Non irreprensibile sul gol di Chiesa, prima e dopo però compie buoni interventi, sia sullo stesso esterno bianconero sia su Ronaldo, al quale devia sopra la traversa un colpo di testa ravvicinato. Ma l'intervento migliore del match è su Bentancur, un tiro che riesce a indirizzare sul palo con un gran guizzo.
Coinvolto nell'inizio terribile del Torino e nell'occasione del primo gol, in occasione del quale lascia troppo spazio per l'inserimento dei giocatori bianconeri. Qualche buon intervento nel prosieguo del match, ma anche alcuni passaggi a vuoto.
Dopo l'inizio difficile del Torino, è lui a guidare la riscossa con due ottime azioni sulla fascia. Nel finale di primo tempo però Cuadrado sale di colpi e comincia a metterlo sistematicamente in difficoltà: vive il resto della gara in apnea, ma se la cava.
Rovina una prestazione fino a quel momento nel complesso sufficiente, pur con qualche difficoltà, addormentandosi sull'inserimento di Ronaldo per il gol del 2-2: troppo pigro nel seguire il taglio, l'errore costa caro al Torino.
Rovina una prestazione fino a quel momento nel complesso sufficiente, pur con qualche difficoltà, addormentandosi sull'inserimento di Ronaldo per il gol del 2-2: troppo pigro nel seguire il taglio, l'errore costa caro al Torino.
Il migliore della difesa granata. Anche lui non inizia al meglio, concede troppo spazio nell'uno-due tra Morata e Chiesa, ma da quel momento la sua prestazione è un continuo crescendo: svetta su tutti i palloni, combatte, gioca d'anticipo, chiude alla disperata. Il perno della retroguardia di Nicola.
Il migliore della difesa granata. Anche lui non inizia al meglio, concede troppo spazio nell'uno-due tra Morata e Chiesa, ma da quel momento la sua prestazione è un continuo crescendo: svetta su tutti i palloni, combatte, gioca d'anticipo, chiude alla disperata. Il perno della retroguardia di Nicola.
La grande prestazione di Chiesa fa da contraltare a quella dell'esterno granata: seminato costantemente dall'avversario, vive una partita di estrema sofferenza, riscattandosi solo con uno o due cross insidiosi: troppo poco, rispetto agli spazi concessi nella metà campo difensiva.
La "garra" non manca, la precisione invece sì. Di fatto si divora un gol, calciando addosso ad Alex Sandro; va a sprazzi, a volte recuperando palloni con grinta, talvolta al contrario perdendo duelli o sbagliando appoggi facili. Soffre sulle accelerazioni della Juventus dal suo lato.
La "garra" non manca, la precisione invece sì. Di fatto si divora un gol, calciando addosso ad Alex Sandro; va a sprazzi, a volte recuperando palloni con grinta, talvolta al contrario perdendo duelli o sbagliando appoggi facili. Soffre sulle accelerazioni della Juventus dal suo lato.
Agisce più da mezz'ala che da trequartista, sorprende la sua voglia di rendersi utile in fase difensiva: costretto spesso e volentieri a opporsi a Cuadrado, riesce con le buone ma anche con le cattive a opporsi al colombiano. In avanti non incide tantissimo, ma alcune belle ripartenze passano dai suoi piedi.
Ci prova con un tiro al 6', la palla esce di poco. Concede il bis al 27', sulla sua botta dal limite Szczesny non è perfetto e permette a Sanabria di insaccare il gol dell'1-1. Battaglia con Bentancur per l'intero match, il duello finisce in parità, come la partita.
Rileva Rincon, ammonito, ha compiti primariamente difensivi. Esegue con applicazione, interrompendo le linee di passaggio della Juventus e provando anche a farsi notare in qualche rovesciamento di fronte.
Rileva Rincon, ammonito, ha compiti primariamente difensivi. Esegue con applicazione, interrompendo le linee di passaggio della Juventus e provando anche a farsi notare in qualche rovesciamento di fronte.
Entra al posto di Belotti, nel momento in cui la Juventus produce il massimo sforzo alla ricerca del pareggio; non mette in campo tutta la grinta che ci si aspetta in un derby, ma con prova a tenere impegnati i difensori bianconeri.
Entra al posto di Belotti, nel momento in cui la Juventus produce il massimo sforzo alla ricerca del pareggio; non mette in campo tutta la grinta che ci si aspetta in un derby, ma con prova a tenere impegnati i difensori bianconeri.
In avanti non punge più di tanto, ma il suo lavoro per la squadra è encomiabile: combatte, conquista campo e calci di punizione, difende con tenacia. Spende tantissime energie e anche se non brilla in attacco è decisivo per l'andamento della gara.
In avanti non punge più di tanto, ma il suo lavoro per la squadra è encomiabile: combatte, conquista campo e calci di punizione, difende con tenacia. Spende tantissime energie e anche se non brilla in attacco è decisivo per l'andamento della gara.
L'uomo del match in casa Torino, firma una doppietta contro la Juventus confermano il suo buon momento di forma. Il primo gol è da opportunista dell'area di rigore, il secondo è agevolato dal goffo intervento di Szczesny; oltre ai gol, tanto lavoro sporco e l'occasione per la tripletta nel finale.
L'uomo del match in casa Torino, firma una doppietta contro la Juventus confermano il suo buon momento di forma. Il primo gol è da opportunista dell'area di rigore, il secondo è agevolato dal goffo intervento di Szczesny; oltre ai gol, tanto lavoro sporco e l'occasione per la tripletta nel finale.
Rischia il colpaccio contro la Juventus, arrivando a un passo dalla vittoria nel derby. Le sue scelte sono premiate: Sanabria risponde con una doppietta, Verdi si applica come una mezz'ala pura, Bremer risponde presente. La sua squadra ha un'anima, lo dimostrano le due occasioni nel finale, che la portano a un passo dal 3-2.
Si fa fatica a credere che tra i pali ci sia il polacco. Sul primo gol respinge così così, permettendo a Sanabria di ribadire in rete; sul raddoppio l'errore è ancora più grave, va giù sul suo palo con estrema lentezza e non riesce a respingere la conclusione del paraguaiano. Nel finale si riscatta parzialmente con due ottimi interventi su Sanabria e Baselli, ma non basta per ambire alla sufficienza.
Si fa fatica a credere che tra i pali ci sia il polacco. Sul primo gol respinge così così, permettendo a Sanabria di ribadire in rete; sul raddoppio l'errore è ancora più grave, va giù sul suo palo con estrema lentezza e non riesce a respingere la conclusione del paraguaiano. Nel finale si riscatta parzialmente con due ottimi interventi su Sanabria e Baselli, ma non basta per ambire alla sufficienza.
Sbroglia un paio di situazioni scabrose, soprattutto in chiusura; sbaglia però qualche pallone di troppo in fase di impostazione. Riscatta con la grinta e soprattutto con l'acrobatico assist del 2-2 una prova tutto sommato normale, tirando fuori dal cilindro il colpo da derby.
Ancora una volta una prestazione che denota scarsa concentrazione. Perde diversi palloni in modo banale, concedendo occasioni al Torino; anche quando non succede, è poco concreto e incisivo. E su Sanabria in occasione del primo gol non è irreprensibile: è vero che l'errore di Szczesny è inaspettato, ma lui chiude in ritardo sull'avversario.
Ancora una volta una prestazione che denota scarsa concentrazione. Perde diversi palloni in modo banale, concedendo occasioni al Torino; anche quando non succede, è poco concreto e incisivo. E su Sanabria in occasione del primo gol non è irreprensibile: è vero che l'errore di Szczesny è inaspettato, ma lui chiude in ritardo sull'avversario.
Dopo un inizio timido, comincia a martellare sulla fascia, anche se trova poca collaborazione da un Kulusevski in giornata no. Tanti cross e spunti interessanti, mette in difficoltà Ansaldi ed è tra gli ultimi a mollare.
Schierato da Pirlo a centrocampo, questa volta non ripaga il suo allenatore con una prestazione all'altezza. Il brasiliano ha responsabilità sul gol con una corta respinta, che permette a Mandragora di battere a rete; nel resto del match non brilla e alla fine è sostituito da Ramsey.
Partita più difficile del previsto per l'olandese: chiude in extremis su Belotti, rischiando il calcio di rigore, è poco coraggioso quando ha il pallone tra i piedi. Soffre contro Sanabria: non ha colpe sui gol, ma il paraguaiano è un brutto cliente e nel finale lo sovrasta, andando vicino al 3-2.
Partita più difficile del previsto per l'olandese: chiude in extremis su Belotti, rischiando il calcio di rigore, è poco coraggioso quando ha il pallone tra i piedi. Soffre contro Sanabria: non ha colpe sui gol, ma il paraguaiano è un brutto cliente e nel finale lo sovrasta, andando vicino al 3-2.
Entra al posto di Kulusevski, non ha tanto tempo a disposizione per incidere; lo si nota più che altro per una simulazione in area, che gli costa il cartellino giallo. Pirlo si sarebbe aspettato un piglio diverso, probabilmente. Nel complesso non combina disastri e prova a tenere alta la Juventus nel finale.
Pronti, via e dopo 5' ha già avuto due occasioni. Oltre al gol ara la fascia con continuità, seminando costantemente Vojvoda e collezionando opportunità; nel finale del primo tempo va vicino al bis, al 51' sfiora il pareggio con un tiro deviato. Dal primo all'ultimo minuto è una spina nel fianco per la difesa del Torino.
Pronti, via e dopo 5' ha già avuto due occasioni. Oltre al gol ara la fascia con continuità, seminando costantemente Vojvoda e collezionando opportunità; nel finale del primo tempo va vicino al bis, al 51' sfiora il pareggio con un tiro deviato. Dal primo all'ultimo minuto è una spina nel fianco per la difesa del Torino.
Duello alla pari con Mandragora: il centrocampista entra ed esce dalla partita, a volte non mette la giusta grinta e non riesce a prendere per mano la squadra. Dovrebbe essere il perno del centrocampo bianconero, però non sempre mette in campo la giusta determinazione.
Entra al posto di Danilo, non riesce a incidere più di tanto. La Juventus produce il massimo sforzo per arrivare al pareggio, il gallese prova a dare il suo contributo con la tecnica e la capacità di inserimento, ma non riesce a calarsi pienamente nel clima del derby.
Dopo un primo tempo così così, combina un pasticcio regalando a Sanabria il gol del momentaneo 2-1. Da quel momento non si riprende più, se non per una o due giocate discrete; ma il promettente giocatore visto a Parma lo scorso anno è un lontanissimo ricordo.
Dopo un primo tempo così così, combina un pasticcio regalando a Sanabria il gol del momentaneo 2-1. Da quel momento non si riprende più, se non per una o due giocate discrete; ma il promettente giocatore visto a Parma lo scorso anno è un lontanissimo ricordo.
Dopo l'ottimo avvio, in cui è protagonista anche dell'assist a Chiesa, gradualmente sparisce dal campo. Prova a lottare con i difensori del Torino e soprattutto a mettersi al servizio della squadra, però in avanti punge poco: nella ripresa è tra gli assenti ingiustificati.
Dopo l'ottimo avvio, in cui è protagonista anche dell'assist a Chiesa, gradualmente sparisce dal campo. Prova a lottare con i difensori del Torino e soprattutto a mettersi al servizio della squadra, però in avanti punge poco: nella ripresa è tra gli assenti ingiustificati.
Riscatta una prova mediocre con un gol che vale tantissimo nel finale di gara. Nella prima frazione è poco incisivo, nelle ripresa invece va vicino alla rete in un paio di occasioni, ma al 53' Sirigu gli dice di no e al 70' non trova la porta. Poi firma la rete del pari, ma da lui ci si aspetta qualcosa in più.
Ancora un mezzo passo falso per la sua Juventus, alle prese con una crisi di identità. Il Torino ha più voglia e determinazione, i bianconeri si salvano grazie alle giocate dei campioni, ma né le scelte iniziali né i cambi convincono del tutto: l'impressione è che a furia di cambiare abbia perso lui stesso il bandolo della matassa.