Pochi minuti e deve volare a deviare una conclusione di Immobile. Sicuro su Luis Alberto al 19', è bravo a far ripartire velocemente l'azione dei suoi ed è perfetto nelle uscite. Al 44' Immobile lo grazia spedendo la conclusione sul palo. Ancora decisivo su Romulo al 65', ottimo per come dirige la difesa, vero registra arretrato.
Molto vivace nella prima frazione. Inizialmente si preoccupa di chiudere, ma cresce con il passare dei minuti e sforna palloni pericolosi per i compagni. Su uno di questi Piatek si arrampica e colpisce, ma sfiora soltanto il palo.
Molto vivace nella prima frazione. Inizialmente si preoccupa di chiudere, ma cresce con il passare dei minuti e sforna palloni pericolosi per i compagni. Su uno di questi Piatek si arrampica e colpisce, ma sfiora soltanto il palo.
Entra al posto di Romagnoli e si esibisce subito in una cavalcata che per poco non si conclude con un gol di Piatek. Il Milan passa alla difesa a 3, il colombiano gioca con sicurezza, senza interventi eclatanti ma anche senza errori grossolani.
Dirige bene la difesa come suo solito, ottima la chiusura al 13' su Correa lanciato in area. La retroguardia rossonera soffre eccessivamente durante la prima frazione, mentre sembra controllare meglio gli attaccanti nella ripresa; il centrale è in ritardo su Caicedo al 65', che serve Romulo in area. Esce per infortunio pochi minuti più tardi.
Pronti, via e si fa infilare da Correa e Immobile, concedendo una bella occasione alla Lazio. In difficoltà nel primo tempo, cresce nella ripresa, quando non commette più errori evidenti; nel finale è bravo a procurarsi il calcio da rigore che decide il risultato del match.
Parte bene, con sicurezza, ma dalla metà della prima frazione comincia ad avere qualche problema di troppo con Romulo, che gli scappa via da tutte le parti. Tiene botta e migliora dopo il passaggio alla difesa a 3, quando appare più sicuro; rischia qualcosa nel finale con un intervento su Milinkovic in area.
Rileva Calabria e si sistema sulla fascia opposta. Bravo a calarsi subito nel match: ci mette grinta e voglia, gioca senza risparmiarsi e nel finale è prezioso nel far ripartire le azioni del Milan quando c'è da gestire il vantaggio. Ha gamba e i rossoneri beneficiano della sua presenza in campo.
Rileva Calabria e si sistema sulla fascia opposta. Bravo a calarsi subito nel match: ci mette grinta e voglia, gioca senza risparmiarsi e nel finale è prezioso nel far ripartire le azioni del Milan quando c'è da gestire il vantaggio. Ha gamba e i rossoneri beneficiano della sua presenza in campo.
Decide il match realizzando con freddezza il calcio di rigore. Per tutta la partita battaglia a centrocampo con i dirimpettai biancocelesti, con alti e bassi; fa valere il fisico ed è prezioso nel pressing, anche se non sempre è preciso una volta riconquistato il pallone. Dopo il gol si sblocca e non sbaglia più nulla, mettendo in campo il doppio della grinta.
Tanto lavoro sporco sulla fascia. Si sfianca in un lavoro di copertura, che inevitabilmente fa calare la sua precisione con il passare dei minuti. Nelle prime battute è tra i migliori, meno bene invece nella ripresa; è il classico giocatore che rende felici i suoi allenatori, ma la sua prestazione nel complesso è sufficiente e nulla più.
Un'ottima prova da mezz'ala. Bravo nell'inserirsi tra le linee e a smistare il pallone, dialoga con i compagni e crea spazi interessanti, portandosi a spasso i centrocampisti laziali. Va anche al tiro, impegnando Strakosha al 42' con una botta da fuori. Non sempre precisissimo nei tocchi, ma nel complesso gioca una buona partita.
Dominatore del centrocampo, riconquista palloni con costanza e fa ripartire l'azione rossonera. Schermo davanti alla difesa con licenza di spingere, quando lo fa si concede anche qualche giocata sopra le righe, mandando in visibilio i suoi tifosi. Non ha paura di niente e vince il duello fisico con Milinkovic-Savic.
Sotto tono. L'esterno spagnolo non entra mai veramente in partita; qualche buon dribbling non basta a riscattare una prova non all'altezza. Ha una buona occasione al 31' su sponda di Piatek, ma spreca tutto coordinandosi male al momento del tiro; perde troppi palloni e spesso compie scelte sbagliate. Si sveglia solo nel finale, quando impegna Strakosha con un gran tiro a giro.
Non segna, ma è un punto di riferimento imprescindibile per i compagni. Ottimo nel gioco spalle alla porta, crea un'occasione per Suso al 31' lavorando un pallone in area e servendo lo spagnolo. Al 32' si arrampica per colpire di testa una palla crossata da Calabria, la sua conclusione però lambisce il palo. Stremato, esce nel finale per lasciare spazio a Cutrone.
Vince il duello per la Champions con una partita intelligente e accorta. Calhanoglu da mezzala funziona, il centrocampo regge contro gli alfieri biancocelesti e dopo un primo tempo di sofferenza i suoi mettono la museruola a Immobile e compagni. La vittoria lo proietta a un passo dal terzo posto: se la giocherà fino all'ultimo.
Poco sollecitato, ma compie un paio di interventi decisivi. Al 42' la sua deviazione su Calhanoglu è impercettibile, al 71' salva in uscita su Piatek; tuttavia la parata migliore della gara arriva al 91', quando risponde da campione a un tiro a giro di Suso. Ottimo intervento, che nega il 2-0 al Milan ma che, purtroppo per lui, non serve a garantire un risultato positivo alla Lazio.
Una buona gara, cerca sempre l'anticipo su Piatek ed è il principale costruttore di gioco della difesa biancoceleste. Non soffre quasi mai, gli viene fischiato un calcio di rigore, poi annullato dal VAR; prova a cercare gloria anche nell'area avversaria, senza fortuna. Non ha responsabilità sul gol e neppure sulle occasioni concesse al Milan nel finale.
Una buona gara, cerca sempre l'anticipo su Piatek ed è il principale costruttore di gioco della difesa biancoceleste. Non soffre quasi mai, gli viene fischiato un calcio di rigore, poi annullato dal VAR; prova a cercare gloria anche nell'area avversaria, senza fortuna. Non ha responsabilità sul gol e neppure sulle occasioni concesse al Milan nel finale.
Un buon primo tempo, chiude spesso e volentieri su Suso, non facendosi mai cogliere impreparato. Più in difficoltà nella ripresa, ogni tanto sbaglia il posizionamento difensivo, ma riesce a cavarsela con mestiere; nel finale lascia spazio a Parolo per esigenze tattiche.
Un buon primo tempo, chiude spesso e volentieri su Suso, non facendosi mai cogliere impreparato. Più in difficoltà nella ripresa, ogni tanto sbaglia il posizionamento difensivo, ma riesce a cavarsela con mestiere; nel finale lascia spazio a Parolo per esigenze tattiche.
È l'anello debole della difesa biancoceleste, spesso sbaglia i tempi delle chiusure e lascia troppo spazio sul suo lato; ne approfitta Piatek, che taglia dalla sua parte e lo prende alle spalle. Al difensore saltano i nervi nel finale, dopo una partita ricca di imprecisioni, anche se non ha colpe specifiche sul gol che decide il risultato.
Entra al posto di Lulic e commette l'errore che costa il match alla Lazio, stendendo Musacchio in area. Non si riprende più, sbagliando ogni pallone che gli capita a tiro: impatto catastrofico sulla gara, cambio decisamente sbagliato da parte di Inzaghi.
Pur avendo sul suo lato un Suso poco ispirato, si preoccupa troppo della fase difensiva e lascia ampi spazi a Calabria, sfruttati a dovere dal terzino rossonero. In avanti perde troppi palloni, commettendo una serie di errori che vanificano la consueta grinta messa in campo; Inzaghi lo leva al 74'.
Parte fortissimo, con una grande serpentina che porta al tiro Immobile al 3'. Ha un'ottima occasione al 21', ma il suo tocco dentro l'area non è preciso: il pallone termina altissimo sull'assist volante di Immobile. Gradualmente i difensori rossoneri gli prendono le misure e l'argentino si intestardisce troppo nel dribbling. Si fa male a inizio ripresa ed è costretto a uscire per un problema alla caviglia.
Parte fortissimo, con una grande serpentina che porta al tiro Immobile al 3'. Ha un'ottima occasione al 21', ma il suo tocco dentro l'area non è preciso: il pallone termina altissimo sull'assist volante di Immobile. Gradualmente i difensori rossoneri gli prendono le misure e l'argentino si intestardisce troppo nel dribbling. Si fa male a inizio ripresa ed è costretto a uscire per un problema alla caviglia.
Nei primi minuti fatica a trovare la posizione corretta, poi cresce soprattutto nella fase offensiva; dal suo lato arrivano le migliori occasioni per la Lazio, riesce ad allargare le maglie della difesa rossonera e a rendersi pericoloso. Al 65' va anche al tiro, ma Reina fa buona guardia. Cala vistosamente nell'ultima parte del match.
Nei primi minuti fatica a trovare la posizione corretta, poi cresce soprattutto nella fase offensiva; dal suo lato arrivano le migliori occasioni per la Lazio, riesce ad allargare le maglie della difesa rossonera e a rendersi pericoloso. Al 65' va anche al tiro, ma Reina fa buona guardia. Cala vistosamente nell'ultima parte del match.
Perde il duello fisico con Bakayoko, che lo sovrasta e in diverse occasioni gli fa fare brutte figure. Troppo lezioso, non riesce a incidere; dimostra grandi doti tecniche, va al tiro, ma non è mai concreto e soprattutto non tira fuori la grinta che sarebbe necessaria in una partita del genere.
Si accende a intermittenza. Nei primi minuti è come se non fosse in campo, poi all'improvviso si inventa uno scambio con Immobile, concluso con un tiro dal limite: para Reina. L'andamento è il medesimo per tutto il match, ogni tanto ha qualche fiammata, ma dovrebbe essere più costante per poter impensierire seriamente la difesa milanista.
Parte benissimo, recuperando palloni a non finire, ma la benzina dura poco; gradualmente si spegne e non riesce più a opporsi ai centrocampisti rossoneri. Prova a tenersi in linea di galleggiamento e tutto sommato strappa una sufficienza, anche se non brilla assolutamente nella ripresa.
Parte benissimo, recuperando palloni a non finire, ma la benzina dura poco; gradualmente si spegne e non riesce più a opporsi ai centrocampisti rossoneri. Prova a tenersi in linea di galleggiamento e tutto sommato strappa una sufficienza, anche se non brilla assolutamente nella ripresa.
Dopo pochi minuti ha la palla giusta per colpire il Milan a freddo: il tiro è troppo centrale, Reina è reattivo. Inventa un bell'assist volante per Correa al 21', ha la sua migliore occasione al 44', quando si gira in area e colpisce il palo esterno, l'ottavo della sua stagione. Sembrano esserci le premesse per un buon secondo tempo, invece sparisce letteralmente dal campo: nella ripresa tocca pochissimi palloni.
Dopo pochi minuti ha la palla giusta per colpire il Milan a freddo: il tiro è troppo centrale, Reina è reattivo. Inventa un bell'assist volante per Correa al 21', ha la sua migliore occasione al 44', quando si gira in area e colpisce il palo esterno, l'ottavo della sua stagione. Sembrano esserci le premesse per un buon secondo tempo, invece sparisce letteralmente dal campo: nella ripresa tocca pochissimi palloni.
Rileva l'infortunato Correa, parte malino con qualche tocco sbagliato, ma è comprensibile, visto che entra a freddo. Al 65' si inventa un grande assist per Romulo, che trova sulla sua strada Reina. Non brilla particolarmente, anche perché i compagni calano e la Lazio non riesce più a rendersi pericolosa.
Rileva l'infortunato Correa, parte malino con qualche tocco sbagliato, ma è comprensibile, visto che entra a freddo. Al 65' si inventa un grande assist per Romulo, che trova sulla sua strada Reina. Non brilla particolarmente, anche perché i compagni calano e la Lazio non riesce più a rendersi pericolosa.
La sua Lazio mette sotto il Milan per buona parte del primo tempo; è sfortunato quando perde Correa a inizio ripresa, ma è sciagurato nel cambio Lulic-Durmisi, mossa che gli costa la gara. Nel finale sfoga tutto il suo nervosismo ed è allontanato dall'arbitro Rocchi; la Champions, dopo questa sconfitta, è più lontana.
La sua Lazio mette sotto il Milan per buona parte del primo tempo; è sfortunato quando perde Correa a inizio ripresa, ma è sciagurato nel cambio Lulic-Durmisi, mossa che gli costa la gara. Nel finale sfoga tutto il suo nervosismo ed è allontanato dall'arbitro Rocchi; la Champions, dopo questa sconfitta, è più lontana.