balla sulle finte di Ruiz in occasione del pari partenopeo; eccessivamente morbido anche nell'azione finale che decide il match.
Anche il danese mostra il suo lato umano non riuscendo mai a spingere troppo e soffrendo l'intraprendenza di Mario Rui. Non perfetta l'intesa con De Paul.
Spesso in ritardo in copertura, soprattutto in occasione del gol di Milik. Si salva da un'insufficienza più grave con il cross da cui scaturisce il gol di De Paul.
Pronti, via e salva subito alla grande su un destro secco di Zielinski, poi però la crescita di Insigne gli sfila il tappeto da sotto i piedi e la partita si mette per lui in salita.
Pronti, via e salva subito alla grande su un destro secco di Zielinski, poi però la crescita di Insigne gli sfila il tappeto da sotto i piedi e la partita si mette per lui in salita.
Non propone strappi eclatanti, ma gestisce con calma e tranquillità i ritmi a centrocampo.
E' l'uomo in più dell'Udinese di questo periodo. Gol di freddezza e qualità, a cui abbina il solito grande spirito di sacrificio. Peccato per quel controllo non perfetto sul passaggio di Lasagna, che lo obbliga a un tocco sotto che Koulibaly legge bene.
Rotto Mandragora e rotto Jajalo, tocca al brasiliano, che fa perfettamente specchio davanti alla difesa. Peccato per il contrasto nel finale che gli costa un giallo e una lussazione alla spalla. La maledizione del regista friulano colpisce ancora.
Resta ancora a secco ma il merito va ascritto tutto a Ospina. Ci prova e si sbatte tanto, ma non riesce a scalfire il muro azzurro.
Vuole sfruttare l'occasione e corre per due, riuscendo sempre abbastanza bene a far salire la squadra. Koulibaly alla lunga gli prende le misure. Prezioso il suo lavoro spalle alla porta da cui nasce il vantaggio bianconero.
Vede sfumare ancora un punto nel finale dopo aver sofferto tanto a Napoli e dopo aver sfiorato anche il colpaccio con De Paul.
Vede sfumare ancora un punto nel finale dopo aver sofferto tanto a Napoli e dopo aver sfiorato anche il colpaccio con De Paul.