Un passo indietro rispetto alle prime gare. Soffre contro un pimpante Gosens, ma soprattutto è impreciso quando è chiamato a spingersi in avanti; infatti sbaglia spesso la scelta o il tempo dell'inserimento, meritando un'insufficienza che testimonia una prestazione mediocre. Esce per lasciare spazio ad Ankersen.
Duello tutto fisico con l'omonimo attaccante dell'Atalanta, che vede il difensore soccombere. Dopo un primo tempo giocato tutto sommato alla pari, pur con qualche comprensibile difficoltà, combina la frittata che regala un gol agli ospiti, commettendo il fallo da rigore in modo ingenuo.
Hateboer non è in giornata, eppure non riesce a sfondare sul lato sinistro. Quando va al cross non è preciso, spesso deve ricorrere all'aiuto di Criscito nella fase difensiva; nei momenti migliori del Genoa però è proprio la sinistra la corsia che funziona meglio. Esce nel finale per lasciare spazio a Pandev.
Disputa una partita maiuscola sotto tutti i punti di vista. Nel primo tempo blocca Ilicic spesso e volentieri, non permettendo allo sloveno di rendersi pericoloso; si propone in avanti e prova a trascinare i compagni, alternando chiusure e discese palla al piede. Si prende la responsabilità del calcio di rigore e non sbaglia.
Partita non semplice, contro un Papu Gomez sempre pericoloso quando parte palla al piede. Deve ricorrere anche alle cattive, ma nel complesso non demerita e disinnesca spesso l'avversario; il meglio lo fa vedere nell'area avversaria, rendendosi pericoloso sugli sviluppi di calci da fermo.
Scelto da Andreazzoli per dare maggiore compattezza al centrocampo ligure, vi riesce solo in parte. Si perde il taglio di Pasalic al 14', poi disputa una partita ordinata, nel corso della quale va anche ripetutamente al tiro, sfiorando il palo al 18'. Lascia il campo a Saponara.
Scelto da Andreazzoli per dare maggiore compattezza al centrocampo ligure, vi riesce solo in parte. Si perde il taglio di Pasalic al 14', poi disputa una partita ordinata, nel corso della quale va anche ripetutamente al tiro, sfiorando il palo al 18'. Lascia il campo a Saponara.
Alti e bassi, ma tutto sommato una prestazione sufficiente. Agisce da incursore, battaglia con Freuler (e non indietreggia di un passo), si fa notare anche per un assist di tacco a Schöne, non sfruttato adeguatamente dal compagno. Cala nel finale, altrimenti potrebbe ambire a un voto anche superiore.
Nettamente al di sotto delle sue possibilità. Impreciso nelle scelte e nel tocco, lui che possiede un piede tra i migliori in circolazione, appare impreciso anche nei calci da fermo. Al 50' va al tiro su assist di Lerager, non trovando la porta; nel finale è timido nel raddoppio su Zapata, che fulmina Radu. Dal danese ci si aspetta ben altro.
Partita non semplice contro i mastini dell'Atalanta, prova lo spunto palla al piede ma spesso non riesce a liberarsi. Nelle rare occasioni in cui va al tiro non trova la porta o cicca la conclusione; prova il dialogo con Kouamé, non sempre riesce nell'intento. Le qualità però si intravedono, al di là della prestazione negativa.
Oggi la sua squadra propone un calcio meno vivace e più attento alla fase difensiva, eppure esce dal suo stadio con altri 2 gol subiti sul groppone. Nel primo tempo l'Atalanta domina per lunghi tratti, la ripresa è migliore, ma nel finale dopo il pareggio raggiunto sarebbe servita una migliore capacità di gestire il pallone.
Nel primo tempo il Genoa crea pochi pericoli, nella ripresa, sulla situazione di 0-0, il portiere è chiamato a un intervento da campione per neutralizzare un tiro a giro di Kouamé. Una singola parata che però blinda il risultato, visto che a batterlo è soltanto il tiro dal dischetto di Criscito.
Recuperato in extremis da Gasperini, fa valere tutta la sua esperienza nel guidare la difesa atalantina. Al 28' è bravo a intercettare la conclusione di Lerager, dai duelli con Pinamonti raramente esce sconfitto; nel finale incassa anche una zuccata di Zapata che rischia di metterlo ko.
Rovina un'ottima prestazione con il fallo da rigore che rischia di costare 2 punti alla sua squadra, intervenendo in modo scellerato su Kouamé. Fino a quel momento era stato quasi perfetto, distinguendosi per senso della posizione e dell'anticipo; poi l'intervento scriteriato, ma per sua fortuna Duvan Zapata rimedia in extremis.
Prestazione sotto tono. Nel primo tempo, servito poco dai compagni, non spinge come fa di solito, non sfruttando la discreta libertà concessagli da Barreca. Nella ripresa prova a farsi vedere maggiormente, ma non combina granché.
Prestazione sotto tono. Nel primo tempo, servito poco dai compagni, non spinge come fa di solito, non sfruttando la discreta libertà concessagli da Barreca. Nella ripresa prova a farsi vedere maggiormente, ma non combina granché.
Meglio di Hateboer nel confronto tra gli uomini di fascia. In fase di spinta è sempre pericoloso, travolge Ghiglione e crea per i compagni; ogni tanto si fa sorprendere quando è chiamato alla fase difensiva, ma compensa sempre con la sua esplosività. Va al tiro al 57', non trovando la porta per poco con un sinistro a incrociare.
Meglio di Hateboer nel confronto tra gli uomini di fascia. In fase di spinta è sempre pericoloso, travolge Ghiglione e crea per i compagni; ogni tanto si fa sorprendere quando è chiamato alla fase difensiva, ma compensa sempre con la sua esplosività. Va al tiro al 57', non trovando la porta per poco con un sinistro a incrociare.
Rileva Pasalic, le dà e le prende, garantendo maggiore equilibrio in mezzo al campo. Prestazione non memorabile, che però gli assicura un bonus, visto che è lui a recapitare a Zapata il pallone che il colombiano trasforma nel 2-1 per i bergamaschi.
Va a strappi. Talvolta gioca sulla stessa linea di Zapata e Ilicic, in altre occasioni agisce da trequartista puro; le sue accelerazioni creano problemi alla difesa genoana, ma si trova di fronte un Romero che spesso riesce a fermarlo; prova a creare per i compagni, ma non trova mai l'assist vincente e quando va al tiro lo fa con scarsa precisione.
Il duello con Lerager, fatto di confronti fisici anche duri, finisce in sostanziale parità. Il centrocampista dell'Atalanta non compie nulla di straordinario, ma nella sua normalità è essenziale per la squadra, fungendo da equilibratore nello schieramento gasperiniano. Porta a casa la pagnotta, come gli capita quasi sempre.
Gasperini si aspetta da lui quegli inserimenti in grado di scardinare la difesa del Genoa. Esperimento non riuscito; al 14' arriva tardi all'appuntamento con il pallone, al 38' conclude tra le braccia di Radu in maniera non pericolosa. A inizio ripresa gradualmente sparisce dal campo, fino all'inevitabile cambio.
Si capisce subito che non è in giornata. Criscito lo ferma in modo sistematico, lo sloveno si innervosisce e si intestardisce nella ricerca del dribbling; a volte riesce ad accendersi e allora l'Atalanta ne beneficia, tuttavia con il passare dei minuti questo accade sempre meno frequentemente. A inizio ripresa non gli riesce più nulla, così Gasperini manda in campo Muriel al suo posto.
Rileva Ilicic e pochi minuti più tardi, a freddo, si prende la responsabilità del calcio di rigore: spiazza Radu e firma il momentaneo 1-0. Le sue accelerazioni sono sempre un problema per qualsiasi difesa, tuttavia durano poco a causa di un infortunio; rimane in campo, ma si capisce che non è al massimo delle sue potenzialità.
Rileva Ilicic e pochi minuti più tardi, a freddo, si prende la responsabilità del calcio di rigore: spiazza Radu e firma il momentaneo 1-0. Le sue accelerazioni sono sempre un problema per qualsiasi difesa, tuttavia durano poco a causa di un infortunio; rimane in campo, ma si capisce che non è al massimo delle sue potenzialità.
Epico duello fisico con Cristian Zapata, l'attaccante alla fine stravince martellando il difensore per tutto il match. Al 17' va al tiro, ma non trova la porta; nel primo tempo tutte le azioni pericolose dei bergamaschi passano dai suoi piedi. Si guadagna il calcio di rigore, poi decide il match con un missile dal limite che fissa il risultato sul 2-1.
Una partita non semplice, 3 punti portati a casa con pazienza e fiducia nelle sue convinzioni tattiche. Toglie al momento giusto gli spenti Pasalic e Ilicic, può contare su un Duvan Zapata devastante, che gli regala la vittoria. Per gli aggiustamenti necessari per rivedere la splendida Atalanta dello scorso anno servirà ancora un po' di tempo.